Commissario Inquisitore Bernard Held

Questo è il BG della mia guardia. Visto che l'Imperium è grande e tutto può accadere, e i commissari divengono colonelli, perchè uno non può essere inquisitore?
A parte gli scherzi questo è l'inizio. Se avrò suscitato il vostro interesse, continuerò a spiegarvi il resto dello sviluppo. per ora, beccatevi il prologo.











“Sono un Inquisitore Thorista
dell'Impero: credo nel ritorno del nostro Santo Imperatore.


Sono un Commissario della Guardia
Imperiale: è mio compito preparare l'universo al Suo Ritorno.”




Il malcontento della guardia era
palese. La guerra su Strix 10 si stava protraendo da troppo tempo.
-Una cosa da niente.- avevano affermato gli ufficiali in comando –
la popolazione ha solo bisogno di essere sistemata a dovere.-

Non avevano fatto i conti con i poteri
perniciosi. Se Strix non pagava più il suo tributo in moneta
imperiale, non era di certo per l'incapacità della sua classe
dirigente. Era per la corruzione, ma non una corruzione avida, ma ben
peggiore, dell'anima. Una piaga che negli ultimi tempi, stava
dilagando in tutto l'universo, ripetendosi con le stesse modalità,
un piano dannatamente efficace.

Funzionava così: nei mondi
Teocratici, il clero ad un certo punto, si corrompeva, e al potere
faceva eleggere il più corrotto di tutti, un Apostata. Così, in un
processo lento ed efficace, la classe dirigente prima, e il popolo
poi, venivano lentamente corrotti. Oh certo, all'inizio si celebrava
ancora in onore del Dio-Imperatore, ma pian piano si venerava un solo
suo aspetto, come la possanza o la gloria, e come di queste fossero
elargite al suo rappresentante nel pianeta;alla fine il suo santo
nome era sostituito da uno più blasfemo, quello del demone che si
era impossessato del corpo dell'Apostata.

Così, quando un membro del
'Ecclesarchia passava da quelle parti, ironicamente, finiva lui sul
rogo. A Strix avevano sbagliato persona con cui festeggiare l'arrivo
del nuovo anno: il fratello-inquisitore Kramer.



Nella mensa ufficiale, abbondavano i
soliti commenti.

-E' uno schifo. La quarta compagnia si
è bloccata al passo 22. Nemmeno quel tentativo è riuscito a
sfondare le difese.-

-Come pensano che possiamo conquistare
la capitale se non vi possiamo nemmeno entrare? -

-Non lo so tenente.- il capitano scosse
la testa. Rimescolava la zuppa davanti a sé. Dopo un anno di
combattimenti, gli ufficiali non potevano più permettersi un rancio
diverso dalla truppa. Tutti il cibo standard: sostanzioso per dargli
le energie necessarie a combattere, insapore per fargli capire che
era finito il tempo delle comodità. - Ma dicono che il comando sta
per essere sollevato.-

Il giovane ufficiale sgranò gli
occhi. -Il generale Lowitz? Non ci credono. Dicono che sia
raccomandato da una potente famiglia nobiliare. E ha già parecchie
medaglie per campagne vittoriose...- Alla tavola dei due si stavano
sedendo altri ufficiali, interessati alla discussione. Dopotutto il
Capitano Nathel aveva sempre le informazioni giuste al momento
giusto, e quindi se raccontava qualcosa era perché ne aveva avuto
conferma.

-E' vero. Ma vi sono due poteri che
possono tranquillamente sollevarlo dal suo incarico... avete presente
la nave di classe trasporto che è atterrata ieri sera?-

-Certo i rinforzi.-

Un mesto sorriso si dipinse sul volto
del capitano.- Oh sì, i rinforzi. Ma che genere di rinforzi sono
quelli che si stanno accampando di fianco a noi?-

-Nessuno lo sa, per ora si sono tenuti
distanti dal nostro campo. Chi li ha visti dice che sono pochi, e
indossano delle armature a carapace nere su di una divisa rossa.-
rispose un altro capitano, a cui mancava la mano destra.

-E qui ritorna quel che vi avevo
accennato. I poteri che possono sollevare il comando. Il primo è il
commissariato, ma come ben sapete qui non ve ne sono. I combattimenti
sono stati troppo duri anche per le loro capacità.-

-Allora è da aspettarsi che vengano
sostituiti.- affermò qualche voce, un altro ufficiale curioso.

-Certo, ma un simbolo era dipinto nella
fiancata della nave, il simbolo del secondo potere di cui sto
parlando. Pensateci: qui non stiamo combattendo solo per liberare un
mondo, stiamo combattendo per liberare l'Imperium da una minaccia
alla sua anima.-

Calò improvvisamente il silenzio
nella sala. Qualcuno era entrato. Era molto alto, quasi due metri,
con una corporatura muscolosa, adatta al combattimento ravvicinato.
La testa era completamente rasata, gli occhi scuri indagatori, un
naso affilato come la lama ad energia che portava al fianco. Una
lunga cicatrice partiva dalla tempia sinistra, scendendo e tagliando
il labbro fino alla gola. La divisa era di un colore rosso acceso,
dai bordi bianchi, portata sotto una pesante armatura a carapace
nera. I guanti erano riposti sulla cintura, vicino alla pistola
perforante, lasciando le mani libere, mentre i piedi indossavano
pesanti stivali anch'essi neri.


La figura era inquietante, come un
ombra, e severa. Ma quel che rendeva spaventati gli ufficiali
veterani di tante battaglie, era il simbolo sullo spallaccio
sinistro: una I, attraversata da tre linee.

-In piedi.- ruggì il soldato. E tutti
si apprestarono ad eseguire il saluto militare, mentre una figura
entrava nella mensa...

a me suggestiona continua please!!
vorrei sapere come va a finire

Dal prologo mi sembra molto interessante !Ti consiglio vivamente di continuare la storia !Mi ha appassionato!

quoto e molto bella :)

vi ringrazio della vostra gentilezza, è un piacere avere lettori così cortesi. Ma bando alle ciance!








Di tutti i commissari che avevano
servito sotto il 12 Alacamiano, di sicuro questo sarebbe stato
ricordato a lungo. La figura era robusta e non troppo alta. Non era
così sgradevole, eppure di certo non poteva definirsi un uomo dai
bei lineamenti. Il naso era schiacciato, sicuramente doveva essersi
rotto più di una volta, gli occhi erano circondati da scure occhiaie
naturali, sopra cui spiccavano folte sopracciglia. Il mento era
largo, come il collo taurino.

Avanzò davanti ai presenti,
guardandoli uno per uno con quei profondi occhi, che sembravano
spuntare dall'ombra del cappello. Il lungo e nero pastrano, indossato
svolazzante sopra una grigia divisa, era fermato sul collo da uno
stemma. Lo stemma dell'Inquisizione, quel simbolo odiato e amato che
dava potere quasi illimitato al suo portatore.

Il Commissario Inquisitore, perché
rappresentava chiaramente entrambe le due figure, si fermò davanti
al bancone dove i cuochi servivano il cibo. Rimase per un istante
fermo, e per gli ufficiali quella manciata di secondi parvero un
identità. Le mani del nuovo giunto erano ferme dietro la schiena,
intrecciate.


-Sedete.- disse loro, con una voce
pesante. I soldati non si fecero ripetere l'ordine.

L'uomo si voltò con estrema lentezza,
con gli occhi socchiusi. Il capitano Nathel, sperava ardentemente
che, qualora si fossero aperti, non si posassero su di lui.

-Sono il Commissario Inquisitore
Bernard Held. Commissario per grazia dei miei insegnanti, Inquisitore
per ordine dell'Imperatore-Dio che serviamo.- esitò un istante.
L'aria era carica di tensione: Held aveva voluto mettere subito in
chiaro quali erano i suoi titoli, e quale rispetto era dunque a lui
dovuto.-Sono qui per una vostra carenza.-


Era un accusa. Pesante come un
macigno, violenta come se fosse stato scagliato contro il loro
stomaco. -E' un anno che siete su questo pianeta, e cosa avete
realizzato?- era una domanda a cui poteva benissimo darsi una
risposta da solo. Ma in quel contesto serviva a far pesare la loro
inadeguatezza.

-Tu.- Nathel volle sprofondare,
quando vide l'indice guantaio dell'uomo puntato contro di lui. -
Rispondimi. Servi dunque l'Imperatore con tutte le tue forze?-

-Sì, signore.-

-E perché dunque egli non ti ha
concesso la vittoria?-


-Perché signore, questa è una guerra
difficile, contro un nemico potente.- si arrischiò a rispondere, con
un coraggio che anche lui stentava a riconoscersi.

Il Commissario però sembrò
soddisfatto di questo. - In un altro posto, con un altro officiale
della propaganda, saresti già davanti ad un plotone d'esecuzione.-
replicò, come se quel che stava dicendo fosse una cosa comune di
tutti i giorni. E di certo, per chi combatteva nella guardia, lo era.
- Ma in questo caso farò un eccezione, visto che hai appena
affermato la tua devozione, Capitano Nathel.-

Una goccia di sudore scese lungo la
tempia destra dell'ufficiale. Come sapeva già il suo nome? Ma certo!
Quasi voleva ridere, da quanto stupida era la risposta. Aveva visto i
suoi gradi e letto il nome nella targhetta. Quel bastardo aveva
creato uno status di perenne tensione che rendeva importanti tutte le
sue parole.

-La verità, signori miei, è questa.
Voi non avete abbastanza fede.- continuò.- Qui non stiamo
combattendo una guerra di acciaio e carne. Qui stiamo combattendo per
la salvezza di un mondo. La sconfitta su questo luogo significa che
l'Arcinemico vi ha battuto.-

-L'Arcinemico, capito? Voi volete
essere battuti da lui?-

-No, Signore.- risposero all'unisono i
presenti.

-No, certo, chi vorrebbe. Chi mai
accetterebbe che un mondo venisse devastato dalla malattia? Che madre
vorrebbe vedere il proprio figlio darsi alla lascività, o il marito
divenire pazzo? Chi mai trascorrerebbe la notte in un luogo dove non
può sapere se la mattina si risveglierà vivo?... certo è che se
muore, non può proprio risvegliarsi!-

I presenti risero. Non sguaiatamente,
leggermente, ma abbastanza per scaricare la tensione. Il Commissario
Inquisitore Held levò dunque il cappello, passando una mano fra i
corti castani capelli. Il Capitano notò che era giovane, troppo
giovane per le cariche che ricopriva, e sicuramente il suo attendente
doveva avere come minimo otto anni più di lui.

-Signori, non ho deposto Lowitz dal
comando.- spiegò loro mentre si apprestava a dirigersi verso la
porta. -E nessuno di voi naturalmente. Sono qui per ricordarvi che
con la disciplina e con la fede si può vincere qualsiasi guerra.- il
suo attendente aprì la porta. Lui si fermò proprio nell'uscio,
girandosi un ultima volta, scrutando i presenti.

-Ma deludetemi e farò in modo che
rispondiate al' Imperium della vostra inadeguatezza. E allora
rimpiangerete di non essere finiti nelle fauci del' Arcinemico quando
ne avevate la possibilità.-

I due uscirono, nella sala regnava un
tetro silenzio. Pochi avevano voglia di terminare il pasto. Nessuno
di deludere il Commissario Inquisitore Bernard Held.

Ottime scelte, dalle descrizioni alla psiche dei personaggi, ho rivisto alcuni aspetti di Gaunt nel tuo protagonista. Una cosa che come posso dire? TI lascia con un sorriso quando arrivi alla fine.

Unica cosa che manca alla ricetta a mio modesto parere è una maggiore descrizione del reggimento o reggimenti che stanno combattendo, li avresti veramente fatti vivere se dietro avessero avuto una storia. Cosa che ti avrebbe portato fin dall'inizio a sentirti vicino al capitano Nathel.

Ti iscrivo già per il prossimo Aedo Zendriano.

Bello, anche se secondo me ti perdi un po' nella descrizione fisica dell'inquisitore. Dovresti condensarla, in maniera che il lettore si faccia subito, in due righe, un'idea di come sia fatto.

farò tesoro dei vostri consigli e vedrò di rivedere dove pecco.
In primis il fatto della somiglianza con Gaunth. Ma per quello spero che proseguendo con la storia si veda la differenza.
@ Kurush-var ho letto (non capito troppo bene ) del concorso, e al prossimo tenterò la fortuna.

Quoto yakumo per i consigli!
per il resto davvero i miei complimenti l' ho letto tutto d' un fiato dall' emozione!

complimenti fratello ottima scrittura a parere mio!!dagli uno sguardo alla mia BG crociata Veritas e dammi un tuo parere in PM!!!

resta il fatto che hai fatto davvero un bel lavoro!!!continua cosi!!!!

vi ringrazio! E allora si continua!











-Mi è concesso
parlare liberamente?-chiese l'attendente, mentre lasciavano alle
spalle la mensa ufficiali, per dirigersi verso la loro sistemazione.

-Non vorrei
concedervelo Holsten. Ma sono sicuro che allora vi prendereste questa
libertà.- il primo sorriso della giornata per il Commissario, che
si riduceva a piegare verso l'alto il labbro sinistro. Un ghigno come
quello dei cani che mostrano al rivale le zanne.

-Teatrale come
sempre.- continuò il soldato, per nulla toccato dal sarcasmo
dell'Inquisitore.-Ma è quello di cui han bisogno? Una pacca
sulla spalla e ricordare che l'Imperatore veglia su di loro?-

Il commissario sospirò.
Conosceva da tempo il compagno, e quindi sapeva a cosa stava
puntando.<-Vi siete informato adeguatamente sul reggimento, e ora
volete condividere con me le vostre scoperte.-

Holsten estrasse dalla
tasca destra ad altezza coscia un d-pad. Rovinato ad essere precisi,
visibili segni avevano intaccato la vernice nera e lo schermo;
probabilmente per l'abitudine del soldato di accedervi in qualunque
momento e utilizzando le dita per scorrere le informazioni

-Il
12 Alacamiano, guidati dal Colonnello Lowitz si trova in istanza in
Strix 10 da circa un anno standard. Il tempo previsto per la cattura
della città-metropoli era di tre mesi standard, quindi le previsioni
sono state disattese da nove mesi standard e sette giorni.- il
tono della voce era freddo e sintetico, di quelli che utilizzano gli
ufficiali incaricati di presentare il biefring di una missione, un
tono e una velocità che non permetteva di interrompere per delle
domande, se non quando egli non lo concedeva.

-Il pianeta Strix 10
è prevalentemente desertico in superficie, molti sono i solchi che
lo attraversano, frutto dell'erosione di agenti atmosferici e lo
scorrere di fiumi. Fiumi che si stanno seccando per via del clima
secco causato dall'inquinamento ambientale.-

-La popolazione,
oramai decimata, risiede in una grande metropoli, che nemmeno si è
data un nome, visto che non ha bisogno di distinguersi da altre
città, questo porta a identificarla come Strix10 essa stessa. Il
fatto per cui non venga abbandonata è data dal fatto che in fondo al
crepaccio su cui si trova, vi scorre un fiume che permette la vita ed
energia elettrica tramite mulini e ventole.-

-La città è
comunque costruita per essere ben divisa fra le caste sociali. Al
piano superiore, si trova la nobiltà e il clero. O quel che ne
rimane di esso. Al centro la popolazione e in fondo le fabbriche e
altri attività commerciali. La comunicazione fra i vari piani
avviene tramite ascensori gestiti dalla stessa forza di difesa. Ogni
cittadino ha un proprio lasciapassare, che gli permette di muoversi
tra i piani.- si fermò, scorrendo con il pollice varie pagine
testuali.

Superarono quindi la
zona dell'Alcamiano, trovandosi nel temporaneo spazioporto da cui
giungeva il vettovagliamento e i rinforzi della forza d'invasione.
Una strana figura si parò loro davanti, svolazzando con delle ali
bioinnestate. Aveva le fattezze di un puto della preistoria
terrestre, o do un bambino paccioccoso. Solo che il volto era
nascosto da un inquietante maschera di teschio ghignante, e i suoi
verdi occhi non avevano un riflesso vivo.

-Padrone.- disse
la curiosa creaturina biomeccanica, con una voce elettronica. -Il
vostro seguito vi aspetta nella tenda.-

-Grazie Abadias.
Avvisali che li raggiungeremo presto.- il cherubino eseguì un
breve inchino a mezz'aria, e si allontanò svolazzando come si era
avvicinato ai due.

-Diamine, mette i
brividi.- commentò il soldato -Proprio una simile... cosa
doveva fornirvi il vostro mentore?-

-Suvvia Holsten, non
mi direte che il un rude e temprato veterano come voi ha paura di
Abadias! Dopotutto serve l'Imperatore molto meglio di alcuni uomini
che ho conosciuto.-

-Come volete voi.
Comunque ho qui le informazioni riguardante il reggimento. Proseguo?-

Il commissario fece un
gesto con la mano destra, invitandolo a proseguire.

-Il colonnello Lowitz
comanda da tempo il 12 Alcamiano, e con parecchi successi. La presa
di Simun, il crollo di Onarn, e varie difese planetarie da feccia
Xeno e simili. Il suo motto è sempre stato: L'esitazione porta alla
sconfitta.-

-Il reggimento
infatti è famoso per offensive condotte ad alta velocità. Al metodo
standard di reclutamento e addestramento, si preferisce lo stile
ribattezzato “Lampo e Tuono.”-

-La tattica è
semplice. Al Tuono appartengono i corazzati da battaglia, solitamente
artiglierie di tipo Leman Russ. Questi martellano le posizioni del
nemico con fuoco fitto e continuato a secondo di quanto ne richieda
l'occasione. Dopodiché avanza lo schieramento Lampo. Le guardie
imperiali sono tutte imbarcate su chimera e altri veicoli d'assalto,
e si dirigono verso le linee nemiche, supportate da squadroni di
Sentinel e Cavalleggeri. Come ci si può aspettare, preferiscono armi
d'assalto quali fucili termici e lanciafiamme per supportare la forza
d'urto. Una volta conquistati gli obiettivi, li trattengono fino
all'arrivo degli squadroni Tuono che li han seguiti a debita
distanza.-


-Ebbene Holsten,
perché sono stati scelti loro per l'assedio?-

-Semplice. Lowit
voleva applicare una nuova variante nel suo schema, con l'utilizzo
della tecnologia Valkyrie e Vendetta. Il paracadutare uomini
all'interno delle mura dopo il bombardamento iniziale, uomini che
avrebbero dovuto sistemare delle cariche esplosive nei punti
nevralgici, paralizzando i difensori nell'organizzare la difesa.-

-E perché non ha
avuto successo?- lo incalzò l'Inquisitore.


-La contraerea.
Essendo un pianeta vasto e in gran parte deserto, la popolazione si
sposta per ricognizioni attraverso aeromobili. Non solo, dopo un
attacco di una strana razza Xeno che si muoveva tramite moto a
reazione, la metropoli si è attrezzata con armi contraeree. Inoltre
i Leman Russ non sono adatti all'assalto di cinte murarie, l'ideale è
l'utilizzo di obici, risorsa di cui il reggimento non è
particolarmente fornito-

- Quindi questa
tattica non si può applicare.-

-Solo una volta ha
dato i suoi frutti, Signore. E il Colonnello Lowitz era nel suo
Chimera quando sono penetrati nella città. Ma ha dato poi l'ordine
di ritirarsi.-

-Perché?-

-Questo, signore, lo
ignoro.-

-Qualcosa da chiedere
direttamente al Colonnello allora.- commentò l'Inquisitore,
mentre varcava la soglia della sua tenda comando.

Era parecchio larga,
tanto da poter essere adibita a spazio abitativo e operativo per più
persone. Queste erano riunite attorno ad un tavolo elettronico, su
cui potevano far scorrere informazioni tramite la semplice pressione.

L'apparecchiatura
emanava un ronzio continuo, e illuminava la sala di un verdino
spettrale, cosa che rendeva inquietanti i presenti: il seguito
dell'inquisitore.

Il primo era chiaramente
un medico. Lo si capiva dalle insegne e simboli che presentava sulla
veste, nera e lunga, che arrivava fino ai piedi e copriva anche la
testa con un cappuccio. Indossava però due strani indumenti: un
cappellaccio consunto a tesa larga, e una maschera inquietante: senza
lineamenti, si protendeva in avanti come un becco, e dai buchi
fuoriusciva un aroma di incenso bruciato. Le mani erano guantate,
dalle dita lunghe e affusolate. Gli occhi erano vividi, e di una
strana luce giovanile.

Al suo fianco, dopo il
cherubino-servitore Abadias, stava una donna. Il fisico era slanciato
e magro, rivestito da varie fasce e custodie, una specie di nera
tuta da combattimento. Sembrava una corda tesa, pronta a colpire. Le
dita erano lasciate libere, e le unghie smaltate di nero. Nero era
anche il trucco che delineava i lineamenti del viso, bellissimi,
eppure spietati. Stava sistemando i neri e lunghissimi capelli, in
una coda da cavallo.

-Signori- disse il
Commissario Inquisitore, levandosi i guanti e gettandoli sopra il
tavolo tattico.-E' ora di lavorare.-

come al solito davvero 1 bel lavoro non c' è k dire..

Ottimo lavoro !Un racconto davvero appassionante !!

Veramente bello......non sò...appassionante, come se volessi sempre sapere di + su quello ke succede! :@@: Comunque essendo nuovo di qui mi sono chiesto perchè appena mi sono registrato è apparso una specie di riquadro dove c'era la registarzione della colonna sonora di halo combat evolved : qualcuno sà perchè è stata mesa lì?' :help:

davver bello complimenti :@@: molto appassionante bravo