De Initiatione

@Borgus: La campana batte il quinto rintocco. Apri gli occhi nelle tenebre della tua cella. Un pensiero emerge dalle nebbie dell'incoscienza. Oggi è un gran giorno. Oggi la tua vita cambierà per sempre. Oggi compirai il Rito.

"Oggi è un giorno importante. Speriamo in bene."
dopo aver recitato le mie preghiere del mattino, mi lavo e mi metto un vestito appropriato.
Quella sarà la cerimonia d'iniziazione, sono molto emozionato, ma ho un po' di paura per le atroci sofferenze che dovrò patire per la Santa Chiesa. ma quello è il mio destino, non rimanere un assassino. E con un ultimo pensiero rivolto alla vecchia Diocesi, a tutte le delicate missioni compiute, agli amici della ex-Diocesi, esco dalla mia celletta, pregando il Signore di darmi la forza di affrontare quella prova.

Fuori dalla tua cella, illuminato tetramente dalla luce dell'alba che filtra attraverso le vetrate istoriate, un individuo incappucciato ti attende.
E' il Confratello Magistro Ezechia, un veterano che ha abbandonato i ranghi degli Executores per addestrare i nuovi adepti. Si è interessato profondamente al tuo caso e ha seguito tutti i tuoi progressi, fino a questo giorno; la cerimonia di oggi è importante per lui quasi quanto per te.
"La pace ti segua, fratello Borgus. Hai avuto un buon riposo?"

"Sono felice di sentire queste parole. Se sei pronto, seguimi".
Accenna un passo lungo l'austero corridoio.

"Ti seguo"
Seguo Magistro Ezechia

L'uomo incappucciato ti conduce attraverso numerosi corridoi secondari, fino alla grande navata centrale della fortezza-monastero, maestosa come la più imponente delle cattedrali. E' presto e incontrate solo pochi monaci e inservienti particolarmente mattinieri.
Infine, giungete dinanzi a un maestoso portale di bronzo pesante, ornata da complesse raffigurazioni, davanti alla quale sono di guardia altri due monaci incappucciati.
"Vai avanti tu,"

Contemplo per un attimo le raffigurazioni sul portale, ma mi riprendo subito e mi accingo ad oltrepassarlo.

Le pesanti ante si aprono con difficoltà, ma il cigolio sinistro dei cardini viene coperto dai solenni cori dei confratelli riuniti.
La sala è composta da un solo ambiente rettangolare suddiviso da colonnati gotici in tre navate; in fondo a quella centrale - su cui dà il portale che stai attraversando - una gradinata conduce a un piccolo altare, dietro al quale ti attendono sette Magistri della Diocesi Inquisitoria, nei più austeri mantelli cerimoniali.
Posto accanto all'altare vi è un crocifisso di grandi dimensioni, sorretto da due massicci Inservienti; poco oltre, un altro Inserviente ancora più grosso, dall'aspetto cupo e con il cappuccio a coprire il volto, armeggia con vari ferri vicino a un braciere.
Le note maestose di un organo accompagnano i tuoi passi nella sala, mentre un odore acre e pungente si sostituisce progressivamente a quello dell'incenso sacro.

Mi inginocchio e mi faccio il segno della croce. Poi, a testa alta, mi dirigo verso l'altare.

I cori si intensificano sempre più ad ogni tuo passo. Dal fondo della sala, il Magistro Inquisitore Mathia inizia a intonare una preghiera rituale. Lentamente l'odore dell'incenso si impossessa dei tuoi sensi svuotandoti la mente. Senza quasi rendertene conto arrivi sino all'altare, dove ti inginocchi meccanicamente.

"Credi tu, confratello Borgus," interloquisce imperioso Mathia, facendo calare il silenzio, "di essere degno di lasciare la tua Diocesi per diventare un Custode?"