Diario di viaggio di Trish, Capitolo I

@Trish: La foresta si fa sempre più fitta e tenebrosa. Il Maestro Ka'Hay, di cui hai sentito parlare dai racconti dei cacciatori, ha costruito la propria casa lontano da ogni insediamento, seguendo la vocazione del Lynwè, la via del solitario. Sono giorni che cerchi la dimora del leggendario maestro di combattimento, e finalmente hai trovato tracce di attività umane: segni di reti, corde, trappole da caccia si fanno sempre più frequenti. Occasionalmente trovi incisioni nelle corteccie dei Na'n, che possono essere dovute unicamente all'azione deliberata. Ad ogni ora che passa sei più sicura della vicinanza del maestro, sebbene l'ambiente si faccia sempre più tetro e inquietante. Ti stai addentrando nell'Oi'Wo, il Secondo Livello, e sei consapevole dei pericoli che ciò comporta.
Stai camminando proprio ora sull'enorme ramo di un Na'n, lungo non meno di cento passi e ampio almeno dieci, quando tutt'a un tratto, i tuoi pensieri vengono interrotti. Senti chiaramente un rumore, come un fruscio, qualcosa che si muove... Sembra provenire dall'alto, dal fitto di piccoli rami che si addensano qualche metro al di sopra della tua testa, diramazioni del ramo su cui stai camminando...

"Faccio qualche passo indietro e mi metto in posizione di Difesa" "C'è qualcuno? chi è o chi sei?"

Non senti alcuna risposta. Un altro fruscio. Viene da un punto non meglio precisato verso l'alto, a una distanza di qualche metro, dal folto di un groviglio di rami di vario spessore posto qualche metro sopra di te. Una serie di diramazioni di un certo spessore (più di un metro di diametro) del ramo su cui stai camminando portano pressappoco in quella direzione.

"Mi metto in ascolto e mi muovo Silenziosamente e con cautela due o tre passi in avanti" e ripeto "Fatti vedere e dimmi chi sei o chi siete e lasciatemi passare o sarò costretta a combattere".

Dopo un paio di passi, senti un altro fruscio, stavolta molto più sommesso. Riesci anche a sentire un verso soffiato, quasi un sibilo. Un altro fruscio ti fa capire che si è appena spostato. Ora è qualche metro sopra di te, nel groviglio di rami, alla tua destra.

Nella mia mente penso: "Ora questo mi ha rotto..." "prendo uno dei miei proiettili medi mi concentro e lo lancio nella direzione in cui lo sentito muoversi"

Il proiettile scompare nel groviglio di rami e, un istante dopo, senti un lamento contrariato - un vigoroso miagolio - e vedi saltar fuori una grossa creatura, dalle sembianze feline, che scappa a rapidi balzi. Evidentemente il tuo colpo ha fortuitamente raggiunto una parte particolarmente sensibile dell'animale, mandandolo in fuga.

(N.d.M.: 12 sul tiro per colpire ^^)

Dico tra me e me: "Poveretto, povero Felino gli devo aver fatto male, vabbe se lo rincontro gli do qualcosa da mangiare." "Proseguo per la via che mi dovrebbe portare dal Maestro".

Il tuo cammino procede senza intoppi per un'altra ora. Saltando da un ramo all'altro trovi altri segni di attività di creature intelligenti, principalmente reti che ti sembra di riconoscere come tipiche dei cacciatori Qhy.
Un dettaglio tuttavia ti incusiosisce: un paio di volte ti imbatti in trappole al cui interno si trovano i resti di animali intrappolati morti di fame e sete, o spolpati dai predatori. Ti sembra strano che nessun cacciatore abbia recuperato i loro corpi.
Infine, mentre ti arrampichi lungo un ramo spiraliforme, scostando le enormi foglie scure scorgi una casa sul tronco successivo, incastrata tra due rami.

"Guardando quegli animali morti impallidisco e penso chi possa aver fatto questa strage?" Poi salgo ancora e salto sul ramo successivo dove c'è la casa, stando attenta ad non inciampare in una trappola e cerco una porta, poi dico: Sei tu che hai fatto questa strage? "Esci e Rispondimi o ti Butto giù la casa."

Arrivata nei pressi della casa, noti numerosi appigli che probabilmente avevano originariamente ospitato oggetti ed utensili di vario tipo, ma che ora sono completamente vuoti.
Nessuno sembra rispondere ai tuoi richiami. Trovata la porta, noti che la piccola casa - poco più che una capanna, costruita in resina - è completamente deserta e l'interno è totalmente spoglio: non vedi nessun oggetto, nemmeno pellicce per dormire o utensili dei più semplici.

"Esamino meglio la zona mi guardo intorno e osservo e ascolto."

La casa, come già detto, è posta alla biforcazione tra due grandi rami, ciascuno ampio circa 20 metri e lungo almeno un centinaio. Entrambi si sviluppano verso l'alto formando un complesso reticolo di ramificazioni.

Cercando con attenzione riesci a trovare un fascicolo di foglie su cui sono scritti degli appunti. Sembra essere stato abbandonato - o lasciato cadere - a circa venti passi dalla casa, sul ramo a destra.
A un esame più attento si rivela una raccolta di poesie, inframezzate da qualche appunto, probabilmente appartenute all'abitante della casa.