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 Askar - Work In Progress

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Urizhel's Zorn
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Urizhel's Zorn
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Urizhel's Zorn


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MessaggioTitolo: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMar Giu 21, 2011 4:03 pm

Salve gente!

Questo è un ipotetico bg per il popolo del sud d'ispirazione araba così come lo immaginato io. Si lo so, mi sono fatto prendere un pochino la mano con tutte le immaginette l'etimologia delle parole, ma mi sono divertito §
ps: i vari nomi che incontrerete possono essere parecchio lunghi perchè li ho creati combinando più parole all'unico articolo determinativo dell'arabo -Al-. Non preoccupatevi, ogni parola composta in questo modo presenta il vocabolo più importante all'inizio e quindi potrebbero risultare tutte più brevi e facili da ricordare tenendo presente questa cosa.
Nello spoiler potete trovare una lista di parole in scrittura araba e occidentale, le ho dovute ricercate una ad una... ho impiegato più tempo per questo che per scrivere il bg :§href:

Spoiler:



Geografia

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Namja-Nar è una terra desertica sabbiosa e rocciosa che si estende formando un’estrema propaggine peninsulare nel lontano sud del continente. Nel cuore di queste lande si erge, iroso, il massiccio montuoso del Ma'it-Sham. Le sue vette sono per la maggior parte vulcani le cui violente eruzioni fanno si che le terre in prossimità siano perennemente ricoperte di cenere e rocce laviche. Nemmeno i raggi del sole riescono a penetrare la fitta coltre dei fumi solforosi che s’innalza verso il cielo.
Il deserto si estende attorno ai vulcani del Ma'it-Sham, che pur ricoprono soltanto una limitata zona del vastissimo Namja-Nar. A nord esso confina laddove iniziano a crescere le rigogliose foreste tropicali della parte meridionale dell’intero continente. In tutte le altri direzioni, essendo una enorme penisola, vi è solo il mare cristallino di Khidamun.
L’acqua è una risorsa rarissima nel Namja-Nar, i fiumi che nascono dal massiccio vulcanico centrale portano acque velenose a causa dello zolfo. Tali corsi d’acqua vanno a morire in grandi laghi salati e solforosi in mezzo al deserto. Tuttavia, in profondità sotto le sabbie vi è una falda acquifera di dimensioni enormi, che s’estende quasi per tutto il Namja-Nar. Essa da luogo a numerosissime oasi grandi e piccole. Solo le più grandi riescono a permanere nel tempo; le più piccole infatti vengono letteralmente ricoperte dalla rara ed avidissima vegetazione che le prosciuga inesorabilmente fino a che l’acqua non riesce più a sgorgare e le piante muoiono anch’esse.
Il tempo è fortemente subordinato a due fattori principali, l’attività vulcanica del Ma'it-Sham e i fortissimi Rih: venti che spirano dall’oceano Khidamun. Data la vastità del subcontinente può accadere non di rado che spirino da più direzioni, l’aria calda del deserto viene travolta dal quella più mite dell’oceano. Si formano così gli Hirsibli, trombe d’aria che possono variare di grandezza ed intensità.

*Glossario: نَجْمَةنار Namja-Nar / مَيْتشَمْس Ma'it-Sham / خِضَمّ Khidamun / رِيح Rih / إِبْلِيس Hirsibli


Le genti del Sud


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Le genti che abitano il subcontinente del Namja-Nar sono comunemente chiamati gente del sud o sulfuki, sebbene loro preferiscano chiamarsi Janub o Askar (nella loro lingua Janub sta proprio per Sud e Askar per esercito)
Per quanto riguarda il loro aspetto fisico, presentano statura anche molto alta, faccia lunga e stretta, corporatura robusta, capelli ed occhi scuri. La pelle può essere anche molto chiara, ma non di rado è bruno-scura. Forse per il contatto costante con i gas tossici sprigionati in seguito alle eruzioni, la loro cute è ricoperta parzialmente da scaglie nere molto resistenti che proteggono il corpo meglio di un’armatura. Chi più vicino vive al Ma'it-Sham maggiormente porterà sul corpo i segni di questa mutazione: le pupille degli occhi si allungano ed assottigliano, l’iride diventa ambrato e si espande. Queste mutazioni possono essere intensificate dagli alchimisti, ma è molto difficile che il corpo regredisca ad una condizione normale.
Gli Askar sono soliti portare un velo sulla testa di colore diverso rispetto alla casta da cui provengono: esso è indaco per i nobili e ricchi, porpora per i religiosi, nero per la gente comune e bianco per i servi e per gli schiavi. Il velo detto Tangel è d'obbligo solo per gli uomini le cui mutazioni sono ad uno stadio avanzato, mentre per le donne è necessario un velo di colore chiaro. Ad esse è interdetto avvicinarsi a meno di cento miglia dal Ma'it-Sham e dalla città mineraria di Burj.
Non si direbbe, ma gli Askar sono un popolo molto vestito; ad eccezione dei piedi, mani e di un’apertura davanti agli occhi, tutto il resto del corpo è meticolosamente coperto.
Il velo che copre la testa ed il viso non viene tolto nemmeno durante il sonno: solo mentre mangiano devono, per forza, abbassare il lembo inferiore per lasciare libera la bocca. Un simile costume ha anche funzione di nascondere le mutazioni ma nasce da una ragione molto pratica: la protezione degli occhi e delle vie respiratorie dai raggi del sole e dalla sabbia che il vento solleva ovunque.
Gli uomini indossano una camicia leggera senza maniche e al di sopra una specie di tunica a maniche larghissime; quasi sempre di un colore che non si discosta troppo da quello del Tangel. I pantaloni solitamente bianchi invece sono molto larghi sino al ginocchio e da qui si restringono e diventano aderenti alla gamba: sono adatti per cavalcare il cammello. Intorno alla vita portano una cintura di cuoio molto alta e dura: essa serve per mantenere rigidamente eretto il tronco e sostenendolo durante l’ondulata marcia sul cammello. Sulla testa viene portata una specie di calotta di feltro su cui viene disposto il Tangel; esso è lungo un metro e mezzo e viene avvolto tre volte attorno la testa.
Le donne vestono un lungo telo colorato che avvolgono attorno al corpo. Ai piedi vengono calzati leggerissimi sandali di cuoio i quali hanno la suola ripiegata in alto sul davanti, in modo da facilitare il cammino sulla sabbia.
Uomini e donne portano molto spesso gioielli e amuleti: pendagli e braccialetti quasi sempre in filigrane d’oro finemente lavorate e pietre preziose incastonate. Simili tesori sono comuni fra la gente del Namja-Nar. Ancora, entrambi i sessi fanno abbondantemente uso di cosmetici, principalmente a scopo terapeutico per gli occhi (unica parte che il velo Tangel non copre, per ovvie ragioni) ma essi vengono utilizzati anche a scopro decorativo degli stessi.
Ogni uomo porta con se varie armi e, se guerriero, pure un piccolo scudo rotondo chiamato Turs. La lama più diffusa è la Husan, una scimitarra. E tutti, pure le donne ed i bambini sono dotati del Sikim, un piccolo pugnale molto resistente e dalle forme più variegate.

*Glossario: جَنُوب Janub / عَسْكَر Askar / فُسْتان Tangel / حُسَام Husan / سِكِّين Sikim


Struttura Civile


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Essi hanno fondato, nel corso degli anni, vari insediamenti di piccole e grandi dimensioni. I villaggi ed avamposti mercantili vengono chiamati indistintamente Daskara (villaggio) accoppiato ad un nome del fondatore o di una località e sono governate da un Pāshā.
Le città vere e proprio sono cinque ed ad ognuna di esse è relativa la giurisdizione di una molto vasta porzione del regno. Tali giurisdizioni prendono il nome di Khalīfa (Califfati). Ogni Califfato è governato dalla massima persona del Pādishāh (solitamente di sangue reale).
Gli abitanti dei Daskara risponderanno al Pāshā, questi invece sarà subordinato alla giurisdizione del Khalīfa ed alla persona del Pādishāh corrispondente. Ogni Khalīfa può indire delle proprie leggi ma tutti questi devono sottostare al volere del Malik-Al-Wahīd (il re unico).
Tutti gli insediamenti, maggiori e minori, comunicano e commerciano tra loro in maniera rilevante. Si potrebbe dire che il vasto impero Askar sia tenuto in piedi dalle carovane via terra e dalle rotte marittime. Ma ciò è vero in parte, poiché vi è un altro fattore che fa girare l’economia dell’impero: la schiavitù.

Città & Economia

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Assima-Al-Janub (capitale del sud) è la città più popolosa del Namjar-Nar e sede della corte del Malik-Al-Wahīd il quale risiede nel palazzo reale. Tale edificio è simile ad una Ziqqurat; ogni piano consta di giardini pensili ed iscrizioni realizzate in lapislazzuli e pietre prezione, si dice che vi siano più statue che servi al suo interno e che le sale siano interamente placate in oro mentre i pavimenti e soffitti siano caratterizzati da mosaici che riportano la storia del regno e della dinastia del Malik. Assima è una città le cui mura altissime possono essere scorte da miglia di distanza, è protetta da quasi tutto l’esercito imperiale che ha qui sede e strutture: Scuole ed accademie militari addestrano i migliori guerrieri per gli Hafiz, la guardia personale del Malik ed altre classi militari.
Shams-Al-Abad (il sole eterno) è la seconda città per importanza dopo la capitale e principale centro artistico-religioso. Qui ha sede la casta Khanisad-Al-Sirat (chiesa del giusto cammino). Proprio per questo motivo è considerata una città Qudssi (sacra) per gli Askar che vi ci si recano, oltre che per motivi di commercio, per pellegrinaggio.
Burj-Al-Haddad (torre del fabbro) è il principale centro economico degli Askar, qui fiorisce il settore metallurgico e sue attività connesse: estrazione lavorazione dei metalli e minerali, taglio delle pietre preziose, oreficeria, alchemia e siderurgia. Non a caso è situata in una delle alture del massiccio del Ma'it-Sham.
Kamar-Al-Mektub (la luna del destino) è una città dalle dimensioni ridotte rispetto alle altre. Sebbene l’attuale Pādishāh è il principale esponente della gilda dei Sihr (maghi), l’egemonia politica è contesa fra questi ultimi la gilda degli alchimisti. Sono presenti infatti l’accademia dei maghi così come il circolo dell’alchimia. E’ una città interamente dedicata allo studio ed alla conoscenza.
Safina-Al-Ajnabi (vascello straniero) è un’importante città portuale e mercantile. L’unica che vede la presenza di stranieri al popolo Askar. E’ lo snodo naturale dell’importazione-esportazione delle merci di tutto il Namja-Nar le quali arrivano tramite carovane via terra o traffici via mare. Fiorente è il settore tessile, tutti gli Askar vestono ove possibile i capi tinti dalle porpore dei crostacei pescati dai pescatori di questa città.

*Glossario: دَسْكَرَة Daskara / خليفة Khalīfa / مَلِكاِبْن Malik-Al-Wahīd / عاصِمَةجَنُوب Assima-Al-Janub / حافِظ Hafiz / شَمْسأَبَد Shams-Al-Abad / كنيسةقُدْسِيّ Khanisad-Al-Sirat / بُرْجدَّاد Burj-Al-Haddad / مَسْجِدماكتوب Kamar-Al-Mektub / سِحْر Sihr/ سَفِينَةأَجْنَبِيّ Safina-Al-Ajnabi / مَلِكاِبْن Malik-Al-Wahīd


Religione

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Khanisad-Al-Sirat è il nome del culto principale dei Janub, significa “chiesa del giusto cammino”. Tale culto è gestito interamente dalla casta dei Kahin (preti), ai quali spetta un’importante compito di controllo delle masse ed escussione delle tributi mascherati sotto forma di offerte. Gli dei principali sono quattro e si dividono in benigni e maligni, tutti riveriti in equal misura:
Waled-Al-Shams (il padre sole) è un dio benigno patrono del sole e del giorno, fratello di:
Um-Al-Kamar (la madre luna) è la dea benigna patrona della luna e della notte. Assieme questi due diedero vita, secondo la Khanisad, al mondo. Si limitano ad osservare il creato dall’alto del firmamento scambiandosi al ricorrere la guardia al ricorrere del ciclo diurno-notturno. Prima di sopirsi nella loro eterna guardia, essi inviarono sulla terra:
Al-Kibrit (lo zolfo) è il dio maligno padrone delle montagne, dei vulcani e dell’alchimia. E
Al-Rih (il vento), dio maligno padrone dei venti e dei deserti. Questi due dei sono nello stesso piano degli umani ed in costante lotta fra loro.
In ogni Daskara (villaggio) è presente l’edificio di culto chiamato Masjid (moschea). Nelle cinque città principali sono le Masjid non sono tenute dai semplici Kahin ma dai principali esponenti della Khanisad, chiamati Qāʾid-Al-Kahin (il capo prete). Essi fanno parte del sacro consiglio reale adibito all’amministrazione della Khanisad e dell’impero stesso assieme al Malik.

*Glossario: كاهِن Kahin / والدشَمْس Waled-Al-Shams / مَسْجِدسَيِّد Um-Al-Kamar / كِبْرِيت Al-Kibrit / رِيح Al-Rih/ مَسْجِد Masjid / أَعْيانكاهِن Qāʾid-Al-Kahin




Ultima modifica di Urizhel's Zorn il Ven Giu 24, 2011 10:47 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMar Giu 21, 2011 5:21 pm

Askar - Work In Progress Images?q=tbn:ANd9GcTF3iy1-d3XM0Q6RbZMuHmgwshO8h9GBoVdtCiTFBVsncjItcWa
e fino a ieri la sezione era...deserta!
splendidi i caratteri!
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMar Giu 21, 2011 5:47 pm

La ricerca che hai fatto è molto bella e dettagliata!

Io aggingerei due cose:

(1) la loro politica militare. Li vedo un popolo fortemente belligerante (così come erano gli arabi nel loro periodo espansionistico).
Si può prendere spunto proprio dal modo in cui conquistavano e amministravano le città sottomesse degli arabi, con esenzione dalle tasse per i convertiti eccetera.
Svilupperei quindi la struttura del loro esercito, con reparti di fanteria leggera affiancati da cavalieri, supportati dall'ingenieria sviluppata dagli alchemisti (qualcosa di simile al fuoco greco).
Mi inventerei magari qualche campagna militare famosa che li ha portati alla conquista di territori nuovi, utili per le risorse o per la posizione geografica. E il modo in cui l'hanno affrontata, non cedendo di un passo e dimostrando una natura e preparazione bellica superiori.


(2) Metterei più in risalto la natura legata al fuoco. Nel carattere, che descriverei appunto come focoso, belligerante, ma anche duro e determinato (temprati da condizioni climatiche così proibitive mi stupirei se non fossero un popolo irriducibile).
E donerei loro magari qualche capacità connessa al loro elemento: magari la possibilità di controllare e alimentare le fiamme e per pochi, quella di crearle. Questi ultimi potrebbero generare un ordine (e non una casta) molto influente perché visto come gente prescelta da Waled-Al-Shams.
Ma non so se desideri includere questo elemento magico in una descrizione così scientifica del tuo popolo.

A te la scelta sul voler includere qualcosa tra queste proposte.

Edit: si potrebbe poi sviluppare tutta una bella storia di mitologia, lo spunto c'è tutto. Ci vorrebbe del aggiuntivo però.
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMar Giu 21, 2011 6:11 pm

Asurian ha scritto:


(1) la loro politica militare. Li vedo un popolo fortemente belligerante (così come erano gli arabi nel loro periodo espansionistico).
Si può prendere spunto proprio dal modo in cui conquistavano e amministravano le città sottomesse degli arabi, con esenzione dalle tasse per i convertiti eccetera.
Svilupperei quindi la struttura del loro esercito, con reparti di fanteria leggera affiancati da cavalieri, supportati dall'ingenieria sviluppata dagli alchemisti (qualcosa di simile al fuoco greco).

Questo è proprio quello che avevo intenzione di sviluppare, anzi avrei già sviluppato qualcosa ma non è uscito così in linea con il resto.. forse perchè stavo scrivendo da due ore ed ho perso un pò l'ispirazione.

Asurian ha scritto:
Mi inventerei magari qualche campagna militare famosa che li ha portati alla conquista di territori nuovi, utili per le risorse o per la posizione geografica. E il modo in cui l'hanno affrontata, non cedendo di un passo e dimostrando una natura e preparazione bellica superiori.

Lascerò il bg avanzato per ultimo, sempre che magari qualcuno non ne scriva prima.

Asurian ha scritto:
(2) Metterei più in risalto la natura legata al fuoco. Nel carattere, che descriverei appunto come focoso, belligerante, ma anche duro e determinato (temprati da condizioni climatiche così proibitive mi stupirei se non fossero un popolo irriducibile).
E donerei loro magari qualche capacità connessa al loro elemento: magari la possibilità di controllare e alimentare le fiamme e per pochi, quella di crearle. Questi ultimi potrebbero generare un ordine (e non una casta) molto influente perché visto come gente prescelta da Waled-Al-Shams.
Ma non so se desideri includere questo elemento magico in una descrizione così scientifica del tuo popolo.

Questo è il punto che mi ha lasciato interdetto, forse perchè quando scrivevo della struttura militare ho provato a prendere due piccioni con una fava aggiungendo la componente fantasy. Ero comunque stanco ed avevo perso l'ispirazione perciò la bozza lo lasciata in fondo alla pagina di word.
Sono molto scarso nell'aggiungere componenti fantastiche, ma mi rendo conto che serve per forza qualcosa per essere allo stesso livello degli altri popoli che presentano tutti quanti qualcosa superiore.

Questa è la bozza che ho tagliato:

Popolazioni e storia
Le genti che abitano il subcontinente del Namja-Nar sono comunemente chiamati gente del sud o sulfuki, sebbene loro preferiscano chiamarsi Janub o Askar (nella loro lingua Janub sta proprio per Sud e Askar per esercito), ma non sono gli unici ad abitarlo: al potere dell’impero si sottraggono le tribù berbere le quali sono guidate dai Tuareg. Essi sono un popolo nomade che riesce a sopravvivere nel deserto attaccando le carovane Askar. Nonostante questi radi attacchi essi non rappresentano tutt’ora un pericolo.
Il vero pericolo fu secoli addietro, quando il regno del sud era ancora agli albori. Creature con cui gli Askar vennero in contatto all’interno dei cunicoli delle loro miniere nei pressi del Ma'it-Sham: rettili dal corpo umanoide dotati di forza sovrumana ed un’innata resistenza alla lava. Inizialmente infatti quando ancora non esisteva la città Burj-Al-Haddad, questi esseri uscivano dalle viscere della terra per attaccare gli umani che sospinti dall’avarizia avevano scavato fino a arrivare nel loro habitat naturale: l’interno del vulcano. Gli Askar però potevano contare su un capitale umano illimitato mentre i Waran (così come venivano chiamati) constavano di pochi individui e forse non superavano nemmeno il migliaio. Ben presto gli umani riuscirono a ricacciare i rettili e conquistarono di fatto le montagne ed i loro metalli. Nacque così la città suddetta e venne formata la gilda degli alchimisti; studiosi delle proprietà magiche dei metalli e della combinazioni di essi. I Waran vennero assoggettati e dati in pasto ad i loro studi. Liberi di estrarre le loro risorse metallurgiche, gli Askar conquistarono tutto il Namja-nar ed il regno si fece impero.

Struttura militare ed alchimia
Furono fatti tanti studi sull’alchimia dei metalli, la magia di questi ultimi e le proprietà genetiche dei Waran. Infine gli alchimisti riuscirono tramite il seme dei rettili ed il corpo di una donna, a dar vita al primo ibrido. Fu l’inizio di una lungo e continuo sacrificio: il Malik ordinò che tutte le primogenite degli schiavi del regno venissero donate alla Khanisad affinchè venissero sacrificate al dio dei vulcani e del fuoco Kibrit.
Tale dio non esisteva nella tradizione, venne creato ad hoc in cooperazione con la casta religiosa per esperire all’inganno. Nessuno oltre agli alchimisti, i Kahin (preti) e il Malik stesso sa infatti da dove vengano gli Ibridi.
Uomini detti ibridi presentano una cute parzialmente ricoperta dalle saglie nere, taluni addirittura artigli d’ossidiana e code rettili. La loro forza non sta nella prestanza fisica in sé ma nella resistenza: le scaglie li rendono immuni al fuoco e asseverano a funzione difensiva meglio di qualsiasi altra armatura. Nelle loro vene scorre sangue freddo ed i loro occhi sono quelli di una serpe.
Sono questi i guerrieri che vengono impiegati nelle prime linee degli eserciti Askar.


Stasera vedrò di tornarci su, ma penso proprio che abbandonerò l'idea degli ibridi e lasciar cadere completamente la razza Waran.. Faro in modo di legarli maggiormente al fuoco sulle linee da te suggeritemi.

Grazie!
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMar Giu 21, 2011 6:28 pm

Vedo che hai già le idee chiare, e un lungo lavoro davanti a te =)

Concordo sulla necessità di includere una componente magica, ma la lascerei meno pronunciata in favore del temperamento bellicoso e nella loro fiducia in alchimia e metallo.
La relegherei ad un ordine influente, il quale è desideroso di ricondurre la natura pratica e metallurgica del loro popolo a qualcosa di più spirituale e magico; è una componente "antagonista" allo stato delle cose generale.

Buon lavoro!
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMar Giu 21, 2011 7:20 pm

Siete qualcosa di ......Stupendo!


Siete l'orgoglio di Zendra...
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMer Giu 22, 2011 1:06 am

Fantastico!Urizhel sei un mito!!
Complimenti davvero :§nmghnb§:
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeVen Giu 24, 2011 5:42 pm

Salve, vorrei partecipare pure io se possibile. :§fgffn:
In ogni caso direi 2 cose poco rilevanti:
1:
Citazione :
Nemmeno i raggi del sole non riescono a penetrare la fitta coltre dei fumi solforosi che s’innalza verso il cielo.
Piccolo errore grammaticale, si dovrebbe dire nemmeno i raggi del sole riesco a penetrare la ......... in quanto nemmeno e non sono entrambe negazioni.
2: sarbbe bello se come mezzo di trasporto per le media-grandi distanze potessero usare delle specie di navi molto leggere posate su larghe ruota e con grandi vele per sfruttare i venti che ho letto soffiano spesso e forti (per chi l'ha letto, simili a quelle che vengono usate nel libro Anharra il trono delle follia)
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Zendra
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeVen Giu 24, 2011 6:23 pm

Certo che puoi partecipare....è importante farlo. Buone cose Chris91
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeVen Giu 24, 2011 7:53 pm

Ty :§href:
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeVen Giu 24, 2011 11:28 pm

chris91 ha scritto:
Salve, vorrei partecipare pure io se possibile. :§fgffn:
In ogni caso direi 2 cose poco rilevanti:
[...]

Ogni aiuto è benaccetto!

Grazie per la correzione :§errf:
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chris91
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeSab Giu 25, 2011 12:01 am

Ditemi solo cosa devo fare, così mi organizzo e non intralcio quello che fate voi
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeSab Giu 25, 2011 2:20 am

chris91 ha scritto:
Ditemi solo cosa devo fare, così mi organizzo e non intralcio quello che fate voi

Non c'è una direttiva, sentiti libero di scrivere altro bg, oppure dei racconti inerenti al bg stesso, quelli sarebbero ottimi.

Mandami il tutto e vedo di editare.
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Asurian
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeLun Giu 27, 2011 2:06 pm

Che ne dici Zorn? E' in linea con la tua concezione del popolo?

Alchimia-l'arte degli Askar

Nessun popolo di Zendra ha mai esplorato il segreto dell'alchimia quanto il popolo degli Askar.
Essa è un sapere intricato e pertanto nemmeno il Popolo del Deserto è stato in grado, nonostante secoli di studio e applicazione, di padroneggiarne l'arte in tutti i suoi aspetti.
Tuttavia le conoscenze nell'alchimia costituirono e costituiscono per gli Askar una fonte di potere bellico, economico e nozionistico formidabile, capace di tener testa alle peculiarità degli altri popoli di Zendra.
Nemmeno la più feroce carica dei vatra può mantenere il suo impeto di fronte ad una samba di conflagrazioni scatenata dai membri della Gilda: lampi ed esplosioni incalzano i caparbi guerrieri da ogni direzione, arrostendo le loro carni e accecando il loro occhi.
Nemmeno la raffinata e curata strategia bellica degli Aysin può elaborare un piano capace di prevedere e aggirare indenne le terrificanti trappole che gli alchimisti Askar collocano con perizia in tutto il campo di battaglia: famelici e impetuosi muri di fuoco si innalzano improvvisamente davanti alla corsa cavalleria leggera che tende un' imboscata o alla carica di preparati spadaccini che porta un assalto veemente. Coloro che non sono in grado di fermarsi per tempo, verranno ingoiati dalle lingue rosse, senza far ritorno da quel lembo di mondo infernale che si apre sul loro cammino.
La pioggia di fuoco che si leva sulle teste dei malcapitati avversari non è nemmeno lontanamente paragonabile al pallido attacco di semplici frecce infuocate.
I grumi infuocati, una volta atterrati, divorano qualsiasi cosa. Non hanno pietà per carne, pietra, cuoio o metallo. Il fuoco è vivo, danza e vibra, e non si placa. Ha fame e reclama i corpi di coloro verso i quali viene scagliato.
Nemmeno il popolo Na'Glosh, del quale ogni singolo membro è una estensione della natura e della terra, capace di capirla e percepirne il flusso vitale, può contare su una comprensione della struttura della materia e del suo potenziale latente posseduta invece dagli Alchimisti.


L'alchimia non è tuttavia un solo potere bellico.
Congiunti con la gilda dei fabbri, gli alchimisti sono in grado di dare vita, con l'unione della Fiamma e del metallo ad armi e corazze di qualità superiore. Nessun popolo può vantare un equipaggiamento tanto resistente, sebbene non raggiunga la flessibilità e la leggerezza di quello Aysin. Ma chi preferirebbe impugnare una spada veloce piuttosto che una implacabile? Sicuramente non gli Askar, e nemmeno i Vatra, che in periodi di pace commerciano con il Popolo del deserto per dotare i loro potenti eserciti di corazze e lame sorprendenti (solitamente asce, preparate appositamente per il popolo vikingo).
Si dice che nei momenti più concitati la fiamma che ha plasmato il metallo torni a vivere. La spada si arroventa e fende il ferro e la carne dei nemici come burro, senza distinzione.
Pertanto, l'alchimia è un potere economico formidabile, che dà vita ad un florido commercio.
Non poche volte è accaduto che il guadagno sostanzioso ottenuto con il commercio di materiale bellico avesse a sua volta il suo prezzo: le stesse armate Askar hanno dovuto subire la grandezza della loro arte, assaggiando le loro stesse lame e ostacolati dalle loro stesse corazze, impugnate e indossate però dai loro nemici.
Per questo motivo la Gilda degli Alchimisti stabilì di non diffondere il loro sapere sulla materia e sul fuoco nè quanto sono in grado di preparare attraverso questo (oltre appunto all'equipaggiamento bellico), per nessun motivo nè per nessun prezzo.
Coloro che trasgredirono (pochi nel corso dei secoli) furono consegnati alla punizione della Fiamma.

Il processo di forgia è costituito da un rigido rituale.
Si dice sia stato eseguito per la prima volta per la creazione della Spada Rossa, detenuta Malik-Al-Wahīd, come simbolo del suo controllo sulla Fiamma e sulle sue armate.
Qualora quella lama dovesse infrangersi o anche solo perdere il suo filo (qualcosa di impossibile, a detta di qualsiasi abitante del deserto), il Fuoco non piegherà più il suo volere e la sua fame al servizio del popolo Askar. Possa quel giorno mai sopraggiungere!

Il rituale è composto da quattro parti:

Dovere del Tributo:

Al-Kibrit è il dio maligno padrone delle montagne, dei vulcani e dell’alchimia. Gli alchimisti lo conoscono però per la sua vera forma: la Fiamma.
Per donare una parte di sé, ovviamente infinitesimale, in ogni arma, il dio esige un tributo.
Per la Spada Rossa reclamò la vita di tutte le mogli del Malik e del suo primogenito, ma solitamente il suo prezzo è notevolmente più conveniente: qualche decina di servi può placare le esigenze di Al-Kibrit.
Qualora il dio non fosse soddisfatto del tributo, il dio non concederà la fiamma all'alchimista.
Un potente alchimista, sfidando il dio, compì il rituale senza considerare il Dovere. Il fabbro che lo affiancava lo vide ardere come una torcia non appena il malcapitato provò a dare vita al fuoco.

Regola del Metallo:

questa parte del rituale è evidentemente svolta dal fabbro. All'alchimista non sono noti i particolari, ma sa quel tanto che gli occorre. Ogni fabbro è tenuto per regola ad utilizzare solamente quattro tipi di metallo -tutti ricavati dai vulcani della loro terra- con la dovuta proporzione.
Qualora questa proporzione non fosse rispettata, la fiamma non sarà in grado di mantenere la sua essenza nella lama o nella piastra.
I metalli vengono scaldati quindi nella fucina.
Solo il fuoco generato da un alchimista Askar è in grado di poter scaldare a sufficienza le leghe provenienti dai vulcani del deserto.
Solo il fuoco di Al-Kibrit è in grado di fondere ciò che proviene dalla terra degli Askar.


Imposizione dell'Unione:

Non appena il metallo è pronto, esso viene colato in uno stampo.
È solo ora che all'arma o alla corazza viene donata la sua Anima di Fuoco.
Proprio prima che il fabbro si appresti a dare la forma finale dell'arma con il sapiente lavoro di maglio e incudine, l'alchimista aggiunge un frammento di Pietra Rovente (se puoi darle un nome arabo Zorn sarebbe mica male): un minerale in cui l'alchimista è stato in grado di rinchiudere il nucleo vitale della Fiamma.
In questo modo, viene imposta l'unione tra i due elementi più micidiali del mondo (per un Askar e per chiunque non sia uno sprovveduto): il Fuoco e il Metallo.


Diritto del primo fendente:


Una volta pronta, l'arma o l'armatura devono affrontare la prima prova.
Il creatore della lama o della corazza, e l'Alchimista lascia solitamente questo onore al fabbro, ha il diritto di poter vibrare il primo colpo con o su ciò che ha appena forgiato, che si aggiunge al dovere di verificare la qualità del suo lavoro.
Nel caso di una spada o un altro tipo di arma ad esempio, il fabbro porta un fendente con tutta la forza su una corazza non creata con il Rituale ma fatta secondo le semplici metodiche della forgiatura “tradizionale”.
Il creatore pretende dalla sua opera niente di meno di quanto pretenda un soldato della Tormenta di Sabbia Rossa sul campo di battaglia: la lama deve fendere l'indegno metallo senza esitazione.
Nei (non frequenti) casi in cui l'arma deluda colui che l'ha creata ed impugnata, essa verrà distrutta nella forgia.
Il fabbro non permette che una sua creazione immeritevole esca dalla sua fucina, né per servire l'esercito degli Askar né per finire nelle mani di popoli stranieri che desiderano importare il prodotto del Rituale. Una lama indegna porterebbe disonore al suo creatore, in qualsiasi parte del mondo questa dovesse fallire.
Un secondo motivo spinge il fabbro a forgiare un'arma che supererà il Diritto: un alchimista non spreca mai due volte la sua arte per affiancare il lavoro di qualcuno non meritevole dell'aiuto del Fuoco.




Ultima modifica di Asurian il Mar Giu 28, 2011 8:20 pm - modificato 2 volte.
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeLun Giu 27, 2011 2:17 pm

Magnifico, Asurian! §

Non potevo avere un collaboratore migliore, ti ringrazio per il tempo dedicato agli Askar. Procedi pure con l'ultimazione dello scritto. Un volta terminato provvederò ad impaginare il tutto nel topic principale secondo lo stile scelto precedentemente ed abbinando qualche immagine pertinente.

Grazie ancora!
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeLun Giu 27, 2011 2:25 pm

Sono contento che ti piaccia Zorn ^^

Finita la parte dell'alchimia, intendevo passare al settore magico. Mi piacerebbe poi trattare un po' di mitologia, intrecciando i desideri e i rapporti delle varie divinità.

Gli Askar sono un popolo bellissimo, molto intrigante. Penso proprio che sarò uno di loro!
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeLun Giu 27, 2011 5:36 pm

Asurian ha scritto:
Sono contento che ti piaccia Zorn ^^

Finita la parte dell'alchimia, intendevo passare al settore magico. Mi piacerebbe poi trattare un po' di mitologia, intrecciando i desideri e i rapporti delle varie divinità.

Gli Askar sono un popolo bellissimo, molto intrigante. Penso proprio che sarò uno di loro!

Io invece sono contento che questo bg sia riuscito a suscitare il tuo prezioso interesse. Hai libertà di trattare ogni argomento poichè vedo come qualsiasi cosa che nasca dalla tua immaginazione sia estremamente simile alla mia.

Buon lavoro Sayyid!


Ultima modifica di Urizhel's Zorn il Lun Giu 27, 2011 6:42 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeLun Giu 27, 2011 6:01 pm

Ok vedrò cosa riesco a fare, anche s credo ben poco...ho alcuni problmi seri in famiglia :§abv fa:
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeLun Giu 27, 2011 7:14 pm

Zorn, sapresti dirmi se ci sono dei numeri "sacri" nella cultura islamica e araba?
Come 1, 3 e 7 per il cristianesimo.
E' un particolare che mi piacerebbe mettere qua e là =)
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeLun Giu 27, 2011 9:17 pm

Non ho trovato niente che parlasse di numeri propriamente sacri all'islam, ma ci sono queste particolarità per i numeri da 4 a 7 da cui forse potresti prendere spunto. Ho messo in rosso quelli che sono interessanti imho.
Altra particolarità sembrano avere i colori, quelli considerati sacri dall'islam sono infatti il verde, il nero, il rosso ed il bianco.


numero 4

- Eid al-Adha lasts for four days, from the 10th to the 14th of Dhul Hijja.
- There are four The Rightly Guided Caliphs or Rashidun: Abu Bakr, Umar ibn al-Khattab, Uthman ibn Affan and Ali ibn Abi Talib.
- The Four Arch Angels in Islam are: Jibraeel (Gabriel), Mikaeel (Michael), Izraeel (Azrael), and Israfil - (Raphael)
- There are four Sacred Months in Islam: Muharram, Rajab, Dhu al-Qi'dah and Dhu al-Hijjah.
- There are four Sunni schools of fiqh: Hanafi, Shafi`i, Maliki and Hanbali.
- There are four major sunni Imams: Abū Ḥanīfa, Muhammad ibn Idris ash-Shafi`i, Malik ibn Anas and Ahmad ibn Hanbal.

numero 5

-Muslims pray to Allah five times a day
-In Islam, particularly Shia Islam, the Panjetan or the Five Holy Purified Ones are the members of Muhammad's family: Muhammad, Ali, Fatima, Hasan, and Husayn and is often symbolically represented by an image of the Khamsa.
-There are five basic "pillars" of Islam.

numero 6

- The Six articles of belief of Islam.

numero 7

- The number of ayat in surat al-Fatiha
- The number of layers of the Earth in Islamic religion is seven
- The number of skies in Islamic religion is seven
- The number of circumambulations (Tawaf) that are made around the Kaaba
- The number of walks between Al-Safa and Al-Marwah mountains—that is travelling back and forth—seven times during the ritual pilgrimages of Hajj and Umrah
- The number of heavens in Islamic religion, i.e. levels in heaven.
- The number of hells in hell is also seven i.e. levels in hell.

- The number of doors to hell is seven (for heaven the number of doors is eight).
- In Verse 12:46 (see Islamic view of Joseph) of the Quran, Joseph (Yusef) is asked to interpret the King's dream where seven fat cows were dreamt to have been devoured by seven skinny cows and seven green spikes, and others shrivelled.
- The number of the big sins or vices is seven which are from a Hadith of the prophet Mohamed : "Avoid the seven sins polytheism, witchcraft, the killing of the soul which Allah has forbidden except by right, consuming riba, consuming the wealth of the orphan, to escape from the battles and slandering chaste women"
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMar Giu 28, 2011 12:21 am

Benissimo, grazie!

Qualcosa mi dice per esempio che le fasi del rituale della forgia saranno quattro! =)
Ci aggiungo il "Diritto del Primo Fendente".

Domani nel primo pomeriggio continuo il lavoro.

Ah, dovremmo tornare a fare una piccola ricerca quando si parlerà di mitologia. Però l'islam è monoteista, non può fornirci molti spunti per il politeista popolo del deserto.
Vedremo...

E dovremmo includere un bestiario. I vermoni che viaggiano nelle sabbie li voglio! Così come dobbiamo parlare di quel dinosauro (pare un "collolungo") che hai riportato in una delle immagini.
Ma non mettiamo troppa carne al fuoco, procediamo con ordine.
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMar Giu 28, 2011 12:52 am

Le possiamo usare le barchè? :§§13:
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMar Giu 28, 2011 9:58 am

chris91 ha scritto:
Le possiamo usare le barchè? :§§13:
Non sapendo dove tu voglia arrivare con una domanda così specifica non posso fare altro che darti una specifica risposta :§rsdfewqre:
Citazione :
Safina-Al-Ajnabi (vascello straniero) è un’importante città portuale e mercantile. L’unica che vede la presenza di stranieri al popolo Askar. E’ lo snodo naturale dell’importazione-esportazione delle merci di tutto il Namja-Nar le quali arrivano tramite carovane via terra o traffici via mare. Fiorente è il settore tessile, tutti gli Askar vestono ove possibile i capi tinti dalle porpore dei crostacei pescati dai pescatori di questa città.

Asurian ha scritto:
Benissimo, grazie!
Ah, dovremmo tornare a fare una piccola ricerca quando si parlerà di mitologia. Però l'islam è monoteista, non può fornirci molti spunti per il politeista popolo del deserto.
Vedremo...

E dovremmo includere un bestiario. I vermoni che viaggiano nelle sabbie li voglio! Così come dobbiamo parlare di quel dinosauro (pare un "collolungo") che hai riportato in una delle immagini.
Ma non mettiamo troppa carne al fuoco, procediamo con ordine.

Ti sorprenderà vedere tutto il materiale che si riesce a recuperare da internet, un primo sguardo superficiale mi ha portato a venire a conoscenza degli dei antecedenti l'islam, delle creature mitologiche della cultura araba tra cui i famosi Djinn e Ifrit. In ogni caso ricorda che seppur la spina dorsale della nostra fonte d'ispirazione sia la cultura araba, possiamo liberamente attingere da fenici, egiziani, babilonesi, persiani e tutte quelle popolazioni che hanno vissuto fra il medio-oriente e l'africa bianca.

I vermoni sono la prima cosa a cui ho pensato immaginando il deserto, ma hai ragione, lasceremo il bestiario fra le ultime cose. :§rsdfewqre:
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMar Giu 28, 2011 10:32 am

No, come barche intendevo queste
Citazione :
sarbbe bello se come mezzo di trasporto per le media-grandi distanze nei deserti potessero usare delle specie di navi molto leggere posate su larghe ruota e con grandi vele per sfruttare i venti che ho letto soffiano spesso e forti (per chi l'ha letto, simili a quelle che vengono usate nel libro Anharra il trono delle follia)
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitimeMar Giu 28, 2011 1:51 pm

La ruota non è ha grande efficacia sulla sabbia. Pertanto non è molto adatto l'utilizzo di veicoli con ruote per gli spostamenti nel deserto.
Un pesante mezzo affonderebbe poi nella sabbia, e le ruote sprofonderebbero.
E le tormente di sabbia non sono adatte alla "navigazione". I venti cambiano repentinamente direzione, sono bufere.

Troverei più adatte le classiche carovane, con giganteschi animali che portano carichi e uomini su portantina (come quello ritratto in uno dei disegni).

Su mare invece è un altro discorso. La pesca costituisce senza dubbio un mezzo di sostentamento primario (il deserto per definizione non è ricco di risorse e piantagioni). Navi mercantili portano tessuti e armi e altre merci.
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MessaggioTitolo: Re: Askar - Work In Progress   Askar - Work In Progress Icon_minitime

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