curioso come funzioni il cervello a volte... ho copiato molto similmente una fiaba gia' esistente di andersen senza saperlo..
non ricordo nemmeno di averla letta e sinceramente durante la sua stesura, pensavo solo " e' simile allo schiaccianoci, ma nemmeno troppo"..
poi una mia amica me l'ha fatto notare... che cosa strana.
beh io ve la propongo lo stesso:
" C'era una volta, tanto tempo fa in un baule all'interno di una reggia incantata, un soldatino di piombo.
Un
tempo era stato il giocattolo preferito del piccolo principino, oramai
divenuto adulto, e dunque incurante della sorte del suo compagno di
giochi.
Si avvicinava il natale, e nel sempre piu' freddo baule
il soldatino si sentiva solo. Era triste, ed i colori della sua giacca
col passare degli anni si erano scrostati o sbiaditi, ma un giorno gli
accadde di sentire una dolce voce cantare.
Per giorni interi non
fece altro che ascoltare le melodie intonate da chissa' quale splendida
creatura, e solo sognava di poter conoscere la fonte di tale gioia.
Le
sue preghiere furono esaudite, perche' nel trambusto generale delle
pulizie d'inverno il ciambellano del castello, dopo aver svuotato il
baule, ripose con cura il soldatino sulla mensola sopra il caminetto
regale.
Durante la notte della vigilia, il soldatino quasi si
squaglio' dall'emozione, perche' riusci' a scorgere nel punto piu' alto
dell'albero natalizio una fatina di vetro.
Era quella la fonte
delle dolci melodie, che pero' solo lui sembrava poter sentire. La
fatina era bellissima, dai fini lineamenti del viso, lunghi capelli
argentati, ricavati dalla criniera di un unicorno e rari zaffiri azzurri
erano i suoi occhi.
Il soldatino non sapeva di essersi
innamorato, sin dal primo istante in cui aveva udito il canto.Il fato
volle che alla regina non piacesse avere una fatina in cima all'abete, e
dunque la sostitui' con una stella dorata, trovando posto per la
creatura di vetro affianco al soldatino.
Passarono alcuni giorni,
il natale era solo un ricordo ormai, ma il soldatino era troppo timido
anche solo per rivolgersi alla splendida fata.
Prese lei allora l'iniziativa, ed incomincio' con il rammendarli l'uniforme, riposizionargli il cappello..
Ogni
volta che le sue candide mani di vetro, sfioravano il volto di piombo
del soldatino lui fremeva, invaso da un emozione incontenibile..
Aveva
pero' paura di ricambiare, perche' sapeva che la fatina era di vetro,
anche il minimo tocco l'avrebbe potuta allontanare da lui,
danneggiarla.. il soldatino era felice anche solo di averla vicino.
Era
quasi la notte di capodanno, il soldatino assopito non si accorse della
fatina, che si stava avvicinando a lui, con un dono; era un nuovo
bottone per la sua giacca. Una volta aperti gli occhi il soldatino si
commosse, non pote' piu' sopportare il peso che gli gravava nel cuore, e
decise di abbracciare la fatina.
La fatina si lascio' abbracciare, per un lungo istante i due amanti si baciarono.
Non si accorsero nemmeno che il peso del soldatino li stava facendo cadere, verso l'interno del caminetto.
Caddero danzando in aria, come in un valtzer..
il soldatino fece appena in tempo a dirle: " Ti Amo".
Nelle
fiamme ardenti del caminetto il vetro ed il piombo si fusero assieme,
congiungendosi in una magnifica composizione artistica, che la servitu'
trovo' la mattina del giorno dopo nella cenere.
Una rosa di cristallo e piombo.
Il re stupito da tale artificio di rara bellezza, decise di piantarla nel giardino. La rosa getto' radici, divenne pianta...
Da
allora la famiglia reale ogni notte di capodanno, vede riflessi nei
petali cristallini del roseto, il soldatino e la fatina danzare...
Ed una melodia provenire dai calici dei fiori."