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 Miti e leggende....(2) La Vendetta!!

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gattokiatto
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MessaggioTitolo: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeDom Feb 20, 2011 7:58 pm

Ormai il topic di miti e leggende è troppo vecchio per essere ripreso, pertanto ho deciso di crearne uno nuovo visto anche quanto è stato letto il vecchio topic :sorr:

Come mio solito inizio con la mia epica frase :gogogo:

Salve a tutti ora è tempo di miti e leggende.....oggi vi parlo di creature mitologiche/leggedarie dei giorni nostri.

UOMO FALENA - MOTHMAN;

L'uomo falena è una strana creatura che si presume viva nel nord-America, fece la sua comparsa il 12 novembre del 1966 venne avvistato da un piccolo gruppo composto da 5 persone nei pressi di un cimitero vicino alla città di Clendenin, i 5 uomini affermaro di aver visto una grossa creatura simile ad'uomo di colore scuro nero-marrone, dissero che la creature possedeva grandi ali e grandi occhi rossi e che si librò in volo con un innaturale movimento e con una velocità disumana, ciò non venne subito portato alla luce i 5 uomini si tenetterò per se questo strano avvistamento per qualche giorno, lo divulgarono solo nei giorni sucessivi perchè anche altre persone affermarono di averlo visto.
Il caso più eclatante avvene pochi giorni dopo il 15 novembre 4 ragazzi di Point Pleasnat videro la strana creatura nei pressi di una fabbrica in disuso. i 4 ragazzi si avvicinarono per vedere cosa fosse e solo quando si trovarono a pochi passi notarono che quella creatura non era di questo mondo, presi dal panico fuggirono in macchina ma vennero seguiti da quello strano essere, i ra gazzi affermano che quella creatura volasse ma che stranamente non sbatteva le ali si librva in aria come uno spettro, solamente quando giunsero in città la creatura li abbandono e se ne andò.
Da quel momento la creatura venne battezata Mothman e da quel giorno gli avvistamenti furono frequenti per quasi 13 mesi, molti affermano che l'uomo falena oltre a essere un entità inquietante sia anche un portatore di disgrazie, ci sono stati avvistamenti inquietanti negli ultimi anni ecco i più celebri e terrificanti:

Il giorno prima della tragedia di Cernobyl molti operai affermano di aver visto una strana creatura ominide ma molto grande e dotata di ali sorvolare le ciminiere della centrale, il giorno dopo avvenne il disastro....gli elicotteri e che nei giorni sucessivi al disastro sorvolarono la zona hanno affermato di aver visto anche essi una strana figura scura con ali e occhi rossi sorvolare i fumi tossici e le fiamme ciò si prolungo per circa 3 giorni dopo il disastro dopodichè se ne perdettero le tracce.
Una strana figura è stata fotografata dopo l'attentato alle torri gemelle (cercate su google).

Per colpa di questi e di tanti altri piccoli e grandi casi l'uomo falena è stato considerato portatore di disgrazie si spera perciò che non si mostri mai più all'uomo altrimenti chissà.....
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IL GATTO MAMMONE;

Questa essere è nato dal folclore europeo ma si è diffuso anche in oriente, il nome e semplicemente la fusione di Gatto che per gli antichi era la creatura del demonio(idioti) e di Mammone parola dalle origini incerte perciò infernali anche esse.
Molti descrivono questo essere come un grande gatto ma grande 2-3 metri molto grosso e che aveva la capacità di muoversi come un uomo e inoltre era in grado di modificare le propie espressioni facciali per poter incutere terrore, la leggenda vuole che questo essere altro non facesse che spanventare le mandrie e il bestiamo.
Si presume che il mito sia nato nell'antico Egitto ma li il gatto veniva venerato, però i pagani europei presero questo mito e la trasformarno....demonizzarono il gatto e lo resero uno strumento del demonio terrificante, però in origine il mito voleva si che il micione fosse un portatore di gioia e di fortuna.(pensa tu che hanno combinato gli europei)

Esiste anche una testimoniaza in italia

"Nel 1968, Serafina dal Pont segnalò ai giornali la comparsa presso Cesiomaggiore (provincia di Belluno) del Gatto Mammone, un mostruoso felino che si limitò a spaventare un gruppo di mucche al pascolo.
La donna si sarebbe salvata grazie all'intervento miracoloso di Santa Rita, apparsa sotto forma di un enorme topo, il quale distrasse l'attenzione del mostro che si mise ad inseguirlo attraverso la campagna, sottraendosi ben presto alla vista"
Ovviamente venne presa per pazza e i giornalisti ritenetterò che fosse pazza o che avesse avuto una allucinazione.
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DIAVOLO del JERSEY;

Questo essere fece la sua comparsa nelle foreste a sud-est di New Jersy foreste un tempo abitate dai pellerossa.
Secondo le leggende locali, questa bestia di forma umanoide sarebbe divenuta maligna col passare del tempo, dopo che sua madre (una strega) la abbandonò nel bosco.
Sua madre non voleva avere tredici figli e quindi maledì quest'ultimo, pregando che nascesse diavolo e dannato a vita, così fu e quando venne abbandonato nelle paludi del New Jersey, l'essere iniziò a crescere e a nutrirsi di carne umana e di bestiame.
Nel 1740 alcuni sacerdoti esorcizzarono la foresta dopo che alcuni furono uccisi dalla creatura o cosi si presume, ma ciò non servi a nulla il Diavolo continuo a cibarsi lo stesso di carne.
Dal 1909 la popolarità del Diavolo aumento, molti descrivono il Diavolo come l'uomo falena, una grande creatura alata con occhi rossi, però col passare del tempo si penso che il Diavolo fosse una sorta di Chupacabras dalla velocità innaturale.
Molti descrivono il Diavolo come una sorta di uomo deformato con ali di pipistrello ma molti altri invece lo descrivno come una sorta di gru con una lunga coda e zampe e testa di cavallo, comunque la sua figura è ancora misteriosa le testimonianze non mancano e sopratutto tutt'ora vengono ancora ritrovati corpi di animali mostruosamente mutilati, inoltre molti affermano che il Diavolo prima di sferrare il propio attacco emetta uno strano squittio e dopo di ciò si manifesta.
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ALBERO MANGIA UOMINI del MADAGASCAR;

Alcune tra le leggende più discusse tra gli amanti del genere sono quelle riguardanti gli alberi mangia uomini che forse non sono tanto leggende....il 26 settembre 1920 il giornale "The American Weekly" riporto alcuni fatti di cronaca avvenuti nel Madagasca, essi riportarono la tragica morte di una giovane ragazza che fù divorata da una pianta come anche 2 pescatori del posto e una guida, la stessa rivista riporto anche fatti simili nel 1925 avvenuti nelle Filippine.
Inoltre ci sono molti altri casi il più oscuro, intrigante e sopratutto veritiero e quello che vede come protagonista l'esploratore Carl Liche, nel 1881 esso esploro il Madagascar adentrandosi nel suo cuore, egli disse di aver incontrato un albero di forma innaturale, con centinaia di trochi sottili e che sembravano muoversi, disse inoltre che avvicinandosi all'albero esso muoveva gli arbusti come se volesse prenderlo e visto ciò decide di andarse.....scopri in seguito che alcuni preti locali da anni effettuavano sacrifici animali all'albero per avere la sua pietà, scopri inoltre che in tempi remoti i sacrifici che venivano effettuati non erano animali ma bensì umani......
Esistono inoltre moltissime testimonianze di avvistamenti e di descrizioni di vari tipi di piante e alberi sparsi nel mondo come lo Ya-Te-Veo, una strana pianta che si presuma esista in Amazzonia nel cuore Africano e anche in India, la pianta viene descritta con molti piccoli rami volti verso il basso sottili e flessibili somiglianti a tentacoli di una piovra, questa pianta si dice che si cibi di piccoli mammiferi e di grandi insetti ma che in alcuni casi abbia divorato anche degli indigeni, si presume che la pianta muova i propi "tentacoli" alla vista delle prede per poterle prenderle e divorarle.....ma queste per sono solo voci....anche se io da amante di botanica spero che un giorno la natura si rivolti per divorare la feccia umana :sorr:
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Per ora è tutto al prossimo mito o leggenda, saluti dal Gatto :109: :109: :109: .........





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Dark Flame
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MessaggioTitolo: Re: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeDom Feb 20, 2011 8:02 pm

Fantastico topic, ora mi vado a cercare il primo! Mothman fa molto Apostolo oscuro di Berserk...
L'albero mangia-uomini potrebbe anche essere vero per me
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MessaggioTitolo: Re: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeLun Feb 21, 2011 5:06 pm

Salve a tutti, è tempo di miti e leggende....oggi vi parlo di alcuni spettri/mostri che inquietan il mondo, ovviamente sono solo storie quindi tranzolli :sorr:


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FUTAKUCHI-ONNA;

Questo mito nasce in Giappone, letteralmente il nome significa "Donna dalle due bocche", infatti la leggenda descrive questa donna come un signora di mezza età molto gracile con lunghi capelli, nascosta tra i capelli si insidierebbe una seconda bocca;
Questa bocca si nasconde nella cute della donna e d'è formata da denti e labbra, inoltre queste fauci chiederebbero in continuazione "cibo" e se questa perenne richiesta di cibo non viene esaudita la bocca incomincia a strillare in modo osceno oltre a sputacchiare e sbavare di quà e di là provacondo anche molto dolore alla donna.

Esistono 2 tipi di leggende che descrivono la nascita di questa creatura;

La prima vede la Futakuchi-onna come una matrigna crudele che si preoccupava solamente di nutrire i suoi figli non preoccupandosi minimamente del figlio di primo letto del marito.
Un giorno la Futakuchi-onna venne incuriosità da un rumore proveniente da fuori, essa si dirisse verso il giardino sul resto incuriosità da questo ruomore scopri in seguito che altro non era che un taglialegna che lavorava, duntratto l'ascia con cui il taglialegna stava lavorando si sfilò dal manico andando a colpire sulla testa la Futakuchi-onna, esse si ingignocchio a terra per il dolore ma all'improvisso si presento il figlio di primo letto del marito che per vendetta si mise sulla capo della donna facendo si che la ferita non si rimarginasse, a quel punto nacque la seconda bocca nata dal dolore della donna e dall'odio del bambino, cosi il bambino venne divorato divenendo l'anima di quella mostruosa creatura.
Infatti nel mito si dice che la bocca continui oltre a chiedere cibo a urlare "pentiti e vergognati per ciò che hai fatto" e a chiedere il cibo che la donna non ha mai dato al bambino in vita.

La seconda versione più diffusa (forse perchè meno cruenta) descrive Futakuchi-onna come una donna gracile che non mangiava mai perciò venne chiesta in sposa ad'uomo molto avaro che sapendo ciò ne aprofitto, l'uomo però col passare del tempo incomincio a insopettirsi perchè continuava a vedera la donna constantemendo dello stesso peso nonostante egli li desse il minimo per sopravvivere.
Un giorno spinto dalla curiosità decise di tenere d'occhio sua moglie per tutto il giorno, scopri che durante la notte quando nessuno la vedeva Futakuchi-onna si rintanava nella dispensa e si inginocchiava a terra, all'improvviso l'uomo vide i capelli della donna animarsi e incominciare a prendere le varie cibarie per portarle al capo che si apriva in due per mostrare l'orrenda bocca dentellata, la leggenda vuole che il povero marito in seguito venne scoperto e divorato, ma altre versione lo vedono sopravvivere e raccontare tutto ai cittadini cosi da costringere Futakuchi-onna a scappare per nascondersi nei boschi.
Nella seconda versione si dice che la bocca sia nata dal desiderio di cibo che la donna reprimesse.
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GWARCH Y RHYBIN;

Questa leggenda ha origini gallesi, per loro questa creatura altro non era che uno spettro portatore di morte raffigurato come una brutta donna con capelli scompigliati lunghi e neri, con ali fatte di sola pelle senza piume, con un colorito pallido simile a quello dei cadaveri, altre raffiguarazioni la vedono somigliante alle arpie altre ancora la raffigurano come una anziana signora vestita di nero.
La leggenda vuole che questa "simpatica" signora si avvicini alle finestre di chi sta per morire e li chiama per nome, altri invece dicono che si manifesti accanto al futuro morto come uno spettro e che li segua passo passo senza mostrarsi fino al momento della loro morte, inoltre si dice che oltre a tener compagnia ai futuri morti essa tenti di comunicare si dice che avvolte la si senta urlare, altre volte invece con toni pacati invochi le seguneti frasi;
Fy ngwr, fy ngwr! - Mio marito, Mio Marito!
Fy mhlentyn, fy mhlentyn bach! - Mio figlio, Il mio piccino!
Altre volte con voce maschile la si sente dire;
Fy ngweraig! Fy ngwaraig! - Mia moglie! Mia moglie!.
Si dice che dica queste frasi per richiamare a sè le persone che si sono perse in modo da potersi far accompagnare, altri invece affermano che altro non stia facendo che chiamare i suoi stessi cari.
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BABAU;

Questa figura è diffusa in tutto il mondo, ovviamente paese che vai nome che trovi, in Italia questa creatura viene chiamata comunemente Uomo Nero anche se in ogni regione ognuno ha il propio bersonale babau, in Calabria si chiamma Mommo(si lo so fà ridere :sorr: ) in Lombardia Mommoti(più o meno come in Calabria) e via dicendo......
Comunque il mito del Babau nasce in Inghilterra, esso è un mostro il cui unico scopo è spaventare i bambini e portarsi via quelli cattivi, di norma si nasconde nell'armadio o sotto il letto dei bambini cattivi....alcune volte si dica si nascondi nei vicoli bui delle città e che tenti i bambini chiamandoli per nome per portartli via nell'ombra.
La figura di questa creatura è incerta, esistono moltissime raffigurazione ovviamente alcune più famose di altre;
Una delle raffigurazione più famose è quella Europea che vede il Babau come un essere somigliante ad'uomo ma leggermente più grosso, ricoperto di "peli" o di "squame" totalmente neri con un sorriso smagliante e inquietante.
La versione Scozzese lo vede invece come una sorta di Uomo Pianta, un essere alto 2-3 metri ricoperto di foglie e insetti con dita e braccia somiglianti a rami con una sorta di cappuccio che non permette di vedere il viso...
Nella versione Americane viene raffigurato come un'individuo alto con una grossa testa e vestito come una spece di barbone con un sorriso inquietante...
Nella versione Orientale invece viene raffigurato come un'ombra anzi forse più somigliante alla classica morte, vestito con una lunga veste scura con un cappuccio sul volto che permette di vedere solo il sorriso...

Insomma dove si và si trova un Babau diverso ma se avete fatto caso hanno tutto lo stesso sorriso, tipo questo :121: ....comunque escluso il sorrisino hanno anche un'altra cosa in comune il luogo in cui vive, viene descritto come un mondo che solo i bambini posso raggiungere dove c'è perennemente la nebbia..la terra e sempre fangosa e l'unica cosa che si vede sono alberi morenti brulicanti di insetti....
Cosa dire l'incubo di ogni bambino....perciò siate buoni :123:
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Al prossimo mito o leggenda, spero vi siano piaciute saluti dal Gatto :109: :109: :109: ........






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gattokiatto
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MessaggioTitolo: Re: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeMar Feb 22, 2011 10:50 am

Salve a tutti, è tempo di miti e leggende.......oggi vi parlo di una delle leggende che mi piacciono di più, spero piaccia anche a voi;

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HERNE IL CACCIATORE;

Si dice che Herne fosse uno dei cacciatori privati del re Riccardo II (1377-1399).
Un giorno il re decise di andare a caccia nelle propie foreste, si fece accompagnare esclusivamente da Herne perchè riteneva che egli fosse il cacciatore migliore e perciò degno della compagnia del re;
Sembrava essere una battuta di caccia fiacca perchè per quasi tutto il giorno non erano riusciti a trovare nulla degno di un re, finchè però Herne non avvisto un possente cervo, quel cervo era stupendo col manto candido come la neve e di dimensioni colossali, possedeva delle corna stupende immense che sicuramente sarebbero state un trofeo più che perfetto per qualunque re.
Herne scese da cavallo per avvicinarsi silenziosamente a quel perfetto animale, ma il cervo più furbo di Herne probabilmente punto in re e lo carico con ferocia, Herne vide la possente bestia che stava per travolgere il suo sovrano e decise di immolrasi per lui, si frappose tra il re e il possente cervo maschio, venne travolto e ferito mortalmente dalle corna del cervo, anche il cervo risenti dell'impatto e cadde a terra privo di sensi.....Herne ferito e sanguinante si accascio e svenì, intanto il re si diede alla fuga per timore del risveglio del carvo.
Fortunatamente passò di lì un mago locale che vedendo Herne privo di sensi si prodigò per aiutarlo, fece di tutto, ricorse alle sue arti per riportare in salute Herne ma non funziono nulla;
Infine decise che l'unico modo per far si che Herne tornasse in saluta era donarli la forza vitale dello stesso cervo che egli stava braccando, però Herne per riavere la sua vita dovette dare in cambio qualcosa....le sue capacità di cacciatore.
Herne torno in vità unito al cervo era divenuto ciò che egli aveva sempre cacciato, il suo aspetto era mutato il suo spirito si era congiunto con quello del cervo e li erano cresciute le corna che il cervo possedeva, la sua pelle era divenuta candida come il manto del cervo e i suoi stessi sensi si erano amplificati.
Tornato a nuova vita Herne si dirisse verso il castello per informare il re di ciò che era sucesso ma giunto al castello si senti osservato, tutti gli altri cacciatori lo vedevano come un ladro, "un cacciatore del re che ruba la preda al re!", infondo era la parola di Herne contro quella del suo re.
Herne tent di spiegare la situazione ma nessuno li credette e gli chiesero di andarsene, la additarono come un ladro e un infame, Herne si senti morire egli aveva dato la sua vita per difendere quella del suo signore, era divenuto un mostro per lui e questo era ciò che aveva in cambio?...
Decise che non poteva vivere in quel modo e quindi decise di togliersi la vita, il mattino seguante il re e gli altri cacciatori trovarono Herne impiccato su di una quercia a Home Park nel Castello di Windsor, lo lascciarono li tanto a nessuno importava più di lui.
Durante la notte però Herne si risveglio, la forza vitale del cervo non li permise di sacrificare la sua vita in questo modo, egli era un eroe e.non poteva sprecare le sue abilità in questo modo, il cervo propose un patto ad'Herne, egli potè tornare in vita per l'eternità sotto forma di spettro però doveva proteggere dai cacciatori ciò che aveva braccato per tutta una vita, acconsenti spinto dalla vendetta e dall'odio che provava verso coloro che lo avevano additato.
Da quel momento naquè il Fantasma di Herne il Cacciatore, prottetore degli animali e della foresta.

Questa è la leggenda della nascita di Herne il cacciatore, alcuni lo paragonano col Dio celtico Cenunnos raffigurato come mezzo uomo mezzo cervo e protettore della natura, Herne viene raffigurato come un Fantasma a cavallo o a piedi con delle grandi corna di cervo sulla testa e con indosso una veste fatta di foglie, egli caccia i cacciatori col suo arco fatto di rami e foglie ed'è di norma seguito da cani demoniaci o da altre creature della foresta, come la civetta cornuta l'ordo infernale....insomma creature della foresta un pò particolari nate appositamente per difendere la foresta.

Il fantasma di Herne vive tutt'ora, si dice appaia nei pressi della foresta di Windsor, si manifesta con della nebbia e di norma è seguito da vari animali oppure da cavalieri selvaggi che si dice che altri non siano che cacciatori privi di anima perchè catturati da Herne.
Herne nutre un profondo odio per coloro che non rispettano la foresta e la natura stessa, si dice che bracchi i cacciatori che uccidono senza scrupoli ma che lasci in pace tutti gli altri esseri umani, si dice risparmi anche i cacciatori che comunque uccidono per necessita o per difesa, egli cattura soltento le anime di coloro che uccidono per divertimento.
Il manifestarsi di Herne di norma è segno di sventura per i reali perchè si dice che egli voglia vendicarsi della famiglia reale per colpa di re Riccaro II che non ha saputo valutare le capacità di Herne e perchè non ha mai ringrazziato egli per il suo sacrificio anzi lo ha accusato e portato al suicidio.

La foresta di Windsor è un parco di 5.000 acri dove vivono dei cervi semi-selbaggi, è uno splendido parco che si trova nelle vicinanze della città di Windsor (pensa un pò), è un parco naturale davvero bello in gran parte aperto al pubblico inoltre riceve un grande numero di visite all'anno, tutt'ora i locali che visitano il parco per scaramanzia prima di entrare invoca una sorta di frase scaccia spiriti "Che i cervi mi proteggano da Herne"...ovviamente è solo una leggenda anche se io la ritengo che sia una delle più belle che io abbia avuto il piacere di conoscere, per coloro che visiteranno forse in un futuro il parco di Windsor ricordatevi questa frase :sorr: non vorrei mai che qualcuno venisse portato via da Herne il Cacciatore.....

Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Rlfbf9

Questa è una raffigurazione storica di Herne il Cacciatore (presa da wiki)
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Spero che questa leggenda vi sia piaciuta, io la ritengo molto bella;

Alla prossima saluti dal Gatto :109: :109: :109:.....
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MessaggioTitolo: Re: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeMar Feb 22, 2011 1:53 pm

Davvero bella come leggenda!
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MessaggioTitolo: Re: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeMar Feb 22, 2011 4:59 pm

Dark Flame ha scritto:
Davvero bella come leggenda!

Grazie Dark sai mi sà che sei l'unico che legge le mie leggende :sorr:
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MessaggioTitolo: Re: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeMar Feb 22, 2011 5:13 pm

ci sono anche io!
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MessaggioTitolo: Re: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeMar Feb 22, 2011 6:56 pm

Professore, avrei una domanda: lol
Hai presente Nightmare before christmas? Lì il Babau viene rappresentato come un grosso "uomo" fatto di tela di sacco. Volevo chiederti se era stato completamente inventato o se prendeva spunto da qualche parte del mondo
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MessaggioTitolo: Re: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeMar Feb 22, 2011 8:29 pm

Dark Flame ha scritto:
Professore, avrei una domanda: lol
Hai presente Nightmare before christmas? Lì il Babau viene rappresentato come un grosso "uomo" fatto di tela di sacco. Volevo chiederti se era stato completamente inventato o se prendeva spunto da qualche parte del mondo

Credo sia stato inventato di sana pianta anche se non ne sono certo, come ho detto paese che vai babau che trovi :sorr: ,

Candy comunque non volevo dire che nessuno mi legge :sorr: basta vedere le visite del tiopic per notare che è visto, solo che un ciao fà sempre piacere sentirlo :sorr:
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MessaggioTitolo: Re: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeMar Feb 22, 2011 8:37 pm

ciao.
:harhar:
a parte gli scherzi.molto bella la leggenda di herne e intrigante quella dell'albero mangiauomini
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MessaggioTitolo: Re: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeMar Feb 22, 2011 8:43 pm

Sono uno a cui piacciono la mitologia e simili, ma essendo molto razionale, ho trovato la forza per leggere il topic.
Poi però...
Citazione :
i 5 uomini si tenetterò

CANCELLALOTIPREGO
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MessaggioTitolo: Re: Miti e leggende....(2) La Vendetta!!   Miti e leggende....(2) La Vendetta!! Icon_minitimeMer Feb 23, 2011 9:20 am


Salve a tutti, è tempo di miti e leggende.....godetevi queste 2 piccole storielle orientali.....

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KANSHIRO E LE SUE LUCCIOLE;


Nel villaggio di Funakami, provincia di Omi, viveva un vecchio contadino di nome Kanshiro. Il suo amore per l’onestà, la carità e la pietà era riconosciuto da tutti, anche dalla classe sacerdotale. Ogni anno Kanshiro compiva pellegrinaggi in diverse parti del paese per elevare le sue preghiere e fare il suo dovere verso le varie divinità, senza mai preoccuparsi della sua età avanzata o dei suoi problemi di salute. Non era robusto e soffriva quasi sempre di dissenteria durante la stagione calda, per cui limitava i pellegrinaggi ai periodi freddi.
Ma nell’ottavo anno di Kwansei, Kanshiro sentì che non sarebbe vissuto un altro anno e, volendo a tutti i costi compiere un altro pellegrinaggio ai grandi templi di Ise, decise di correre il rischio in agosto, il mese più caldo.
La gente del villaggio di Funakami raccolse cento yen per quell’onorevole uomo, in modo che potesse avere l’onore e il merito di offrire una somma dignitosa ai grandi templi.
E così un giorno Kanshiro partì da solo con il danaro in un sacchetto appeso al collo. Aveva camminato per due giorni dall’alba al tramonto, quando il terzo giorno arrivò terribilmente accaldato al villaggio di Myojo, sentendosi quasi morto di debolezza a causa di un altro attacco del suo solito disturbo.
Kanshiro sentiva di non essere in grado di continuare il suo viaggio, soprattutto perché riteneva di essere in una condizione impura, indegno di trasportare il denaro sacro che gli era stato affidato dagli amici di Funakami. Pertanto si recò alla locanda più economica che gli riuscì di trovare e affidò i soldi al padrone, raccontandogli anche la sua storia:
«Mio signore, sono un vecchio malato di dissenteria. Se vorrai prenderti cura di me per un giorno o due, poi mi sentirò meglio. Fino a quando starò bene, conserva questo denaro sacro, perché non vorrei che me lo rubassero mentre sono malato».
Jimpachi, il padrone della locanda, si inchinò e lo rassicurò in tutti i modi che il suo desiderio sarebbe stato esaudito.
«Non temere» disse «metterò il sacchetto con le monete in un posto sicuro e lo sorveglierò personalmente fino a quando starai bene, perché di brave persone come te ce ne sono poche».
Per cinque giorni quel povero vecchio stette molto male, ma con il suo indomabile coraggio si riprese e il sesto giorno decise di ripartire.
Era una bella giornata. Kanshiro pagò il conto, ringraziò il padrone per la sua cortesia, e sulla soglia gli fu restituito il sacchetto di monete. Non guardò dentro il sacchetto, perché intorno c’erano molti operai e pellegrini e non voleva che quegli estranei vedessero che trasportava molto denaro. Invece di appenderlo al collo come aveva fatto in precedenza, lo mise nella tasca del vestito e s’incamminò.
Verso mezzogiorno Kanshiro si fermò per mangiare il suo riso freddo sotto un pino. Controllando il sacchetto si accorse che i cento yen erano stati tolti e al loro posto erano state messe delle pietre dello stesso peso. Il poveretto ne fu terribilmente turbato. Senza perdere tempo a mangiare il riso, tornò alla locanda, dove giunse verso sera. Spiegò i fatti meglio che poteva a Jimpachi, il padrone.
Inizialmente quel bel tipo ascolto la storia con una certa simpatia, ma quando Kanshiro gli chiese di restituirgli il denaro, montò su tutte le furie.
«Tu, vecchio insolente!» disse. «Che bella storia ti sei inventato per cercare di ricattarmi! Ti darò una lezione che non ti dimenticherai».
E detto questo colpì il vecchio con un duro colpo sul petto, poi, afferrato un bastone, lo percosse senza pietà; gli avventori intervennero anch’essi e lo ridussero quasi in fin di vita.
Povero vecchio! Cosa poteva fare? Solo com’era, si trascinò via mezzo morto, ma riuscì comunque ad arrivare ai sacri templi di Ise tre giorni più tardi e dopo aver recitato le sue preghiere, riprese la strada per Funakami.
Ci arrivò gravemente ammalato. Quando raccontò la sua storia, alcuni gli credettero, ma altri no. Vecchio e malato com’era, vendette la sua piccola proprietà per restituire il denaro e con quello che gli rimase continuò i pellegrinaggi ai vari templi e santuari. Alla fine il denaro finì, ma lui continuò lo stesso i pellegrinaggi, mendicando il cibo nei posti dove arrivava.
Tre anni dopo arrivò di nuovo al villaggio di Myojo sulla strada per Ise, e qui apprese che il suo nemico da quella volta aveva fatto fortuna e adesso viveva in una bella casa. Kanshiro andò da lui e gli disse:
«Tre anni or sono mi hai derubato del denaro che ti avevo affidato. Ho venduto la mia proprietà per rimborsare i miei compaesani di quanto mi avevano dato da portare a Ise. Sono diventato un mendicante e ho sempre vagabondato da allora. Non pensare che non sarò vendicato. Lo sarò. Tu sei giovane, io sono vecchio. La vendetta si abbatterà presto su di te».
Jimpachi protestò di nuovo la sua innocenza e cominciò ad arrabbiarsi, dicendo:
«Tu, vecchio mascalzone disonesto, se vuoi un po’ di farina di riso, dillo, ma non osare minacciarmi!»
In quel momento la guardia di ronda scambiò Kanshiro per un vero mendicante e, afferratolo per le braccia, lo trascinò all’estremità del villaggio e gli ordinò di non tornare più, pena l’arresto; e fu così che il pover’uomo morì per la rabbia e la debolezza.
Il buon sacerdote del tempio vicino raccolse il cadavere e lo seppellì con rispetto, pregando per lui.

- Jimpachi assalito dalle lucciole -
Intanto Jimpachi, tormentato dalla cattiva coscienza, si ammalò e dopo qualche giorno non fu più in grado di alzarsi dal letto. Dopo che ebbe perso ogni capacità di muoversi, accadde una cosa strana.
Migliaia e migliaia di lucciole uscirono dalla tomba di Kanshiro e volarono alla camera da letto di Jimpachi. Circondarono la zanzariera e cercarono di entrare. Si posarono in cima alla zanzariera, l’aria si riempì di loro, il bagliore accecò gli occhi del malato. Era impossibile resistere.
I paesani accorsero e cercarono di ucciderle, ma non combinarono nulla, perché lo sciame di lucciole continuava a uscire dalla tomba di Kanshiro alla stessa velocità con cui le altre venivano uccise. Le lucciole non andavano da nessuna parte, tranne che nella camera di Jimpachi e circondavano solo il suo letto.
Uno di paesani, vedendo questo, disse:
«Dev’essere vero che Jimpachi ha rubato il denaro di quel vecchio, e questa è la vendetta del suo spirito».
E allora tutti ebbero paura di uccidere le lucciole, che diventarono sempre più fitte, finché alla fine riuscirono a bucare la zanzariera e si posarono tutte su Jimpachi. Gli riempirono la bocca, il naso, le orecchie e gli occhi. Lui scalciò e gridò e visse in quell’agonia ogni notte per venti giorni, e dopo la sua morte le lucciole scomparvero completamente.
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LA TRIGRE E LA SUA MAESTRA;


Tanto tempo fa, nelle profondità di una catena di montagne, viveva una tigre. Era una tigre molto feroce, ma visto che era goffa come poche, aveva molte difficoltà a catturare una preda.
Un giorno uscì dalla sua caverna in cerca cibo. Appena uscita, vide una gatta che correva verso di lei, scendendo dal fianco della montagna. La velocità della gatta e la sua facilità nei movimenti suscitarono l’invidia della tigre, che pensò tra sé: “Sarebbe bello se fossi in gamba come quella gatta!”
Si avvicinò alla gatta e le disse con voce supplichevole:
«Mia onorevole maestra gatta, puoi insegnarmi il modo per arrampicarmi sulla montagna come fai tu?»
Sapendo che la tigre aveva un cuore crudele, la gatta si rese conto che se le avesse rivelato tutto quello che sapeva, la sua vita sarebbe stata in pericolo. Perciò scosse la testa e disse con una certa esitazione:
«Credo che non sarebbe una buona cosa. Se te lo insegno, come faccio a sapere che non userai la tua conoscenza contro di me?»
La tigre assunse allora un comportamento servile e si inchinò profondamente di fronte alla gatta.
«Onorevole maestra gatta», disse, «sono un animale di parola. Se sarai così gentile da farmi da maestra, non tradirò la tua bontà. E in futuro, se mai qualcuno facesse il prepotente con te, lo ucciderò».
Ingannata da queste parole mielose, la gatta cominciò a provare simpatia per la tigre. Piegò la testa di lato e disse:
«D’accordo. Se veramente mi prometti tutto questo e mi garantisci che non sarai ingrata, ti farò da maestra».
La tigre fu contentissima. Dimenò la coda e s’inginocchiò di fronte alla gatta dicendo:
«In futuro, quando avrò imparato i trucchi per arrampicarmi e catturare le prede, non ti dimenticherò mai, maestra mia. Possa precipitare nel più profondo dei burroni ed essere uccisa, se mai sarò crudele verso di te!»
Per un certo tempo la tigre mantenne la sua parola e si comportò con la gatta come ci si deve comportare con una maestra. Ogni giorno dall’alba al tramonto la gatta s’impegnò al meglio per insegnare alla sua allieva. Ben presto le aveva insegnato tutti i trucchi che conosceva, tranne uno. La tigre era molto soddisfatta di se stessa e contenta degli insegnamenti della gatta.
Fu così che un giorno, quando si reco da lei per ricevere altri insegnamenti, osservò il corpo grassottello della gatta e le venne l’acquolina in bocca. Che bel pranzetto si sarebbe fatta! Ma la gatta era perfettamente consapevole delle cattive intenzioni della tigre e decise di metterla alla prova.
«Ti ho insegnato tutto quello che so», disse. «Ormai non ti servono altre lezioni».
La tigre pensò che la sua occasione fosse arrivata. “Ah!” disse tra sé. “Adesso questa gattina grassottella non potrà sfuggire ai miei artigli!” Ma poi pensò che sarebbe stato meglio assicurarsi di non aver capito male, per cui chiese ancora:
«Onorevole maestra gatta, sei sicura di avermi insegnato tutto?»
«Sì, tutto!» rispose l’astuta gatta.
Un’idea illuminò la mente della tigre e le brillarono gli occhi.
«Maestra», disse, «cos’è quella cosa là su quell’albero?»
Non appena la gatta girò la testa per guardare, la tigre, con le fauci spalancate e gli artigli sguainati, si gettò su di lei. Ma con la stessa velocità la gatta si arrampicò sull’albero..
Si sedette su un ramo e disse indignata:
«Bene! Tu, ingrata creatura! La tua parola non vale niente. Buon per me che sono stata abbastanza prudente da non insegnarti il modo di arrampicarti sugli alberi. Se te lo avessi insegnato, a quanto pare adesso mi avresti mangiata».
La tigre montò su tutte le furie e si gettò più e più volte contro l’albero. Ma non era capace di arrampicarsi. Cercò di buttarlo giù rosicchiandolo, ma il tronco era così grosso che riuscì appena a scalfirlo. La gatta saltava da un ramo all’altro, si sedeva e si lavava provocando la tigre e osservandola. La tigre diventava sempre più furiosa e ruggiva contro la gatta, ma non poteva fare niente. Alla fine la gatta saltò senza difficoltà su un altro albero e su un altro ancora, fino a quando scomparve.
Tutti i piani malvagi della tigre risultarono inutili e non poté far altro che riprendere la strada delle montagne.
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Spero vi siano piaciute, e spero che siate riusciti a capire le loro morali :sorr: comunqeu al prossimo mito o leggenda....

Saluti dal Gatto :109: :109: :109:
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