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 Hitler über alles (mostra)

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Maresciallo_Helbrecht
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Maresciallo_Helbrecht


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MessaggioTitolo: Hitler über alles (mostra)   Hitler über alles (mostra) Icon_minitimeLun Nov 01, 2010 8:51 am

Hitler über alles! - Una mostra berlinese mette i tedeschi di fronte alla loro peggiore vergogna: l'identificazione popolare col Führer e il terzo Reich - La storiografia tedesca non si lascia piu condizionare nel portare alla luce la verità storica, e crolla il mito residuo che nello stato hitleriano ci fossero settori relativamente integri

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Sessantacinque anni dopo la fine del nazismo la prima mostra interamente dedicata a Hitler e ai tedeschi spiega le ragioni e i meccanismi che indussero un intero popolo a individuare in Adolf Hitler il "salvatore" della patria, fino a seguirlo ciecamente nella guerra e poi nella sconfitta.

Fino al 6 febbraio, accompagna i visitatori in un percorso guidato che si sviluppa
cronologicamente, con l'ausilio di centinaia di foto, poster e reperti e che racconta la storia delladisastrosa infatuazione tedesca per il dittatore.

Ciò che va spiegato è «come mai un uomo insignificante come Adolf Hitler, vissuto nell'anonimato per oltre 30 anni, senza aver compiuto studi particolari, né con esperienze politiche particolari, ha potuto trasformarsi in messia», spiega lo storico Hans-Ulrich Thamer, che ha curato la mostra.

Ad essere analizzato - tra foto, sculture e oggetti d'uso quotidiano - è il massiccio programma della propaganda nazionalista, che porta all'identificazione del Fuehrer con il leader della nazione, nascondendo le nefandezze e la brutalità del regime. Un gioco di immagini in grado di falsare la percezione del reale potenziale di violenza e distruzione del sistema. La mostra approfondisce anche le forti interconnessioni tra il potere personale di Hitler e le aspettative e interessi di una larga sezione della società tedesca, evidenziando i processi che portano le élite e il popolo a identificarsi nella promessa di grandeur, benessere, lavoro e prosperità.

Parlare di Hitler, al di fuori di un quadro strettamente accademico, resta un argomento molto delicato in Germania: un primo progetto sulla personalità del Fuehrer si era scontrato con l'opposizione quasi unanime del comitato scientifico del Museo che temeva di mettere in mostra una sorta di esaltazione del nazismo.

«Quello che vogliamo spiegare non è tanto come la personalità di Hitler abbia potuto corrompere milioni di persone, quanto invece i meccanismi di adesione, di mobilitazione delle masse, ma anche di esclusione, che messi assieme hanno tessuto la relazione fra il Fuehrer e la popolazione», spiega Thamer.

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«Terribile ma vera». È una battuta colta al volo all'uscita dalla mostra «Hitler e i tedeschi» del Deutsches Historisches Museum di Berlino.

Una lunga fila di gente attende ancora di entrare. Ma che senso ha parlare di «grande successo di pubblico» per una iniziativa che mira a mostrare senza veli e a far capire come i tedeschi normali siano stati affascinati e travolti dal loro Führer?

Tutto quello che si sa, che si è letto sui libri o sentito raccontare, si dispiega ora sotto gli occhi - documenti autentici, foto e filmati, riproduzioni artistiche. L'invenzione del culto di Hitler e della nomenklatura del partito, la messa in scena spettacolare del regime, l'estetizzazione della politica ma anche l'infinito kitsch del quotidiano. Il tutto esposto in un ambiente a luce soffusa, con effetti visivi efficaci e una quantità di oggetti che trasmettono una sottile sensazione di violenza all'anima.
Un lampione con la svastica del 1940

Non è la storia di Hitler (e della sua banda di criminali, come vorrebbe una favola consolatoria) ma è la storia dei tedeschi, della loro stragrande maggioranza. Della loro identificazione con il Führer. Prima le incredibili scene di entusiasmo che nascondono le brutali violenze contro gli avversari politici, poi, passo passo con i successi internazionali del regime, il montare dell'odio razziale, il sempre più profondo coinvolgimento e la totale compromissione della classe dirigente con il regime.

Poi la guerra condotta con una brutalità inaudita - specialmente sul fronte orientale. Un'esperienza traumatica per milioni di uomini che assistono anche allo stermino di popolazioni inermi. L'Olocausto di tutti i giorni. Ora tutto è davanti agli occhi.

È una storia raccontata tante volte, che nella mostra si dispiega implacabile con le immagini, con i suoni, le voci, le urla dei comizi e i comandi militari. È una storia che i tedeschi di oggi rivedono e ripercorrono. Nelle sale si aggirano uomini e donne di ogni età e condizione. Osservano con attenzione, ascoltano e leggono. Commentano sottovoce. I più giovani ridono, quasi sollevati, alle caricature del regime che vennero fatte allora - all'estero -, alcune di eccezionale acume. Ridono increduli davanti al grottesco di molte scene del dittatore, della sua corte e del suo popolo.

Se si potessero raccogliere tutte queste reazioni e tutti i commenti fatti avremmo un eccezionale documento di come una nazione sta accettando e rielaborando criticamente - generazione dopo generazione - la sua storia. Grazie anche all'intelligenza e al coraggio della sua classe dirigente.

Ma in questi stessi giorni un altro evento di grande interesse storiografico sul Terzo Reich riempie le pagine dei giornali e i servizi televisivi. Una commissione di storici, incaricata anni fa dal ministro degli Esteri Joschka Fischer, ha condotto a termine il suo lavoro pubblicando un volume che documenta l'intimo coinvolgimento del ministero degli Esteri del Reich nello sterminio degli ebrei. Sui giornali è apparso un documento agghiacciante nella sua banalità: il direttore dell'ufficio competente per la questione ebraica presenta il resoconto delle sue spese per una missione di lavoro in Jugoslavia motivandolo con le parole «liquidazione degli ebrei a Belgrado».

Lo storico Eckhart Conze, che ha diretto la Commissione, ha detto testualmente: «Il ministero degli Esteri tedesco ha partecipato sin dall'inizio attivamente a tutte le misure di persecuzione, espulsione e annientamento degli ebrei».

In questo contesto è venuta alla luce anche una lettera del maggio 1936 dell'allora segretario di Stato Ernst von Weizsäker, nella quale dichiarava di non avere obiezioni a che fosse tolta la cittadinanza tedesca a Thomas Mann per la sua «propaganda ostile all'estero contro il Reich».

Von Weizsäcker (padre del futuro presidente della Repubblica Federale negli anni Ottanta) è una figura controversa che si sarebbe voluto accreditare come rappresentante di quella élite ministeriale che avrebbe tentato di frenare la politica aggressiva di Hitler.

Ma, al di là della vicenda di questo personaggio, il lavoro degli storici fa definitivamente crollare il mito residuo che nello Stato hitleriano ci fossero settori relativamente integri, anche se ovviamente di sentimenti nazionalisti - l'esercito, l'alta diplomazia. La storiografia professionale tedesca non si lascia più condizionare nel portare alla luce spietatamente la verità storica.

Tardivamente - obietterà qualcuno -, ricordando tutti i tentativi fatti in questa direzione nei decenni scorsi tra mille difficoltà e ostacoli, intimidazioni ed emarginazioni accademiche. Anche se non manca chi mostra ancora stupore, incredulità, irritazione di fronte all'ultima irrefutabile documentazione, la classe politica e intellettuale tedesca, nel suo complesso, sembra non aver più bisogno di nascondere, ritoccare, eludere, ingannare o ingannarsi sulla propria storia - come hanno fatto le classi dirigenti di decenni or sono, soprattutto nel primo ventennio della Bundesrepublik. È un bel segnale anche per l'Europa.



Fonte: La Stampa 29.10.2010
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MessaggioTitolo: Re: Hitler über alles (mostra)   Hitler über alles (mostra) Icon_minitimeLun Nov 01, 2010 12:08 pm

Una scelta indubbiamente coraggiosa, questa. Segno di grande maturità e austerità, l'analisi dettagliata sotto l'impietosa lente della storia nuda è cruda del fenomeno hitleriano e del suo nazionalsocialismo.
Dubito che potrebbe riaccendere qualche risentimento. Gli esaltati, i neonazisti, ci sono e non credo proprio aumenteranno in seguito a questa iniziativa.
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MessaggioTitolo: Re: Hitler über alles (mostra)   Hitler über alles (mostra) Icon_minitimeLun Nov 01, 2010 1:00 pm

Il nazismo e' una malattia virale che muore nel tempo, il suo periodo di contagiosita' era dal 1930 al 1990 direi.. ormai le nuove generazioni sono decisamente poco interessate a queste cose direi.

Naziskin ce ne sono tanti in germania, ma piano piano perderanno la forza di credere in qualcosa di cosi' antico, quando antico al giorno d'oggi e' qualcosa accaduto anche una settimana fa.

Penso che una mostra del genere possa solo far bene, la maggioranza dei tedeschi ha un perenne bisogno di espiazione, per paura che tutto il mondo possa ancora vergognarsene. La mia stessa prof di conversazione tedesco continuava a ripetere ad ogni lezione che la germania non e' quella che vedavamo nei filmati storici.
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Maresciallo_Helbrecht
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MessaggioTitolo: Re: Hitler über alles (mostra)   Hitler über alles (mostra) Icon_minitimeLun Nov 01, 2010 6:58 pm

Concordo con entrambi.

Ho la fortuna di avere parecchi contatti con la Germania, sopratutto con il sud (Baviera) e devo dare ragione a quanto detto dalla professoressa del buon Chosen: la Gemania è tutt'altra cosa.

È un paese stupendo, con gente stupenda che ha il coraggio di non nascondere il passato. Una sessantina di anni fa hanno toccato quello che probabilmente è stato il punto piu basso della storia mondiale ma hanno avuto il coraggio, l'intraprendenza e lo spirito autocritico necessario per rialzarsi ed arrivare ad essere quella che de facto è l'unica vera potenza a livello europeo (forse, e dico forse, assieme all Inghilterra).

Durante il periodo della seconda guerra mondiale tutti i paesi europei (e sottolineo tutti!) hanno commesso un sacco di porcate e hanno ancora un sacco di scheletri che ballano nell'armadio ma gli unici che hanno avuto il coraggio di ammetterlo e di autocondannarsi sono stati i tedeschi e per questo si meritano tutta la mia stima.

Come forse gia sapete io quando ho un po di tempo ne aprofitto per andare a Monaco e un paio di volte ho visitato qualche Lager: una delle prime cose che mi passano per la mente è che, mentre qui in Svizzera ci si scandalizza se qualcuno parla dei fondi ebraici che ci hanno resi ricchi, la hanno dichiarato apertamente di essere colpevoli. E continuano a farlo con queste mostre. Ed è per questo che i tedeschi sono uno dei popoli che stimo di piu.

Magari qualcun'altro seguisse l'esempio tedesco...
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MessaggioTitolo: Re: Hitler über alles (mostra)   Hitler über alles (mostra) Icon_minitime

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