Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mer Nov 05, 2014 11:05 am
Allora. Sto giocando a Hitman Absolution e mi è venuto da pensare ad una scenetta-citazione di Profondo Rosso in cui, nascosto tra le teste di un quadro di cui si vede il riflesso allo specchio, c'è proprio il nostro amico 47. Idea abbastanza insfruttabile ma, come dissi all'inizio, le idee che mi vengono le butto qui perché altrimenti le dimentico (e in sti mesi è già accaduto qualche volta che mi dimenticassi di loggare per buttare qualche visioncina ad cazzum, quindi sto cercando di recuperare la routine)
Poi: l'ambientazione di Primordia (avventura grafica) è decisamente f**a. Ci si può fare sicuramente qualcosa.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Sab Nov 08, 2014 12:35 am
Altro flash che mi è venuto in mente oggi in treno.
Due scagnozzi di una qualche banda/organizzazione importante (anche dal punto di vista della trama) stanno discutendo di qualche cosa tra loro (tipo in uno scantinato o magari in un'officina meccanica. In ogni caso un'ambiente per loro tranquillo e protetto, nel loro quarter generale). Uno di loro è nuovo dell'organizzazione, non un novellino, solamente appena entrato. Ad un certo punto a questo gli squilla il cellulare/palmare/smartphone: come suoneria ha "HAPPY" di farrel williams o qualche altra canzone di m***a. Quando l'altro scagnozzo la snte la sua faccia impallidisce, quasi terrorizzata, inizia a dire "oh no no no no NO!", mentre l'altro lo guarda strano, lancia gli occhi al cielo e inizia a rispondere. Di sottofondo si sentono dei passi veloci e nervosi che si avvicinano velocemente. L'altro scagnozzo vede qualcuno arrivare da fuori l'inquadratura e si sposta/abbassa velocemente. Invece lo scagnozzo al telefono ha appena iniziato a parlare quando gli arrivano una serie di colpi di pistola alla testa (trapassando anche il telefono). Sono stati sparati da un pezzo grosso (abbastanza psicolabile) dell'organizzazione, il quale, continuando a sparare addosso al cadavere e a prenderlo a calci, inizia a urlare incazzatissimo quanto faccia schifo quella canzone e tutto quel genere di musica ripetitiva. Dopo che avrà finito di sfogarsi (la scena sarà cruda, cruenta e splatter), ci sarà un fermo immagine, cambierà la grafica diventando accesa e piena di effetti grafici e comparirà il nome del personaggio, come nel migliore dei film cazzuni. Sarà un nome tipo "Classic Bob" o "Top Class" o "Monsieur" o "Music Ear"
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Lun Dic 22, 2014 3:17 pm
l'altro giorno stavo leggendo (llollando tanto) questa recensione
e non ho potuto fare a meno di immaginarmi una delle cose evidenziate per rendere i mostri immuni alle armi convenzionali, "cazzobubolare con la quantistica".
Quindi: scena tipo Dottor Stranamore con bomba atomica che viene lanciata dall'alto dei cieli, precipita per svariati secondi (non saprei se con musica gasona o malinconica di sottofondo), poi esplode arrivata al mostro, fungo atomico, distruzione del peasaggio e poi bam, il mostro è ancora lì assolutamente intonso.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Gen 25, 2015 5:01 pm
Dai, che in sto periodo mi son già scordato 3 o 4 ideuzze prima che mi ricordassi di buttarle giù.
hmm, a che avevo pensato più?
Ah sì, un assassino che, per evitare reazioni improvvise delle sue vittime, prima le convince che le sta aiutando, ad esempio pensavo alla scenetta dell'assassino in questione che dice alla vittima che lo deve uccidere ma al contempo gli fa l'occhiolino e facendo col labiale la parola "telecamera", "+ a salve" e "stai al gioco", indicando col mento verso un muro dove magari c'è davvero na telecamera. Poi estrae la pistola, fa ancora l'occhiolino e poi lo ammazza sparandogli in sicurezza.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Lun Feb 02, 2015 10:08 pm
ok, una roba che inizia come i film di Steven Seagal (orribili in tutto e per tutto: luci, sceneggiatura, attori, location, regia, montaggio, ecc ecc), fatti per appagare l'ipocrisia bulla dell'amerrigano medio.
Solo che ad un certo punta si sfonda la quarta parete e un attore si alza, compaiono la trope e le varie attrezzature e sto qua si inizia a lamentare di quanto tutto il film sia orribile e insulso. E poi finirà che di lì a brevissimo tempo si ritroverà in una situazione mille volte più idiota e assurda (tipo arrvano delle forze ultradimensionali a minacciare la terra, arrivano anche delle forze per proteggerla che diranno a sto qua che lui è il prescelto, lui chiedrà loro perché lo è e loro diranno che non c'è tempo per spiegare e gli conferiranno dei superpoteri) e che se la caverà in qualche modo assurdo (tipo superpoteri, combattimenti di arti marziali contro dieci persone in volo dopo essere stati sparati da un cannone gigante, papere giganti con occhi a raggi laser come cavalcature, ecc). Ovviamente si presuppone che questa parte venga girata meglio.
Se fumetto, la prima parte la si potrebbe rendere con quel tratto banalissimo (che io non sopporto) che hanno la maggior parte dei fumetti ad uscite molteplici), la seconda con disegni atipici e completamente diversi.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mar Feb 10, 2015 12:16 pm
un remake italico de Running Man con Gerry Scotti nei panni del presentatore bastardo. Ci starebbe divinamente secondo me.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mar Mar 03, 2015 2:03 pm
Isola dei Famosi con svolta violenta alla Westworld in cui attori famosi interpretano sé stessi.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mer Mar 04, 2015 7:27 pm
Ho in mente da tempo questa scena di un manipolo di soldati/mercenari/scagnozzi (o forse una persona sola cazzuta) armati di lanciafiamme che incendiano un villaggio agricolo/rurale con una delle canzoni di Cleo T. in sottofondo.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mer Mar 11, 2015 10:10 pm
Qualcosa che riprenda il raccontino di Lovecraft Polaris. magari mischiandolo con l'idea in fondo al primo post
Citazione :
un esiliato nel nostro universo (da un qualche cattivone) da un universo fantasy, e ha ormai passato così tanto tempo nel nostro mondo da mettere in dubbio i suoi ricordi sulle sue origini.
Spoiler:
Polaris Into the North Window of my chamber glows the Pole Star with uncanny light. All through the long hellish hours of blackness it shines there. And in the autumn of the year, when the winds from the north curse and whine, and the red-leaved trees of the swamp mutter things to one another in the small hours of the morning under the horned waning moon, I sit by the casement and watch that star. Down from the heights reels the glittering Cassiopeia as the hours wear on, while Charles' Wain lumbers up from behind the vapour-soaked swamp trees that sway in the night wind. Just before dawn Arcturus winks ruddily from above the cemetary on the low hillock, and Coma Berenices shimmers weirdly afar off in the mysterious east; but still the Pole Star leers down from the same place in the black vault, winking hideously like an insane watching eye which strives to convey some strange message, yet recalls nothing save that it once had a message to convey. Sometimes, when it is cloudy, I can sleep.
Well do I remember the night of the great Aurora, when over the swamp played the shocking corruscations of the demon light. After the beam came clouds, and then I slept.
And it was under a horned waning moon that I saw the city for the first time. Still and somnolent did it lie, on a strange plateau in a hollow between strange peaks. Of ghastly marble were its walls and its towers, its columns, domes, and pavements. In the marble streets were marble pillars, the upper parts of which were carven into the images of grave bearded men. The air was warm and stirred not. And overhead, scarce ten degrees from the zenith, glowed that watching Pole Star. Long did I gaze on the city, but the day came not. When the red Aldebaran, which blinked low in the sky but never set, had crawled a quarter of the way around the horizon, I saw light and motion in the houses and the streets. Forms strangely robed, but at once noble and familiar, walked abroad and under the horned waning moon men talked wisdom in a tongue which I understood, though it was unlike any language which I had ever known. And when the red Aldebaran had crawled more than half-way around the horizon, there were again darkness and silence.
When I awaked, I was not as I had been. Upon my memory was graven the vision of the city, and within my soul had arisen another and vaguer recollection, of whose nature I was not then certain. Thereafter, on the cloudy nights when I could not sleep, I saw the city often; sometimes under the hot, yellow rays of a sun which did not set, but which wheeled low in the horizon. And on the clear nights the Pole Star leered as never before.
Gradually I came to wonder what might be my place in that city on the strange plateau betwixt strange peaks. At first content to view the scene as an all-observant uncorporeal presence, I now desired to define my relation to it, and to speak my mind amongst the grave men who conversed each day in the public squares. I said to myself, "This is no dream, for by what means can I prove the greater reality of that other life in the house of stone and brick south of the sinister swamp and the cemetery on the low hillock, where the Pole Star peeps into my north window each night?"
One night as I listened to the discourses in the large square containing many statues, I felt a change; and perceived that I had at last a bodily form. Nor was I a stranger in the streets of Olathoe, which lies on the plateau of Sarkia, betwixt the peaks of Noton and Kadiphonek. It was my friend Alos who spoke, and his speech was one that pleased my soul, for it was the speech of a true man and patriot. That night had the news come of Daikos' fall, and of the advance of the Inutos; squat, hellish yellow fiends who five years ago had appeared out of the unknown west to ravage the confines of our kingdom, and to besiege many of our towns. Having taken the fortified places at the foot of the mountains, their way now lay open to the plateau, unless every citizen could resist with the strength of ten men. For the squat creatures were mighty in the arts of war, and knew not the scruples of honour which held back our tall, grey-eyed men of Lomar from ruthless conquest.
Alos, my friend, was commander of all the forces on the plateau, and in him lay the last hope of our country. On this occasion he spoke of the perils to be faced and exhorted the men of Olathoe, bravest of the Lomarians, to sustain the traditions of their ancestors, who when forced to move southward from Zobna before the advance of the great ice sheet (even as our descendents must some day flee from the land of Lomar) valiently and victoriously swept aside the hairly, long-armed, cannibal Gnophkehs that stood in their way. To me Alos denied the warriors part, for I was feeble and given to strange faintings when subjected to stress and hardships. But my eyes were the keenest in the city, despite the long hours I gave each day to the study of the Pnakotic manuscripts and the wisdom of the Zobnarian Fathers; so my friend, desiring not to doom me to inaction, rewarded me with that duty which was second to nothing in importance. To the watchtower of Thapnen he sent me, there to serve as the eyes of our army. Should the Inutos attempt to gain the citadel by the narrow pass behind the peak Noton and thereby surprise the garrison, I was to give the signal of fire which would warn the waiting soldiers and save the town from immediate disaster.
Alone I mounted the tower, for every man of stout body was needed in the passes below. My brain was sore dazed with excitement and fatigue, for I had not slept in many days; yet was my purpose firm, for I loved my native land of Lomar, and the marble city Olathoe that lies betwixt the peaks Noton and Kadiphonek.
But as I stood in the tower's topmost chamber, I beheld the horned waning moon, red and sinister, quivering through the vapours that hovered over the distant valley of Banof. And through an opening in the roof glittered the pale Pole Star, fluttering as if alive, and leering like a fiend and tempter. Methought its spirit whispered evil counsel, soothing me to traitorous somnolence with a damnable rhythmical promise which it repeated over and over:
Slumber, watcher, till the spheres, Six and twenty thousand years Have revolv'd, and I return To the spot where now I burn. Other stars anon shall rise To the axis of the skies; Stars that soothe and stars that bless With a sweet forgetfulness: Only when my round is o'er Shall the past disturb thy door.
Vainly did I struggle with my drowsiness, seeking to connect these strange words with some lore of the skies which I had learnt from the Pnakotic manuscripts. My head, heavy and reeling, drooped to my breast, and when next I looked up it was in a dream, with the Pole Star grinning at me through a window from over the horrible and swaying trees of a dream swamp. And I am still dreaming.
In my shame and despair I sometimes scream frantically, begging the dream-creatures around me to waken me ere the Inutos steal up the pass behind the peak Noton and take the citadel by surprise; but these creatures are demons, for they laugh at me and tell me I am not dreaming. They mock me whilst I sleep, and whilst the squat yellow foe may be creeping silently upon us. I have failed in my duties and betrayed the marble city of Olathoe; I have proven false to Alos, my friend and commander. But still these shadows of my dreams deride me. They say there is no land of Lomar, save in my nocturnal imaginings; that in these realms where the Pole Star shines high, and red Aldebaran crawls low around the horizon, there has been naught save ice and snow for thousands of years of years, and never a man save squat, yellow creatures, blighted by the cold, called "Esquimaux."
And as I writhe in my guilty agony, frantic to save the city whose peril every moment grows, and vainly striving to shake off this unnatural dream of a house of stone and brick south of a sinister swamp and a cemetery on a low hillock, the Pole Star, evil and monstrous, leers down from the black vault, winking hideously like an insane watching eye which strives to convey some message, yet recalls nothing save that it once had a message to convey.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Gio Apr 16, 2015 11:48 am
Qualcosa crudo e duro alla aSoIaF ma con un lessico come I Puffi "Mettiamolo sulla pira e puffiamolo vivo!!" "Le mia gambe!! Le mie gambe! MI HANNO PUFFATO LE GAMBE!!!" "Poverina, è stata puffata da piccola"
ecc.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Giu 21, 2015 12:14 am
il road movie con pokemon su un membro femmina del Team Rocket che ricerca la vendetta sull'eroe di turno per aver ucciso il suo ragazzo nella distruzione del loro Quartier generale.
Pensavo ad un discorso finale sulla linea di
*Ragazza-team-rocket avanza lentamente puntando pistola su Eroe-banale, che è a terra con schiena al muro, mentre i pokemon di entrambi giaciono esausti al suolo (o forse mentre quelli di RTR la spalleggiano boh)*
RTR: "Sai *spara sul muro dietro EB* avevo sempre pensato che durante tutto questo tempo che ho impiegato per trovarti *spara come sopra* avrei sbollito la rabbia, avrei trovato la pace *spara come sopra* e conoscendoti avrei visto che non eri la m***a che pensavo e ti avrei perdonato, o magari tu mi avresti battuta e mi avresti rotto i coglioni con tutte quelle menate sulla moralità * doppio sparo* ma non è stato così. Tu sei esattamente una lurida m***a pseudomoralista a caccia di fama *sparo* Tu, lurida troietta! Al diavolo la redenzione e al diavolo il perdono! MA AVRO' IL MIO LIETO FINE! "*spara mirando in testa ma la pistola è senza proiettili (oppure no, boh).* *Eroe-banale vede l'occasione e scappa via* *RTR rinfodera la pistola con un sorrisetto* RTR: "non avrai creduto DAVVERO che non lo avessi programmato, "eroe"?" *infila una mano nella scollatura e tira fuori una settima pokeball e la punta contro EB*
RTR: " NOME POKEMON (probabilmente tipo elettrico o fuoco) vieni a me! *pokemon esce* NOME MOSSA ULTRADEVASTANTE!!"
*e EB viene incenerito dale fiamme/dal tuono*
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mar Giu 30, 2015 9:58 am
Un'alternarsi di scene di varie vicende che coinvolgono diversi personaggi (alcuni si rivedranno, altri no).
La vicenda principale riguarda un personaggio maschile etero (o una lesbica) che ha preparato una sorpresa per la sua compagna: invece di essere andato a lavoro, si è nascosto nell'armadio con una torta di compleanno, pronto a saltare fuori al momento opportuno. Si farà capire in qualche modo che è un/una hacker o comunque molto geek/nerd
Una seconda vicenda (per il momento non ho altre vicende in mente, ma ovviamente due sono pochissime, ne servono almeno 4-5) riguarda due giovani ragazzi (o forse due anziani?) che si incontrano a una fermata desolata del bus più volte, conoscendosi pian piano
La prima vicenda verrà sconvolta dall'arrivo dell'amante della compagna del tizio/tizia nascosto nell'armadio, che rimarrà lì dentro a precipitare nell'oblio mentre i due scopano. Aspetterà finché l'amante non se ne sarà andato, circolando poi per la casa come un ombra, con volto funereo, per non farsi notare. Arriverà all'ingresso e uscirà, lasciando la compagna con un'espressione interrogativa per il rumore della porta che si apre e chiude senza che entri nessuno. Dopo essere uscito/a si muoverà con vari mezzi (il viaggio durerà molto), con espressione apatica, fino ad arrivare a un garage isolato (o una catapecchia isolata). Lo aprirà con la sua chiave e si rivelerà una postazione computer piena di fili e attrezzatura. Con essa hackererà più sistemi governativi della difesa e scatenerà molteplici testate nucleari su tutto il pianeta. (Le scene dei missili vlanti e delle esplosioni saranno accompagnate da "dedicato" della Berté)
Nella seconda vicenda i toni diventeranno sempre più affettuosi, fino a che una coccinella si poserà sulla mano di uno dei due, che la passerà all'altra dicendo "Tieni ti porterà fortuna". Dopo il passaggio della coccinella, l'esplosione li travlgerà.
Sucessivamente ci saranno vicende post-apocalittiche (potrebbe essere lo stesso universo magicoso della storia dell'inizio con necromante e vampaira).
Altri personaggi che sopravviveranno all'apocalisse da metter in questa vicenda
- coppia di una olimpionica medaglia d'argento e un tizio pazzo. Stanno insieme da un po' ma lei non ci crede troppo e lui la inizia a inquietare sul serio. Tuttavia lei è ultrafuriosa perché l'oro le è stato negato ingiustamente e, in preda all'alcool, chiede al partner di farla pagare a quei maledetti. Lui si sveglierà la notte senza che lei se ne accorga, imbraccerà un fucile e andrà a far strage dei giudici (e/o degli avversari). La polizia circonderà il luogo e lui si consegnerà ricoperto di sangue. Nel momento in cui esce dal luogo della strage a mani alzate e i poliziotti gli si avvicineranno pronti a sparare a ogni sua minima mossa le bombe inizieranno a cadere. Capendo che l'ordine mondiale sta andando in frantumi i poliziotti perderanno identificazione nel loro ruolo e scapperanno dalle loro famiglie lasciando il killer lì da solo. Canzone di sottofondo: la parte di Homecoming (Greenday) "Nobody likes you"
- pugile. La sua presentazione sarà una panoramica che da bordo ring continua a girare attorno al ring durante i suoi incontri di boxe. Sullo sfondo il mondo cambia piano piano fino a diventare appunto un mondo postapoc, ma nel quale lui continua a are quello che ha sempre fatto, anche se magari con qualche escrescenza mutante di cui non gli frega nulla: incontri di boxe. musica di sottofondo: la parte di Homecoming (Greenday) "I've got a rock'nroll girl...."
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Gio Lug 02, 2015 8:00 pm
da qualche giorno ho in testa l'immagine di un soave e angelico putto (o più di uno) che svolazza nel cielo trasportando una testata atomica
Non è escluso che l'abbia visto da qualche parte ma non me lo rcordo.
The Candyman Guardiano di Zendra
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Ott 04, 2015 6:49 pm
Qualcosa su Banderas e la mulino bianco
Tipo Banderas è inizialmente pagato per fini promozionali, ma poi, si fissa morbosamente con la storia del fare i dolci. Le manie di Banderas vengono assecondate dalla mulinobianco, che gli concedono un vero mulino in cui possono tenerlo sotto controllo e non far trapelare la notizia (magari ci starebbe pure bene un sosia di Banderas per le aparizioni mondane, che verrà poi ucciso da Antonio). Ma Banderas sprofonda velocemente in una follia dittatoriale nella conduzione del mulino, le pubblicità sono riprese live action ma da cui sono tagliate moltissime scene, ad esempio quella in cui in cui Banderas mozza le braccia a quello che gli fa gli scherzoni con la brioche falsa, o quella in cui sclera di brutto e va in berserk quando gli si spezza la fetta biscottata mentre ci butta la marmellata. Anche nell'ultima pubblicità della merendina con la tavoletta di cioccolato dentro il giovane ricciolino occhialuto SEMBRA essere una specie di hipster che non sa recitare e che ride senza alcun motivo perché una cosa è buona, ma basta guardarlo negli occhi per capire che il suo comportamento è dato dal terrore che nutre verso una possibile reazione negativa di Banderas, cha ha già dimostrato, e chiaramente, cosa succede sia a chi non apprezza quello che cucina ma anche a chi finge di apprezzare quello che cucina.
Si potrebbe accorpare nell'horror sul signor Balocco
Sephiroth Guardiano di Zendra
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Lun Ott 05, 2015 10:54 am
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Ven Ott 23, 2015 8:30 pm
possibile personaggio di qualcosa: un assassino che uccide spesso fingendosi un povero pappamolle, del tipo si avvicina tremante e con faccia indecisa alla vittima, balbettando, per finta paura, gli fa un discorso (completamente inventato di sana pianta) di come lui sia stato obbligato a farlo perché sennò gli ammazzano la famiglia, dice alla vittima che deve fingere che lui gli ha chiesto una sigaretta perché lo stanno controllando (neanche questo è vero) perché al primo sospetto gli ammazzano la moglie, gli dice anche che ha trovato un modo per far sembrare tutto vero, dice alla vittima che ha una pistola a salve e che ha del sangue finto. Gli passa il sangue finto di nascosto mentre prende la sigaretta e lo istruisce per bene al come reagire allo sparo della pistola a salve. Dopo averlo fatto tira fuori la pistola silenziata e gli spara più volte. E ovviamente la pistola non è a salve.
EDIT -- comportamento aggiuntivo: stringere amicizia con una delle vittime (a cui dovra però scucire precise informazioni su qualcosa) e farsi dire la canzone preferita per poi rapirlo, chiuderlo in uno scantinato con un orologio messo quasi perpendicolarmente alla sua linea di vista in modo che continui a cercare di leggere l'ora per capire il tempo che passa ma senza mai riuscirci e mettendo a nastro in continua ripetizione la canzone preferita finché non gliela fa odiare.
The Candyman Guardiano di Zendra
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Lun Nov 16, 2015 11:47 pm
Allora, sarebbe il sogno senza senso che ho fatto oggi ma ha alcuni spunti interessanti
Ambiente postapocalittico alla Mad Max
Una donna e un uomo (molto simili alle personalità di quell'altra trama postapoc con magia, infatti l'uomo credo fossi io, anche sparisco quasi subito) stanno pianificando un qualcosa per fare qualcosa nei confronti di una struttura (credo naturale) rocciosa che hanno davanti. Nel frattempo si sta svolgendo una gara tra veicoli davanti a loro. Ogni tanto cade qualche motorino (normalissimi motorini) e lor li raccattano e li posizionano in piedi, in fila, direzionati verso la struttura rocciosa, per il suddetto scopo che non ricordo, per utilizzarli per fare invasione della struttura di roccia (con quali soldati non so, visto che son solo loro due). L'uomo osserva quanto sarebbe utile salire in cima all'appuntita e alta struttura di roccia per poter guardare la gara dall'alto (perché non lo so).
Ad un certo punto sulla struttura compare il nemico, di cui la figura di spicco è un'altra donna, per un qualche motivo nemica della donna precedente. Inizia lo scontro e dopo un po' la seconda donna sta per battere la prima donna buttandola in una profonda fossa (alla 300).
SALTO TEMPORALE (probabilmente anche spaziale) Una specie di città cyberpunk-steampunk molto degradata con parecchie infiltrazioni di vegetazione, molto "Golgari", prendendo in prestito Magic. Ma forse non è la città vera e propria, sembra più di essere sottoterra, il tipico posto dove vivono i superpoveri o esiliati nelle distopie di questo tipo. Molto simile alla città funghizzata del film di Supermario.
Non riesco bene a capire se ora io sono di nuovo imedesimato nella "prima donna" di sopra o sempre nell'uomo (ma penso nella prima donna). In ogni caso ora.
In ogni caso apro aun grata di un grosso condotto di ventilazione e ci trovo la seconda donna che sta cibandosi con qualcosa. L'inimicizia c'è ancora, ma molto più tenue (non so perché). Le chiedo aiuto per non so/non ricordo cosa. Dopo qualche tipico attimo per tensione-da-vecchia-inimicizia accetta. Non è la sola. A fare quello che intendo fare ho radunato anche altre persone, tra cui spiccano gli scialbissimi protagonisti del remake pessimo dei Ghostbusters (un remake che non esiste eh, esisteva solo la scorsa notte nella mia testa). Non ricordo lo scopo, ma in ogni caso si deve andare nelle profondità della terra, tra tubature, fogne e condotti sempre più vecchi (un po' alla Dark Soul o come in It di King) Durante un periodo d'accampamento la sensitiva del gruppo (sicuramente questo pezzo è stato ispirato dal paladino di Sandro nella campagna attuale che sto facendo con AchilleXD) avverte tutti che bisogna muoversi che sente arrivare qualcosa di davvero brutto (la sensazione che ha provato il mio io-sognante è quella che provavo le prime volte che sentivo i rumori dei vermi giganti in Terraria), così ci muoviamo in fretta e furia (nel frattempo la mia è diventata un'osservazione dall'esterno, chi impersonavo è sparito dal sogno) e dopo un lungo cunicolo ci ritroviamo davanti una gigantesca cavità con dentro una città fantasma (molto inferno dantesco e un po' Moria). Da essa sorge un fantasma reggente e viene verso il gruppo, avverte tutti di nonricordocosa, gli acchiappafantasmi scialbi discutono di qualcosa e poi confusione e finisce il sogno.
Finendo, ciò che mi è piaciuto di più è l'ambientazione della seconda parte del sogno.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Dic 27, 2015 10:27 am
universo steampunk/cyberpunk la cui tecnologia avanzata esiste grazie alle ingentissime somme di danaro fornite allo sviluppo della nazione anni e anni prima dalla riscoperta ultra-generosità di Ebenezer Scrooge, dopo una notte insonne di rivelazioni.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Dic 27, 2015 11:47 pm
Non so cosa possa essere. In sottofondo c'è Respect di Aretha Franklin
è notte ma sta per sorgere il sole, è ancora buio. La vista è tipo in una città come San Francisco, dall'alto di una delle strade "a salti" l'inquadratura è verso il basso, dove si vede il porto lontano e la strada in discesa a scaloni che si rimpicciolisce. Oppure è il contrario, vista dal basso che guarda l'alto. Nell'oscurità (a valle o in cima alla collina, a seconda della vista di partenza) si vede lontano qualcosa muoversi. Si avvicina sempre più e piano piano si capisce che è una vettura che risale/scende la stradona. Si avvicina velocemente, come di fretta (nel caso scendesse farebbe dei piccoli salti a ogni scalone di strada). Il veicolo si delinea sempre più come un camper scassato (alla breaking bad) o qualcosa di simile. Arrivato molto vicino il sole sorgerà splendente e starebbe bene se fosse l'esatto momento (nella canzone) del "re-re-re-re-re..." o del "sock it to me...". Arrivato a toccare in primissimo piano l'inquadratura col paraurti la stessa cambia "salendo" sul tetto del camper e mostrando bene ciò che gli sta dietro (o magari davanti?), ora illuminato dalla luce del sole. Potrebbe essere la città abbandonata completamente, qualcuno o qualcosa che insegue il camper o robe così.
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mer Gen 06, 2016 7:43 pm
4 cose buttate lì
1) Tema supereroistico (ambientazione esempio: gli X- Men sono morti/separati, rimane solo Magneto con confraternita) Canzone si sottofondo - Un'emozione da poco di Oxa
Un qualche tipo di squadra militare si aggira per le strade di una città. Le gente scappa nella direzione opposta guardandosi indietro. Uno di loro guarda dietro l'angolo della svolta successiva: in fondo alla strada c'è un tizio con delle cuffie e uno stereo per terra collegato ad esse. Le ultime persone scappano via, lasciando lo stradone col tizio desolato. Il tizio accende lo stereo e la suddetta canzone inizia (non si sa se la squadra militare possa udire la canzone o se le parole/musica siano concesse al lettore/barra spettatore in via eccezionale). Il drappello di polizia svolta langolo, si dispone in fila e minaccia di aprire il fuoco se il tizio non spegnerà subito lo stereo. Il tizio non lo fa, la squadra inizia a sparare e il tizio, a ritmo di musica evita/spazza via/rimanda al mittente i proiettili. Vedendo la situazione, dietro l'angolo, al sicuro, due della squadra confabulano. Uno dice all'altro, sfogliando una confusione di fogli (o magari su un palmare, per essere più al passo coi tempi), che dovrebbe essere un mutante di tipo blabla con carattreristiche blabla. Bisogna comunque sparare allo stereo. L'altro tizio manda dei cecchini nell'edificio e dà poi l'ordine di sparare allo stereo appena riescono.. Distruggono lo stereo e il tizio che balla viene ferito e arretra un poco, riuscendo a non cadere. Si leva le cuffie e la canzone continua più forte di prima (questa volta i militari la sentono sicuramente). Poi boh, o muore lui (magari serviva da distrazione per altri) o muoiono i militari.
2) Un ciclista di città che, per non essere incoerente nel fare attività fisica ma respirando smog a tutta birra, ogni volta prima di salire in sella si mete una maschera antigas (che in qualche modo sarà centrale in eventuali sviluppi dello spunto)
3.a)Un'auto con sopra uno o più tizi/e sfreccia a tutta birra dalla città. In sottofondo "che serà serà". Dopo un po' un cataclisma colpisce l'onda d'urto che travolge la macchina
3.b) sopravvivenza della civilità nel dopo-cataclisma
3.c) il cataclisma non era solo un meteorite ma conteneva un alieno mutaforma. Caccia all'alieno (in stile "La Cosa"). L'alieno viene scovato e ucciso, ma si rivela poi essere una persona come le altre, anche se non umana. Il/La vero/a "malvagio/a" era un altro/a, ed era umano/a.
3.d) Conclusione
4.a) un tizio dalla faccia qualunque viaggia nel bus*. Il bus ha un incidente gravissimo. Muoiono tutti. In atmosfera onirica il tizio riceve la visita della Morte, che gli offre la falce. La sopravvivenza in cambio dello stare al servizio della Morte. Accetta. Al risveglio è su un letto d'ospedale, dopo un coma di qualche settimana. Dovrà stare in carrozzella per un po'. Una cicatrice strana sul viso, ma crede comunque che fosse un sogn. A casa però una voce femminile inizia a parlargli. Non era un sogno. La Morte può essere in moltissimi luoghi molto velocemente, ma non proprio dappertutto. Nel terzo/quarto mondo c'è molto più da fare e nelle grandi città usa dei sostituti. Il tempo rallenta/si ferma anche per lui, ma i primi lavori il tizio dovrà comunque farli in carrozzella. La voce accompagna il tizio nel suo mestiere. Reticenza della voce sulle sorti del sostituto recedente di quella città Problemi soliti tipici se la morte coinvolgesse suoi cari/bambini. Problemi soliti del concilio con vita normale
4.b) C'è un concilio di tutti i sostituti di una parte del mondo. Il tizio arriva e scopre di essere il solo umano in mezzo a demoni vari. Il tizio scopre di essere il solo ad avere una voce che gli parla.
*[ o forse era qui che stava la canzone della Oxa?]
The Candyman Guardiano di Zendra
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Dom Gen 31, 2016 11:37 pm
Per quanto riguarda
The Candyman ha scritto:
Altra robba è (di nuovo il gruppo di amici, mi sa che diventerà tematica fondamentale delle trame Candymaniane XD) una sorta di giallo in cui un gruppo di conoscenti che si erano separati e sparsi ai quattro venti anni e anni prima decidono di riunirsi per porre termine a una questione in sospeso, ossia un assassinio (una sorta di Assassinio sull'Orient Express visto dalla parte dei killer)
direi, già che c'è la moda dei prequel e dei film trasformati in serie, che l'idea potrebbe essere proprio trasformata in un prequel di Assassinio sull'Orient Express. Ogni stagione/volume avrà ovviamente 12 episodi
The Candyman Guardiano di Zendra
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Ven Feb 05, 2016 7:14 pm
Ho sempre considerato Hellboy - The golden army quasi un capolavoro, ma, allo stesso modo, ho sempre detestato il completo abbandono del rapporto Hellboy - Capo della BPRD che viene suggerito alla fine del primo film. Probabile che Adbhull (lui che ha letto i fumetti) guarderà male quello che sto per scrivere, ma secondo me avrebbero dovuto dare a Johann Krauss, e non al capo suddetto, il ruolo del "capo stronzo", e dare il ruolo del "capo complice" al capo, ma senza togliere a quest ultimo l'aura di ridicolaggine che gli hanno affibbiato dall'inizio del film (quella in fondo gli sta bene), praticamente lasciare quasi tutto intatto fino a che lui non dice "lo so". Magari inserirci un momento (quasi) serietà con un dialogo Hellboy-capo BPRD (non saprei se prima o dopo al momento in cui Red fa la gigioneggiata per farsi vedere dal mondo) in cui quest ultimo lo avverte con un discorso sul "rischio", qualcosa come "- blablabla...[inserire esempio di vita personale in cui il capo ha evitato di fare una scelta che comportava felicità personale ma anche un rischio, un rischio con bassa percentuale di accadimento ma altissimo danno se il rischio fosse accaduto davvero]...blablabla... non so cosa succederà adesso che hai fatto questa cosa, ma so cosa potrebbe succedere*, magari anche con una probabilità bassissima, ma se abbiamo mantenuto segreta la BPRD per tutto questo tempo, è anche per evitare in toto questo rischio" - e cos'è che dovrebbe accadere? - vedremo nei prossimi giorni se accadrà o no"
*ossia venir preso a pesci in faccia dalla gggente
The Candyman Guardiano di Zendra
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Mar Feb 16, 2016 9:03 am
- Dare uno o più prequel a Grosso guaio a Chinatown (senza Jack Burton però). Riguardandolo ho notato che ci sono moltissime cose riguardanti il passato che vengono messe lì ma non vengono spiegate (secondo me anche questa è una delle peculiarità che rende l'atmosfera del film magica e particolare). Ad esempio il fatto che il personaggio di Kim Kattral venga subito definito dalle compagini cinesi come "porta guai" Poi da dove possano derivare i poteri delle tre bufere Alla fine del film il personaggio di Victor Wong dice che il suo compito è finito e si metterà a viaggiare. Si potrebbe partire da qui per uno spunto sul suo passato. Nello scontro finale vi sono Jack Burton contro Lo Pen e Wang Chi contro una delle bufere (quella che poi esplode). Durante lo scontro si vede la bufera fermarsi per un attimo, praticamente senza motivo, e distruggere una scultura di un drago. Pensavo a darcelo il motivo a questa cosa: la distrugge perché tramite essa Lo Pen lo teneva schiavo; la distrugge solo in quel momento perché era sempre sorvegliata prima e perché anche distruggendola non avrebbe potuto vendicarsi e ucidere Lo Pen perché questi non era ancora fatto di carne; ed infine esplode perché per liberarsi della maledizione aveva scoperto che l'unico modo era uccidere Lo Pen con le sue mani, ma è stato anticipato dalla "questione di riflessi" di Kurt Russel Qualcosa per raccontare la fatica per raccogliere gli ingredienti per il filtro magico e il sacchetto dei sette demoni che vengono usati da Egg Shen per andare in battaglia, e per chiarire i loro potenti effetti. Anche la battaglia delle dita in stile pad dei videogiochi merita sicuramente un approfondimento.
The Candyman Guardiano di Zendra
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Ven Feb 26, 2016 9:14 am
un qualcosa il cui finale prenda fortemente per il culo il finale di "Non è un paese per vecchi". Ossia una fine con uno dei personaggi principali che racconta un sogno fatto, solo che il sogno è un sogno assolutamente assurdo e stupido, magari proprio il sogno che feci da piccolo su io, Mulder e Scully o quello che feci qualche anno fa sul catalcisma, la neve, manhattan, l'inondazione, puff daddy, i poteri, eccetera
Typhus97 Utente
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Titolo: Re: I miei soggetti di sceneggiatura Sab Apr 02, 2016 7:59 pm
Forse la spiegazione è qua, ma non l'ho vista, posso chiederti cosa siano queste idee? Le usi "a livello professionale"? Fai cortometraggi/mediometraggi amatoriali o semplicemente ti piace buttare giù idee?