Zendra
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Parole chiave
space degli 2016 catalogo 2011 effetto dead recensione tattica 2010 femminili conti Nehek NOMI acqua indovinelli grey 2014 grigi orchi vampiro knights cavalieri caos drone tattiche

 

 Ehecatl, il Furtivo (6)

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The Warlock
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The Warlock


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Ehecatl, il Furtivo (6) Empty
MessaggioTitolo: Ehecatl, il Furtivo (6)   Ehecatl, il Furtivo (6) Icon_minitimeVen Nov 27, 2009 11:41 pm

Ehecatl, il Furtivo (6) Lizard10

Nome: Ehecatl, il Furtivo

Valore dell Eroe: 330 p.ti

Razza: Scinco (20 p.ti)

Potenziamenti:
- +1AC (15 p.ti)
- +3A (25+35+45 p.ti)
- +1R (30 p.ti)
- +1Fe (40 p.ti)
- +1I (10p.ti)

Armi:
- Coltelli Gemelli (Due Armi Bianche, 25 p.ti)

Armature:
- Armaturina di Scaglie (Armatura Leggera, 5 p.ti)

Equipaggiamenti:
- Pelle Camaleontica (Talismano di Protezione, 10 p.ti)
- Cerbottana dello Scinco Camaleonte (Giavellotti, 10 p.ti)
- Qu-onchi il Terradonte (Cavalcatura, 25 p.ti)
- Bardatura (10 p.ti)

Arti Marziali:
- Colpo Mortale (20 p.ti)

Profilo:
Ac4 Fo3 R3 Fe3 I6(7) A5(6)

TA: 3+

TS: 4+

Riserva di Punti: 10 p.ti

Ehecatl, il Furtivo (6) Pterod10
Questo è Qu-onchi. Ehecatl se l'è fatto spedire per posta da Lustria. A cosa serve? Beh... è tanto carino! E non fatevi ingannare dalla foto: quella coccinella che sta mangiando era davvero gigantesca!

Background:

Eccolo. Era quasi completamente nascosto tra le fronde degli alberi, ma Ehecatl lo vedeva perfettamente. Quella stupida lucertola saltatrice lustriana dalle scaglie cineree non gli sarebbe sfuggita ancora a lungo.
Durante le ultime dodici ore, lo scinco camaleonte era rimasto immobile tra le fronde dell’albero, attendendo di avvistare un esemplare di quella specie. Poi, circa trenta minuti prima, aveva percepito un lievissimo fruscio provenire da un albero dietro di lui.
“ Tre alberi indietro, quattro a sinistra…” aveva pensato tra sé e sé.
Ed ora, trenta minuti dopo, la lucertola saltatrice era finalmente approdata sui rami dell’albero di fronte al suo.

Passarono i minuti e la lucertola si spostò su un altro albero; poi, su un altro ancora. Nel frattempo, lo scinco continuò a seguirla. Dopo qualche tempo, i due avversari giunsero in una radura. Proprio al centro di essa, tra cumuli di radici e nidi di animali si intravedeva, semi-coperto dalla vegetazione, una sorta di spiazzo lastricato largo sui cinque o sei metri. Lo scinco osservò attentamente la zona grazie alla sua vista a 360°. Dove Sotek si era cacciata quella stupida lucertola? Poi, tutt’ad un tratto, la vide. Se ne stava proprio al centro dell’area pavimentata e sembrava intenta a crogiolarsi sotto i tiepidi raggi del sole, che appena riuscivano a penetrare la fitta cortina creata dagli alberi sovrastanti.
“ Finalmente sei mia, piccola bestiaccia malefica…”
Un sorriso apparve sul volto da lucertola di Ehecatl. Finalmente, dopo quattro giorni di digiuno, avrebbe ottenuto il tanto atteso pasto.
Con la consueta agilità, il lucertoloide scese dall’albero su cui era accovacciato e si appostò tra la fitta vegetazione del sottobosco. Le capacità mimetiche della sua pelle gli permisero di adattarsi perfettamente al colore del suo nuovo nascondiglio. Lo scinco strisciò lentamente verso la preda, già pronto a pregustarsi quel prelibato esemplare di lucertola saltatrice. Tutti i suoi compagni di squadra, capitano compreso, sostenevano che quegli animali fossero davvero deliziosi. Non voleva assolutamente essere l’unico a non averli mai assaggiati.
Ecco, c’era quasi. Il suo bersaglio era sempre più vicino. Gli sarebbe bastato qualche altro passo…
* Groan*
Per un istante, il mondo parve fermarsi. Forse, attendere per giorni senza mangiare non era stata un’idea così intelligente. Eppure, Ehecatl era fermamente convinto che divorando a stomaco vuoto quella piccola lucertola sarebbe stato in grado di apprezzarne ancor più facilmente le ottime qualità gastronomiche.
L’animaletto alzò di scatto il capo. Evidentemente, il borbottio dello stomaco del cacciatore era stato ben più rumoroso di quanto egli avesse pensato. Rapidamente, la piccola creatura si rimise sulle quattro zampe (è risaputo che le lucertole saltatrici lustriane dalle scaglie cineree si sdraiavano sempre a pancia all’aria) e si preparò a saltare.
Ehecatl capì che non avrebbe avuto altre possibilità: doveva tentare il tutto per tutto.
Pranzoooooooooo!!” ruggì saltando verso la sua preda mentre estraeva dalla bandoliera un pugnale.
Troppo tardi. La lucertola fu molto più rapida dello scinco.
Ehecatl non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto di essersi schiantato contro la dura roccia delle piastrelle: un rumore poco rassicurante proveniente da sotto il suo addome lo riportò immediatamente alla realtà. Mentre cercava di rialzarsi in piedi, notò una crepa proprio nel punto in cui era andato a schiantarsi. Centimetro dopo centimetro, essa si stava allargando inesorabilmente.
Tremante, lo scinco cercò di allontanarsi, ma il pavimento crollò troppo rapidamente…

Qualche minuto dopo, il camaleonte si risvegliò quasi completamente sepolto sotto le macerie.
“ Ma porc… mannaggia agli Antichi…” sbuffò con aria esasperata. “Ma è mai possibile che non me ne vada mai bene una?” gridò infuriato mentre tentava di liberarsi dai detriti che gli erano crollati addosso. Dopo diversi minuti di vani tentativi, riuscì finalmente a smuovere un enorme (dal punto di vista di uno scinco) masso che era appoggiato sopra al suo torace. Smosso quello, liberarsi fu relativamente semplice.
“ Per le scaglie di Sotek, dove sono finito?” mormorò guardandosi intorno.
Il luogo in cui si trovava aveva tutta l’aria di essere una specie di sala del tesoro. Le pareti, decorate con magnifici glifi in oro massiccio ornati di pietre preziose, erano coperte da un folto strato di rampicanti e muffe. La stanza si allungava verso quello che Ehecatl, basandosi sull’illuminazione che filtrava dal buco nel soffitto, giudicò essere l’ovest.
Proseguendo in quella direzione, lo scinco camaleonte si trovò a camminare attraverso un lungo sentiero circondato da un colonnato. Le incisioni sulle colonne raffiguravano tutta la storia del suo popolo: iniziavano con l’arrivo degli Antichi sul pianeta e andavano a concludersi con delle strane immagini raffiguranti eventi che, probabilmente, ancora attendevano di verificarsi.
“ Certo che ‘sto posto è davvero figo… mi sorprende che nessuno lo avesse ancora trovato…”
Camminò attraverso il lunghissimo corridoio per quella che gli sembrò un’eternità, ma giunse infine ai confini della lunga stanza. Davanti a lui, appoggiato su un massiccio altare di pietra sul quale erano scolpite delle semplici raffigurazioni degli Antichi, era appoggiato quello che sembrava essere un grosso cubo metallico. Con passo incerto, Ehecatl si avvicinò allo strano manufatto e, allungando lentamente il braccio, lo sfiorò.
Non accadde nulla.
Con aria perplessa, lo scinco appoggiò il palmo della mano sull’oggetto. Ancora nulla.
“ Mi sa che questo cubo è rotto…” bofonchiò mentre ruotava i suoi occhi da camaleonte.
“ Bah, lo porterò poi in città per farlo esaminare…” disse raccogliendolo e mettendoselo sotto il braccio.
Poi, si incamminò verso il luogo da cui era entrato, sperando di riuscire in qualche modo a risalire in superficie.

* * *

Qualche giorno dopo, Ehecatl si trovava davanti alla gigantesca scalinata di pietra del Tempio delle Stelle Ardenti. In cima a quell’infinito universo di gradini si trovava la stanza in cui riposava il sapientissimo Sacerdote Slann Mangiok L’Opaninhotl, una creatura in vita da decine di migliaia di anni e la cui sapienza, si diceva, fosse quasi senza limiti.
Diverse decine di minuti dopo, lo scinco superò finalmente i terribili 999 gradini della piramide. Ansimando, cercò di rialzarsi. Crollò nuovamente a terra. Poi, una mano azzurra si protese verso di lui, aiutandolo ad alzarsi.
Alzando lo sguardo, il camaleonte si rese conto di essere stato ricevuto dal capo scinco Chupatoipotl, uno degli attendenti del Sommo.
“ Cosa ti porta in questo luogo sacro, Ehecatl?” chiese con la sua solita voce spocchiosa il robusto condottiero.
" Piantala con quel tono da presuntuoso, Chupatoipotl. Mentre… esploravo la giungla… ho rinvenuto quello che sembra essere una sorta di reperto risalente a prima della Caduta.”
“ Cosa? Stai… dicendo sul serio?” gli occhi da rettile del guerriero si illuminarono. “È pazzesco… dobbiamo subito avvertire il Sommo Chupatoipilli! Sbrigati scarsone!” disse correndo verso il salone interno del tempio.
“Oh no… Chupatoipilli no…” mormorò il cacciatore prima di incamminarsi con aria desolata dietro all’altro lucertoloide.

Una decina di minuti dopo, Ehecatl era seduto all’interno di una piccola celletta simile ad un confessionale.
“ Esssplicitami, ragassso, per quale motivo sei venuto qui?” disse la voce del Sacerdote Scinco dall’altra parte della graticola.
“ Beh, ecco… vede, mentre girovagavo per la giungla in esplorazione ho rinvenuto…”
“ Hai bestemmiato il sssacro nome degli Antichi, figliolo?”
“ No, cioè, mentre ero nella giungla…”
“ Figliolo, loro lo sssanno ssse li bestemmi. E non ne sssono affatto contenti. Non avere paura di confessssssarti…”
“ Chupatoipilli, quello che sto cercando di dirti è che…”
“ Figliolo, quesssto tuo comportamento è inaccettabile. Confessssssa sssubito quello che hai fatto!”
Il tono del sacerdote scinco era improvvisamente cambiato, come se in un istante l’ira si fosse impossessata di lui. Ehecatl si rese conto che se non gli avesse spiegato la situazione, entro breve quel pazzoide fanatico lo avrebbe incenerito con una saetta.
Porcaccia! Padre, quello che sto cercando di dirle è che ho trovato uno strano oggetto che penso sia risalente al periodo prima della caduta!
Il cacciatore aveva pronunciato queste parole in modo rapidissimo, in modo da non dare al sacerdote il tempo di interromperlo. Il silenzio che calò era interrotto solo dall’ansimare di Ehecatl, che cercava di riprendere fiato dopo aver urlato.
“ Parli sssul ssserio? Cioè… in questo caso, dobbiamo avvertire sssubito il grande Mangiok L’Opaninhotl!” esclamò il sacerdote scinco.
Precipitandosi fuori dalla celletta per le confessioni, Chupatoipilli fece segno al camaleonte di seguirlo.
Mentre correva per stare dietro al vecchio, che nonostante l’età aveva un passo decisamente veloce, Ehecatl riuscì a sentire distintamente la voce di questo che gli gridava: “Il dissscorssso sul bessstemmiare lo finiamo più tardi!”

* * *

La stanza in cui riposava il Potentissimo Slann era quasi completamente avvolta nell’oscurità. Tutto ciò che si riusciva a distinguere nelle tenebre erano le sagome di alcuni possenti guerrieri immobili ai lati della stanza. Le loro forti braccia reggevano dei pesanti scudi e nell’altro pugno stringevano delle gigantesche alabarde.
Ad un tratto, una torcia si accese in fondo alla stanza. La nuova fonte di illuminazione, seppur scarsa, fu sufficiente per far risaltare il contorno di una gigantesca figura seduta su un piedistallo al centro della stanza. Rendendosi conto che il terreno intorno alla figura sembrava incresparsi, Ehecatl dedusse che il piedistallo doveva essere collocato sopra ad una polla d’acqua.
“ Oh, possssssente Mangiok L’Opaninhotl! Noi missseri scinchi chiediamo il tuo aiuto!” iniziò a recitare il sacerdote scinco.
Tutt’intorno a lui, i guerrieri percossero gli scudi con le loro armi.
Lentamente, lo slann borbottò qualcosa di incomprensibile. Poi, la vocina stridula del suo attendente fece eco al suo parlato.
“ Sua eccellenza chiede di conoscere il motivo per cui è stato disturbato!” esclamò con voce eccitata il piccolo scinco.
Dopo aver colpito con il bastone Ehecatl per costringerlo a prostrarsi, Chupatoipilli cominciò a raccontare l’accaduto. Ovviamente, nel suo racconto egli aveva partecipato personalmente alla spedizione nel folto della giungla e, inutile dirlo, era stato lui a compiere il ritrovamento.

Finito che fu il racconto, Mangiok L’Opaninhotl proferì nuovamente parola con tono possente. Nuovamente, il suo attendente tradusse.
“ Colui Che Tutto Conosce è incredibilmente sorpreso del vostro racconto. Egli non si aspettava che ci fosse una simile cripta in un luogo così vicino al tempio…”
Colui Che Tutto Conosce, eh? Ma che razza di presa in giro…” pensò Ehecatl.
“… e vi chiede di mostrargli questo misterioso oggetto che sostenete di aver recuperato!” terminò l’attendente.
“ Sssu, ragasssssso, mostra al Possssssente l’artefatto che io ho trovato e che ti ho chiesssto di custodire…”
Conscio che stava per arrivare un’altra bastonata, il camaleonte porse rapidamente il misterioso cubo allo scinco attendente, il quale lo appoggiò sul grembo dello slann.
Dopo qualche attimo, il gigantesco mago sacerdote si espresse nuovamente.
“ Ora tutto è chiaro!” esclamò il traduttore “ Questo oggetto racchiude un messaggio! E per leggerlo… per leggerlo bisogna riuscire ad aprirlo!”
Lo scinco passò i minuti successivi a maneggiare lo strano oggetto finché, dopo diversi tentativi, non riuscì a trovare una sorta di pulsante. Una volta premuto, il cubo si aprì come il bocciolo di un fiore, allargando la propria superficie fino a diventare poco più spesso di un foglio di pergamena.
Durante i minuti successivi lo slann continuò a parlare, questa volta rivolgendosi soltanto al suo attendente, il quale gli rispose con frasi come:
“ Aaaah...”
“ Ma certo…”
“ Sì, sì!”
“ Non c’è dubbio…”
Ad un certo punto, Chupatoipilli fu chiamato ad avvicinarsi al mago sacerdote. Anche lui, subito, se ne uscì con commenti molto simili a quelli dell’attendente.

Finalmente, dopo quelle che sembrarono diverse ore, il sacerdote scinco si riavvicinò ad Ehecatl e gli ordinò di alzarsi in piedi. Quando questi ebbe eseguito l’ordine, l’attendente dello slann parlò:
“Questo sacro testo, un’iscrizione risalente al periodo precedente alla Caduta, narra di una città leggendaria: un luogo conosciuto come Zendra! Ed è proprio in questo luogo che tu, Ehecatl il Furtivo, dovrai dirigerti!”
“ Eh? Perché proprio io?” lo scinco camaleonte aveva l’impressione di essere stato fregato.
“ Perché così è scritto nel Sacro Testo! Osi forse tu andare contro ciò che è scritto nel Sacro Testo?”
“No, beh… ecco… io…”
“ Bene! Dunque, è deciso! Partirai domani, destinazione: Zendra, la Città dei Re! In quel luogo dovrai prendere parte ad un torneo, un importantissimo torneo conosciuto come Onore O Morte, e devi fare tutto questo perché così hanno deciso gli Antichi prima di allontanarsi!”
Fu così che, scortato da Chupatoipotl, Ehecatl il Furtivo venne condotto fuori dalla stanza. Il giorno successivo, il suo lungo viaggio avrebbe avuto inizio.

* * *

Qualche minuto dopo, nella stanza dello slann furono accese molte altre torce.
“ Ohi, che fatica…” esclamò stiracchiandosi l’attendente del finto mago sacerdote, in realtà nulla più che un grosso sasso dipinto per sembrare un vero slann.
“ Eh eh eh…” ridacchiò Chupatoipilli dando una pacca sulla spalla all’amico. “ Difficile fare il ventriloquo, vero?”
“ Anche più di quanto non immagini. Fare la voce da slann, poi, è una cosa terribile…”
“ Ragazzi, potete venire fuori!” gridò il piccolo scinco rivolto alle figure armate, ancora immobili ai lati della stanza.
Da dietro quegli strani manichini, progettati per sembrare delle guardie del tempio se visti in condizioni di scarsa illuminazione, apparvero un elevato numero di scinchi.
“ C’è però da dire che è troppo divertente fare il sauro!” esclamò uno.
“ Già, è fichissimo!” ridacchiò un altro dalla parte opposta della stanza.
“ Su, su, un po’ di disciplina ragazzi! Piantatela di fare baccano!” borbottò Chupatoipotl rientrando in quel momento nella stanza.
“ Sì, capitano!” esclamarono quelli in coro.
Il soldato scinco, con aria solenne, si avvicinò al sacerdote Chupatoipilli. I due si conoscevano da tantissimo tempo; secondo alcune voci, appartenevano alla stessa progenitura.
“ Fratello, posso leggere quella specie di pergamena?” chiese.
Guardandolo con aria perplessa, il prete strappò il foglio metallico dalle mani del finto attendente e lo consegnò al guerriero.
“ Duecento grammi di farina, duecento di zucchero, tre uova, un bicchiere di olio d’arachidi, uno di latte, una bustina di lievito, una di vanillina e… quattro mele? Sbucciare le mele e farne delle fettin…” lesse con l’aria di chi non capiva costa stesse succedendo.
“ Ma… sbaglio o questa è la ricetta della torta di mele?”
“Ehm… sssì, proprio cosssì…” replicò il sacerdote scinco.
“ E tutta la storia del torneo, della città leggendaria, del volere degli Antichi?”
“Ih ih ih…” rise in modo stridulo l’“assistente” del mago sacerdote. “ Tutta inventata da me sul momento, ottima improvvisazione vero?”
“Ma… perché l’avete fatto? Cioè, non che mi dispiaccia levarmi dalle scatole Ehecatl per un po’ ma… suvvia, ha Resistenza due! Non sopravvivrà al viaggio!”
“ Già, e finalmente ce lo sssaremo levati di torno una volta per tutte… non è fantassstico?” chiese con uno sguardo da invasato Chupatoipilli.
Nella stanza calò il silenzio.
Poi, tutti scoppiarono a ridere.


Spoiler:


Ultima modifica di The Warlock il Gio Feb 25, 2010 6:28 pm - modificato 5 volte.
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MessaggioTitolo: Re: Ehecatl, il Furtivo (6)   Ehecatl, il Furtivo (6) Icon_minitimeLun Feb 15, 2010 2:54 pm

Ho visto che hai aggiunto una ferita ma mettila anche nel profilo perchè rischia di passare inosservata :123:
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MessaggioTitolo: Re: Ehecatl, il Furtivo (6)   Ehecatl, il Furtivo (6) Icon_minitimeMar Feb 16, 2010 11:17 am

Drakhor ha scritto:
Ho visto che hai aggiunto una ferita ma mettila anche nel profilo perchè rischia di passare inosservata :123:
Ups...
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