Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Lun Apr 04, 2016 2:39 pm
Typhus97 ha scritto:
Forse la spiegazione è qua, ma non l'ho vista, posso chiederti cosa siano queste idee? Le usi "a livello professionale"? Fai cortometraggi/mediometraggi amatoriali o semplicemente ti piace buttare giù idee?
Ahhahaah! No, magari! Ma è il mio sogno, quello che è ormai è troppo tardi per tirarlo fuori dal cassetto XD
Ho iniziato a buttare giù idee per non dimenticarmene una volta che il forum crollò, proprio per il fatto che qui non ci sarebbero passate più molte persone se non io e pochi altri vecchiardi
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Lun Apr 25, 2016 6:21 pm
Un finto documentario su come sia stato Rocky IV a provocare la caduta del muro di Berlino, perché fintamente spacciato (dalla propaganda occidentale) al di là del muro come documentario vero su un incontro vero; e tutto ciò viene rivelato solo ora perché si volevano evitare problemi per persone coinvolte.
Quindi un finto documentario che parla di un documentario finto.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Gio Giu 02, 2016 12:14 am
Possibile genesi di un eroe/villain: si rende conto che un evento X gli ha dato dei superpoteri (tra i quali superforza) quando si trova a dover fare la respirazione a un tizio, sfondandogli il torace quando spinge le mani su di esso. Si potrebbere divide la scena in due spazi temporali che si sviluppano alternativamente contemporaneamente. Il primo parte dal futuro eroe/villain che viene investito da una secchiata di quella che crede essere acqua da un piano superiore di un edificio. Il secondo tratterà invece degli eventi che hanno portato il/la resposabile a gettare in strada quella secchiata d'acqua (che ovviamente sono in realtà scorie o robe chimiche), tipo il dover liberare un laboratorio da prove incriminanti o simili
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Sab Giu 18, 2016 11:59 pm
una roba tutta inceptionosa che tipo c'è un tizo su un treno che parla in modo allucinato e si sussegue tutta una serie di inceptionosità su ciò che si vede e non si vede dall'inquadratura, i colori, ecc
Non l ricordo bene perché me la sono ri-ricordata solo adesso dopo essermela dimenticata per un po'.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mer Giu 29, 2016 9:16 am
- un po' cattiva/creepy questa ma: Michael Schumacker che si risveglia come villain/supereroe, Mindquad
- in un qualche ambito inquietante oppure parodistico oppure pronosticante ciò che succedere alla fine: la canzone Smoker Outside the Hospital Doors rifatta in stile musica da ascensore
- di nuovo sulla canzone suddetta, una scena di teatro di uno scontro tra due nemici-amici (o rapporto similare) in cui tale canzone è cantata assieme ad un visibile coro di voci bianche (o quei cori lì), soprattutto per quanto riguarda la strofa "we've all been changed from what we were, our broken hearts left smashed on the floor"
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Gio Giu 30, 2016 1:15 pm
Una dannata roba lovecraftiana in cui i maledetti orribili minions (non quelli di warmachine, ma i maledetti barattoli che hanno stuprato l'onore e la nobiltà del colore giallo) vengono distrutti e posseduti dall'orrore tentacolare
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Ago 07, 2016 8:19 pm
- Scena che rivela chi è il serial killer di un poliziesco (potrebbe essere una delle primissime scene, subito dopo una in cui gli sbirri dicono "Maledizione, ma chi sarà mai?"), copn in sottofondo Innuendo dei Queens: il serial killer è un tipico tizio d'ufficio, la scena illustra un riassunto di tutte le sue faccende, poi c'è il ritorno a casa coi mezzi pubblici e, al momento in cui in cui apre la porta di casa sua con un grosso sorriso, arriva il punto di "You can be anything you want to be " ne nel suo appartamento ci sono tutti i suoi attrezzi del mestiere, magari qualche vittima o pezzo e, sempre durante quella strofa, parte tutta una serie di scene omicide truculente sulle sue vittime.
EDIT:la storia potrebbe iniziare come un classico noir poliziesco sulla cattura di un serial killer (tipo Seven), ma con una svolta lovecraftiana/barkerosa a metà in cui gli scopi del serial killer strizzano motlo l'occhio a Midnight Meat Train (racconto breve di Barker), cosa che spiegherà gli ostacoli alle indagini degli investigatori protagonisti, che all'inizio sembraranno i classici stereotipi degli ostacoli legali/burocratici alle indagini.
Ultima modifica di The Candyman il Mer Mar 07, 2018 12:43 pm - modificato 1 volta.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mer Ago 10, 2016 1:46 pm
Un tizio prende un po' per il culo un malato di mente, un altro tizio gli chiede perché lo fa, lui gli risponde che sto malato spesso gli dà fastidio, l'altro tizio dice ancora che magari il malato non lo fa apposta perché appunto è matto. Allora il primo tizio ribatte che secondo lui i matti davvero sono pochissimi e che la maggior parte sono stronzi, quindi il secondo tizio, dopo un po' di riflessione, prende un ascia e fa a pezzi il primo tizio
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Lun Ago 22, 2016 11:40 am
Pensavo a una parodia trash delle robe di arti marziali.
Praticamente il "protagonista" è un tizio con una placca di metallo in testa che tutto quello che fa è urlare disperatamente e andare avanti roteando le braccia in avanti a pugni chiusi, e batterà tutti in questo modo, per quanto professionali gli avversari siano. Però spessissimo non verrà presentato come avversario ufficiale ma sbucherà senza alcun motivo da qualche parte durante l'incontro per travolgere i due sfidanti e trucidarli e spappolarli come fosse una trebbiatrice.
Il prologo vedrà una lunga dialettica tra due persone nella quale una cerca di spiegare all'altr la bellezza e la filosofia dietro a un film trash. Nel mezzo del discorso spunterà fuori sto quas e lì arroterà coi suoi pugni.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mer Ago 31, 2016 12:01 am
Un azione-horror sula missione di Willy Wonka per andare a pigliare gli umpa-lumpa nell'isola loro piena di mostri L'immagine rappresentativa potrebbe essere Willy Wonka in posa da "viandante sul mare di nebbia" ma con una jungla tenebrosa e inquietante al posto del mare di nebbia
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Lun Set 19, 2016 8:20 pm
Dovrebbero fare un film come quella deliziosa odiosa trashata di Dante's Peak (pierce brosnan vulcanologo) in cui la montagna non esplode e per questo il vulcanologo finto modesto che credeva il contrario impazzisce e inizia a uccidere tutti. Nel punto in cui Pierce fa il monologo della rana si potrà capire (attraverso espressioni e occhi distorte e inquadrature inclinate) che, in realtà, a star per esplodere non è il vulcano, ma lui
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mer Nov 09, 2016 1:42 pm
Idea per una nuova pubblicità Meetic (da aggiungere a uno spunto investigativo noir che avevo messo qua tempo fa, mi sembra). _________
È notte nella metropoli frenetica, ma la vista dalla lussuosa camera da letto in cima al grattacielo riesce a mozzare il fiato comunque, nel suo sinistro e obliquo modo. "La città delle luci accecanti", la definisce una canzone. Ma non è sulle ampie finestre che si concentrano gli sguardi dei detective Tobler e Rone, quello è uno spettacolo che hanno già visto, ed è un tipo di spettacolo che finisci coll'odiare col tempo, quando ormai è troppo tardi e la Città ha accalappiato con i suoi sottili ami di ferro ogni centimetro delle tue carni e gode a trascinarti sempre più verso il suo cuore marcio. La corrente è saltata, la stanza è immersa in una fioca luce proveniente dagli altri grattacieli e Tobler e Rone stanno pensando esattamente a questa metafora degli ami come allo specchio esatto delle loro vite, mentre la scritta di sangue "I HATE MYSELF" campeggia di fronte a loro sulla parete opposta. Ci riflettono non perché sono filosofi in erba, non perché l'hanno capito ora, non perché l'ha insegnato loro la saggezza della strada, ma semplicemente perché non è altro che lo spettacolo che hanno di fronte: Carlo Cracco (o meglio, quello che rimane di lui), un cuochetto italiano in vacanza in America, è sospeso di fronte a loro, come una mosca in una ragnatela, sopra al letto annaffiato di sangue come se ci avessero squartato sopra un toro. Sangue tutto suo, sicuramente; sono gli spiacevoli effetti provocati da un approssimativo tranciamento di tutti e quattro gli arti, alla radice. La sua testa è inclinata sulla sinistra, con la bocca e gli occhi aperti in una smorfia d'orrore e li guarda storto, come imprigionato in una folle piega dubitabonda. Forse si chiede se starebbe meglio all'inverso, ossia con tutti gli arti integri ma col pene tagliato via, senza che si lasci penzolare rattrapito in quel modo disdicevole. Centinaia di ami da pesca d'altura sono conficcati nella pelle del suo torso nudo - ormai ridotto a un buffo tronco umano - ami spessi dalle lenze spesse e tirate, che tendono la pelle del cadavere come fosse plastica, in ogni direzione. Tutte le lenze sono saldamente legate a dei gancetti da bricolage (moltitudini e moltitudini di gancetti da bricolage) conficcati sulle quattro mura e sul tetto della stanza. I due detective hanno dovuto districarsi un po' tra i fili per vedere bene la scena. << Mio Dio >> sussurra Rone << Dio non c'entra >> risponde Tobler, esattamente nella voce profonda e saggia che ci si aspetterebbe da un afromericano anziano come Rone (è un peccato quindi che Rone sia uno di quei gay con la voce isterica e impertinente che viene mantenuta fino alla morte e che Tobler sia un giovane viso pallido dalla voce da cantante soul). Tobler e Rone sanno perfettamente che quella è solo la prima delle vittime di una lunga serie e sanno che non troveranno mai più gli arti mancanti, ma su tutto ciò inizieranno a esprimere supposizioni solo una volta che riusciranno a smettere di pensare a quella metafora delle loro vite che l'assassino ha spalancato di fronte loro come un vaso di Pandora, quando riusciranno a soffocare la piccola voce che gli dice che quell'orrore è arte (ed è pure un capolavoro), quando riusciranno a interrompere il circolo vizioso che li sta portando a pensare, invece che alla vittima, solo a loro ste... << DOVE SONO LE MIE SIGARETTE KURT? TE LE HO CHIESTE UN SECOLO FA! >> È in quel momento che Kurt sopraggiunge, lanciando il pacchetto di Camel nella stanza, senza voler guardare all'interno. << Eccole, capo! >> Kurt, non guarda dentro non tanto perché è lui che ha preparato quello spettacolo qualche ora prima, ma perché sentire urlare Rone con quella sua vocina stridula fa proprio ridere, dannazione, e non vuole farsi vedere che ride sulla scena di un crimine.
*plin plon!* esclama gioioso lo smartfone di Kurt
Kurt è in estasi, e trepida nel vedere che è una notificha di un messaggio di Jane, la bellissima ragazza che ha incontrato su Meetic. Kurt spera che la sorpresa le sia piaciuta.
[messaggio di Kate su CryptMaster]: "Madò Kurt ♥♥♥♥ Non avevo mai assaggiato un cuoco! Non mi accontenterò mai più della carne acida dei barboni! TI AMO. TI AMO DAVVERO!"
Kurt ha trovato finalmente l'amore, quando fino a pochi mesi prima credeva di essere un uomo finito. Kurt è innamorato e felice, di nuovo, dopo tanto tempo. _____________________________
Meetic -- Se non ami le tue imperfezioni, qualcuno lo farà!
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Ven Nov 18, 2016 9:44 am
- Space X verrà effettuata con successo e verrà stabilita una prima colonia su Marte - Nel frattempo Trump avrà instaurato tirannia e dittatura negli States - le ultime notizie che la colonia Space X riceverà mai dalla terra saranno a proposito del primo lancio nucleare - ma il vero problema è che su Marte si scopriranno non essere soli
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Dic 18, 2016 6:21 pm
Una roba (abbastanza classica) che mi venne in mente anni fa riguardo a una premessa su un gruppo di supereroi reclutati da qualche organizzazione governativa come quelli di un film chiamato Capitan Zoom o simile, ma dei quali uno tradisce in seguito a una profezia sul futuro (oppure in seguito alla morte di uno del gruppo), ammazza la maggior parte degli altri e poi il resto della trama si sviluppa a distanza di decadi in ambiente -punk.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Dic 18, 2016 7:24 pm
Altre due cose che ero convinto aver messo ma invece no:
Altro capitolo di Expendables #1: un film dove ci sono più cattivi principali ma in cui essi sono interpretati da quegli attori che negli anni han sempre recitato un sacco di volte solo ruoli da scagnozzo. Esempio:
[feat Nicholas Bonfanti]Altro capitolo di expendables #2: Il cattivo è "tecnicamente" uno solo, ma attraversio una scriteriatissima clonazione ha creato un esercito di sé stessi, di cui però i primi esemplari erano troppo venuti bene e hanno sviluppato autonomia e personalità molto diverse (e soprattutto CAPIGLIATURE molto diverse), per poi essere quindi esiliati o scappare. Questi si uniranno poi (nel corso del film) tra le fila dei Mercenari
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Sab Mar 11, 2017 12:04 am
una roba come quella in ambientazione falloutiana o post-apocalittica (una delle primissime idee messe), ma anche cyberpunk potrebbe andar bene, in cui, invece di dover rimettere insieme un'auto, si cerca di rimettere insieme dal vivo una vecchia canzone che non conosce più nessuno, partendo dal dover riconoscere ogni strumento, trovarlo e imparare a suonarlo da dei vecchi manuali.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Gio Apr 06, 2017 10:51 am
- in una puntata di Xfiles a un funerale Scully viene avvicinata da un anziano rispettabile che le dice di essere uno nelle alte sfere delle cospirazioni governative e, alla domanda di Scully "e questo nastro è abbastanza importante da uccidere??" lui risponde con tutta tranquillità e pacatezza "ma certamente" Ecco, una cosa del genere ma su una cosa ridicola, tipo che la cospirazione governativa è per screditare Nicolas Cage e impedirgli di fare altri film
- un baffuto cacciatore-esploratore inglese delle indie orientali che predilige molto di più cacciare esseri umani piuttosto che animali e che dall'esperienza sulle sue battute di caccia in tutti i continenti ha capito che il razzismo è sbagliato. BANG. Come canzone in sottofondo di uno dei suoi viaggi verso le città per fare una bella battuta di caccia all'uomo ci starebbe bene questa
- sintetizzando in immagini:
Con l'aggiunta che dopo aver fatto a pezzi tutti i dirigenti che avevano deciso di cancellare il suo show per bambini (ovviamente vestito da la mascotte che interpretava), hanno iniziato a manifestarsi elementi di simbiosi (tipo spiderman) con il costume
- un ventriloquo buono ma che utilizza un pupazzo che in realtà è vivo ed è malvagio e pazzo.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Mag 28, 2017 10:59 pm
E Camillo e Peppone in salsa postapoc/sinerequie ci starebbero un frigo e mezzo
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Sab Giu 03, 2017 12:34 am
mi è venuta in mente una bella scena per un party malvagio che si trova a rapire bambini C'è il classico bambino che nei film è il protagonista e fa il furbetto saccente e dispettoso (se ci fossero altri bambini farebe da leader). Gli si avvicina il bardo malvagio
- "Sai, piccolino, io sono un cantastorie, io CONOSCO le storie e so quindi che fine fanno, nelle storie, i bambini che si comportano come te" "i bambini come te... Vincono".
quindi lo spinge, casta Grasso sotto il bambino, che scivola, e da fuoco al grasso
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Giu 11, 2017 5:37 pm
Non so cosa significhi esattamente "roll over", ma pensavo a uno zombie movie anni ambientato negli 60-70 con un intro musicata rock, con tizi che festeggiano e un gruppo rock che suona, mentre la scena si sposta verso il cimitero in cui è sepolto Beethoven e il suo scheletro che inizia a muoversi e a riacquisire carne, con un'alternanza tra beethoven e strimpellii di chitarra, fino a che Beethoven non si ridesta come zombie intenzionato a uccidere il rock n roll (il tutto sperando che "roll over" possa essere usato per significare "rigirarsi nella propria tomba").
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Sab Lug 01, 2017 5:47 pm
Hola Candy! Tutto bene? La domanda di Typhus97 ci sta anche; in un certo senso, per chi non sa, sembra tu stia parlando da solo di cose immaginarie xD Mi manca Zendra.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mar Lug 04, 2017 9:02 am
ma infatti sono solo cose immaginarie XD
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Lun Lug 24, 2017 7:12 pm
e perché non un remake italiano di Rollerball con Totti protagonista?
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Ago 13, 2017 6:17 pm
Natale a Silent Hill (o altra località horror)
Un misto tra horror vero e comicità blanda e deprecabile dei film di Vanzina (dire 80% horror vero e 20% comicità). Vedo benissimo una scena in cui ormai De Sica è partito per la tangente del male e, rivolgendosi ad un altro partecipante al tavolo di cena cannibale, dice "scusa, passami un altro pezzo di copilota. Delicatissimo, grazie". In un'altra Boldi, venendo morso da un mostro orrendo urlerà "AHHHHH!!! Che dolore al culatello!!"
Prova rapida notturna
Spoiler:
Era vecchio, Massimo era vecchio. I suoi capelli si diradavano sempre più, giorno dopo giorno, e i suoi tentativi di rinvigorirli con coloranti evidenti, pettinature ridicole e medicinali bislacchi lo rendevano solo più patetico. Loro lo sapevano, lui lo sapeva, ma continuava comunque. In fondo ormai non gli importava più che di poche cose inutli.
Proprio un suo unto capello gli cadde davanti, a risvegliarlo dalla trance in cui si era rifugiato per sfuggire all'orrore. Nonostante fosse quasi completamente al buio, nel suo nascondiglio dentro la cssapanca nel corridoio, la piccola fessura da cui penetrava la luce gialla bastò per illuminare come elettrico quel sottile, fragile filo che era attaccato al suo cranio fino a pochi istanti prima. Massimo era vecchio, era troppo vecchio per affrontare quel genere di situazioni. Ma in fondo non esisteva probabilmente nessuno abbastanza giovane, esperto o abile capace di riuscire a scamparla da quel vortice di depravazione e sangue in cui si era ritrovato. Quindi tanto valeva che ci provasse persino lui, e chissenefrega.
I rumori di avida masticazione e deglutizione giungevano dalla vicina sala da pranzo in tutta la loro bestialità. Il portone d'uscita era lì, a due passi, ma la porta della sala era aperte e quegli esseri più mostri che uomini lo avrebbero sciuramente notato, inseguito e infine consumato, si sarebbero pasciuti delle sue carni mentre ancora poteva sentire dolore. << Carissima, tesoro? Potresti gentilmente passarmi un altro pezzo di copilota? >> lo voce che gli era così giunse dall'orrido banchetto così simile a quella di un tempo, ma bastava concentrarsi per immaginare essa prodtta da una bocca sozza di viscere e grondante sangue e pezzi non deglutiti di carne cruda. << Grazie, delicatissima >>
Doveva essere il loro ultimo cinepanettone, Boldi e De Sica ancora insieme nell'ultima crociata della comicità italiana, ma le cose per "Natale in Congo" erano andate male fin dall'inizio. I continui guasti alle attrezzature, i malori della troupe, il clima insostenibile, il blocco dei voli e la disdetta delle loro camere da parte degli hotel. Quando alcuni avevano iniiziato a sospettare che ci fosse qualcosa di troppo sospetto nelòl'incredibile serie di sfortune in cui stava affondando il film era già troppo tardi. L'offerta di ospitalità un sorridente bianco e dei suoi accompagnatori era troppo allettante per essere rifiutata da chiunque, per quanto sospettoso fosse. Forse nel mondo reale e oggettivo erano passate solo ore o giorni da quando Mr. Abomasi li aveva portati alla sua reggia nel mezzo della giungla, ma per Massimo sembravano passate ere geologiche da quegli ultimi momenti di illusoria pace. Aveva già iniziato a dimenticare le scene raccapriccianti a cui avevano assistito in quel beve periodo, le torture, i riti di sangue, i sacrifici e le urla incessanti provenienti da praticamente ogni stanza della reggia. Si era solo immaginato di riuscire a fuggire e di nascondersi? O si era risvegliato lì? Non lo ricordava. Non gli importava.
Forse avrebbe dovuto lasciar davvero perdere tutto, fare come aveva fatto Christian e abbandonarsi alla follìa dei carnefici piuttosto che accettare quella realtà, piuttosto che finire sul piatto come una fiorentina, cotta come tradizione voleva. Una parte della sua mente lo tentava, la parte primordiale, l'istinto di sopravvivenza, la vocina sensuale e sussurrante che aveva fatto sopravvivere così tante specie dall'inizio della vita e che non era stata abbastanza forte per molte di più. Chissà se lo sarebbe stata abbastanza per salvare l'umanità.
No, "No" sussurrò dal suo nascondiglio, scuotendo la testa. Non si sarebbe lasciato traviare e per sopravvivere in un modo del genere tanto valeva morire, morire male, lui, e magari pure tutta l'umanità. Dalla sala da pranzo si sentivano ancora rumori, ma più lenti rispetto, seguiti dopo poco da un conato di vomito. Oramai tutti i convivianti dovevano essere satolli, sazi e sull'orlo del sonno. Fuori lo aspettava la vegetazione fitta, l'aria umida, un mondo selvaggio intricato e sconosciuto e per giunta di notte, ma qualsiasi cosa sarebbe stata meglio che continuare ad assistere a quell'apice di umano degrado, non avrebbe tollerato un altro secondo così vicino a quell'abominio in cui il suo antico amico si era trasformato.
Uscì dalla cassapanca quanto più velocemente il suo flaccido corpo gli permettesse e afferrò la maniglia del portone intarsiato, che miracolosamente si aprì, perfettamente e senza alcun intoppo drammatico come era sicuro sarebbe accaduto. Si lanciò nell'oscurità mentre i primi gorgolii di allerta si destavano dalla macabra mangiatoia. Respirò a pieni polmoni quell'aria pesante, ma così piena di promesse di libertà e fuga, vuota del maligno che albergava dall'altra parte delle mura.
Ma Massimo Boldi era vecchio, e per quanto fossero lenti e addormentati i cannibali che lo inseguivano, lui era più lento di loro. Girò il capo e li vide già a pochi meti da lui, Christian in testa. Gli occhi di ognuno di loro brillavano cupamente. Poteva vederli nonostane la notte avvlgente, iniettati di sangue fino alle pupille. << Ma uno così se porta a una festa? Se porta in rianimazione… >> disse una voce alle sue spalle, una voce che non riconosceva, che non voleva riconoscere.
Lo afferrarono per le gambe che ancora non aveva raggiunto l'iniziare della giungla, uno dopo l'altro furono sopra di lui, veloci e frenetici come faine, si preparavano ad affondare i primi morsi sul suo corpo.
<< AHHH CHE DOLORE AL CULATELLO!! >> risuonò in una giungla africana in mezzo al nulla. E poi più niente a parte il masticare.
Selvaggi 2
Come sopra, misto tra comicità italiana e horror-soprannaturale
Il primo Selvaggi finisce con lo stesso gruppo di viaggiatori (più altri inediti) il cui aereo precipita nuovamente, ma questa volta nel triangolo delle Bermude. Non si sa più che fine facciano, ma la fama del luogo è nota. La triste verità è che sono ancora adesso bloccati su un'isolotto dalla conformazione non definita, in cui le regole del tempo e dello spazio non funzionano troppo bene. Ogni tanto sale una nebbia incredibilmente fitta e molto particolare, chi vi si addentra viene proiettato come fantasma dalle connotazioni alterate in un altro banco di nebbia ma nella pianura padana.
In tutti questi anni i contrasti tra il personaggio di Ezio Greggio (palesemente schierato sulla destra liberale berlusconiana) e quell'altro che faceva il comunista sono diventati insanabili nonostante le mostruosità e le difficoltà che si aggirano su quell'isola. Si sono così generati tre gruppi di sopravissuti: Chi sta con Bebo (Greggio), chi sta con Mario (il comunista), chi si è schierato con Leo Gullotta (il personaggio che aveva il pappagallo e che continuava a ispirarsi a Robinson Crusoe), che lo ritroviamo ora a capo di uno schieramento scientista che punta a studiare, analizzare e sfruttare il luogo per cercare di capirne qualcosa. Quest ultimo personaggio "scienziato" sarà molto importate per entrambi gli schieramenti opposti, perché col tempo è riuscito a trovare il modo di soggiogare alcune delle creature abominevoli del luogo e con molti favori è disposto a darne alcune alle forze dell'uno o dell'altro (perché spesso finiscono per scontrarsi e battersi davvero, nella speranza di conquistare la fortezza del nemico). Da metà film (o anche prima) qualcos andrà storto in questa situazione e i tre gruppi saranno costretti a riunirsi e a trovare il modo di scappare da pericoli inaffrontabili. Una delle ultime scoperte di Gullotta riguarda proprio una eventuale ma rischiosa via di fuga sottacqua, dove troveranno nientepopòdimenoche... R'lyeh, dove diventeranno adepti del grande Cthulhu, risvegliandolo nel finale. Di qui il nome/sottotitolo che avrà qesto seguito: Selvaggi 2 - Cultisti
Ultima modifica di The Candyman il Lun Ago 14, 2017 1:48 am - modificato 1 volta.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Ago 13, 2017 6:41 pm
C'è un film horror di cui non ricordo il titolo, è sulla scia di quei film horror tipo Saw con il cattivo semionnipotente ultraabile (sì, quel genere di film che va bene uno o due e poi basta han rotto la m*****a). Tuttavia è interessante perché il cattivo è un tizio mascherato che in pochi minuti mette tonnellate di trappole assassine e trucidatrici nella casa delle persone che ha scelto come vittime.
QUINDI si può benissimo sfruttare la cosa per rivelare in un eventuale seguito che costui non è altro che Kevin McAllister (ricordate "Mamma ho perso l'aereo", giusto?), inevitabilmente traumatizzato da ciò che gli successe da bambino e rim,asto ultrafissato con trabocchetti e tecniche di sopravvivenza.