gheddafi: useremo la forza

Libia sempre nel caos: testimoni dalla Capitale parlano di oltre mille vittime per i bombardamenti sulla folla scesa in piazza contro il regime. E le violenze proseguono. Nuova apparizione in tv del Colonnello: Ancora non usata la forza ma lo faremo. Un aereo C130 dell'Aeronautica militare è pronto a partire per il rimpatrio di un centinaio di italiani. Appello di Napolitano: ascoltare il popolo. Berlusconi telefona a Gheddafi. Al Jazira mostra immagini di corpi carbonizzati.

Alle 13 è partito da Fiumicino il primo volo speciale per Tripoli. Vertice in serata a Palazzo Chigi, si parlerà anche di fornitura di gas dalla Libia. Riunioni straordinarie anche del Consiglio di sicurezza dell'Onu e in Egitto della Lega Araba.

GHEDDAFI DI NUOVO IN TV - 'Useremo la forza, manifestanti ratti pagati dall'estero'. Nuova apparizione del Colonnello in tv dopo quella lampo della scorsa notte. Il leader libico ha parlato dalla propria abitazione nel centro di Tripoli che fu bombardata da aerei Usa nel 1986 e poi trasformata in un una sorta di monumento nazionale. Una sua figlia adottiva morì nel bombardamento. "Io morirò come un martire, come mio nonno". Ha detto Gheddafi dagli schermi della tv di Stato. "Resisterò: libertà, vittoria, rivoluzione!". Il Colonnello ha attaccato duramente i protagonisti della rivolta: i manifestanti sono "ratti pagati dai servizi segreti stranieri" e gli insorti sono "una vergogna per le loro famiglie e le loro tribù". Gheddafi ha accusato Usa e Italia di avere "distribuito ai ragazzi a Bengasi" razzi rpg. 'Non siamo ancora ricorsi alla forza ma lo faremo', ha minacciato il leader libico. "Chiunque ami Muammar Gheddafi, esca di casa e vada nelle strade. Non useremo violenza", E' l'invito rivolto dal presidente libico durante l'intervento in tv.

BERLUSCONI A GHEDDAFI, NO RAZZI ITALIA A RIBELLI - Il premier Silvio Berlusconi ha smentito seccamente al leader libico Gheddafi la possibilita' che l'Italia abbia fornito armi o razzi ai manifestanti a Bengasi. Secondo quanto si apprende nel corso della telefonata, durata una ventina di minuti e avvenuta dopo le dichiarazioni di Gheddafi, Berlusconi ha parlato con il leader libico della situazione in Libia, ribadendo la necessita' di una soluzione pacifica all'insegna della moderazione per scongiurare il rischio di degenerazione in una guerra civile.

FRATTINI, RAZZI DA ITALIANI? PURA FALSITA' - ''Se fossero confermate le parole di Gheddafi si tratterebbe di una purissima falsita' che lascia sgomenti e sbigottiti''. Cosi' il ministro degli Esteri, Franco Frattini, commenta le parole attribuire al leader libico secondo cui razzi sarebbero stati forniti dall'Italia ai manifestanti. ''Razzi non ne abbiamo mai dati, razzi italiani non ci sono'', ha aggiunto Frattini.

MINISTRO INTERNO, SONO VIVO,PASSO CON RIVOLTOSI - Il ministro dell'interno della Libia, Abdel Fatah Yunis, che nel suo discorso Muammar Gheddafi aveva dato per morto, assassinato a Bengasi, è vivo e ha annunciato la propria defezione e il suo appoggio alla "rivoluzione del 17 febbraio". Lo dice l'emittente Al Jazira.

TESTIMONI, OLTRE MILLE MORTI A TRIPOLI - Sono oltre mille i morti a Tripoli durante i bombardamenti sulla folla di manifestanti scesi in piazza per protestare contro il regime di Muammar Gheddafi. A riferirlo è il presidente della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Comai) Foad Aodi, che è in costante contatto, da Roma, con alcuni testimoni in Libia. "Manca l'energia elettrica e i medicinali negli ospedali", ha riferito ancora Aodi, che ha rivolto un appello al governo italiano affinché si mobiliti "per un aiuto economico e con l'invio di medicinali in Libia. Il governo non rimanga in coma, sordo e cieco, alla rivoluzione che è in atto in queste ore".

PONTE AEREO RIPORTA A CASA ITALIANI. 400 RIENTRATI DA TRIPOLI,IN ATTESA 160 DA ALTRI LUOGHI - Sono rientrati nel pomeriggio i primi italiani che hanno voluto lasciare la Libia, travolta dalla dura repressione dei manifestanti anti Gheddafi. Centinaia di persone sono rimpatriate oggi, o stanno tornando in queste ore a Fiumicino e Malpensa, mentre non è ancora partito dall'Italia, per motivi di sicurezza, il C-130 dell'aeronautica militare che doveva decollare nel pomeriggio per riportare in Italia un centinaio di italiani.

NAPOLITANO, STOP VIOLENZE - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sta seguendo con attenzione le drammatiche notizie provenienti dalla Libia che riferiscono di un già pesante bilancio di vittime fra la popolazione civile. Il Capo dello Stato sottolinea come alle legittime richieste di riforme e di maggiore democrazia che giungono dalla popolazione libica vada data una risposta nel quadro di un dialogo fra le differenti componenti della società civile libica e le autorità del Paese che miri a garantire il diritto di libera espressione della volontà popolare. Lo afferma una nota del Quirinale.

BERSANI, ITALIA MAI COSI' DEBOLE DA 50 ANNI - "Il presidente Napolitano ha detto parole chiare, quelle che doveva dire il governo italiano nella prima ora. E' un dato di fatto innegabile che questo passaggio drammatico sorprende l'Italia in un periodo di massima debolezza da 50 anni a questa parte per colpa di una politica del ghe pensi mi che ha portato in politica estera a relazioni personali che ci hanno ridotto alla subordinazione". Così il segretario Pd Pier Luigi Bersani attacca il governo sulla Libia.


AMNESTY A BERLUSCONI, INTERVENGA SU GHEDDAFI - Il premier Silvio Berlusconi chieda a Gheddafi, in virtù dei loro rapporti "stretti e duraturi", l'immediata ed incondizionata fine delle violazioni dei diritti umani che stanno avvenendo in Libia. Lo sollecita, in una lettera inviata in tarda mattinata al presidente del consiglio italiano, il segretario generale di Amnesty Inrternational Salil Shetty. Nella lettera - inviata anche ai ministri Franco Frattini e Roberto Maroni - Shetty chiede anche all'Italia la sospensione della fornitura di armi, munizioni e veicoli blindati alla Libia fino a quanto non sarà cessato completamente il rischio per la popolazione libica della violazione dei diritti umani.
Il governo italiano sospenda l'accordo sottoscritto con la Libia nel 2008 in tema di immigrazione. L'organizzazione chiede quindi che siano sospese le operazioni congiunte con la polizia libica sul controllo dei flussi migratori.

AL JAZIRA MOSTRA IMMAGINI CORPI CARBONIZZATI BENGASI - Cadaveri carbonizzati e resti di corpi umani "appartenenti alle vittime" dei bombardamenti compiuti contro i civili a Bengasi sono stati mostrati oggi dalla tv panaraba al Jazira. L'emittente ha trasmesso le crude immagini "riprese stamattina tramite telefoni cellulari" nella città costiera a est di Tripoli. Sempre al Jazira ha mostrato altre immagini, "riprese "nell'ospedale centrale" della capitale, dei civili uccisi nelle ultime 24 ore a Tripoli da colpi di arma da fuoco sparati da "mercenari".

APPELLO PROFUGHI, CI UCCIDONO CON COLTELLI E MACETE - "Ci stanno uccidendo con coltelli e macete". E' questo il messaggio di sos arrivato al cellulare di don Mosie Zerai, presidente dell'Agenzia Habeshia per la Cooperazione allo Sviluppo e lanciato da alcuni profughi che si trovano in Libia. "Profughi Eritrei, Etiopi, Somali chiedono aiuto, ricevo sms dove descrivono la tragedia - spiega il sacerdote -. Vanno nelle case dove vivono gruppi di africani scambiati per mercenari del regime. Decine di questi ragazzi sono quelli che sono stati respinti dall'Italia. Altri stanno morendo nelle carceri libiche come Mishratah, sotto bombardamenti, chiedono aiuto! L'Europa e l'Italia potrebbe offrigli spazi nel suo piano di evacuazione che è già in atto. Chiediamo che venga valutata - è l'appello di don Zerai - la possibilità di salvare la vita di queste persone, anche dando un rifugio provvisorio nell'Ambasciata Italiana".

Fonte Ansa

accidenti, accidenti, accidenti... non so cosa altro dire.... tra l'altro ieri anche il figlio di gheddafi c'ha messo un po' del suo: "Non siamo come l'egitto, non piangeremo su un'ottantina di morti, piangeremo su centinaia e migliaia! Se i paesi esteri non smettono di dare sostegno ai rivoltosi stop a petrolio e gas"... o qualcosa del genere..... :help: :help:

Assurdo.. Questo è uno dei peggiori leader a livello mondiale e nessuno di quelli che contano (ONU e G8 in primis) si è ancora fatto sentire con una presa di posizione chiara e con qualche sanzione. Anzi, continuano a fare affari con 'sto beduino dittatore che nel frattempo usa l'aviazione per bombardare dei civili. Assurdo...

E pensa Marescia che qua in italia il nostro caro leader lo riceve con tutti gli onori e si piega a novanta di fronte a tutte le sue ricbhieste assurde...

E intanto ieri Ghedda ci ha pure accusato di dare razzi e armi ai rivoltosi, e il nostro buon ministro degli esteri ( che stranamente non era in vacanza da qualche parte, come gli succede spesso durante le crisi internazionali..) non gli ha risposto come si dovrebbe a un Co**ne del genere, ma dicendo frasi di circostanza e cazzatelle varie..

LIBIA
Gheddafi: "Resisterò fino alla morte". In Italia si temono 200 mila arrivi


TRIPOLI - In un furibondo e disperato discorso trasmesso in diretta dalla tv di Stato Muammar Gheddafi ha oggi sfidato chi lo vuole cacciare dal potere, proclamando che morirà in Libia "da martire", minacciando di "ripulire la Libia casa per casa" dai ribelli e scagliandosi contro chi vuole "infangare" la Jamahiriya e rovesciare il suo regime.

Abbigliato in una tunica marrone, in piedi davanti ai resti della sua casa a Tripoli bombardata dagli americani nel 1986 - come già la notte scorsa quando aveva assicurato che non era fuggito in Venezuela - il rais ha rivendicato la sua leadership: "sono il capo della rivoluzione, non un qualsiasi presidente che possa dimettersi" e promesso che "resisterò fino all'ultima goccia di sangue". "È il mio paese - ha ripetuto più volte - quello dei miei genitori e dei miei antenati."

È stato un discorso fiume durato circa 75 minuti, in cui il colonnello, il suo Libro verde in mano, picchiando anche i pugni sul podio, ha parlato a scatti, con voce spesso alterata dalla collera. E ha rivendicato il potere sul "suo" paese, "infangato dalle tv arabe", e precipitato nel caos per opera di "pochi giovani drogati", cui sono stati dati "allucinogeni come è stato fatto in Tunisia ed Egitto". Nella sua furia contro i manifestanti, ai quali ha minacciato la "pena di morte", Gheddafi non ha risparmiato le parole: "ratti, mercenari pagati da servizi segreti stranieri", li ha definiti.

Mentre dal confine con l'Egitto i soldati passati con i "ribelli" annunciano che tutta la parte orientale della Libia è sfuggita ormai al controllo del regime, il colonnello ha chiamato la popolazione a manifestare domani per lui, e incitato i "giovani" a creare "comitati di difesa per proteggere strade, ponti e aeroporti". "Chiunque ami Muammar Gheddafi esca di casa e vada nelle strade", ha sollecitato, chiedendo ai suoi sostenitori, ai poliziotti, all'esercito, di "attaccare" gli oppositori "nei loro covi".

Intanto in Italia, il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, ha avuto nel pomeriggio una conversazione telefonica con il Leader della Jamahiriya libica, Muammar el-Ghaddafi. A darne notizia è una nota di Palazzo Chigi.

Intanto uno degli scenari emersi nel vertice in corso a Palazzo Chigi, secondo quanto si apprende da fonti governative, c'è il rischio che arrivino in Italia 200-300mila migranti in fuga dalla Libia.

Sempre da da fonti governative si apprende che sono in movimento verso la Libia alcune navi della Marina militare italiana che potrebbero essere impiegate per le operazioni di rimpatrio dei connazionali. Le navi rimarranno a distanza di qualche ora dalla costa libica, pronte ad essere immediatamente operative.




LIBIA
Gheddafi ordina il sabotaggio dei pozzi di petrolio

Continuano a piovere bombe su Tripoli. Si parla di circa 1000 morti


TRIPOLI - Il collonnello Muammar Gheddafi ha ordinato alle forze di sicurezza di sabotare i pozzi di petrolio e le strutture estrattive, a cominciare dall'esplosione delle condutture dirette verso il Mediterraneo. Lo afferma Robert Baer, giornalista della rivista americana Time, specilizzato in questioni di intelligence.

"Secondo una fonte locale - scrive Baer sul sito del Time - Gheddafi ha ordinato queste operazioni di sabotaggio allo scopo di mandare un messaggio chiaro ai rivoltosi che con le loro proteste stanno abbattendo il suo regime in tutto il Paese: o me o il caos". Baer, che in passato è stato un ufficiale della Cia in Medio Oriente, aggiunge che secondo la sua fonte, Gheddafi può contare sulla fedeltà di solo 5.000 dei 45mila soldati di cui è formato l'esercito regolare libico. Infine, la fonte di Baer riferisce che Gheddafi ha anche ordinato la liberazione dal carcere di molti militanti islamici, nella speranza che anche loro possano contribuire a far aumentare il caos nel Paese.



Fonte di entrambi gli articoli: www.tio.ch

il fatto che la gente dopo 30 anni di dittatura si sia rotta le scatole di stare sotto un pazzo non gli passa nemmeno per l'anticamere del cervello..

talaban ha scritto:

il fatto che la gente dopo 30 anni di dittatura si sia rotta le scatole di stare sotto un pazzo non gli passa nemmeno per l'anticamere del cervello..

Per l'esattezza sono 42 gli anni. Il cammelliere nel '69 ha deciso che da grande avrebbe fatto il dittatore e quindi, in quello stesso anno, ha orgnaizzato una bella festicciola con un po di amici (leggi: colpo di stato) e ha preso il potere.

il fatto che la gente ci metta 42 anni per eliminare un dittatore mi fa pensare ancora di più...

Che rabbia... Vorrei essere là con i libici per poterli sostenere e menare un po' le mani sui mercenari...
Poi Berlusconi " Non l'ho chiamato per non disturbarlo" :127:
Rido per non piangere...
E Frattini poi... che pena.... :locked:

Maresciallo_Helbrecht ha scritto:

talaban ha scritto:

il fatto che la gente dopo 30 anni di dittatura si sia rotta le scatole di stare sotto un pazzo non gli passa nemmeno per l'anticamere del cervello..

Per l'esattezza sono 42 gli anni. Il cammelliere nel '69 ha deciso che da grande avrebbe fatto il dittatore e quindi, in quello stesso anno, ha orgnaizzato una bella festicciola con un po di amici (leggi: colpo di stato) e ha preso il potere.

porca vacca ero convinto che fosse da meno che era su quel povero pazzo..

talaban ha scritto:

Maresciallo_Helbrecht ha scritto:

talaban ha scritto:

il fatto che la gente dopo 30 anni di dittatura si sia rotta le scatole di stare sotto un pazzo non gli passa nemmeno per l'anticamere del cervello..

Per l'esattezza sono 42 gli anni. Il cammelliere nel '69 ha deciso che da grande avrebbe fatto il dittatore e quindi, in quello stesso anno, ha orgnaizzato una bella festicciola con un po di amici (leggi: colpo di stato) e ha preso il potere.

porca vacca ero convinto che fosse da meno che era su quel povero pazzo..

anch'io pensavo sui 30anni...

Non che 30 fossero pochi neh?

C'era da aspettarselo che un uomo del genere (pessimo) non avrebbe rinunciato al comando, anche dopo sommosse, manifestazioni e quant'altro...
Che sparisca...

10000 morti....
e inoltre sapete cosa ha detto?
"Al Qaeda ha drogato i nostri figli tramite il latte e il Nescafè"
E' alla frutta ragazzi, resta solo da vedere in quanto tempo si prenderà Tripoli

Dark Flame ha scritto:

E' alla frutta ragazzi, resta solo da vedere in quanto tempo si prenderà Tripoli

Poco, molto poco. Il problema che questo è veramente convinto di quello che dice e temo che non abbandonerà mai il paese e che, se dovrà morire, farà il possibile per portare il paese con se all inferno. Io temo seriamente che questo da un momento all altro decida di bombardare a tappeto sui pozzi di petrolio e, cosa ben piu grave, sui civili...

mi ricorda un racconto di Verga.. "la roba" forse..

completamente "andato".vediamo cosa faranno USA&co.

Sembra che qualcosa si stia muovendo, negli USA e anche in EU. Si parla di No-Fly zone,stretto controllo delle forze navali libiche, creazione di corridoi umanitari e sanzioni.

le sanzioni sono una delle più grosse caxxate da fare ora! ormai il paese è in mano alla popolazione e Gheddafi controlla solo una porzione molto ristretta di Tripoli..le sanzioni colpirebbero solo la popolazione (come è sempre stato d'altronde..i leader hanno sempre il pane..)

Se posso dire la mia, se pensate che è più facile intervenire con la mano pesante ... bhè secondo mè è un grosso sbaglio o meglio dire una lama a doppio taglio.
Vi ricordo che in questi paesi la religione è ancora molto forte ed un'intervento del genere, fatto da popoli Occidentali, come potrebbe esser visto dal resto del mondo islamico ? (Lega Araba), si chiederebbero che interesse economico ci può essere dietro?
Queste domande me le pongo perchè vi ricordo che TUTTI gli Stati Arabi sono ditattoriali o meglio dire c'è una casta ultra straricca e il resto del popolo quasi alla fame.... meglio dire alla fame.
Inoltre c'è una cosa che non mi convince in tutte queste insurrezioni nei paesi Arabi, ma molto al contatto ( rapporti economici e civili) con i paesi Occidentali, sono avvenute di colpo una dietro all'altra, come se dietro ci fosse una mente che da il via.

Perciò l'intervento con la forza secondo mè se non chiesto esplicitamente dagli insorti può solo minare di più il tutto.
Abbiamo l'esempio del Afghanistan, li maledizione, l'occidentale vuole debellare Alcaida ma..... come ben sapete non ci riesce. Perchè? Perchè il popolo è diviso.
Ed ora il liberatore stà diventando l'intruso, anzi è diventato l'intruso.

Inoltre non è facile intervenire contro una nazione che fino ad ieri era uno sbarco dell'occidente sul mondo arabo, come Egitto, Algeria, Tunisia..ecc.. paesi arabi già con mentalità aperta, perciò con grandi interessi reciproci, ed ora invece risultano i tiranni a tal punto che i popoli uno dietro l'altro giustamente insorgono.

Ma invece negli altri paesi Arabi, ribadisco, che sono tutti dittatoriali, basati unicamente sul potere di pochi (SCEICCHI) cosa succede? :§öliop:
Certamente sono tutti felici (IRAN) ma con l'aiuto di un buon :§nbfdb:

E' per questo che intervenire con la forza....... mi sembra voluto da qualcun'altro che non sia il popolo insorto.

Paese Didattoriale = decisamente Negativo ma le eccezzioni.....
Eppure diciamo che CUBA è fantastico (ditattoriale anche questo se qualcuno non lo sà!)
Oppure è bello solo perchè politicamente lo vogliamo far bello?

Detto questo l'unica cosa vera dietro a tutto questo è che in tutti quei paesi fanatici la gente muore di fame .

L'Italia nei confronti con Libia.... bhè
prima di condannare l'Italia, in modo semplicistico e di comodo, come quella che non fà niente, bhè io guarderei prima quello che il resto della comunità Europa fà x aiutare l'Italia a poter far qualc'osa, dato che facciamo parte di un'organizzazione a più paesi e le decisioni devono essere condivise da tutti i partecipanti.
Cosa è certa che dato siamo il paese più vicino ci è imposto il dovere di accogliere l'esodo dei profughi (di tutti i paesi arabi).

Questo è l'unico aiuto dalla comunità europea che ci è stato dato (imposto).
E' facile dire Armiamoci e PARTITE.
Invece è difficile trovare una soluzione, se anche può sembrare drastica, per alcuni, per il bene del paese ospitante, per risolvere il problema esodo in massa (invasione).

Ora non confondetemi per un cinico ma vi faccio pur troppo questa similitudine:
l'esodo delle Locuste cosa comporta alle culture che si trovano sul loro cammino....
bhè la distuzione.
Questo perchè non è controllato.. purtroppo.

Ultimissima cosa ma siamo sicuri che tutti gli Italiani sono d'accordo alla decisione di dover accogliere tutti i profughi o è quello che fà più comodo a far credere.
E' semplice dire si siamo d'accordo perchè sbarcano a 1000 km da casa mia.
Mi piacerebbe che tra le molteplici indagini Doxa ci fosse anche questa:
senza tanti franzoli ... Volete ancora emigranti? (uso questo termine perchè noi Italiani nel dopo guerra lo siamo stati ma apportando un valore aggiunto nei paesi in cui emigravamo).

Detto questo io vi chiedo secondo voi qual'è il prossimo paese Arabo filo Occidentale che si rivolterà?

Concludo dicendo:

SPERIAMO VERAMENTE CHE QUESTE RIVOLTE SIANO DETTATE SOLO ED UNICAMENTE DAL POPOLO CHE HA VOGLIA DI USCIRE DAL LORO MEDIOEVALISMO.

Le rivolte stanno avvenendo per volontà popolare, non certo per qualche assurda regia nascosta..!
Semplicemente la crisi alimentare e successivamente quella finanziaria hanno portato a tassi di disoccupazione giovanile mooooolto elevati, in paesi con la maggioranza della popolazione che ha meno di 30 anni! Il tutto sommato ai prezzi elevati dei generi alimentari di prima necessità! Non è certo un fenomeno recente, è solo che in occidente non si parla mai dei paesi arabi se non di terrorismo: avendo studiato il mondo arabo (lingua, cultura e storia) ed essendo stato 3 volte in Yemen per studio e lavoro posso confermarvi che alcune manifestazioni di protesta ci sono sempre state negli ultimi 5 anni, solo che ora sono arrivati ad un'esasperazione tale da diventare vere e proprie rivoluzioni!

Interventi militari sono totalmente da escludere..bisogna solo pazientare perchè è solo questione di tempo prima che il potere non sia più in mano ai vari dittatori!
Sta succedento un pò quello che è avvenuto in Europa nel XVIII secolo!

Per quanto riguarda gli altri paesi ci sono rivolte in TUTTI i paesi arabi solo che in Italia ai media interessano solo i paesi nordafricani per la questione immigrazione!

-In Yemen la tensione cresce di giorno in giorno con forze dell'"ordine" che iniziano a usare taser sui manifestanti; la situazione lì è davvero molto a rischio perchè essendo una società basata sul sistema tribale è sufficiente che muoia una persona appartenente ad un gruppo importante che si rischiano scontri armati su larga scala!

-In Bahrein (la monarchia del Golfo più povera) le rivolte continuano e anche lì si sta usando la mano pesante per reprimerle!

-In Giordania le manifestazioni al momento sono pacifiche poichè la popolazione non sopportava il primo ministro, prontamente sostituito dal re!

-In Siria ci sono stati scontri in città minori; lì è difficile succeda qualcosa perchè il regime ha l'appoggio di Teheran e la repressione dell'opposizione è da sempre stata molto forte!

-Il Libano hanno altri problemi da risolvere, con una guerra che di fatto non è mai terminata davvero!

-Il discorso Gaza/Territori Palestinesi è più complesso dato che la condizione di povertà è dovuta alle politiche israeliane (con l'appoggio vergognoso dell'Occidente)!

-In Arabia Saudita è stata organizzata una manifestazione di protesta per l'11 marzo ma anche lì non si sa quanto seguito avrà dato che i media sono sotto stretto controllo del re; una situazione interessante potrebbe nascere alla morte di quest'ultimo..ha 83 anni ed è appena rientrato dagli USA dove è stato operato per problemi di salute..insomma non sta messo molto bene!

-In Iran (anche se non è un paese arabo) l'opposizione si sta riorganizzando e, anche se il malcontento non è dovuto alla povertà ma alla repressione del regime, sarà cruciale capire se avranno la forza di eliminare gli Ayatollah (i veri detentori del potere, Ahmadinejad è solo una marionetta)..infatti la popolazione non sopporta tutte le restrizioni dovute all'interpretazione integralista dell'Islam!

-Le altre monarchie del Golfo hanno molti più soldi a disposizione e, se anche ci saranno manifestazioni, credo resteranno molto limitate...tutto dipenderà però dalla situazione negli altri paesi: una reazione a catena difficilmente risparmierà questi paesi, anche se si sta parlando a lungo periodo!

Ultima postilla per quanto riguarda il terrorismo: si sente in tv che la paura è una deriva fondamentalista del potere in questi paesi..cosa falsa! I gruppi fondamentalisti hanno ben poco appeal sulla popolazione, cosa che renderebbe impossibile la presa di potere con la forza; in eventuali elezioni invece non otterrebbero i voti necessari (p.s. quando sentite parlare dei Fratelli Musulmani non ascoltate quello che dicono i media..NON sono terroristi; ma questo è un altro discorso che meriterebbe approfondimenti che qui sarebbero Off topic)!

Anche io sono dell'idea che non ci sia alcuna mente o alcun complotto internazionale dietro a tutto questo. Cose del genere si ascoltano solo su trasmissioni alquanto comiche tipo "Mistero" e co!
La verità è che tutto questo era da mettere in conto prima o poi. La maggior parte, se non la totalità di queste dittature sono vecchie di ormai molti anni e è inutile dire che dopo decenni è impossibile che qualcosa non accada, è impossibile che la popolazione non prenda coscienza di se stessa e inizi a manifestare più o meno apertamente. I motivi possono essere molteplici, in questo economici...Molte delle famiglie meno abbienti, si sono trovati i prezzi alimentari salire del 50,100 %, si sono trovati a dover sostenere un caro vita ormai raddoppiato. Internet e facebook non sono che i mezzi più moderni delle confabulazioni e dei complotti rivoluzionari che ci sono stati durante le rivoluzioni europee...Un tempo bastavano le masse, bastava semplicemente ritrovarsi in luoghi appartati per scambiarsi idee o piani, ora il tutto ha preso una piega diversa adeguandosi ai tempi

Dunque, a mio parere non bisogna stupirsi di quanto accade: la verità è che questa situazione è ormai vecchia di decenni e solo ora, quando il peso del popolo e del loro sangue iniziano a farsi sentire, il tutto fuoriesce in modo preponderante nei mezzi di comunicazione. La realtà è che interessi economici e politici ci hanno portato a considerare da sempre Gheddafi come un buon interlocutare, una persona dopo tutto accettabile per ottenere e manteneri rapporti economici redditizi e rapporti con il mondo arabo a nostro avviso civilizzato. Insomma, abbiamo ignorato questioni di cui ci facciamo a detta di molti grandi detentori ed esportatori, come i diritti umanitari, i principi fondamentali del pluralismo e della libertà politica, a favore di rapporti economici e internazionali a noi redditizi.

E con questo non voglio dire che ci vorrebbero interventi militari su vasta scala o che è vergognoso che si siano instaurati rapporti con Gheddafi. E' sempre facile accusare con il senno di poi, utilizzando strumentalmente tale avvenimento per l'una o l'altra fazione politica. Semplicemente voglio dire che i profughi che ora ci vediamo sbarcare, gli italiani in Libia che tornano al nostro paese non sono altro che le conseguenze di una mancanza a cui si poteva rimediare prima. Diciamo che un pò ci siam tirati la zappa sui piedi...XD

Dunque non ci resta, ora come ora, che osservare con occhio esterno, l'evolversi della vicenda sperando che non degeneri nell'estremismo o nell'integralismo. Perchè al di là di tutto e di tutti i benpensanti che ancora giudicano tutti i musulmani buoni e tranquilli relegando a pura leggenda occidentale il terrorismo, questa è una minaccia da non sottovalutare. Gli estremismi prendono piede proprio da questi fattori. Anche semplicemente l'avvento del Nazismo, vide, nei suoi anni precedenti, durante la repubblica di Weimar, uno scontento popolare derivato da molteplici fattori, il quale causò un aumento da una parte del partito del nostro "beneamato" Furhrer e dall'altra di quello comunista. A scapito di chi? Ovviamente delle coalizioni moderate di socialdemocratici, cristiani, repubblicani-liberali ecc...E così accadde più volte anche in altri casi.

Quindi, per concludere questa paura c'è e non va dimenticata. Certamente le sanzioni che si stanno discutendo potrebbero essere finalmente un segnale di interesse, un pò tardivo da parte dell'UE. Insomma, non ci resta che osservare...

Tripoli, si rischia la guerra civile
"Sospeso il trattato Italia-Libia"

Via libera di Obama alle sanzioni, Onu: Colonnello nella lista nera
Berlusconi: «Sostenere il popolo, Gheddafi non ha più il controllo»

La situazione è eccellente, ma c'è il rischio di una guerra civile. Un'antitesi pronunciata, in un'intervista alla tv al-Arabiya, da Saif al-Islam, figlio di Muammar Gheddafi. Che punta il dito contro la manipolazione dall'estero ma riconosce la volontà di cambiamento nel Paese. Dove la giornata è sembrata più tranquilla di quelle passate, anche se i mercenari, secondo un testimone, continuano a sparare. Mentre il Consiglio di sicurezza dell'Onu lavora per imporre al più presto delle sanzioni al regime libico.

"La situazione in tre quarti del Paese, per la metà della popolazione, è normale, eccellente. Ma dall'estero incitano alla rivolta, manipolano i ribelli" ha dichiarato Saif al-Islam Gheddafi, pur riconoscendo che c'è "una volontà di cambiamento". Saif ha negato la presenza di mercenari nel Paese, provenienti da altri Paesi africani, usati per sparare alla gente. "Questa è una menzogna. Non ci sono mercenari. Soldati neri? Metà della popolazione libica è nera - ha detto - il nostro ministro degli Esteri è nero. E' forse un mercenario?". Ha poi aggiunto: "Anche le informazioni sui bombardamenti aerei sono una menzogna". E alla domanda se le forze dell'ordine avessero ricevuto ordine di sparare sulla folla, ha risposto: "Ci sono stati dei morti perché i soldati non sono abituati a gestire delle rivolte".

Mercenari al soldo del regime che, secondo alcune testimonianze, avrebbero cominciato a sparare contro una radio locale e sui partecipanti che, a Misurata, stavano partecipando ai funerali delle vittime degli ultimi giorni di combattimento.

Prosegue nel frattempo la fuga verso la Tunisia, soprattutto di egiziani e tunisini, che scappano dalla Libia attraverso la frontiera di Ras Jedir. Secondo la protezione civile, più di 38.000 persone avrebbero oltrepassato la frontiera dall'inizio delle rivolte.

Intanto, il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito per il secondo giorno consecutivo per tentare d'imporre delle severe sanzioni al regime libico, in modo da fermare la repressione violenta condotta nel Paese. I 15 Paesi membri del Consiglio si sono riuniti poco dopo le 12 (le 17 in Italia); il progetto di risoluzione, presentato dai Paesi occidentali, prevede che Gheddafi possa essere portato davanti alla Corte penale internazionale (Cpi) per crimini contro l'umanità. Il progetto di risoluzione prevede un ampio spettro di sanzioni, tra cui l'embargo sulle vendite d'armi alla Libia, il divieto di espatrio per Gheddafi e il congelamento dei suoi beni. "Sono sorpreso di vedere che c'è un tale accordo tra i membri del Consiglio. E' un terremoto. Qualcosa sta succedendo, non solo nel mondo arabo, ma anche in questa organizzazione" ha sottolineato l'ambasciatore francese all'Onu, Gerard Araud.


Fonte: http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/390740/

Sinceramente dopo aver letto il thread aperto dal Maresciallo sulla tassazione degli stipendi del premier, inizio a vedere la situazione molto meno dal punto di vista "qualcuno manovra dall'alto". Pensavo infatti quanto siamo già incazzati noi, per tutte le merdate che succedono nel nostro paese, mentre nei loro succede molto di peggio da anni e anni e, con la sempre più progressiva apertura verso il mondo "occidentale" (anche se odio questo termine come sinonimo di civilizzato) hanno potuto vedere che la loro non è la normalità, e , a quel punto, piano piano hanno subito sempre più, fino a giungere a quello che si potrebbe chiamare "punto di non ritorno"
Prendendo come citazione una frase dal film "Un giorno di ordinaria follia"

"è il punto in cui, in un viaggio, è più conveniente proseguire, che tornare indietro"

Spoiler:

a quel punto, "il chip di silicone dentro la loro testa è andato in sovraccarico", ed è successo quello che è successo e come una mare, sta travolgendo tutti i popoli che si trovano in quelle situazioni che vengono ispirati da questi movimenti.

O magari no, chissà.... magari c'è veramente qualcuno dietro tutto ciò,,, ma mi piace pensarla nell'altro modo.

LIBIA: Ancora bombe, Gheddafi alla riconquista dell'est

Le forze fedeli a Muammar Gheddafi hanno ripreso il controllo della città orientale di Brega e stanno bombardando la città orientale di Ajdabiyah. Almeno 14 i morti

TRIPOLI – Non si arresta la furia distruttiva del leader libico che riconquista delle posizioni. Le forze fedeli a Muammar Gheddafi hanno infatti ripreso il controllo della città orientale di Brega, dove si trova il terminal petrolifero per l'export, dopo aspri combattimenti. Lo riferisce la Tv al Jazira che parla di violenti combattimenti in corso fra l'esercito e i ribelli. Nel corso dei "bombardamenti sparsi" sarebbero morte almeno 14 persone.

Secondo la Tv al Arabiya, aerei militari libici stanno anche bombardando la città orientale di Ajdabiyah dove i ribelli controllano una base militare ed un deposito di armi. Più o meno la stessa zona di Brega.

Fuori dal Consiglio sui diritti umani - Nel frattempo, con un voto a mano alzata, l'Assemblea Generale dell'Onu ha espulso la Libia dal Consiglio sui diritti umani. La risoluzione è stata presentata dal Libano, che ha espresso solidarietà ai "fratelli della Libia".

Dopo il voto, ha preso la parola il rappresentante del Venezuela, il cui presidente, Hugo Chavez, si proclama amico del leader libico, Muammar Gheddafi, denunciando un piano di invasione della Libia da parte degli Stati Uniti, "un Paese imperialista che sta dispiegando il proprio arsenale per impossessarsi delle risorse" del Paese africano.


Fonte: http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=619896&idsezione=9&idsito=1&idtipo=2






Libia: Attaccare il rais?

I potenti e l'opzione bellica
Allarme per l'evacuazione di decine di migliaia di persone

■ Mentre la Libia di Gheddafi (espulsa ieri all'Assemblea Generale dell'ONU dal Consiglio sui diritti umani), tenta di trattare con le tribù dell'est che gli han­no voltato le spalle, l'Alto Commissaria­to ONU per i rifugiati e le migrazioni ha lanciato un «appello urgente ai governi in vista di una evacuazione umanitaria massiccia di decine di migliaia di egizia­ni e di gente di altre nazionalità in fuga dalla Libia» e che si accalcano sulla fron­tiera con la Tunisia. Intanto, i potenti co­minciano a ragionare sull'ipotesi mili­tare per far cadere Gheddafi. Se le vio­lenze e le uccisioni non cesseranno, un'azione militare non è da escludere, ha indicato la segretaria di Stato ameri­cana Hillary Clinton in un'intervista al­la BBC. La Libia o diventa una democra­zia, oppure è destinata ad affrontare una lunga guerra civile: questa la sua tesi. La Clinton ieri ha anche sostenuto che ci vorrebbe una nuova inchiesta sul ruolo di Gheddafi nell'attentato di Lockerbie. La Gran Bretagna, in coordinamento con gli alleati della NATO, sta apprestando i piani per mandare caccia Typhoon del­la Raf in Libia e per armare le forze di op­posizione al regime di Gheddafi. Il pre­mier David Cameron - scrive il «Times» - ha ordinato al capo di Stato maggiore generale Sir David Richards di predi­sporre i piani per la no-fly-zone sullo spazio aereo libico. I caccia britannici avrebbero il mandato di abbattere qual­siasi aereo libico che Gheddafi usi per bombardare il suo popolo. «David Ca­meron vuole fare l'eroe», ma farebbe in­vece bene a «smettere di pensare con bramosia al petrolio». Ha reagitoSaif Gheddafi, secondogenito del rais. Il mi­nistro francnese Juppé ha affermato che «al momento non è previsto intervento militare. Diverse opzioni possono esse­re esaminate (...) Ma dico qui, molto chiaramente, che non si farà alcun in­tervento senza un chiaro mandato del Consiglio di sicurezza ONU». Un inter­vento della NATO, ha aggiunto, potreb­be essere «estremamente controprodu­cente». L'istituzione di una no-fly zone in Libia comporta una serie di difficoltà non indifferenti, tra cui la rimozione del­le difese anti-aree libiche, sostiene il Pen­tagono. Quanto ai ministri degli Esteri della Lega araba (che si riuniranno og­gi), hanno messo a punto una bozza di documento nella quale si respinge qual­siasi interferenza straniera in Libia. Dal punto di vista operativo, in ogni caso, na­vi da guerra americane si stanno muo­vendo verso la Libia. Il Pentagono ha fat­to sapere che tre unità navali, la portae­rei Enterprise, il porta-anfibi Ponce e la portaelicotteri Kearsarge, sono in navi­gazione verso la Libia. La prima è dota­ta di aerei caccia, la seconda e la terza di mezzi anfibi e 2.000 marine. Navi da guerra che possono essere impiegate «per diversi tipi di missione».


Fonte: Corriere del Ticino, 2.3.2011




Fino a pochissimi giorni fa ero abbastanza convinto che al pazzo che gira vestito come un domatore di leoni (Litizzetto dixit) rimanessero pochi giorni dopodichè sarebbe scappato o avrebbe abdicato in qualche modo. Ora perô comincio seriamente a pensare che questo folle farà di tutto per scatenare una vera e propria guerra civile bombardando sia i pozzi petroliferi che la popolazione; una manovra del tipo "se io devo andare all'inferno, voi venite con me".
E il posizionamento delle truppe UK e USA (che sono convinto sia stato fatto solo per dissuadere il rais a fare follie) non fa altro che confermare questa mia convinzione.
Secondo me purtroppo siamo solo all'inizio e non alla fine come molti pensano...