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 [Leggenda] Musca Macedda

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2 partecipanti
AutoreMessaggio
Kanchi
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Kanchi


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MessaggioTitolo: [Leggenda] Musca Macedda   [Leggenda] Musca Macedda Icon_minitimeMer Set 16, 2009 1:24 pm

Su ispirazione del topic aperto da Urizhel posto anch'io una
leggenda della Sardegna ;-)



Sa Musca Macedda


E' una creatura mostruosa il cui mito è diffuso un po' in tutta
l'isola, sebbene alcune sue caratteristiche generali varino a seconda della
zona. A cominciare dal nome, che può essere "Musca Macedda" o
"Musca Maghedda", fino ad arrivare al suo aspetto. A seconda delle
versioni, infatti, Sa Musca Macedda può avere le sembianze di una
mosca comune o, secondo altre storie, vestirebbe di fattezze
assai più raccapriccianti: sempre una mosca, ma grande quanto la testa di un
bue o addirittura quanto una pecora intera.


Le dimensioni però non influiscono sulla sua letalità comune a tutti i racconti.



Si dice sia munita di un pungiglione venefico dalla cui
tossina non possa esservi scampo e si narra pure che il
ronzio del suo sbatter d’ali si oda da ampia distanza.
La parte del corpo umano a cui mira con l’aculeo è la testa. Non è quindi un
caso, probabilmente, che in una grotta poco distante da un complesso nuragico
nei pressi di Arzachena, in Gallura, siano stati trovati due scheletri in posizione
fetale, tenenti le proprie teste con le mani.


Fra i racconti che vedono coinvolta la diabolica mosca sono
numerosi quelli secondo cui ella sia posta a guardia di preziosi tesori
sotterranei. Si dice ad esempio che le fate Janas impieghino le Musche Macedde
come guardiane dei loro indumenti, filati di preziosi e rari materiali. Altre volte sono invece gli umani a
servirsi delle Musche. Celebre è la storia della principessa Locana. Costei era
moglie di un ricco signore partito in guerra, che, per proteggere l’amata ed i
propri averi, fece costruire un castello. La principessa, struggendosi per la lontananza
del marito, decise di raggiungerlo e, onde evitare che la servitù al castello
potesse accedere alle sue ricchezze, le rinchiuse tutte in un baule; dopodiché,
imprigionò in un secondo baule identico al primo una Musca Macedda e seppellì i
due contenitori sotto le fondamenta del castello, ammonendo i domestici del
rischio che avrebbero corso nel tentativo di violarli. Un aspetto interessante
riguardo a queste storie, sarebbe che oggigiorno le Musche Macedde non si
vedrebbero più in giro proprio perché rinchiuse in sotterranei e segrete a
guardia di tesori.


Un’altra famosa leggenda, vede la grande invasione
nell’isola di numerosi sciami di Macedde. Vedendole seminare ovunque morte e
distruzione, un prete programmò con gli abitanti di un villaggio un rito per
scacciare gli insetti demoniaci. Il rito consistette nell’organizzare un
cerchio magico composto da persone che a ritmo di uno specifico canto eseguito
dal prete stesso, avrebbero ristretto sempre più il cerchio, fino a chiuderlo.
A quel punto gli insetti sarebbero stati esorcizzati e sconfitti. Così accadde.
I corpi delle Macedde piovuti da cielo vennero rinchiusi in sette botti, che
vennero bruciate per tre giorni e tre notti. La piaga scomparve.


C’è un’altra storia, forse la più affascinante della
Macedda. Tale storia fa coincidere il mito dell’insetto con quelli di altre
creature leggendarie della Sardegna: la Surbile e la Istria. La storia è quindi
un punto d’incontro tra diverse leggende. Cosa ancora più interessante è che fa capolino una figura vampirica sarda, unica nel
genere delle storie dei vampiri. Si narra di una donna, una donna dal radioso aspetto, ma sotto le cui
vesti si cela una creatura infernale. Tale fanciulla, quando non riesce ad
ammaliare ed attirare a sé gli uomini, si tramuta in una mosca e s’infiltra
nelle case degli abitanti dei villaggi e dei contadini, passando attraverso il
foro della serratura. Una volta dentro, si reca nella stanza in cui dormono i
bambini, per poi aggredirli in silenzio e succhiar loro il sangue. Il punto
debole della vampira, la chiave per poterla sconfiggere, è piuttosto curioso.
Sembra che, contrapposta a tutte le sue sovrannaturali capacità, ella abbia un
punto debole alquanto vulnerabile: non è capace di contare oltre il numero “7”.
A dispetto di ciò, davanti ai suoi occhi, ciò che può essere numerabile risulta
irresistibile e comincia a contarlo. La soluzione adoperata dalle
genti per fronteggiarla, quindi, era una: porre davanti alla porta di casa, o
accanto alla culla dei bambini, una falce dentata, sicché la vampira, iniziati
a contare i denti ma non potendo che contarli fino al settimo, ricominciasse a numerarli fin dall’inizio continuamente, cercando inutilmente di superare il settimo. Col passare del resto della notte tentando di superare questa
sua impossibile prova, sarebbe infine sorto il sole e la Macedda sarebbe stata
costretta a ritirarsi per sfuggirgli.





Questi ed altri sono i racconti che narrano della letale
Musca Macedda, in quella che probabilmente fu un’interpretazione popolare della
piaga della peste, della malaria portata dalle zanzare o, ancora, di qualche
razza di velenoso insetto esotico proveniente dall’Africa o dal continente.
Eppure, ancor oggi, alcune delle persone più anziane e/o più superstiziose credono almeno in parte alle storie
raccontate dai loro nonni sulla piaga della Macedda. Alcuni dei loro
concitati racconti, potrebbero anche indurre qualche bambino a temere il frastuono di
un elicottero, pensando si tratti del ronzio della diabolica mosca!


Suggestione e fantasia sono gli ingredienti essenziali che
danno vita ad una leggenda, almeno quanto lo è il fondo di verità che ne sta
alla base.
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Urizhel's Zorn
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Urizhel's Zorn


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MessaggioTitolo: Re: [Leggenda] Musca Macedda   [Leggenda] Musca Macedda Icon_minitimeMer Set 16, 2009 3:11 pm

Bellissima!

Grazie Kanchi, della Muscedda le storie a riguardo non le avevo mai sentite per intero, devo dire che è veramente affascinante scoprire da dove deriva il mito e le sue radici nella triste verità delle malattie come la peste.

Grazie!

Urizhel's Zorn
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