Vi posto qui di seguito un divertente articolo che ho trovato in giro sul net (presa dal CorSera):
Ecco le cartine irriverenti che mappano gli stereotipi europei. Il lavoro dell'artista bulgaro Yanko Tsvetkov di stanza a LondraPer gli americani il nostro paese è sinonimo di «mafia e di padrini», per i francesi siamo «i cugini chiassosi»
MILANO - Esiste l'Europa del mercato comune e della pace continentale. Quella di Schengen e delle frontiere aperte. Ed esiste anche l'Europa degli stereotipi che nonostante i secoli restano saldi e non muoiono mai. L’ha dimostrato l'artista bulgaro di stanza a Londra Yanko Tsvetkov che ha mappato i luoghi comuni che da sempre germogliano nel Vecchio Continente: il designer ha provato a raccontare come i cittadini dei diversi stati dell'Unione Europea vedono i loro vicini più prossimi. L'esperimento si è tramutato in un autentico successo e oltre mezzo miliardo di utenti ha ammirato sul sito web dell'artista la serie «Mapping stereotypes» le beffarde mappe degli stereotipi europei.
L'EUROPA VISTA DAGLI ITALIANI - Una delle prime cartine geografiche è dedicata all'Europa vista dagli italiani. Il quadretto che ne esce non è molto gratificante per il Belpaese. Perché se dei nostri cugini francesi apprezziamo o conosciamo solo la prèmiere dame (non è un caso che per gli italiani raccontati da Tsvetkov la Francia è «l'Impero di Carla Bruni»), della Spagna riconosciamo l'affinità culturale (il paese iberico è indicato come «una terra dai dialetti italiani») mentre del Portogallo ammiriamo la consanguineità con il Brasile. Gli stereotipi si fanno più forti se volgiamo lo sguardo a est: l'Ungheria per gli italiani è il «paese delle pornostar», la Romania è quello dei «ladri», la Bulgaria è la «terra delle babysitter» mentre gli ex paesi jugoslavi sono «terre inesplorate e sconosciute». La Russia è conosciuta unicamente per il gigante Gazprom da cui compriamo l'energia per riscaldarci in inverno, l'Ucraina come la «terra delle donne con le trecce», mentre la Polonia resterà per sempre lo stato del Papa. L'Inghilterra è il paese dello stadio di Wembley, il Belgio con la sua capitale Bruxelles è «la terra dell'Unione Europea», mentre l'Olanda è conosciuta unicamente come il paese della «cannabis libera». Poi parafrasando una celebre battuta di Orson Welles nel film "Il terzo uomo" la Svizzera per gli italiani resta «il paese degli orologi a cucù», mentre i tedeschi sono «clock addicts» ovvero malati di precisione. La Svezia è la terra della Volvo, la Finlandia quella della Nokia, la Danimarca il territorio dei Vichinghi e infine la Turchia è il «paese della danza del ventre». Ma forse lo stereotipo più tagliente è quello che registra l’apparente divisione del Belpaese: sulla mappa dedicata alla nostra terra il Nord è indicato come la repubblica italiana, mentre parte del centro e tutto il sud è definito Etiopia.
L'ITALIA VISTA DAGLI ALTRI - Non va meglio se guardiamo le altre cartine e notiamo quali stereotipi usano gli europei e gli americani per identificare l'Italia. Per gli americani il nostro paese è sinonimo di «mafia e di padrini», per i francesi siamo «i cugini chiassosi e amichevoli», i tedeschi ci guardano come «la terra della pizza e dei musei», i bulgari come la «patria degli spaghetti», mentre l'Inghilterra ci associa al resto del continente definendoci «l'Impero federale e diabolico d'Europa».
GLI ALTRI STEREOTIPI - Non solo l'Italia e gli italiani sono vittime di pungenti luoghi comuni. Gli americani guardano i francesi come «gente maleodorante», i russi restano i soliti «comunisti», i tedeschi sono «i cultori di una pornografia spinta» mentre i territori che confinano con l'ex Unione Sovietica sono un unico territorio che fa da «zona cuscinetto» contro il nemico russo. Irriverente è anche il mondo visto dalla Francia: gli inglesi resteranno sempre gli «uccisori della vergine» (la pulzella d'Orleans Giovanna D'Arco), i tedeschi ironicamente sono «i migliori amici»; gli spagnoli «i ballerini di flamenco», i portoghesi «gli alleati degli inglesi», mentre i polacchi non possono essere che «gli idraulici». L'Ungheria è la terra d'origine di Sarkozy, mentre la Romania è il paese dei "fratelli poveri". La Turchia per la Francia è «chiaramente uno stato non europeo» e la Russia resta «il sogno di Napoleone». I tedeschi restano i più sobri nei giudizi: la Francia è il «Regno di Eiffel», la Svezia quello «di Ikea», la Spagna e la Grecia sono «i paesi degli hotel low-cost», la Turchia il luogo dove trovare «manodopera», la Bulgaria l'eldorado dell'amata «schnapps» (il liquore superalcolico) e la Russia «la porta verso il gas». L'ideatore di queste cartine irreverenti si dichiara felice del successo ottenuto: «Ho creato la prima mappa nel 2009 quando in Europa vi è stata la crisi energetica - dichiara Tsvetkov al Daily Telegraph di Londra -. L'ho fatto unicamente per far divertire i miei amici, ma dopo che ho messo le mappe sul mio sito web molte persone mi hanno fatto sapere che apprezzavano la mia ironia. Così ho deciso di concentrarmi sul progetto e ho mappato gli stereotipi basandomi sui luoghi comuni presenti negli stati europei. Sono rimasto davvero sorpreso dal successo e mai avrei pensato di riscuotere tanto entusiasmo».
Fr.Tortora corsera
21 settembre 2010
L'Europa vista da Yanko Tsvetkov, l'artista bulgaro è di stanza a Londra
L'Europa vista dagli americani
L'Europa per i francesi. O con noi o contro di noi sembra essere il motto della République: gli odiati inglesi sono assassini di vergini (Giovanna d’Arco...), l’Austria gli ex arcinemici, la Germania i migliori amici. La Russia è il sogno napoleonico, la Turchia non è certo europea. Ma l’Italia è semplicemente gente rumorosa
L'Europa secondo i tedeschi. Stereotipi tecnologico-economici per l’Europa interpretata dai tedeschi: Ikea in Svezia, telefoni cellulari in Finlandia, riserve di gas in Russia, forza lavoro in Turchia. E proletariato nell’ex Ddr. Ma altri sono più d’ordine culinario: pizza in Italia e cotolette in Austria, gulasch in Ungheria e whisky in Irlanda
L'Europa per gli italiani. A est di Trieste una combinazione di pornostar e baby-sitter, ladri e bizantini, bevitori di birra e danzatrici del ventre. A nord prevale lo sport (rugby in Irlanda e Wembley in Gran Bretagna), a ovest la visione italocentrica (Carla Bruni in Francia, dialetti italiani in Spagna). E il nostro Paese è diviso a metà: il sud è Africa
L'Europa per i Bulgari
L'Europa per gli inglesi. Una visione che tradisce l’assenza di «sentimento europeo» e attribuisce ai Paesi del Continente o una funzione vacanziera-consumistica (crema solare in Spagna, droghe in Olanda, torta in Austria) o un certo disprezzo (ex Jugoslavia: non pervenuto). L’Italia, per gli inglesi, sarebbe terra di uomini abbronzati e canuti
L'Europa per gli uomini gay