Zendra
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MessaggioTitolo: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeSab Mag 01, 2010 6:01 pm

Salve Zendra

Per far quadrare questo topic devo prima parlare un pò di me: sono un ragazzo semplice, e faccio una vita semplice, ho vent'anni e sono all'università. D'estate lavoro come addetto check-in all'aeroporto della mia città.
Quel che voglio fare di questo thread è esprimere la mia esasperazione per questo mondo in cui viviamo. Premetto che a me piace tantissimo la vita ed il mondo, infatti la mia critica o sfogo è diretto più specificamente alla società di oggi.
Nessuno prima di noi, prima delle nostre generazioni, poteva godere di vizi, agi e opportunità che la società postmoderna ci offre. Un tempo, dal dopo guerra fino a circa gli anni settanta, tutto era più difficile. Chi voleva andare all'università non aveva dei genitori alle spalle con la possibilità economica di mantenere il proprio figlio in un altra città. Mio padre, ad esempio, figlio di braccianti, quando era giovane voleva evadere dalla sua vita, voleva studiare e vedere il mondo. Così iniziò a lavorare, con qualche lavoretto umile e stagionale per avere i soldi necessari ad affrontare le spese dell'università di cinematografia a roma. Guidato da una passione, la fotografia, partì da solo, con niente in tasca e come tutti i suoi coetanei vogliosi di cambiare, verso un mondo che non conosceva. Passo dopo passo, sacrificio dopo sacrificio, col frigo vuoto e sempre su una bassissimo profilo economico, riuscì a laurearsi in ciò che lo appassionava, quel che venne dopo fu un buon posto di lavoro, una famiglia, e la possibilità economica di far studiare i propri figli.

Ora torniamo a noi, ai tempi nostri. Premetto che sto parlando di una certa categoria di giovani, perciò chi si riconosce bene, chi no pazienza, ma non voglio dire assolutamente che tutti i giovani sono così, anzi. Dopo ritornerò su questo punto forse facendo un pò di chiarezza.
Le nostre fantasie, le nostre passioni, sono mille e nessuna, variano da un giorno all'altro, concludendo in un disorientamento terribile che ci lascia su un bivio da cui si diramano infinite strade, tutte percorribili, tutte in discesa. Possiamo fare tutto e non facciamo niente, ci lasciamo trasportare, inermi ed insicuri, da una corrente qualsiasi, il mondo è grigio: e le nostre vite sono grigie, neutre. Ci rifugiamo negli amici, nei videogiochi, nelle ragazze o addirittura nelle droghe. Fin da piccoli eravamo dei bravi ragazzi, chi studiava e chi no, tutti possediamo una buona cultura. Chi è in grado di fare sport e chi non lo è, poco importa: il bivio dinnanzi a noi ci offre tutto.
Come fare a scegliere? C'è chi lo fa d'impulso e si butta, c'è chi si lascia trasportare, ma la verità è che nessuno di noi è sicuro di quel che fa, e il senso d'insicurezza permane, aleggia dietro di noi come un fantasma. Possiamo sentirci i migliori per un 30 e lode all'università, ed il giorno successivo invece stiamo decidendo di cambiare facoltà, trasferirci. Forse è insoddisfazione, forse è insicurezza, forse è una senso d'alienamento. Credo che sia di tutto un pò, ed ognuno ha le sue cause maggiori.

Ora invece passiamo alla società, generale, del mondo occidentale, e più nello specifico all'Italia, che ultimamente mi fa sempre più schifo degli altri paesi. Meritocrazia è una parola che ormai neanche i dizionari riesco a ricordare, chi va avanti ha delle conoscenze, oppure appartiene ad una pseudo-casta. Il 50% dei figli dei medici, avvocati, notai, politici e tutte le professioni che ti garantiscono un alto reddito esercitano la professione dei loro genitori, in un ciclo continuo che non s'esaurisce mai, peggio: s'accentua sempre di più in maniera vertiginosa.
I politici, coloro che dovrebbero e potrebbero cambiare le cose, non lo fanno. A nessuno sta a cuore il benessere degli italiani, ognuno, di tutti gli schieramenti (certo chi più o chi meno e da qui ad ognuno le proprie preferenze), ruba, mangia, si cura il proprio orto. E l'Italia? Magari restasse sempre la stessa! In un mondo in cui le crisi economiche del sistema capitalistico di successo si fanno sempre più violente, in cui l'occidente si guarda alle spalle e scopre dei nuovi concorrenti economici pronti a sorpassarlo ed a vendicarsi di decenni di supremazia incontrastata, se la nostra Italia rimanesse la stessa sarebbe un successo clamoroso, una sicurezza per tutti. Peccato che non sia così, peccato che tutte le cose negative aumentino continuamente, peccato che quel poco di buono che ci resta diventi sempre più esiguo. Come un fiume che si sta lentamente seccando, e sempre più pesci rimangono all'asciutto nella fanghiglia, morenti e dibattenti, ma ormai fuori dall'acqua che prima copriva quelle sponde.

Non vedo un futuro roseo ragazzi, non ce lo vedo per niente. Ci vorrebbe un colpo di vento, un uragano che si porti via tutte le persone che curandosi del proprio orto lasciano appassire gli orti di chi non è in grado di coltivarli.
Cresce l'odio e la paura: chi se la prende con gli immigrati, chi se la prende con i politici di un'altra fazione, chi se la prende con le economie emergenti, chi se la prende con la scuola, chi se la prende con il vicino. Cresca la rabbia ma, una volta capito e realizzato che le speranze son poche, rimane solo la disperazione.
C'è chi dice che ci vorrebbe una nuova classe politica, un nuovo senso comune, ma i giovani, i nostri coetanei? Pensateci un momento. Pensate a tutta la m***a che ci tira addosso la moda, la televisione, i politici stessi. Alla fine, i nostri politici, arrivano da quell'epoca che alcuni di noi rimangono, l'epoca in cui l'unica possibilità era fare, e tutti facevano.
I nostri coetanei, quelli che preferiscono guardare i reality piuttosto che arricchire il proprio bagaglio culturale, quelli che non leggono, quelli che non sanno leggere, come possono, loro (noi), ribaltare questa nerissima situazione? Io proprio non lo so, e più ci penso più mi sale l'angoscia.

E' una società che ci sta soffocando, che ci lascia talmente liberi da imprigionarci nella nostra libertà più assoluta. Quando vado a lavorare, e guardo alcuni miei colleghi, mi spavento. Alcuni di loro sono laureati, con massimi voti, e sono forzati a lavorare come stagionali e part-time 4 o 3 giorni alla settimana. Alcuni di loro sono lì da dieci(!) anni, dieci anni ed ancora non hanno un posto fisso, dieci anni di part time, dieci anni di lavoro stagionale. Delle punte di diamante, delle persone che all'università si sono fatte il culo, delle persone che hanno investito sulla loro istruzione, pagando fior di quattrini (un anno all'università costa circa 10000 €) e la loro situazione è quella che è.
Come facciamo a trovare la forza d'andare avanti? Come? Con la passione? Nel mio caso sono diciamo portato per le materie umanistiche, ma sapete bene quale sia la richiesta per i laureti in questo campo. E se persino chi è laureato in un indirizzo scientifico è costretto a fare quello che fanno i miei colleghi, beh signori, come si fa a non essere pessimisti?

L'Italia è uno schifo, lo sappiamo tutti. Non funziono niente, o poco. Ma non pensate che all'estero sia meglio. Certo, dalla mia esperienza posso dirvi che in Germania il sistema scolastico ha come fine trovarti un lavoro, ed infatti che si scelga l'università o una scuola professionale il fine ultimo è sempre uno stage in un'azienda che spesso poi t'assume pure. Se invece non lo fa, hai comunque esperienza alle spalle, esperienza nel campo in cui ti sei specializzato, qualsiasi esso sia. Ma anche i tedeschi nonostante questo sistema scolastico di prim'ordine hanno difficoltà, e se hanno difficoltà loro che sono il motore economico principale della comunità europea... beh signori, ancora una volta, come si fa a non essere pessimisti?


Mi accingo a finire, avrei voluto esprimere molto meglio quel che ho in testa, ma non ci sono riuscito. A volte troppo astratto, a volte troppo concreto, non credo che riuscire a cogliere il senso di tutto ed è colpa della mia incapacità di esporre il mio pensiero. Però a grandi linee credo di essermi fatto capire.
Avrei voluto scrivere molto di più, moltissimo.


Saluti

Urizhel's Zorn, un pessimista.
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Asurian
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeDom Mag 02, 2010 6:44 pm

E' una bella discussione, con temi di primissimo livello, e merita una risposta.

Citazione :
Ora torniamo a noi, ai tempi nostri. Premetto che sto parlando di una
certa categoria di giovani, perciò chi si riconosce bene, chi no
pazienza, ma non voglio dire assolutamente che tutti i giovani sono
così, anzi. Dopo ritornerò su questo punto forse facendo un pò di
chiarezza.
Le nostre fantasie, le nostre passioni, sono mille e
nessuna, variano da un giorno all'altro, concludendo in un
disorientamento terribile che ci lascia su un bivio da cui si diramano
infinite strade, tutte percorribili, tutte in discesa. Possiamo fare
tutto e non facciamo niente, ci lasciamo trasportare, inermi ed
insicuri, da una corrente qualsiasi, il mondo è grigio: e le nostre vite
sono grigie, neutre. Ci rifugiamo negli amici, nei videogiochi, nelle
ragazze o addirittura nelle droghe. Fin da piccoli eravamo dei bravi
ragazzi, chi studiava e chi no, tutti possediamo una buona cultura. Chi è
in grado di fare sport e chi non lo è, poco importa: il bivio dinnanzi a
noi ci offre tutto.
Come fare a scegliere? C'è chi lo fa d'impulso e
si butta, c'è chi si lascia trasportare, ma la verità è che nessuno di
noi è sicuro di quel che fa, e il senso d'insicurezza permane, aleggia
dietro di noi come un fantasma. Possiamo sentirci i migliori per un 30 e
lode all'università, ed il giorno successivo invece stiamo decidendo di
cambiare facoltà, trasferirci. Forse è insoddisfazione, forse è
insicurezza, forse è una senso d'alienamento. Credo che sia di tutto un
pò, ed ognuno ha le sue cause maggiori.

Buona osservazione, la nostra società attuale ha nei suoi punti deboli la mancanza di una certa stabilità.
Cause: indebolimento dei valori e perdita delle tradizioni (notate come risulto quasi ridicolo a rimpiangerli?), società poco "umana", cioè poco vicina all'uomo, troppa, TROPPA frenesia nel mondo odierno, e altre mille cause. Una analisi completa sarebbe assolutamente utile, ma altrettanto difficile e lunga da fare.

Citazione :
Ora invece passiamo alla società, generale, del mondo occidentale, e più
nello specifico all'Italia, che ultimamente mi fa sempre più schifo
degli altri paesi. Meritocrazia è una parola che ormai neanche i
dizionari riesco a ricordare, chi va avanti ha delle conoscenze, oppure
appartiene ad una pseudo-casta. Il 50% dei figli dei medici, avvocati,
notai, politici e tutte le professioni che ti garantiscono un alto
reddito esercitano la professione dei loro genitori, in un ciclo
continuo che non s'esaurisce mai, peggio: s'accentua sempre di più in
maniera vertiginosa.
I politici, coloro che dovrebbero e potrebbero
cambiare le cose, non lo fanno. A nessuno sta a cuore il benessere degli
italiani, ognuno, di tutti gli schieramenti (certo chi più o chi meno e
da qui ad ognuno le proprie preferenze), ruba, mangia, si cura il
proprio orto. E l'Italia? Magari restasse sempre la stessa! In un mondo
in cui le crisi economiche del sistema capitalistico di successo si
fanno sempre più violente, in cui l'occidente si guarda alle spalle e
scopre dei nuovi concorrenti economici pronti a sorpassarlo ed a
vendicarsi di decenni di supremazia incontrastata, se la nostra Italia
rimanesse la stessa sarebbe un successo clamoroso, una sicurezza per
tutti. Peccato che non sia così, peccato che tutte le cose negative
aumentino continuamente, peccato che quel poco di buono che ci resta
diventi sempre più esiguo. Come un fiume che si sta lentamente seccando,
e sempre più pesci rimangono all'asciutto nella fanghiglia, morenti e
dibattenti, ma ormai fuori dall'acqua che prima copriva quelle sponde.

Qui tratti due temi: meritocrazia (e caste) e classe politica.

Riguardo alla meritocrazia...posso elevare il livello ad un piano piu filosofico? Che merito hai nell'essere "più bravo"? Ognuno di noi se avesse alla nascita il bottoncino con la scelta "essere il piu bravo, bello, intraprendente, coraggioso, capace, arguto, mitico, ecc...." lo schiaccerebbe!
Quindi fino a che punto è giusto premiare chi è bravo e non dare una mano a chi lo è un po' meno, nonostante lo sforzo pari o anceh superiore a chi lo sorpassa?
Il discorso della meritocrazia, dal punto di vista umano, è meno facile di quanto possa sembrare. Sia chiaro, non sono un difensore degli sfaticati e dei raccomandati, volevo solo far capire che dire "avanti chi ha merito" è qualcosa che, sotto certi aspetti, è un po' disumano.

Discorso delle caste. Nel figlio io ho un modo per essere eterno vero? Non sarò io, ma una parte di me vivrà in lui. Pertanto come posso non trasmettergli il mio sapere?
Un figlio di genitori che lavorano nell'ambito scientifico che impara a fare i calcoli algebrici nello spazio vettoriale dei numeri interi a 4 anni, le equazioni a 6, perché gliele spiega il padre, studierà da grande una materia scientifica. Perché? Perché ha imparato ad avere dimestichezza da piccolo con i numeri, ad amare matematica e scienza sin dal principio, ad ottenere gratificazione e risultati a scuola grazie al vantaggio avuto e spingendolo a migliorare in quel campo sempre di piu (è provato scientificamente e lo sappiamo tutti, più vai bene in una cosa, più ti impegnerai nel migliorare in quel campo, e più diventarai bravo, e via cosi in un circlo vizioso; analogalmente meno ti piace una cosa, meno la studierai volontariamente, meno andrai bene)
Che possibilità ha di diventare critico d'arte, se a casa sua non si è mai fatto accenno alla pittura? Come poteva nascere in lui una passione verso l'arte pari a quella verso la scienza? Poteva, ma con meno "probabilità"

Un conto è la casta in quanto "raccomandazione", qualcosa da condannare ovviamente, ma che ci sia una certa propensione in una famiglia verso un certo ramo dello scibile dà come conseguenza naturale lo svolgimento di lavori simili nelle diverse generazioni, con le dovute eccezioni.

Politica...lasciamo perdere XD magari nel caso riprendiamo dopo

Citazione :
Non vedo un futuro roseo ragazzi, non ce lo vedo per niente. Ci vorrebbe
un colpo di vento, un uragano che si porti via tutte le persone che
curandosi del proprio orto lasciano appassire gli orti di chi non è in
grado di coltivarli.
Ragionamento "socialista". Vorresti togliere dalla società le persone meno propense ad una società altruista. Posso essere d'accordo, ma invece di portarle via vorrei che l'altruismo fosse un sentimento che possa essere insegnato e coltivato nella nostra società.

Citazione :
Cresce l'odio e la paura: chi se la prende con gli immigrati, chi se la
prende con i politici di un'altra fazione, chi se la prende con le
economie emergenti, chi se la prende con la scuola, chi se la prende con
il vicino. Cresca la rabbia ma, una volta capito e realizzato che le
speranze son poche, rimane solo la disperazione.

Si attualmente si sta fomentando un clima di odio preoccupante. La storia insegna che esso è il seguito del malessere, che cerca dei "capri espiatori", che magari però qualche colpa la hanno veramente.
Soluzione? Insegnare la cultura della non violenza, del rispetto dell'altro, del dibattito, del saper accettare il diverso.

Citazione :
E' una società che ci sta soffocando, che ci lascia talmente liberi da
imprigionarci nella nostra libertà più assoluta. Quando vado a lavorare,
e guardo alcuni miei colleghi, mi spavento. Alcuni di loro sono
laureati, con massimi voti, e sono forzati a lavorare come stagionali e
part-time 4 o 3 giorni alla settimana. Alcuni di loro sono lì da
dieci(!) anni, dieci anni ed ancora non hanno un posto fisso, dieci anni
di part time, dieci anni di lavoro stagionale. Delle punte di diamante,
delle persone che all'università si sono fatte il culo, delle persone
che hanno investito sulla loro istruzione, pagando fior di quattrini (un
anno all'università costa circa 10000 €) e la loro situazione è quella
che è.
Come facciamo a trovare la forza d'andare avanti? Come? Con la
passione? Nel mio caso sono diciamo portato per le materie umanistiche,
ma sapete bene quale sia la richiesta per i laureti in questo campo. E
se persino chi è laureato in un indirizzo scientifico è costretto a fare
quello che fanno i miei colleghi, beh signori, come si fa a non essere
pessimisti?

La filosofia di "sinistra" risolve in parte questa situazione, e crea altri problemi. Magari con un approccio diverso all'impiego, alla gestione dei posti di lavoro e al sistema economico il problema si potrebbe risolvere. Ma è una mentalità completamente diversa da quella attuale.

Citazione :
... beh signori, ancora una volta, come si fa a non essere
pessimisti?

Cerca di vedere anche il bene che c'è nel mondo, in grande e piccola scala. Non dimenticare mai di farlo. Ci sono tante persone altruiste, tante persone che soffrono e alle quali farebbe molto bene il tuo aiuto, hai amici e persone care, hai il "marcio" da contrastare. C'è del buono in questo mondo, vale la pena combattere per questo...chi lo disse? Siete pessimisti? 250192

Citazione :
Avrei voluto scrivere molto di più, moltissimo.
Ti esortiamo a farlo!
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeDom Mag 02, 2010 7:33 pm

Asurian ha scritto:
E' una bella discussione, con temi di primissimo livello, e merita una risposta.

Ho scritto di getto, e ho trattato tutti i temi in maniera un pò confusionaria e sconclusionata, è bello sentirselo dire lo stesso. Grazie!

Citazione :

Buona osservazione, la nostra società attuale ha nei suoi punti deboli la mancanza di una certa stabilità.
Cause: indebolimento dei valori e perdita delle tradizioni (notate come risulto quasi ridicolo a rimpiangerli?), società poco "umana", cioè poco vicina all'uomo, troppa, TROPPA frenesia nel mondo odierno, e altre mille cause. Una analisi completa sarebbe assolutamente utile, ma altrettanto difficile e lunga da fare.

Illuminante.



Citazione :

Riguardo alla meritocrazia...posso elevare il livello ad un piano piu filosofico? Che merito hai nell'essere "più bravo"? Ognuno di noi se avesse alla nascita il bottoncino con la scelta "essere il piu bravo, bello, intraprendente, coraggioso, capace, arguto, mitico, ecc...." lo schiaccerebbe!
Quindi fino a che punto è giusto premiare chi è bravo e non dare una mano a chi lo è un po' meno, nonostante lo sforzo pari o anceh superiore a chi lo sorpassa?
Il discorso della meritocrazia, dal punto di vista umano, è meno facile di quanto possa sembrare. Sia chiaro, non sono un difensore degli sfaticati e dei raccomandati, volevo solo far capire che dire "avanti chi ha merito" è qualcosa che, sotto certi aspetti, è un po' disumano.

Ed hai ragione anche tu, bisognerebbe trovare una via di mezzo, perchè ora come ora la situazione non va bene, ed in futuro sarà peggio.
Proviamo a porla in questa prospettiva: chi merita di essere assunto per soli tre mesi a contratto part-time verticale per poi essere congedato, facendo si che l'azienda si prenda sia i fondi statali che quelli europei? Chi merita di vedersi ripetere questo giochetto per dieci anni, e nonostante l'investimento in una laurea, lo status quo rimane lo stesso?

Citazione :
Discorso delle caste. Nel figlio io ho un modo per essere eterno vero? Non sarò io, ma una parte di me vivrà in lui. Pertanto come posso non trasmettergli il mio sapere?
Un figlio di genitori che lavorano nell'ambito scientifico che impara a fare i calcoli algebrici nello spazio vettoriale dei numeri interi a 4 anni, le equazioni a 6, perché gliele spiega il padre, studierà da grande una materia scientifica. Perché? Perché ha imparato ad avere dimestichezza da piccolo con i numeri, ad amare matematica e scienza sin dal principio, ad ottenere gratificazione e risultati a scuola grazie al vantaggio avuto e spingendolo a migliorare in quel campo sempre di piu (è provato scientificamente e lo sappiamo tutti, più vai bene in una cosa, più ti impegnerai nel migliorare in quel campo, e più diventarai bravo, e via cosi in un circlo vizioso; analogalmente meno ti piace una cosa, meno la studierai volontariamente, meno andrai bene)
Che possibilità ha di diventare critico d'arte, se a casa sua non si è mai fatto accenno alla pittura? Come poteva nascere in lui una passione verso l'arte pari a quella verso la scienza? Poteva, ma con meno "probabilità"

Un conto è la casta in quanto "raccomandazione", qualcosa da condannare ovviamente, ma che ci sia una certa propensione in una famiglia verso un certo ramo dello scibile dà come conseguenza naturale lo svolgimento di lavori simili nelle diverse generazioni, con le dovute eccezioni.

Io parlo esattamente di questo. Credo che ormai un numero troppo elevato di persone vada avanti così, con conseguente inefficienza. Certo, alcuni potrebbero fare bene il proprio lavoro, ma sappiamo bene che non è sempre così.



Citazione :

Ragionamento "socialista". Vorresti togliere dalla società le persone meno propense ad una società altruista. Posso essere d'accordo, ma invece di portarle via vorrei che l'altruismo fosse un sentimento che possa essere insegnato e coltivato nella nostra società.

Io credo che tutto, nella politica, porti lontano dall'altruismo. E' un valore che viene sempre più bistrattato, e chi è altruista viene pure deriso. Si sta cominciando ad infondere il pensiero di chi la fa franca e pensa a se stesso è furbo e giusto, chi pensa agli altri è un perdente.

Citazione :
Si attualmente si sta fomentando un clima di odio preoccupante. La storia insegna che esso è il seguito del malessere, che cerca dei "capri espiatori", che magari però qualche colpa la hanno veramente.
Soluzione? Insegnare la cultura della non violenza, del rispetto dell'altro, del dibattito, del saper accettare il diverso.

Il problema è che nonostante la scuola possa fare del suo a riguardo, segnali totalmente contrari vengono dalla realtà.



Citazione :
La filosofia di "sinistra" risolve in parte questa situazione, e crea altri problemi. Magari con un approccio diverso all'impiego, alla gestione dei posti di lavoro e al sistema economico il problema si potrebbe risolvere. Ma è una mentalità completamente diversa da quella attuale.

Io credo che lo stato possa e debba intervenire, limitatamente, per risolvere alcuni di questi problemi. Il problema è quello che hai detto tu, manca la mentalità, ed è la cosa più grave!


Citazione :
Cerca di vedere anche il bene che c'è nel mondo, in grande e piccola scala. Non dimenticare mai di farlo. Ci sono tante persone altruiste, tante persone che soffrono e alle quali farebbe molto bene il tuo aiuto, hai amici e persone care, hai il "marcio" da contrastare.

Sto sempre pensando a raggiungere l'indipendenza economica dalla mia famiglia per fare del volontariato in un paese lontano. Emergency e Medici senza Frontiere però accettano solo personale altamente specializzato.

Citazione :
C'è del buono in questo mondo, vale la pena combattere per questo...chi lo disse? Siete pessimisti? 250192

Il buon Samwise... :103:

Rispondo con questa, molto simile:

"Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena di vivere."

Saluti,
e grazie della bellissima risposta, mi ha fatto piacere leggerla.
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeDom Mag 02, 2010 8:45 pm

Ottimo topic, urizhel, a volte mi chiedo come faremmo senza di te!

Allora, procediamo con ordine:


Citazione :
Qui tratti due temi: meritocrazia (e caste) e classe politica.

Riguardo alla meritocrazia...posso elevare il livello ad un piano piu filosofico? Che merito hai nell'essere "più bravo"? Ognuno di noi se avesse alla nascita il bottoncino con la scelta "essere il piu bravo, bello, intraprendente, coraggioso, capace, arguto, mitico, ecc...." lo schiaccerebbe!
Quindi fino a che punto è giusto premiare chi è bravo e non dare una mano a chi lo è un po' meno, nonostante lo sforzo pari o anceh superiore a chi lo sorpassa?
Il discorso della meritocrazia, dal punto di vista umano, è meno facile di quanto possa sembrare. Sia chiaro, non sono un difensore degli sfaticati e dei raccomandati, volevo solo far capire che dire "avanti chi ha merito" è qualcosa che, sotto certi aspetti, è un po' disumano.

Discorso delle caste. Nel figlio io ho un modo per essere eterno vero? Non sarò io, ma una parte di me vivrà in lui. Pertanto come posso non trasmettergli il mio sapere?
Un figlio di genitori che lavorano nell'ambito scientifico che impara a fare i calcoli algebrici nello spazio vettoriale dei numeri interi a 4 anni, le equazioni a 6, perché gliele spiega il padre, studierà da grande una materia scientifica. Perché? Perché ha imparato ad avere dimestichezza da piccolo con i numeri, ad amare matematica e scienza sin dal principio, ad ottenere gratificazione e risultati a scuola grazie al vantaggio avuto e spingendolo a migliorare in quel campo sempre di piu (è provato scientificamente e lo sappiamo tutti, più vai bene in una cosa, più ti impegnerai nel migliorare in quel campo, e più diventarai bravo, e via cosi in un circlo vizioso; analogalmente meno ti piace una cosa, meno la studierai volontariamente, meno andrai bene)
Che possibilità ha di diventare critico d'arte, se a casa sua non si è mai fatto accenno alla pittura? Come poteva nascere in lui una passione verso l'arte pari a quella verso la scienza? Poteva, ma con meno "probabilità"

Un conto è la casta in quanto "raccomandazione", qualcosa da condannare ovviamente, ma che ci sia una certa propensione in una famiglia verso un certo ramo dello scibile dà come conseguenza naturale lo svolgimento di lavori simili nelle diverse generazioni, con le dovute eccezioni.

Politica...lasciamo perdere XD magari nel caso riprendiamo dopo

Allora Asurian, secondo me qui compi un errore:
E'vero, il merito è in gran parte merito della fortuna. Nessuno sceglie dove, come e quando nascere. Il caso o, per chi ha fede, una divinità scelgono per noi.
Ma allora, la meritocrazia non ha nessun senso?
Sbagliato.
La meritocrazia è il metodo migliore, se non l'unico, per migliorare la nostra società. Se i posti di importanza sociale e politica vengono occupati da chi non ha le capacità per fare del bene per la società, allora essa sprofonda. L'Italia ne è un esempio lampante.

Pensiamo all'esempio del critico d'arte: se questo lavoro venisse svolto da persone incapaci di compierlo (non per demerito, ma per la 'sfortuna' di cui sopra), si creerebbe una falla nel sistema, che lo rallenterebbe.

Applicate la stessa logica su vasta scala ed avrete un'immagine terribilmente simile alla nostra società.
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Asurian
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeDom Mag 02, 2010 9:10 pm

Citazione :
Io credo che tutto, nella politica, porti lontano
dall'altruismo. E' un valore che viene sempre più bistrattato, e chi è
altruista viene pure deriso. Si sta cominciando ad infondere il pensiero
di chi la fa franca e pensa a se stesso è furbo e giusto, chi pensa
agli altri è un perdente.

Si, infatti è proprio cosi. Chi frega gli altri è un vincente, furbo, capace.
Chi aiuta gli altri viene visto come un "povero pirla". C'e molto da cambiare.
Cosi come appunto il tornare a insegnare i valori, la tradizione (che vi devo dire, a me piace la tradizione), il rispetto per il diverso (e non dire che il diverso è uguale, il diverso è diverso, ed è una bella cosa direi! Pensa se fossimo tutti uguali che noia! La varietà è forse uno dei beni piu preziosi di questo mondo, ma che dico forse, sicuramente lo è!).

Ora, il problema secondo me è proprio: come insegnare tutto questo, come insegnare altruismo, rispetto, apertura? E' sufficiente la scuola? E la tv? Può essere utile? E tornare ad aprire altre attività? Quali? Ci vuole tantissimo a rispondere a tutto questo.

Cmq bisogno ritornare i volori e soprattutto al primo dei valori, che è il rispetto, per se stessi, il prossimo, il diverso. Come ben sapete, io vedo nel nihilismo il leviatano nero di questa società.

Citazione :
Io credo che lo stato possa e debba intervenire,
limitatamente, per risolvere alcuni di questi problemi. Il problema è
quello che hai detto tu, manca la mentalità, ed è la cosa più grave!
Anche io lo penso. Ma appunto, come si fa a cambiare una mentalità di un popolo? La scuola basta?
Tu cosa proporresti? Mi interesserebbe davvero sapere quale sia la soluzione...

Citazione :
Sto sempre pensando a raggiungere l'indipendenza
economica dalla mia famiglia per fare del volontariato in un paese
lontano.
Ti ammiro per questo.


Citazione :
llora Asurian, secondo me qui compi un
errore:
E'vero, il merito è in gran parte merito della fortuna.
Nessuno sceglie dove, come e quando nascere. Il caso o, per chi ha fede,
una divinità scelgono per noi.
Ma allora, la meritocrazia non ha
nessun senso?
Sbagliato.
La meritocrazia è il metodo migliore, se
non l'unico, per migliorare la nostra società. Se i posti di importanza
sociale e politica vengono occupati da chi non ha le capacità per fare
del bene per la società, allora essa sprofonda. L'Italia ne è un esempio
lampante.

Pensiamo all'esempio del critico d'arte: se questo
lavoro venisse svolto da persone incapaci di compierlo (non per
demerito, ma per la 'sfortuna' di cui sopra), si creerebbe una falla nel
sistema, che lo rallenterebbe.

Applicate la stessa logica su
vasta scala ed avrete un'immagine terribilmente simile alla nostra
società.

Certo...ma... che società è una società che non tutela quelli piu deboli?
La meritocrazia è una bella strada...ma sai a cosa porta? Al disumano.
La mia univeristà punta tutto sulla meritocrazia, va avanti il migliore, il piu forte, gli altri fuori. Regole rigidissime. Ti possono buttare fuori dopo 5 anni per aver bocciato due volte lo stesso esame. E lo fanno senza nemmeno un "grazie e arrivederci". E se sei fuori non sei riammesso in nessun ateneo nella medesima facoltà.
Nessun posto per il meno bravo, fuori dai piedi e tanto piacere. Avanti il piu forte. Questo è la massima espressione della meritocrazia, almeno qui da noi.
Io sono più vicino a quanto dice Zorn, va trovata una giusta via di mezzo, che sappia aiutare i "migliori" a dare il massimo per la nostra società, ma che sappia anche aiutare chi è meno fortunato, senza vederlo come un semplice elemento da scremare, ma riuscire a valorizzarlo e collocarlo.
Perché in questa società tutti possono dare una mano.

E ricordiamoci una cosa, a volte, anzi molto piu spesso di quanto pensiamo, una persona meno brava magari a integrare un flusso vettoriale lungo una sottovarietà topologica può dimostrare delle qualità umane che sono più nobili e importanti di tutto il resto, anche nel lavoro.

Secondo me la nostra società va male appunto perché è estrema e disumana, e non riconosce l'importanza dei valori umani, ovvero onestà, altruismo, rispetto.
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Talaban
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeDom Mag 02, 2010 9:46 pm

Allora per rispondere con calma vediamo di fare una mia piccola presnetazione, servirà a capire il mio pensiero: ho 23, sono all'ultimo anno della laurea magistrale in protezione ambientale, mi barcameno tra studio e lavoro part time come fotografo per mantenermi casa e università, vengo da una famiglia che si è semopre fatta il c**o per mandare avanti una famiglia sulle basi in cui credevano, mando avanti le mie passioni ( kendo, modellismo, fotografia..) come posso e cerco di mantenere un rapporto stabile con la mia ragazza, che purtroppo abita pure lontano XD

Già di mio mi sono scelto una professione futura che sembra darmi poche speranze, visto come l'ambiente viene considerato nella nostra società ( i disastri ambientali recenti parlano da soli...) e come se non bastasse il nostro fantastico governo ha anche deciso di togliere l'insegnamento della geografia dalle scuole superiori ( massì tanto a cosa serve studiarla??? togliamola assieme alla storia dell'arte e via!!! tutti più ignoranti ) e quindi ho perso un'altra possibilità di lavoro...
Quello che mi viene da pensare, quando vedo certe cose, è come cavolo èpossibile che ci sia gente così ignorante e stupida a gestire una cosa importante come la nostra università e scuola??? andiamo, chiedetey a qualsiasi studente e vi dirà cosa bisognerebbe fare nelle scuole, eppure casualmente non è mai quello che viene fatto dai governi...
e la gente cosa fa??? nulla, non gliene fregfa nulla, tanto la gente vuole andare in televisione, vuole entrare nello spettacolo e diventare famoso ( guardate Videocracy e rabbrividirete a vedere cosa siamo diventati..), la cultura sta diventando una merce che non vende più e a che a nessuno frega, tanto in televisione ci sono reality e giochi a premi pieni di tette e culi, come volete che un libro competa con questo?? e al governo tutto questo torna comodo, l'avevano capito i romani dai tempi del Panem et circenses, la gente ignorante è più facile da manipolare quando gli si da quello che li rende felici...
meritocrazia??? purtroppo è una cosa utopica al giorno d'oggi, tristemetne in molti campi contano gli agganci e le presentazioni, non il reale merito di una persona...
e questo è un circolo vizioso davvero terribile, perchè ci saranno sempre più inconpetenti ai posti importanti, negando la possibilità a chi ne merita di avere quello per cui ha faticato..e poi ci lamentiamo se abbiamo la fuga di cervelli all'estero??? Andiamo, sono il primo a valutare seriamente la possibilità di fare baracca e burattini e andarmene via dopo la laurea!!!


C'è una soluzione a questo? si ci sarebbe , un sollevamento davvero di amssa, una protesta davvero diffusa e libera da vecchie e stantie ideologie politiche che ormai non servono più a nulla, dobbiamo essere noi i primi a liberarci da questa situazione in cui siamo finiti!
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeDom Mag 02, 2010 10:05 pm

Argomento estremamente interessante e importante Urizhel's

Purtroppo io, pur abitando a 5 Km dalla frontiera, la realtà italiana la conosco solo dall esterno quindi non sono sicuro di disporre delle basi necessarie per commentarla e proprio per questo non lo farò.

Avendo vissuto quasi un anno in germania però conosco abbastanza bene la realtà tedesca, in parte quella inglese (a causa della mia ragazza) e soprtatutto ovviamente quella svizzera e devo dire che tutto sommato almeno in germania e svizzera la situazione non mi sembra cosi catastrofale. Ovviamente ci sono dei problemi come ce ne sono ovunque ma credo di poter dire che non siano (ancora) cosi vicini al punto di non ritorno.

Si, perchè credo proprio che in alcune zone del mondo ci sia stia avvicinando sempre piu al famoso point of no return. I motivi sono tanti e tra questi ci sono ovviamente tutti quelli illustrati magistralmente dal buon Urizhel's: mancanza di meritocrazia, mancanza di valori, mancanza completa di una pianificazione futura, totale assenza di persone disposte a prendersi la responsabilità dei loro atti eccetera...
E gli esempi delle conseguenza di un simile atteggiamento si sprecano sia al livello pubblico che a quello privato e penso all aumento costante dei giovani devastati nelle periferie delle città inglesi, o alla politica scellerata del governo greco che ha portato una nazione intera sull orlo di un fallimento. Potrei continuare con gli esempi ma non è questo lo scopo del tread.

Come cambiare tutto cio? Mah... Questa è una domanda. Anzi, questa è LA domanda. A questo mondo pian piano ci stiamo tutti, chi piu chi meno,"autodistruggendo". C è una società globale da rifondare ma, come sempre quando c è da rifondare qualcosa, non si puo pretendere di cambiare in un sol colpo tutto cio che è stato fatto in rpecendeza: questo è impossibile probabilmente anche controproducente. So che puo sembrare scontato ma l unico modo per cambiare veramente le cose è partire dal basso pianificando come si deve cun cambiamento futuro. E chi è il futuro? Si, noi. E proprio dal basso deve partire questo cambiamento. Sembrano fasi fatte. Anzi, lo sono. Ma non vedo altri modi per cambiare.
Si potrebbe pensare che sia compito dello stato e che senza di esso un cambiamento sia impossibile ma questo sarebbe solo l ennesimo "scarica barile".
Lo stato puo metterci le istituzioni, le scuole, tutto quel che volete. Ma i valori deve metterceli il popolino cambiando la sua mentalità estremamente egoistica e basata sul vivere giorno per giorno. E finchè cio non accadrà non credo si potrà assistere ad un vero e proprio cambiamento.
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeLun Mag 03, 2010 1:08 am

Il "problema italiano" secondo me non è tanto quello di avere troppa libertà.
Io credo che il vero problema stia anzi nella placidità con cui l'italiano medio accetta molti cambiamenti moderni.
Il potere d'acquisto è sontuosamente calato con l'entrata nell'euro e ancora di più con la crisi finanziaria. E' un dato noto a tutti. Eppure in Italia una certa classe politica continua a propinarci l'idea che stiamo tutti bene, che tutto è a posto.
Per come la vedo io, torneremo fra non moltissimo nella situazione "rosea" descritta da Urizhel: solo che stavolta sarà una parabola ascendente, un lento degrado. Non mancherà mai la pasta/pizza in tavola, avremo televisione quanta ne vogliamo, e parleremo di falsi problemi tutti i santi giorni. Alla fine è una vita accettabile, per quanto provinciale possa essere. Non avremo un tracollo simile a quello della grecia.
Per quanto mi riguarda, non credo in una ripresa italiana: storicamente siamo sempre stati un paese arretrato, e ora come ora non investiamo sullo sviluppo preferendo dedicarci a poche imprese d'eccellenza (che ci sono), a qualche settore di punta tipicamente italiano, e a imprese di basso profilo che solo la (per ora) bassa qualità della concorrenza estera e la presenza di seppur minime leggi protezionistiche tengono in vita. Non mi sembra impossibile che l'asse economico si sposti, escludendo sempre più il bel paese.

Io stesso ho intenzione di fare di tutto per andarmene dal paese: per quanto la "concorrenza" si faccia sentire più forte oltre il confine. Chiamatemi antipatriottico, che vi devo dire, ma al pari di Urizhel sento molta sfiducia. Spero sia una sfiducia ingiustificata.
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeLun Mag 03, 2010 1:31 am

Doc Sapo ha scritto:
Ottimo topic, urizhel, a volte mi chiedo come faremmo senza di te!

Ti ringrazio :101: ma ti ricordo che il topic diventa ottimo quando delle persone come voi vi ci scrivono delle risposte, ed effettivamente lo state facendo, perciò i complimenti vanno sopratutto a te, Asurian, Talaban, Maresciallo, Yak e tutti gli altri che si faranno sentire. :123:



Citazione :
Anche io lo penso. Ma appunto, come si fa a cambiare una mentalità di un popolo? La scuola basta?
Tu cosa proporresti? Mi interesserebbe davvero sapere quale sia la soluzione...

Beh, ma come si fa a parlare di soluzione? Non c'è UNA soluzione.
Quello che penso veramente, l'unico modo che possa essere razionalmente utile, è combattere contro tutto ciò che ci sia di marcio. Una piccola battaglia per volta, se siamo da soli, è tutto quello che possiamo fare. Se fossimo in tanti e ci muovessimo seguendo un'unica volontà e fine, diventando un volere e potere unico, vinceremmo battaglie più grandi, battaglie che un uomo da solo magari non potrebbe. Eppure, anche questo sforzo, doveroso e legittimo, penso sia vano.
Mi spiego; secondo me è impossibile arrivare alla perfezione in una ipotetica società. Tutto quello che possiamo fare, da uomini, è avvicinarci.
Provo ad usare i numeri per fare un esempio pratico: la situazione d'adesso è 1, il nostro "fine ultimo" 100. Con una prima vittoria arriviamo a 50, esattamente la metà. Un'altra vittoria ci porterà a 75 e così via, percorrendo sempre metà tragitto riusciremmo si ad avvicinarci, ma praticamente non raggiungeremmo mai il fine, 100.

Ma tornando su piano realistico, credo che l'unica cosa che ci resta concretamente da fare, sia credere fortemente in questi valori, viverli ed insegnarli a chi ci sta vicino: figli, amici ecc. Certo non parlo di una crociata, ma come abbiamo sempre fatto sin'ora senza accorgercene! Se è vero che crediamo in essi, è anche vero che abbiamo almeno tentato di applicarli il più possibile nella nostra vita.
Questo ci resta da fare: non è molto, non è sufficiente. Ma purtroppo è quel che abbiamo.


@Yak:

Condivido quanto hai scritto, ma volevo farti notare che la troppa libertà di cui parlavo è un problema riferito esclusivamente ad una certa fascia di giovani, nella quale risiedo io ad esempio, che porta ad un disorientamento totale nei confronti dei progetti futuri, che porta ad insicurezza delle proprie capacità, al dubbio sulle proprie passioni e via dicendo. Ho usato il tema come una sorta d'introduzione ed effettivamente doveva essere il punto focale e di maggior rilievo del topic.
La critica alla società è un altro tema, collegato in quanto partecipante attivo del mio disorientamento e sopratutto del mio pessimismo - o realismo.
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeLun Mag 03, 2010 1:50 pm

Uao, che topic.

È stato davvero interessante seguire tutti i passaggi che dall' argomento iniziale hanno sviluppato la discussione.
Il punto su cui tutti siamo d' accordo, mi sembra, è che la società odierna (italiana in particolare, ma non solo) non va bene, perchè offre esempi da cui si traggono insegnamenti sbagliati, che portano all' egoismo, alla trascuratezza della propria cultura e ad una certa passività che ci porta ad accettare cambiamenti su cui non siamo d' accordo.
Il problema è, se non erro, come operare un cambiamento teso al meglio, quale sarebbe la soluzione a questa situazione piuttosto rovinosa.
Come urizhel, penso anche io che una soluzione definitiva non esista. Credo che non ci sia un modo preciso per cambiare in un modo tanto radicale l' andazzo che ha preso la società odierna, tanto è diffusa la volontà di non vedere, di convincersi che va tutto bene quando tutto va, se non proprio male, peggiorando. Nessuno di noi è in grado di cambiare la mentalità di un popolo, l' unica cosa che potrebbe smuovere gli animi sarebbe una crisi, a mio parere. Solo la perdita forzata dell' assoluta libertà che ci imprigiona (illuminante davvero questo tuo passaggio, urizhel) potrebbe far capire a tutti che le cose non vanno bene, e che c'è bisogno di un cambiamento.

In poche parole, soltanto un processo volontario operato dalla massa, spinta da un evento (indipendente dal singolo ma causato dalla collettività stessa) di estrema gravità, potrebbe davvero cambiare qualcosa.
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeLun Mag 03, 2010 2:38 pm

appena torno a casa dal lavoro(ora sono in pausa al lavoro..lavoro in un call center)posterò la mia analisi e argomentazione ai discorsi inerenti e al topic stesso di zorn. a + tardi ragazzi ^^


eccomi qua...allora nel discorso di zorn,mi ci rispecchio fino a un certo punto.
cosa mi spinge ad andare avanti???? ai miei affetti(famiglia,ragazza,etc etc),ai miei averi(miniature,bicicletta,asg x soft air,etc etc)e i miei hobby(soft air,warhammer 40000,mountain bike). volendo vedere io,su un certo punto di vista,sono egoista xkè mi muovo x i miei fini. ahimè faccio cosi xkè è la società in cui viviamo che ha esortato tale ragionamento e non è una questione di educazione della famiglia. i modelli negativi li vediamo ogni giorno in tv e dal vivo...esempio lampante: hanno tolto i film erotici e porno dalla tv pubblica(un bene da un lato)che venivano programmati a orari impossibili(dalle 24 in poi)e poi cosa succede??? passano in prima serata programmi diseducativi che danno cattivi esempi come "la pupa e il secchione" e il "grande fratello. ora che esempi o modelli positivi danno questi programmi??? nessuno...danno solo visioni distorte di ciò ke nn ci dovrebbe essere nella realtà. ke esempi dai??? che se sei ignorante,troia,zoccola,buzzurro e burino,puoi fare i soldi e essere famoso??? ah belli esempi che diamo ai bambini e ragazzini. la fascia di prima serata in tv nn dovrebbe dare spazio a programmi come i sopra elencati(anzi non dovrebbero esistere..punto e basta). tra l'altro è una fascia di orario accessibile a molti...a sto punto era meglio che lasciavano(scusate il francesismo) i film porno alle 24 di notte...almeno erano locati in orari poco accessibili a bambini e ragazzini. non sono un pervertito che vuole solo film porno in tv,ma è un paragone molto reale che fa effetto subito.
l'italiano medio purtroppo si lamenta sempre di tutto questo(io ne sono un esempio??? fino a un certo punto però)ma appena gli dai la partita di calcio,la velina,il processo di biscardi,il GF o la pupa e il secchione,si calma(io nn adoro talune cose). è un controsenso in fine dei conti!!! noi giovani possiamo cambiare l'italia,siamo noi il vento del cambiamento. non pensate che la classe politica odierna sia eterna...anche loro prima o poi se ne andranno(sia nel senso di vita terrena e sia nel senso di vita politica...nn lo auguro a nessun politico di morire,ma la vita è la vita...si nasce,si cresce,si invecchia e si muore..è cosi). solo dopo tt questo,il vento del cambiamento potrà fare effetto. il vero problema odierno italiano gravità tt intorno ai politici in quanto tali. loro dovrebbero cambiare l'italia ma non lo fanno xkè sono interessati solo ad arricchirsi personalmente e non fare arricchire il politico dell'altro schiermento politico. questo odio e lotta non porta niente all'italia,porta solo grane.
putroppo con la crisi globale e i paesi uber competitivi come cina e india,l'italia può puntare solo sulla qualità del made in italy. solo x questo stiamo a galla.
cmq,x come girano le cose ora nei mercati globali,io rivedrei completamente i principi del capitalismo estremo made in USA. è il peggior capitalismo che possa esistere...rispecchia pienamente la nostra classe politica questo capitalismo USA. io direi di porre una terza via al capitalismo e al comunismo(se esiste ankora...chi lo sa)dove si può davvero fare la differenza sui mercati e gestire meglio il mondo. x ora,l'unica cosa possibile a mio dire,è porre dei limiti di ingresso merci straniere(cina e india in primis)in italia. molte cose che i cinese fanno,le facciamo pure noi...quantità contro qualità. chi vince??? ovviamente la qualità del made in italy.
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeMer Mag 05, 2010 7:07 pm

Citazione :
Certo...ma... che società è una società che non tutela quelli piu deboli?
La meritocrazia è una bella strada...ma sai a cosa porta? Al disumano.
La mia univeristà punta tutto sulla meritocrazia, va avanti il migliore, il piu forte, gli altri fuori. Regole rigidissime. Ti possono buttare fuori dopo 5 anni per aver bocciato due volte lo stesso esame. E lo fanno senza nemmeno un "grazie e arrivederci". E se sei fuori non sei riammesso in nessun ateneo nella medesima facoltà.
Nessun posto per il meno bravo, fuori dai piedi e tanto piacere. Avanti il piu forte. Questo è la massima espressione della meritocrazia, almeno qui da noi.
Io sono più vicino a quanto dice Zorn, va trovata una giusta via di mezzo, che sappia aiutare i "migliori" a dare il massimo per la nostra società, ma che sappia anche aiutare chi è meno fortunato, senza vederlo come un semplice elemento da scremare, ma riuscire a valorizzarlo e collocarlo.
Perché in questa società tutti possono dare una mano.


Giusto.
Io infatti parlavo di premiare i migliori, non di penalizzare i peggiori. Le regole poi sono uguali per tutti.
E' ovvio che non bisogna cadere nel disumano.
E' certamente vero che è inutile, anzi dannoso, frustrare le persone senza che sia necessario almeno quanto lo è metterle in posizioni che non hanno le capacità di ricoprire.

Comunque l'unico modo per aiutare i più deboli è mettere i più forti in condizione di farlo. Se invece chi ha talento deve usare tutte le proprie energie nel vano sforzo di raggiungere un obiettivo, ostacolato da una società che non lo premia e lo mette dietro ai vari raccomandati, come può aiutare chi è in difficoltà? L'unico modo per cui una società possa progredire e che ogni posizione sia ricoperta da chi la svolge meglio, non da raccomandati vari, altrimenti essa collassa su sè stessa. Solo così ognuno può trovare il suo spazio in essa e offrire il massimo alla stessa società.

Ovviamente il mio è un po' un discorso utopistico, ma è questa la direzione da prendere.
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeMer Mag 05, 2010 8:24 pm

Certo, non sarò un pensatore come voi che affronta disorsi di questa portata con discorsi lumghi kilometri e kilometri con riflessioni incredibilmente profonde. Non posso pero che complimentarmi con urizhel' s e lo faccio molto seriamente, ho letto e riletto la tua discussione almeno 10 volte(si avete capito bene), perche ritrovo nella tua riflessione molto di quello che anch' io avrei voluto sfogare, forse solo perche sono un inguaribile megalomane, forse perche è solo un capriccio o forse perche come molti miei coetanei e forse anche voi mi sento quasi "schiacciato" da questa societa(e ricordate che con societa io intendo il mio piccolo, perche come ho gia spiegato non sono un filosofo brillante come voi :sorr: ) che vuole sempre piu persone che si sappiano "distinguere" in questa marea di gente che a molti sembra tutta uguale, questo non è vero ovviamente, ma... che fare??
scusate zendriani vi ho portato fino a questo punto ma sinceramente non ce l' ho neanch' io una risposta....spero di trovarla qui perche spesso mi capita di non trovare un vero e proprio "obiettivo" nella vita....per ora lo scopo ovviamente è finire la scuola, ma poi?? :closedeyes: K viene dopo?? come ho gia detto non lo so neanch' io purtroppo....che dire, grazie ancora a tutti voi e soprattutto con urizhels perche questo topic mi sembra molto importante :123:
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MessaggioTitolo: Re: Siete pessimisti?   Siete pessimisti? Icon_minitimeMar Mag 18, 2010 3:31 pm

topic davvero interessante, complimenti a tutti!
Volevo accennarvi un pò il mio background e le mie varie esperienze di vita che mi portano a vedere la società per la m***a che è.
Io appena finito il diploma non ho cazzeggiato come i miei amici che si iscrivevano all università per saltarsi la leva al militare(dei geni no?), io l'estate stessa non sono andato in vacanza e mi sono rimboccato le maniche e ho iniziato a mettermi in tasca dei soldi guadagnati onestamente. Lavoro da 9 anni ormai e ho cambiato un infinità di lavori. Mi sono "abbassato" a scaricare i camion fino a controllare che sul una bella sedia comoda con l aria condizionata che l italia vedesse bene la tv :D
Ho avuto madri di famiglia che lavoravano alla mia sinistra ad un call center mentre alla mia destra avevo gente con 2 lauree... Cavoli... Da un lato c'è la disperazioni di una persona che lo porta ad accettare qualsiasi lavoro per tirare a fine mese e dall'altra parte vedo solamente un fallimento (non perchè si è dei falliti) ed un spreco di tante risorse energie e tempo per una promessa di un posto di lavoro migliore che purtroppo non è arrivato... Una volta chi aveva una laure (o 2) poteva sperare in qualcosa di buono mentre adesso (tranne troppi pochi casi) la si può utilizzare solamente come cartaigienica(è il mio pensiero del momento)... Con questo non voglio dire che non ci si debba laurea (anzi se potessi tornare indietro probabilmente continuerei con gli studi) ma dico solamente che lo sforzo ed il tempo che una persona dedica agli studi non viene ripagato (economicamente ripagato). Sì parlo proprio di soldi, di stipendio, del compenso che ti viene riconosciuto per il lavoro che fai, ma ora ho la certezza che se lavori bene il massimo che ti viene riconosciuto è quello di ricoprirti di lavori impegnativi o sovraccaricarti di lavoro, perchè tu lo sai fare e lo sai fare bene, mentre hai colleghi che siedono al tuo fianco, con il tuo livello di contratto, ma con un tempo indeterminato, che quello che sanno fare e ridere davanti un monitor mentre sono su facebook e quando lavorano e meglio che se ne stavano fermi perchè poi lo devi ricontrollare te, metterlo a posto e lavorare due volte.
Meritocrazia... Parliamone un pò, perchè mi sono trovato d accordo con alcuni e con altri un pò meno.
La meritocrazia DEVE esistere. A voi vi starebbe bene se lavoraste tre volte in più del vostro collega, faceste le cose meglio, foste più professionali e vedeste (per sempio) che per ANZIANITA' lui viene promosso (cose realmente successe) e voi no? A me sinceramente queste cose fanno girare le scatole!!!! Facendo così si crea solamente malcontento e l'effetto opposto nelle persone!
I sono precario, non mi sono mai ammalato in un anno e mezzo di contratto, sono il migliore del mio gruppo (e non lo dico perchè si sta parlando di me, ma perchè sono i fatti che parlano) ed in fase di rinnovo di contratto ho osato chiedere se c era la possibilità di uscire dai turni e di stare a casa il sabato e la domenica (pur rimanendo in reperibilità: ossia aspettando la chiamata di lavoro nel week end x qualkosa che si è rotto!) e mi son sentito dire robe assurde che non mi va di ripetere perchè mi sta già salendo il nervoso.
Ed ora sono ancora precario, ma ho "imparato" ad adeguarmi al mio team. Arrivo un qurto d'ora dopo l inizio del turno, vado in pausa quando voglio (invece che ogni due ore come per ogni tizio che lavora con un monitor davanti alla faccia), ho ridotto notevolmente lo smaltimento del lavoro (tanto lavoro in team ci penserà qualkun altro no? ovviamente sono ironico) ecco l unica cosa che non faccio è infilarmi anche le cuffiette dell ipod ed aprirmi un account di facebook... Poi si che sarei allineato con il mio gruppo. Cmq ho "imparato" che mi basta solamente aspettare, tanto ce solamente una persona piu anziana di me, e poi per anzianità avrò un bella promozione che bello! Secondo voi si può andare avanti in una società così? Sono daccordo che non in tutte le aziende si lavori così ma io in 9 anni non ne ho ancora trovata una! Chi la conosce me lo dica che le mando il curriculum! Voglio chiudere questo discorso con una frase che mi disse un mio collega, il tizio più fancazzista che ho conosciuto in 9 anni...
MA PERCHE' TI SBATTI? TANTO NON TE LA DANNO LA MEDAGLIA.
Ha proprio ragione ragazzi, la "medaglia" non ve la da nessuno, lavori per tre persone e prendi uguale a chi non fa un cavolo... vi pare corretto? E qua non sto parlando di gente che si sbatte ma che per qualke deficit non ci arriva, ma parlo dei fancazzisti! Ed il mondo del lavoro ne è pieno!
Scusate ragazzi se sto sputando il mio veleno su di voi, ma se penso che lavoro su turni da 8 ore con h24, non ho chiusura aziendale, i sabati e e le domeniche sono giorni lavorativi come gli altri e se vuoi stare a casa con la tua famiglia di dicembre devi decidere se prendere il natale o il capodanno di ferie x uno stipendio da fame mi viene l angoscia... Anche perchè vedo come sia inutile impegnarsi e far bene in un mondo dove domina il lascivissmo e il fancazzismo.
Le cose devono cambiare radicalmente e penso che questa volta le parole non basteranno. C'è troppa gente che sta perdendo il posto di lavoro, troppa gente che sta con l'acqua alla gola... Chi ha il potere sta facendo troppe cavolate... ci hanno piegato le ginocchia, ma mi auguro non ancora la testa.

Per fare un esempio: Quando c'era la lire c'erano molte famiglie che potevano permettersi che il capofamiglia provveddese a portare a casa lo stipendio mentre la moglie lavorava in casa e pensava all'educazione dei figli. Ora invece?
Io e mia moglie siamo obbligati a lavorare entrambi per vivere. Uno stipendio va via per il mutuo della casa. E non parlo di una villa ma di un buco di bilocale! e con l'altro ci viviamo...

Mia moglie è incinta da neanche un mese :D ma invece di essere felice per il dono più grande che uno possa mai ricevere nella vità ho paura... Ho paura di non potergli dare quanto gli servirà... Ci abbiamo pensato moltissimo prima di decidere di avere un figlio, ma piu pensavo con la testa piu mi dicevo NON farlo!!! E perchè? Perchè sono precario? Perchè sia io e mia moglie siam costretti ad andare a lavorare entrambi per mantenerci? Ma questo è vivere? NO.
Sicuramente non avrò la "sfortuna" di poter mandare mio figlio in un asilo nido pubblico, perchè (nonostante tutto)non rientrerò nella lista dei più disastrati. Ma dovrò mandarlo ad uno privato. Sapete quanto costa la retta per un mese? 600/700 euro pannolini ESCLUSI!!! E poi si lamentano della natività 0 italiana??? Ragazzi è un altro mutuo!
In più vogliamo parlare dell'educazione? Con 2 genitori che sono COSTRETTI ad andare a lavorare entrambi? Dovrò fare una statua alle nonne se sarò fortunato!!! Ma chi non ha le nonne che fa? Mette il suo pargolo che nemmeno sa ancora parlare nelle mani di un estranea? E' una cosa a cui io sono contrarissimo ma che purtroppo potrà essere una alternativa obbligataria.
Dovrò avere fiducia nella scuola per l'educazione di mio figlio? Tremo! Non perchè non mi fidi dei professori ma perchè dovrebbe essere la famiglia il nucleo saldo per la crescita e formazione della moralità di un bambino, ma ripeto... Se sei un italiano medio come me la società te lo IMPONE.

Qualcuno ha parlato dei nostri politici, che non sono eterni e che ve ne verrano altri. Verissimo. Ma si succederanno altri vecchi, lontani anni luce dalla nostra generazione, e con uno stipendio e con TANTI privilegi da non percepire il disagio che hanno attorno...

Si se penso in grande sono pessimista per il futuro. Mi impegno solamente a coltivare il mio orto e a farlo crescere forte e rigoglioso. Sono un egoista? No ragazzi il mondo mi ha smussato e corretto nel profondo. Mi sento cambiato e purtroppo in peggio...
Con questo non voglio dire che sono una persuna cupa e cattiva, anzi tutt'altro, ma ripeto... Vivevere in questo mondo, governato da gente RICCA e POTENTE che non si preoccupa di calpestare sotto le loro suole il popolo per i loro fini (e sottoline LORO non quelli del paese) ma lascia un amarezza in bocca che non va più via.

Ci terrei a sapere anche la vostra sul mio punto di vista riguardante la società, visto che magari io sono un pò più grandicello e con altri problemi e punti di vista.
Ehehehe ciao boyz
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