Mek all'opera.

Veicolo non identificato proveniente da una costellazione ancora sconosciuta, milioni di anni luce bruciati in pochi secondi grazie alle avanzate tecnologie di una civiltà così avanti che forse l’uomo dovrà evolversi prima che questa razza si degni di un contatto.
Ma il caso ha voluto che una forte tempesta warp abbia messo fuori uso i comandi e il velivolo sia destinato inesorabilmente a precipitare.

Lo schianto il boato creò un boato assordante. Quando arrivò sul luogo dell’incidente Kudh il Mek si trovò davanti il veicolo più assurdo che si potesse immaginare. La forma, la struttura dei materiali e tutto il resto erano così maledettamente sconosciuti e frutto di una tecnologia così avanzata che dovette scegliere il suo martello più grosso e pesante, non era il caso di andare sul sottile davanti ad un tale capolavoro di ingegneria aliena.
“Ztate indietro, devo ztudiare la koza!!!”Esclamò Kudh. E si mise a colpire energicamente con la mazza una paratia del veicolo.
Bam!Bam!Bam! Bam!Bam!Bam! Bam!Bam!Bam! Bam!Bam!Bam! Bam!Bam!Bam!
Dopo ore di furiose e ostinate martellate la paratia che inizialmente appariva levigata e rilucente adesso era simile ad un sacco di noci. Il mek provocava ad ogni colpo una tale vibrazione che per forza di cose qualcosa doveva accadere. Infatti dopo l’ennesima mazzata magicamente si apri uno sportellino in coda che quasi sicuramente era ceduto.
Kudh esclamò “Finalmente, prezto prendete la zcozza!”
Alcuni orki aiutanti stirarono un grosso cavo elettrico logoro, la guaina lacerata lasciava scoperto il cavo che generava un tale campo elettromagnetico capace di rizzare anche i peli ascellari più ispidi e sporchi del mekkaniko.
Infilò a forza il cavo all’interno del piccolo scomparto appena trovato, ne scaturì subito una tempesta selvaggia di scintille che solleticava l’epidermide dell’orko e nulla più. Ma poco dopo un ronzio improvviso e sinistro fece vibrare l’aria e dall’altra parte del veicolo, dove ne il mek ne gli altri orki presenti potevano guardare, un cannone a energia fece fuoco in un baleno verso un punto imprecisato del campo.
Quel colpo assolutamente silenzioso e letale fu attivato involontariamente a causa dell’eccessiva corrente elettrica irrorata per forza all’interno di un circuito alieno per nulla compatibile. Il raggio colpi come un fulmine la Barakka dei kapi che saltò in aria in maniera spettacolare, con tanto di fuoco, fumo, rottami e pezzi di orko bruciati.
Il mek e gli altri orki rimasero in silenzio ad osservare la scena con facce incredibilmente ottuse.
Ma un attimo dopo con gran velocità e frenesia Kudh raccolse gli attrezzi, si mise la cassetta sotto braccio e parti di corsa insieme ai suoi aiutanti in direzione delle rocce lasciando così deserta la zona in torno all’astronave.
Poco dopo un megakapo in megarmatura con passo “svelto” fece rotta verso il velivolo caduto.
La megarmatura era danneggiata e fumante, il kapo aveva la pelle bruciacchiata, gli mancava un occhio, aveva una kela potenziata ed era furente. Raggiunto il luogo si mise a sbraitare “Ki è ztato a zparare sulla mia barakka?Ki è ztatooo?Lo riduko kome una kakka di kakkole!Io lo zpakko e poi lo zpakko ankora più forte!”
L’orko furioso non vedendo nessuno con cui prendersela scatenò la sua kela contro il vascello spaziale adiacente ed una volta sfogato se ne andò borbottando.
Qualche minuto dopo il mek e i suoi aiutanti uscirono fuori e si rimisero al lavoro.
Kudh esclamò”Bene,adezzo zappiamo come zi attiva il kannone, bazta puntare il kozo verzo quello che vuoi ammazzare. Non preokkupatevi per le botte del kapo tanto erano aggiuztamenti ke avrei fatto in ogni kazo!Adezzo penziamo a far muovere la koza.”
Poi continuò”Faremo diventare kuezto in un grande karro, una volta liberato da tutta kuella inutile roba faremo korrere la karkazza grazie al mirakolo della kombuztione interna!”
E cos’ il mek gettò via il fasatore gravitazionale(impianto che permette la levitazione a-grav a qualsiasi cosa venisse applicato ovviando così al problema della locomozione) poi smontò e prese a calci il generatore di particelle a flusso perpetuo(uno sconosciuto e alieno meccanismo di alimentazione inesauribile che risolveva il problema del combustibile) e per finire estirpò con il bruciatore ogni forma di tenuta stanga all’interno degli scomparti.
Fatto ciò sostituisce il tutto con un pesantissimo, grezzo, rumoroso, inaffidabile, sporco, svantaggioso, oleoso e fumante motore a scoppio!
Il mek si mise a guardare la sua creazione con occhi amorevoli, il motore che sgasava in maniera assordante doveva somigliare ad un mostruoso vagito, poi disse”Forza ragazzi, saldate davanti le piaztre di ferro e verniciatelo di rozzo. Poi portatelo nel mio kapannone, zono zikuro che sta zera gli zperikolati pagheranno bene per kuezsta bellezza!”

è molto spassoso...complimenti :sorr:

Che figo il Mek,lui si che sà truccare le macchine!Altro che a-grav e generatori vari,niente è meglio di un bel motore a scoppio rombante! :qeq:

Molto divertente il racconto.
La tipica filosofia orkesca di "migliorare" e razziare, fantastico! :qeq:

ah ah ah, molto divertente e in linea con lo stile degli Orki! :qeq:

Fantastic! :qeq: divertentissimo e raccontato magistralmente, davvero bravo! :9iuy: