La storia di Trish cominciò in un modo certamente insolito.
Il capocaccia Kai’E’Vor (Lama del Tramonto) stava conducendo la sua cerchia di cacciatori in una lunga ricognizione attorno a Kenyu, per valutare gli eventuali danni causati dal terribile temporale della notte passata, quando si imbatté in una creatura che non aveva eguali. Il suo aspetto era quello di un neonato, infagottato in un panno di un tessuto sconosciuto, ma i suoi tratti non appartenevano a nessuna razza che i Qhy avessero mai conosciuto. I suoi tratti erano difformi da quelli di ogni genìa Kin mai conosciuta, sebbene fossero indubbiamente simili; ma ciò che più sconvolse i cacciatori era il colore rosato della pelle della creatura, che non aveva precedenti in tutta Hien. Quella bambina – perché tale si rivelò – non poteva essere figlia dei Qhy, né dei Fauni o di alcuna altra razza conosciuta; e senza chiedersi a quale prodigio fosse dovuta la sua apparizione, Kai’E’Vor raccolse la bimba e la portò in salvo a Kenyu.
Poiché non aveva genitori, fu chiamata Irisil, Figlia della Rugiada; e crebbe come una Qhy nella città di Kenyu.
La bambina rivelò presto altre caratteristiche sconcertanti: anzitutto i suoi capelli biondi, sconosciuti ai Qhy; in secondo luogo, la straordinaria velocità con cui cresceva. Gli educatori di Kenyu sbalordirono nel vederle raggiungere la pubertà e l’adolescenza dopo soli tredici anni di vita, quando a tutti gli altri bambini ne occorrevano almeno venti; anche la sua altezza si rivelò sempre superiore rispetto a quella dei suoi coetanei.
L’infanzia di Irisil fu segnata inevitabilmente dalla sua diversità – o unicità; per quanto gli educatori si sforzassero di farla accettare, gli altri bambini provavano una innata diffidenza nei suoi confronti; questo smorzò la sua naturale vivacità e la portò a stringere ben poche amicizie.
Kai’E’Vor non smise mai di seguire lo sviluppo della trovatella, pur evitando ogni contatto diretto per non interferire con il compito degli educatori; tuttavia, al raggiungimento del quindicesimo anno di età Irisil fu ritenuta matura a sufficienza per avere diritto a una propria casa e all’abbandono della scuola. Fu a questo punto che Kai’E’Vor si presentò per la prima volta alla ragazza, spiegandole le particolari circostanze del suo ritrovamento e consegnandole i pochi oggetti che erano stati trovati con lei: il panno che l’aveva avvolta e un ciondolo di un materiale freddo, scintillante e sconosciuto, su cui erano incisi strani simboli estranei all’iconografia Qhy.
Quella notte, Irisil sognò volti dimenticati da lungo tempo; al suo risveglio, ebbe la consapevolezza di un altro nome che doveva aver avuto, quello che forse era stato il suo vero nome: Trish.
Trish crebbe negli anni con una coscienza sempre più acuita della propria diversità; a diciassette anni si trasferì definitivamente fuori da Kenyu, costruendo la propria casa nei pressi di una polla d’acqua a due Kiwoko (circa due chilometri) dalla città. Qui visse principalmente di bacche e frutti per più di un anno. In questo periodo maturò l’intenzione di trasferirsi nuovamente scendendo negli strati più bassi di Hien, dove risiedono i reietti e quanti faticano a vivere nella comunità.
A diciott’anni, un trauma improvviso segnò la vita di Trish: mentre si recava in città per rivedere un’ultima volta la città prima di partire per l’Oi’Wo, fu aggredita da un gruppo di razziatori Fauni. Venne salvata dalle loro sevizie da una cerchia di cacciatori attirati dalle sue grida, che uccisero i Fauni e riportarono in città la fanciulla sconvolta.
Trish impiegò molto tempo a riprendersi dal trauma. Per un anno fu affidata alle attenzioni di A’Idir, una erborista Isirkin particolarmente compassionevole; ma malgrado le sue cure amorevoli e il progressivo reinserimento nella società Qhy, Trish non si riprese mai completamente e solo l’alcolismo sembrò in grado di alleviare le sue sofferenze. Un profondo, seppur indefinito, desiderio di rivalsa maturò nel suo animo, e per cinque lunghi anni si dedicò a estenuanti allenamenti per potenziare il proprio fisico, viaggiando da un insediamento all’altro in cerca di maestri che le insegnassero ogni stile di combattimento conosciuto dai Qhy. Grazie ai loro insegnamenti Trish ha sviluppato un proprio peculiare stile di combattimento senz’armi, che sfrutta l’imprevedibilità e la precisione dei colpi per debilitare e sbilanciare l’avversario, e movimenti apparentemente scoordinati e casuali per evitare gli attacchi, simulando le movenze dell’ubriaco.
Descrizione fisica: Alta sei piedi (un metro e ottanta), considerevolmente muscolosa grazie ai cinque anni di addestramento; lunghi e lisci capelli biondi, occhi azzurri. Sulla schiena ha un tatuaggio raffigurante un drago dai colori vivaci, appostole da A’Idir come portafortuna.
Carattere: Trish ha un carattere forte e deciso; gli anni di allenamento e i risultati ottenuti le hanno dato grande sicurezza nelle proprie capacità. È cosciente della propria diversità e ha imparato ad accettare gli sguardi curiosi o sospettosi della gente. Benché sia di carattere tendenzialmente tranquillo e pacifico, è capace di violente reazioni se viene infastidita.
---Disegno Provvisorio---