Talaban Guardiano di Zendra
Età : 38 Località : Muggiò,Genova,Cuneo, Pasturo Messaggi : 6935
| Titolo: 3° Aedo Zendriano: Caro figlio Ven Set 03, 2010 11:59 am | |
| Caro figlio, come scriveva Majakovskij, "dobbiamo strappare gioie ai giorni futuri". Qui gli strappo la migliore, scrivendo una lettera al figlio che avrò, te. Nella mano ho una matita che si muove da sola, mossa sola dal mio cuore, scrive parole che per ora non puoi sentire,mettendole in ordine su un foglio, così da fartele arrivare intatte. Prima di quando potrai camminare, avrai già scoperto molto su questo “ciclope” che un giorno chiamerai papà, delle sue braccia tatuate volte ad abbracciare qualcosa che ora non c’è e dai suoi buffi capelli che ti solleticheranno il volto e che saranno tra le prime cose che stringeranno le tue piccole manine. E riderai perché racconterà delle storie buffe, senza però ricordarsi come iniziano e come finiscono,mancando di un senso e senza capire dove inizia e dove finisce la realtà,ti parlerà di strane creature e di buffi incontri. Ma lo troverai per tutti i tuoi perché, per tutti i momenti in cui avrai bisogno di qualcuno che ti aiuti, per tutte le volte che farai un brutto sogno lui sarà li a tenerti la mano e proteggerti e canterà le sue ninnananne per farti addormentare, con questa sua roca voce squassata dalla tosse e dai difetti di pronuncia. Qua alla finestra mi arriva il vento, che già mi parla di noi, portandomi la voce che avrai,che riempirà questa casa col suo suono,illuminando le nostre giornate. Strappando gioie ai miei giorni futuri sogno il tuo viso quando avrai la mia età, non riuscendo a rinunciare a volerti speciale,sapendo che sarai la mia vita anche se normale. Ho la paura di avere poco da dirti, ma la speranza che ti possa servire, ti insegnerò che c’è sempre un traguardo che ci aspetta,anche dietro ogni sconfitta, e che il valore di un uomo non si misura da quanto va al tappeto, ma da come si rialza, ma che non ci sarà nemmeno nulla di cui vergognarsi se due lacrime righeranno il tuo volto. Ti insegnerò quello in cui credo, ma sarai sempre il mio figlio amato qualsiasi cosa tu scelga, ti sarò accanto tenendoti per mano e aiutandoti a camminare, ma anche quando lascerai la mia mano, sia quando muoverai i tuoi primi traballanti passi, quando farai le prime corse, quando ti avvierai verso la tua scuola, quando uscirai per conto tuo, quando farai i fatidici passi verso l’altare, io ci sarò sempre, pronto a tenerti di nuovo la mano e a cantarti le mie ninnane, e pregherò che avrai qualcuno nel letto a scaldarti via l'inverno.
Tuo, già innamorato di te, padre.
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