Zendra
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 Platea

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MessaggioTitolo: Platea   Platea Icon_minitimeMar Nov 10, 2009 4:02 pm

Giungiamo ormai alle fasi secondarie della seconda guerra persiana.
Dopo la strenua resistenza condotta da Leonida e dai suoi uomini presso le Termopili, l'esercito di Serse si avvicina all'Attica ed una coalizione greca si riunisce presso Platea per fermarlo...


Composizione dell'armata greca:

La coalizione greca mise insieme un esercito di circa 110.000 uomini, costituiti da 38.700 opliti e 71.300 fanti leggeri, più in aggiunta 1.800 uomini provenienti da Tespi. Secondo il racconto di Erodoto, gli opliti provenivano dalle seguenti città-stato:
CittàNo. di soldati
Sparta10 000
Atene8 000
Platea6 000
Megara3 000
Corinto5 000
Tegea1 500
Potidea300
Arcadia600
Orcomeno700
Ermione300
Eretria e Styra600
Calcide400
Ambracia500
Leucade e Anattorio800
Cefalonia200
Egina500
Sicione3 000
Epidauro800
Trezene1 000
Leprea200
Micene e Tirinto400
Fliunte1 000
Totale38 700
Stando a quanto affermato dallo storico, le truppe leggere, cioè ginneti e peltasti erano costituite da: 35.000 iloti, 1.800 Tespiesi e da altri 34.500 uomini, dei quali pur mancando indicazioni precise
riguardo la loro provenienza, viene riportato che provenissero dalle altre città nella proporzione di circa uno per ciascun oplite. Si è a conoscenza della presenza di almeno 300 arcieri ateniesi. Lo spropositato numero di iloti è oggetto di disputa poiché implicherebbe la presenza di sette iloti per ogni spartiate
(considerando il fatto che 5.000 opliti spartani erano perieci). Considerando però, che Pausania
cercò di portare a Sparta una riforma politica che desse alcuni diritti agli iloti, è verosimile che li volesse vedere in battaglia; bisogna inoltre tenere conto del fatto che se l'intera armata di opliti di
Sparta fosse stata mandata a Platea, ciò avrebbe comportato un rischio, perché si sarebbe lasciato a Sparta un gran numero di iloti "abili" liberi di agire come meglio credevano. Scelta più arguta e prudente era il portarli in battaglia come truppe ausiliarie.
Ma mentre alcuni storici hanno accettato queste cifre e le hanno utilizzate come punto di partenza per un censimento della popolazione greca dell'epoca non sostengono che queste cifre siano esagerate; altri hanno respinto completamente la tesi che nell'esercito greco fossero presenti truppe leggere, sostenendo che i Greci utilizzassero solo opliti.

L'esercito persiano:


Secondo Erodoto, Mardonio poteva contare su 300.000 Persiani. Tuttavia circa 40.000 effettivi sotto il comando di Artabazo non parteciparono alla battaglia poiché il loro comandante era impegnato a sedare le rivolte nei territori controllati e giunsero quando gli eventi precipitarono.
Ctesia, che scrisse nel IV secolo a.C. una storia della Persia basandosi sugli archivi persiani, conteggiò 120.000 Persiani e 7.000 soldati Greci, ma collocò la battaglia prima di quella di Salamina. Questa discrepanza si deve probabilmente al fatto che la sua opera non ci è stata tramandata
e ciò che si conosce di essa è solo un frammento citato nel Myriobiblos, che venne scritto dal patriarca di Costantinopoli Fozio nel IX secolo d.C. Un esercito composto di 300.000 uomini è stato messo in dubbio da diversi storici moderni, che preferiscono pensare ad un contingente di
dimensioni vicino ai dati forniti da Ctesia. JAR Munro e Macan notano che Erodoto menziona per nome 6 comandanti militari supremi e 29 muriarchoi (μυριαρχοι), vale a dire comandanti di un baivarabam. Il baivarabam era un'unità tattica dell'antica fanteria persiana, che ammontava a 10.000 effettivi. Mentre è possibile che Serse, abbandonata la Grecia dopo la battaglia di Salamina scortato da probabilmente 60.000 uomini,lasciasse le sue unità rimanenti non sufficientemente equipaggiate per uno
scontro con il nemico, cosa non molto saggia lasciare un esercito poco numeroso ben sapendo che gli arcieri persiani possono opporsi agli opliti solo se sono in numero notevolmente superiore. Perciò, Mardonio doveva avere a disposizione un contingente di alleati greci, provenienti dagli stati a nord di Atene, definiti "Medizzanti" (cioè alleati dei Medi), specialmente da Tebe e dalla Tessaglia.
Recenti indagini stimano il loro numero in 50.000 soldati, ma potrebbe essere un'esagerazione, in ogni caso è plausibile che gli stati del nord della Grecia potessero mettere a disposizione 30.000 opliti. La
storiografia britannica accetta che a Platea ci fossero 300.000 persiani, mentre dichiara che la forza di invasione che venne ammassata a Doriskos (nei pressi di Alessandropoli) un anno prima fosse ben
inferiore.

Schieramento:


Ala Sinistra:

  • Ateniesei, Plateesi, Megaresi vs. alleati greci Beoti, Locresi, Mali, Tessali, Focesi e Macedoni;
Centro:

  • Egineti, Palei di Cefalonia, Leucadi e Anattori vs. Saci;
  • Ambracioti, Calcidesi, Eretriesi e Stirei vs. Indiani;
  • Ermionei, Fliasi, Micenei e Tirinzi, Lepreati, Trezeni, Epidauri vs. Battriani;
  • Sicioni, Arcadi Orcomeni vs. Medi;
Ala Destra:

  • Potidei e Corinzi vs. Medi;
  • Tegeati e Spartani vs. Persiani.

L’accampamento persiano poteva contare anche su truppe provenienti da: Frigia, Misia, Tracia, Peonia, Etiopia e Egiziani con armamenti leggeri.

Svolgimento della battaglia:



Il generale persiano Mardonio dopo aver fortificato le rive del fiume Asopo nella Beozia dove si era insediato, ascoltando i suggerimenti dei tebani cercò alleanze con le polèis greche sfruttandone i conflitti. Tattica che però non ebbe buon esito specie per il rifiuto ateniese, perciò decise di devastare l'Attica costringendo le armate peloponnesiache ad abbandonare l'istmo e aiutare Atene. Armate che non si mossero con grande tempestività, data la possibilità di sconfitta in campo aperto, ma che alla fine portarono in Beozia il più grande esercito greco dal tempo della guerra di Troia. Giunto nei pressi del monte Citerone, Pausania dispose le proprie unità in posizione favorevole impedendo le
incursioni dei Persiani. Mardonio inviò la cavalleria, comandata da Masistio, ad attaccare i Greci, sperando di attirarli verso la pianura o forse contando sulla possibilità che essa potesse avere successo nell'attacco alla falange greca sul terreno collinare. Masistio incontrò una ferrea resistenza da parte dei soldati provenienti da Megara e da Atene, sotto il comando di Olympiodoro, al centro delle formazioni greche. Masistio venne ucciso e la sua cavalleria dovette ritirarsi. I Greci
cominciarono allora ad allontanarsi dal passo verso la pianura di Platea, dove Mardonio aveva costruito un campo fortificato; lì gli opliti greci avevano la possibilità di combattere in formazioni lineari. Gli
Ateniesi formarono l'ala sinistra dello schieramento, mentre gli Spartani si trovavano sull'ala destra mentre gli opliti delle altre poleis erano schierati al centro. Entrambe le armate si accamparono una di fronte all’altra per 10 giorni, venendo a contatto solo con brevi incursioni. In ogni modo,
grazie ad esse, i Persiani resero difficile per i Greci l’approvvigionamento dell’acqua e catturarono inoltre una mandria di 500 buoi destinata ai nemici, così i greci furono costretti a trovare un altro accampamento. Si presume che in quei giorni compito affidato agli ateniesi da Pausania fosse quello di sfondare l'ala destra in cui vi erano gli eserciti degli alleati, cosa che per altro non riuscì e costrinse il generale a ricompattare l'esercito verso la sinistra dello schieramento ormai sfilacciato, in una posizione meno favorevole.

A questo punto Mardonio, dopo aver effettuato un consiglio di guerra dove
Artabazo consigliò di ritirarsi a Tebe dove essi avevano maggiori rifornimenti, decise di attaccare. Durante la notte, Alessandro I di Macedonia (detto il Filelleno) attraversò il fiume Asopo ed incontrò il generale ateniese Aristide e secondo quello che ci riferisce Plutarco, pronunciò le seguenti parole:
“ Ateniesi, io vi ho confidato questo segreto e vi proibisco di
riferirlo a chiunque, ma Pausania non deve rovinarmi. Non sarei venuto
a dirvelo, se non fossi veramente interessato alla Grecia. Mi sento un
greco e provengo da un’antica famiglia legata ad essa, per questo non
tollero vederla schiava.” (Erodoto IX, 44)
Quando i difensori greci, durante la notte del 12° giorno, decisero di muoversi facendo scivolare al centro gli ateniesi e portando il centro della coalizione a sinistra, Mardonio decise che l'occasione era
propizia e attaccò. La cavalleria persiana e gli arcieri furono i primi a gettarsi sugli Spartani, che erano ancora in marcia e poco dopo arrivò anche la fanteria. Gli Spartani si ritirano in alto sulle
montagne dove potevano difendersi meglio dagli attacchi della cavalleria. La quale aveva causato solo delle perdite lievi con l’aiuto degli arcieri e quindi ripiegò all’arrivo della fanteria. Gli Spartani
chiesero aiuto agli Ateniesi, che però non poterono fornire perché anch’essi attaccati dai Tebani (loro acerrimi nemici). La fanteria persiana, appartenente alla formazione denominata sparabara,
cioè i portatori di scudo, la fanteria pesante, erano in numero notevolmente superiore agli spartani, ma era però da considerarsi ancora troppo leggera se confrontata con la falange greca. L’arma di difesa persiana per eccellenza consisteva in un grande scudo di vimini, mentre i Greci potevano contare su di un pesante scudo rivestito in bronzo. I Persiani si posizionarono formando un muro di scudi dietro al quale iniziarono a lanciare frecce infuocate contro Spartani e Tegeani, i quali dopo aver sopportato quest’attacco passarono al contrattacco, costringendo gli Spartani a seguirli. I Greci forniti di lunghe lance possedevano un vantaggio tattico contro i Persiani muniti di lance più corte e spade, così la battaglia si trasformò in un massacro.
I Persiani furono annientati; Mardonio stesso fu ucciso da uno spartano di nome Aeimnesto. Nello stesso tempo in cui gli Spartani subivano l’attacco degli arcieri persiani, gli Ateniesi si mossero nella loro direzione, ma si trovarono di fronte gli alleati greci dei Persiani. Mentre molti Greci si dimostrarono dei codardi, i Tebani attaccarono e combatterono coraggiosamente venendo respinti e perdendo 300 uomini. Erodoto racconta che in quell’episodio il resto dei Greci e dei Persiani non parteciparono al combattimento, ma ciò sembra improbabile. Sfortunatamente, nessun’altra fonte ci dà una
completa descrizione di questa battaglia.
Il satrapo Artabazo arrivato con i suoi uomini sembra che decise di lasciare i superstiti dello scontro chiusisi all'interno dell'accampamento a se stessi, fu un massacro e assunto il comando ordinò immediatamente di ritirarsi, permettendo ai Greci di prendere possesso del loro accampamento.

Da notare: l'encomio al valore dato ad Aristodemo, il codardo (RIPTASPIS, colui che abbandona lo scudo) delle Termopili; l'assedio posto all'odiata città di Tebe 20 giorni dopo; la potenza navale persiana ancora da annientare.

Schema dei movimenti delle truppe durante la battaglia:
Platea Platea5

Le perdite sui fronti:



Stando a quanto dice Erodoto, solo 43.000 Persiani sopravvissero alla battaglia, mentre i Greci ebbero solo 159 morti. Lo stesso Diodoro Siculo dichiara che le perdite persiane non dovevano eccedere le 100.000 unità. Inoltre, secondo lui solo Spartani, Tegeani e Ateniesi morirono, essendo i soli a prendere parte al combattimento. Plutarco, che ebbe accesso ad altre fonti, ci fornisce un numero di 1.360 Greci caduti, che sembra molto più attendibile, mentre Eforo di Cuma probabilmente esagera quando dà perdite superiori alle 10.000 unità. Ma è un dato da non sottovalutare, perché anche Diodoro lo conferma. In ogni caso, le notizie storiche del periodo sono state influenzate
dall’evento e perciò il numero reale dei caduti non verremo mai a conoscerlo.
Un dato è certo, che la battaglia di Platea viene inserita nell’elenco degli scontri più violenti della storia e fu sicuramente il uno dei più cruenti visti fino a quell'epoca.

A voi,
Doc Sapo
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MessaggioTitolo: Re: Platea   Platea Icon_minitimeMar Nov 10, 2009 5:01 pm

Bel lavoro Platea 176360
Certo, se Leonida non avesse preso tempo, la reazione non sarebbe stata così pronta e i Persiani avrebbero avanzato molto di più.
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Nani4ever
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MessaggioTitolo: Re: Platea   Platea Icon_minitimeMar Nov 10, 2009 5:09 pm

di sicuro. bravo sapo. che ne dici di chiudere in bellezza con salamina?
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MessaggioTitolo: warhammer ancient battle ...... punti di riferimento   Platea Icon_minitimeDom Giu 06, 2010 8:44 pm

salve ti voglio riportare ha quesata ricerca delle guerre perrsiane ed alcuni scenari in versione warhammer ancient battle
ke trovi su questo sito




fammi sapere ke ne pensi
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Abhorash
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Abhorash


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MessaggioTitolo: Re: Platea   Platea Icon_minitimeDom Giu 06, 2010 10:15 pm

Bel lavoro.
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MessaggioTitolo: Re: Platea   Platea Icon_minitime

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Platea
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