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| Viaggio nell'inferno dei rottami | |
| | Autore | Messaggio |
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Maresciallo_Helbrecht Veggente di Zendra
Età : 39 Località : Svizzera Messaggi : 12617
| Titolo: Viaggio nell'inferno dei rottami Mar Dic 28, 2010 11:32 am | |
| VIAGGIO NELL’INFERNO DEI ROTTAMI - IN MENO DI UNA GENERAZIONE, STANNO SPARENDO OGGETTI E LAVORI CHE AVEVANO RESISTITO 5, 20, 500 ANNI - DAL FAX AL LIBRO DI CARTA, DALL’ENCICLOPEDIA PORTA-A-PORTA (SU INTERNET LE INFORMAZIONI, NEI CALL-CENTER I VENDITORI) ALLA RADIOSVEGLIA, PER NON PARLARE DELLA GIÀ DIMENTICATA VIDEOCASSETTA - PIÙ PREOCCUPANTE, O FORSE RILASSANTE, IL FATTO DI NON DOVER PIÙ RICORDARE NULLA: DAL NUMERO DEL DENTISTA ALLA BATTAGLIA DI LEPANTO, C’È GOOGLE SUL CELLULARE…
Egle Santolini per "La Stampa"
Hai ancora un videoregistratore, un'enciclopedia in 20 volumi, i tomi cartacei delle Pagine Gialle? Sinceramente: da quanto tempo non li usi? Verrebbe voglia di buttarli giù dalla finestra, si fosse meno civilizzati. Verrebbe anche voglia di cercare i colpevoli, andando subito a parare nei soliti sospetti, in primis Steve Jobs e Mark Zuckerberg. Le celebrazioni per il decennio che si chiude venerdì prossimo comportano anche quest'esercizio di pulizia mentale: la rassegna delle cose che non servono più, oggetti che magari ci sono costati un sacco di soldi, e dei luoghi che non abbiamo più ragione di frequentare.
I negozi di dischi, per esempio; e fra un po', tragedia, pure le librerie, se attaccano i trend in arrivo dagli Stati Uniti. Ci ha provato con sadica minuzia il sito Business Insider, subito rimbalzato dal collettore di notizie Huffington Post. E ci è riuscito così bene da suscitare, fino al momento in cui scriviamo, 1396 commenti, tra il nostalgico e l'imbestialito. Non è semplice assistere all'uscita di scena dei feticci che ci hanno accompagnato. Tra chi ha voluto dire la sua c'è anche chi rimpiange le cabine del telefono.
E chi segnala che, sì, è vero, il fax non servirebbe più a niente. Se non fosse che è l'unico mezzo per trasmettere una firma. Cosa che all'e-mail ancora non riesce. I cd, certo: ammazzati da iTunes. I videoregistratori soppiantati dai servizi on-demand e dallo streaming; e bisogna dire ciao ciao per sempre anche alle ultime, superstiti cassette Vhs.
Volano nei grandi pascoli dei cieli merceologici anche le agende di carta, sempre che non si sia divorati dall'ansia di perdere tutto per un blackout, e sembra ieri quando la filofax ad anelli rigonfia di contatti era lo status symbol più prezioso per il rampante Anni Ottanta (il rolodex da scrivania, feticcio newyorkese, da noi invece non ha mai attecchito granché). Finite le contorsioni in macchina per ripiegare come si deve la cartina stradale, niente più visite al negozio per far sviluppare le foto delle vacanze, silenziato per sempre il «buzzz» del modem che, appena dieci anni fa, ci faceva sognare perché segnalava che stavamo per entrare «in rete».
Di lì, non siamo praticamente più usciti: anche se allora dovevamo farlo stando alla scrivania e ora è tutto in uno scatolino che ci portiamo appresso. A rischio, grave, cose di cui mai avremmo pensato di poter fare a meno, come le conversazioni al telefono, gli orologi da polso, i francobolli, perfino l'odiosa radiosveglia che, già in agonia, si tentò di umanizzare con suoni orientaleggianti, felpatamente New Age. Quanto alle lettere scritte a mano, bisognerà farsene una ragione.
È vero che si segnalano, in controtendenza, certi seguitissimi corsi di calligrafia, ma par di capire che i nuovi Abelardo ed Eloisa al massimo twitteranno. Commenta un post dalla Scandinavia: «Mia zia ci ha sempre incoraggiato a scrivere con la penna senza pensare ai futuri sviluppi tecnologici, ma l'altro giorno mi ha confessato di essersi sbagliata. La posta su carta è morta». E i venditori di enciclopedie porta-a-porta, tipo Carlo Verdone in «Acqua e sapone»? Tutti finiti a lavorare in un call center: oggi basta un'occhiata a Wikipedia e ti togli qualsiasi dubbio.
I Quindici, Conoscere, quei volumi colorati da stanza dei ragazzi sono diventati teneramente obsoleti come il Mago Zurlì. Ma è il caso del fax a suscitare un deciso risentimento, per la brevità della sua permanenza tecnologica nella nostra vita. Quando si materializzò negli uffici, primi Anni Ottanta, sembrò un manufatto alla Star Trek connesso al mistero della telecinesi. Oggi è un pezzo di ferraglia ingombrante e polveroso, se ce l'hai lo nascondi, peggio ancora se è incorporato a quell'altro cimelio garibaldino che è il telefono fisso.
Restano infine, nella lista di Business Insider, un paio di concetti astratti che suscitano qualche osservazione vertiginosa. Pare sia finito il senso del ricordare, perché tanto qualsiasi cosa te la ritrovi sul Web, dal numero di telefono del dentista al cognome del compagno di banco in quinta ginnasio: opportunità interessante per i boomers senescenti.
Sembra però che si sia dileguata anche ogni differenziazione fra vita privata e vita professionale, perché se sei connesso lo sei indifferentemente, per il capo come per gli amici: e il cellulare intelligente, bombardandoti di mail, non fa distinzioni. È il progresso, bellezza, e non ci puoi fare niente.
Fonte: LaStampa 27-12-2010 | |
| | | PaulP Utente
Età : 38 Località : torino Messaggi : 554
| Titolo: Re: Viaggio nell'inferno dei rottami Mar Dic 28, 2010 4:22 pm | |
| Vero, ma solo per alcuni manufatti, anche se faccio prima a dire quali secondo me rimangono in auge: -Libri, sono convinto che una loro scomparsa sia improbabile, è vero che se ne vendono di meno ma un lettore vero continua a comprarseli e a leggerli, nulla è più impagabile di andare a letto, accendersi la luce, aprire alla pagina dove hai lasciato il segnalibro scendendo dall'autobus e finire il capitolo :sorr: -Fax, purtoppo (o per fortuna) la legal mail è ancora poco diffusa, perlomeno per la mia personale esperienza, e inoltre ti rilascia un report affidabile -Lettere, verissimo nessuno scrive più, tranne le raccomandate con riìcevuta di ritorno, che avendo valenza legale, sono sempre usatissime Un ultima riflessione sull'informazione in rete, purtroppo è assodato che la conoscenza in rete sia molto più fallace e imprecisa di qualunque enciclopedia, è sempre necessario essere critici ma il suo più grande pregio è il continuo aggiornamento, e non è poco. - Maresciallo_Helbrecht ha scritto:
- È il progresso, bellezza, e non ci puoi fare niente.
Troppo CyberPunk :sorr: | |
| | | Maresciallo_Helbrecht Veggente di Zendra
Età : 39 Località : Svizzera Messaggi : 12617
| Titolo: Re: Viaggio nell'inferno dei rottami Mar Dic 28, 2010 5:39 pm | |
| Anche io non credo nella scopmparsa del libro (e del giornale) cartaceo in tempi brevi ma sul lungo periodo non saprei... Ovviamente un libro cartaceo ha e sempre avrà molta piu poesia che un e-book. E lo stesso dicasi per il buon vecchio vinile rispetto ai piu moderni MP3 (ormai la mia collezione di vinili è vista solo come atiquariato :105.: ). È ovvio che tutto cio che è elettronico è molto piu comodo, maneggevole, flassibile e, sopratutto, gratuito (in modo piu o meno legale) ed è altresi vero che molte delle invenzioni che negli ultimi decenni avrebbero dovuto rivoluzionare il mondo sono stati dei flop (penso sopratutto ai fax per uso privato o dei minidisc che avrebbero dovuto rimpiazzare i CD). Però veder sparire cosi in fretta degli oggetti ai quali tutti, chi piu chi meno, ci siamo appassionati spiace... | |
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| Titolo: Re: Viaggio nell'inferno dei rottami | |
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| | | | Viaggio nell'inferno dei rottami | |
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