Allora, importante è la questione che avete sollevato: o si possono coprire distanze siderali in tempi accettabili (qualche anno, massimo qualche decade), oppure la scoperta di tali pianeti non giova più di quel tanto.
In primo luogo mi sento purtroppo in dovere di frenare l'ottimismo incondizionato sulla capacità della scienza di risolvere qualsiasi problema e quesito.
Le leggi Fisiche esistono e non possono essere violate (eccetto rare eccezioni, come quella della legge di parità, o cambiando completamente la topologia dello spazio tempo, come spiegherò più avanti nel post), e molto spesso nemmeno aggirate.
Non mi dilungo sul problema del contenimento del plasma da parte di tori elettromagnetici per quanto concerne la fusione nucleare, che non è capace di stabilizzarsi per periodi di tempo accettabili (qualche secondo almeno).
Parlando invece della copertura di grandi distanze, oltre al problema energetico (che alcuni ritengono risolto con l'annichilimento materia-antimateria), vi è quello di non poter superare la velocità della luce.
Pertanto se una stella si trova a quattromila anni luce, non possiamo impiegare meno di quattromila anni.
Proprio citando star trek, mi pare di ricordare che esso ipotizza la possibilità di utilizzare l'effetto Cherenkov per i viaggi spaziali.
Questo fenomeno riguarda il fatto che, sebbene la velocità della luce nel vuoto non possa essere superata, è possibile che si possa superare in un mezzo non vuoto.
In poche parole, in un mezzo, è possibile superare la velocità con la quale si propaga la luce nel mezzo stesso.
In questo caso il corpo emette radiazioni gamma, creando un cono il cui angolo di Cherenkov può essere misurato negli esperimenti per calcolare l'indice di rifrazione del mezzo o la velocità della particella in questione.
In star trek l'astronave viene portata in un tunnel spaziotemporale e le si permette di muoversi, grazie all'effetto cherenkov, a velocità superiore a quella della luce.
Tutto l'espediente tuttavia non risolve il fatto che necessita della capacità di poter creare tunnel spazio temporali.
Concludendo, solamente la possibilità di creare tunnel spazio temporali nella membrana dell'universo ci concederebbe di utilizzare queste scorciatoie per raggiungere in tempi brevi locaziodi nello spazio distanti migliaia di anni luce.
Va considerato però che per poter piegare lo spazio tempo occorre una energia racchiusa in masse pari a quelle di un buco nero. Comprenderete quanto sia difficile reperire una simile, terrificante energia, e ancor più quanto sia difficile operare in presenza di un buco nero.
Come se non bastasse, la topologia dello spazio tempo in un tunnel del genere fa in modo che le leggi fisiche vengano completamente alterate.
Ho avuto il piacere di assistere ad un seminario tenuto da un professore che studia proprio come le leggi fisiche possano cambiare in prossimità di un buco nero, che descriveva come un vero e proprio tornado nello spazio tempo.
Per sua stessa ammissione, lo studio di questo contesto è assai difficile e purtroppo limitato.
- Citazione :
- So già qualcosa del computer quantistico ma non ho mai sentito parlare di quello a effetto tunnel.
Se te lo stai domandando, la risposta è "sì, citando quei due tipi di computer hai fatto una mossa suicida perché ora io, agognando al sapere, aprirò un topic apposito dove tu dovrai spiegarci che cosa sono senza l'aiuto di wikipedia o simili, perché allora siam buoni tutti XD. E poi sentire informazioni da qualcuno che si presume di conoscere (in fondo chi ci dice che tu non sia prima un sadico assassino e poi un ingegnere spaziale?) è molto più appagante".
Ho seguito un corso di teoria dell'informazione quantistica, su cui si basano i computer quantistici, e se lo desideri posso scrivere qualcosa a riguardo.
Dovresti però dirmi fino a che punto sei interessato a scendere nei dettagli, e se ti interessa proprio tutto l'argomento della teoria dell'informazione quantistica o solo dei computer quantistici, una sua parrziale applicazione.
La teoria dell'informazione quantistica è forse l'argomento più affascinante che ho avuto modo di studiare.
E' veramente filosofico e fa capire come e fino a che punto il nostro mondo fisico ci permette di predire i fenomeni fisici.
Per fornirvi una piccola curiosità, è stato dimostrato che non esiste una teoria che sia migliore della informazione quantistica.
Fu dimostrato da Bell e questo stabilì forse l'unico errore di Albert Einstein nel campo della fisica.
Il padre della teoria quantistica stesso era scettico riguardo alla sua teoria (la famosa frase "Dio non gioca a dadi"), ritenendo che dovesse per forza esserci una teoria migliore della teoria dell'informazione quantistica, dato che essa stabilisce delle probabilità per gli eventi e non può fornire previsioni deterministiche.
Riguardo ai computer ad effetto tunnel, non ne ho mai sentito parlare (non vuol dire che non siano in fase di sviluppo, ma non ho informazioni a riguardo).
L'effetto tunnel è utilizzato nei microscopi e sfutta appunto il fenomeno omonimo.
In poche parole, è possibile che un corpo possa "attraversarne" un altro per effetto quantistico, con una certa probabilità, che dipende dall'energia cinetica del corpo (più è veloce, più possiblità ha) e dalla sua massa.
Si parla di coefficiente di trasmissione riferito alla probabilità della particella di superare una barriera potenziale, quando la fisica classica invece proibisce un simile evento.