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 L'inutilità della democrazia

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MessaggioTitolo: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 6:19 pm

Dato che in questi giorni sono sotto esami, fra filosofia del diritto e diritto costituzionale, per non parlare del diritto privato, ne sento di tutti i colori, e buona parte riguarda la democrazia.

Io non mi definerei democratico, se non fosse che non saprei in che altro modo definirmi. In un mondo in cui tutti siamo democratici, questa parola assume numerosi significati diversi. La democrazia di Berlusconi è diversa dalla democrazia di Obama, la democrazia cinese è diversa da quella iraniana, la democrazia ateniese è diversa da tutte quelle moderne.
Per inciso, non commettiamo l'errore di considerare la nostra democrazia come l'unica, o la vera democrazia. La D moderna dei paesi occidentali è una democrazia liberale, ma è completamente diversa dalla democrazia di Rousseau, che pure è il padre della democrazia moderna, o dalla democrazia ateniese, che pure è la prima democrazia esistita.

Nella nostra D, noi ci esprimiamo alle elezione od ai referendum (1 volta all'anno, toh), in quella antica decidevano insieme per quasi tutto. Loro conferivano questo potere di voto solo a relativamente pochi, niente donne o schiavi, ma lo utilizzavano molto più spesso di noi, ed in questo senso erano più democratici.

Qualcuno ha detto la D ha un solo pregio, e cioè che l'eletto non può essere più stupido di chi lo ha eletto, ed io mi sento d'accordo. Un altro tizio sosteneva che la D fosse il peggior regime politico del mondo, a meno che non si guardassero tutti gli altri. Onestamente, non mi sento di dar torto neache a questo qui.

La nostra democrazia non funziona, perlomeno quella italiana. Credo che una D rappresentativa possa funzionare solo se tutti gli elettori siano in grado di svolgere i compiti affidati agli eletti, ossia che chiunque possa votare per eleggere un parlamentare (perchè noi votiamo per il parlamento, non per il governo od il presidente, occhio) possieda tutti i requisiti per essere un parlamentare egli stesso, capace di svolgere il suo lavoro in maniera discretamente efficace. Di che, abbiamo due opzioni:

1) limitiamo il diritto di voto solo ad una classe scelta. In base a quali criteri la scegliamo ? Bella domanda. Abbiamo una garanzia che così possa funzionare ? No.

2) portiamo il livello di educazione/intelligenza/facoltà intellettive o quello che è di TUTTI a tali livelli.

Tale obiettivo è chiaramente utopistico, e siccome Machiavelli ci insegna che dobbiamo guardare alla realtà effettuale delle cose (adoro quell'uomo, perchè non gli hanno ancora fatto una statua ?) e non a roba immaginaria, non se ne fa nulla. Vorrei sapere che ne pensate, anche perchè ormai siamo fissati su di una democrazia (più o meno) liberale, senza che esista un'alternativa fattibile.

P.S. Lo so, c'è anche l'anarchia, ma non credo sia fattibile perchè A) non tutti sono tanto intelligenti da capirla e B) sono machiavellico anche qui.

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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 6:27 pm

Sephiroth ha scritto:


1) limitiamo il diritto di voto solo ad una classe scelta. In base a quali criteri la scegliamo ? Bella domanda. Abbiamo una garanzia che così possa funzionare ? No.

Eh lo so, ma per me è l'unica strada. Una sorta di Aristocrazia delle menti. Oppure fondiamo lo stato di Platone e amen, che dopotutto si potrebbe fare anche senza rivoluzioni (semplicemente la classe governante viene rimpiazzata dai filosofi).
Lo so, è utopistico. Ma la democrazia non funziona e bisogna prenderne atto.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 6:33 pm

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C. Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento. Qui ad Atene noi facciamo così. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così. Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso. Qui ad Atene noi facciamo così. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così. Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C
Per caso, ho visto su facebook questo link.
Insomma, ad Atene c'era uno sorta di incrocio tra anarchia e democrazia. Bello, e secondo la storia pare che funzionasse :closedeyes:
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 6:41 pm

Tu lo sai che Pericle era una sorta di Berlusconi ante-litteram, solo più responsabile e più capace ?
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 6:43 pm

Già, lo stesso Pericle che però ad un'attenta analisi svolta da Socrate e Platone si rivelò un politico inadeguato.
Leggi il "Gorgia" :123:
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 6:46 pm

Si potrebbe riassumere il discorso così :"noi ateniesi siamo i meglio".
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 6:48 pm

Non lo sapevo mica :101: Approfondirò :)
Sul mio libro di storia viene però celebrato per le opere pubbliche che fece fare e perchè quando morì non era più ricco di quando era salito al potere. E' vero? (chiedo a voi che mi sembrate abbastanza esperti)
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 7:05 pm

Più o meno sì, ma i libri di storia del liceo raccontano un sacco di cavolate molto spesso.
La differenza con Berlusconi è quella, fu un dittatore democratico ma più moderato e responsabile, sopratutto aveva come obiettivo il benessere della città e non il suo. I metodi erano simili, gli obiettivi in ultima analisi e la vita privata no. Anche se silvio facesse il ponte di messina verrebbe celebrato fra 200 anni, ma non significa che sia utile. Costruire molte opere pubbliche vuole anche dire spendere un sacco di soldi e svuotare le casse dello stato.

Se ti interessano queste cose, leggi le opere antiche od i testi specialistici / universitari. Occhio che i primi sono più di parte ed i secondi più complicati.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 7:58 pm

Ti sei risposto da solo con il buon Machiavelli...
Il problema ulteriore è che come tu stesso hai detto non c'è una sola democrazia. Ma una serie di sviluppi storici di una forma di governo che noi convenientemente riassumiamo come democrazia in nome della somiglianza col concetto ideale di democrazia, appunto. Se vai a vedere bene ogni cambiamento di tale forma di governo è reso possibile da una serie di fattori, talvolta casuali, altre volte invece determinati da precise motivazioni storiche che, purtroppo dobbiamo rendercene conto, sono più spesso di natura economiche che culturale (ma non è sempre così). In altre parole dobbiamo riconoscere i limiti di questa forma di governo e capire che le cose cambiano solo quando è possibile cambiarle...
In mille hanno pensato a forme alternative di governo rompendosi i denti su quelle che sono le reali limitazioni di uno stato e i mille accidenti che lo caratterizzano.
Purtroppo ogni altra ideologia che, permettetemi di dirlo, trova quasi sempre un bandolo della matassa o un capro espiatorio da eliminare e toh, ecco fatto il governo perfetto, sono semplici ideologie caprine che vorrebbero una società tagliata con l'accetta, semplificata e priva di reali riscontri se non quelli nella testa di chi la pensa.

La cosa peggiore della democrazia se la vogliamo è che questa è la forma di governo della rinuncia. Al di là del significato letterale che vorrebbe il popolo al governo, è evidente che il popolo come entità congrua non esiste. Il popolo è una serie di individui appartenenenti a varie classi sociali e con vari interessi ed esigenze. Ecco, mentre molte forme di governo consegnano essenzialmente il potere ad una di queste (e onestamente c'è chi dice che la democrazia lo fa con la classe industrial-borghese) la democrazia nel senso più largo del termine rappresenta l'accettazione che nessuna classe ha la formula magica per il bene comune. In questo senso la democrazia è l'unica vera medicina contro la società chiusa e lo strapotere delle classi. Questo è rincuorante ma è come tutti abbiamo detto un limite che lascia l'amaro in bocca (ma nel contempo previene disastri....).
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 8:12 pm

Avresti ragione su tutta la linea, ma il tuo discorso (se posso permettermi un po' filo-marxista, nel senso che hai lui in mente come punto di riferimento) cade quando parli delle classi. Nella nostra democrazia moderna, esiste una classe chiusa e strapotente, e cioè quella politica. L'unico rimedio allo strapotere della classe politica che finora si sia trovato è il buon senso, e qui casca l'asino.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 9:03 pm

Il mio parlare di classi non ha una derivazione prettamente marxista...non riesco a trovare un equivalente...vogliamo parlare di "gruppi di interesse"?
Fattostà che la classe politica esiste come rappresentanza di poteri forti, e non come entità astratta...il caso italiano è un po' particolare ma vogliamo mettere in ballo altre "democrazie"?
La casta politica è potente fintanto che ci sono i voti...e il sostegno di poteri nemmeno troppo occulti come media, banche, rappresentanze industriali...
Ma anche così il discorso precedente non cade. La classe politica generalizzata non sostiene nessuna formazione politica diversa da quella a cui appartiene, ossia la democrazia.
Tu suggerisci un rimedio ad un male che non è quello della democrazia generalizzata ma piuttosto di quella italiana...un male che non è affatto in antitesi alla democrazia.
Checché si voglia dire, se un politico viene eletto (o almeno ha consenso) è antidemocratico protestare contro tale situazione. Quella che tu suggerisci non è democrazia...è una democrazia "condizionata", una democrazia valida sulla base di presupposti esterni a sé stessa, ossia che il cittadino abbia "buon senso". Chi decide chi ha buon senso o no?
Se un giorno il buon senso fosse opposto al tuo parleresti di non democrazia in quel caso?
Non ha senso fare certe assunzioni senza prima mettere in chiaro di cosa stiamo parlando: nella democrazia ci sono alcuni presupposti costituzionali: ma al di là di quello le preferenze sono libere.
C'è chiaramente una indeterminatezza di valori nella democrazia che va compresa per quanto amara. Come prima dicevo, si rinuncia ad una fermezza politica in nome del bilanciamento (plausibile) fra gli interessi. La "democrazia degli scemi" può produrre i Berlusconi ma non produce dittatori...
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 9:20 pm


La Democrazia italiana non è la migliore del mondo. Come dice Yakumo, è la conseguenza della nostra evoluzione storico-economico-politico-culturale, unita a una legge elettorale ridicola, che imho pesa molto sulla nostra Democrazia. Noi non siamo in grado di scegliere i parlamentari, ci è solo concesso di scegliere il partito. I parlamentari e i ministri sono scelti dai segretari di partito che decidono le liste elettorali, secondo i loro personali criteri.
L'italiano non sceglie quali, ma sceglie solo quanti parlamentari far sedere in parlamento.

Sephiroth ha scritto:

La nostra democrazia non funziona, perlomeno quella italiana. Credo che una D rappresentativa possa funzionare solo se tutti gli elettori siano in grado di svolgere i compiti affidati agli eletti, ossia che chiunque possa votare per eleggere un parlamentare (perchè noi votiamo per il parlamento, non per il governo od il presidente, occhio) possieda tutti i requisiti per essere un parlamentare egli stesso, capace di svolgere il suo lavoro in maniera discretamente efficace. Di che, abbiamo due opzioni:

1) limitiamo il diritto di voto solo ad una classe scelta. In base a quali criteri la scegliamo ? Bella domanda. Abbiamo una garanzia che così possa funzionare ? No.

2) portiamo il livello di educazione/intelligenza/facoltà intellettive o quello che è di TUTTI a tali livelli.


Per rispondere al tuo ipotetico dilemma, in teoria lo scopo dell' Educazione (intesa come pratica sociale, non come prassi formale) è permettere all'individuo la piena realizzazione di sè stesso, nella totalità delle sue facoltà mentali, sociali e intellettive. Un concetto utopistico ma la speranza (specie nell'educazione) è l'ultima a morire.
Sia chiaro che non si intende la creazione dell'uomo perfetto ma la necessità e l'importanza, da parte della società, di mettere a disposizione tutte le risorse per l'autorealizzazione sociale e culturale delle persone.
In poche parole è un problema di welfare. Lo Stato Italiano non investe abbastanza nei suoi cittadini, nè riesce a motivarli. Di conseguenza l'incapacità politica e lo scarso interesse rendono improbabile la presenza di un cittadino elettore politicamente e socialmente competente, tale da essere in grado di compiere una scelta "politicamente giusta".
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 9:37 pm

Già, credo anch'io che la legge elettorale attuale sia una farsa totale
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 10:19 pm

In generale, quando parlo oscillo fra il considerare la situazione italiana e quella europeo-americana, fate attenzione perchè spesso non distinguo di quale parlo. D'ora in poi parlerò dell'Italia.

@yakumo i tuoi post sono molto sensati, mi piacciono e questo devo premetterlo.
In Italia la D non funziona. Vuoi per via dell'homo italicus, vuoi per mille problemi che ci trasciniamo dietro da secoli (già il Machia ci aveva azzeccato, quel diavolo!), ma non funziona. Noi abbiamo:
un premier che è sì democratico, ma la sua nozione di democrazia è ben diversa da quella della Costituzione.
una sinistra, che più o meno e mooooolto vagamente, fa grosso modo coincidere la sua D con quella della Costituzione.
un centro, che non sa e non vuole decidere. Giustamente, non sapendo, non fanno un tubo e restano un po' qui un po' là, senza sbilanciarsi.
Poi c'è la lega, che però non ha le idee chiare, dal momento che dichiara di volere l'indipendenza della Padania in maniera democratico-legale, peccato che nella suddetta maniera non la possa ottenere. Le concedo il beneficio del dubbio e la lascio stare.

L'attuale classe politica è un po' come la vecchia partitocrazia, solo che ormai si è trasformata in una crociata anti-silvio o pro-silvio, a seconda dei casi e delle convenienze. Ci sta che la classe politica sia rappresentante dei poteri, ma quando essa rappresenta solo i poteri "forti" (per non usare termini marxisti, diciamo banche, industrie e media), oppure "deboli", oppure si identifica in quegli stessi poteri allora qualcosa non funziona, perlomeno se si segue la nozione di D della nostra Costituzione. Purtroppo, questo è il caso da noi. In parlamento siedono molti più rappresentanti dei poteri "forti" che non dei "deboli", ammesso che dei "deboli" ve ne siano, e si sentono in obbligo di rappresentare solo i forti e non i deboli.

Tu poi vai a parare su un discorso maggioranza/minoranza. Mi limito a dire che come la D è il male minore, così un sistema che funzioni sul principio della maggioranza è l'unico fattibile in una democrazia, pur pieno di difetti. La democrazia degli scemi ha prodotto Berlusconi, ma anche Hitler. Che ci sia una indeterminatezza di valori è normale, ma quando questi siano già dati da seguire obbligatoriamente ma non lo si faccia, è un grosso problema.


Questione del welfare: quoto su tutta la linea. Il problema è che l'Italia non è la Scandinavia, o meglio gli italiani non sono come gli scandinavi.

Legge elettorale: vedi sopra.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 11:12 pm

Bel topic!

Come già affermato da voi, come tutte le cose, anche la democrazia ha dovuto evolversi.

Ritengo che la grossa differenza sia dovuta ai campi in cui andavano e vanno ora prese le decisioni.

All'epoca ateniese le decisioni potevano riguardare il commercio con le altre acropoli, come reagire alla politica estera delle stesse e non so a quali altre cose (tasse, diritti dei cittadini,...).

Ora occorre prendere decisioni che comprendono una popolazione e un territorio ben più vasti. Prima di tutto si parla di stati con decine milioni di persone, non di città-stato con centinaia di migliaia. Si deve prendere decisioni riguardo all'educazione, alla innovazione, alla salute, agli investimenti, alla sicurezza, all'economia di un paese intero.
Ma soprattutto i livelli di specializzazione dei campi raggiunti sono ben più alti.

In sostanza voglio dire che dove prima ogni quesito era valutabile da ogni cittadino che poteva quindi esprimere un giudizio (e quindi un voto) competente, ora non lo può più fare in numerosi ambiti, dato che la sua preparazione e le sue informazioni non sono sufficienti.

Da una democrazia diretta si è passati automaticamente e necessariamente ad una democrazia rappresentativa: scelgono per noi dei professionisti della politicache noi votiamo in base alla nostra "affinità di pensiero politico".
I governo si compone di ministri, persone competenti nel loro campo e in grado di prendere decisioni in totale cognizione di causa, o almeno questo ci si auspica.

Non possiamo quindi aspettarci di poter avere una democrazia "totale" e dobbiamo necessariamente affidarci a dei professionisti.
E in questo sorge il primo problema: con il tempo siamo sempre meno in potere di scegliere chi ci deve governare, assistendo ai giochi politici che conosciamo tutti. Votiamo per tizio, e alla fine ci governa caio.

In sostanza sarebbe perfetto un governo tecnocratico, ovvero dove sono gli esperti a dover decidere nel relativo campo di competenza.
Ma il problema rimane sempre quello che hanno in comune quasi tutte le forme non democratiche: chi vigila sui vigilanti? chi si assicura che le decisioni prese dai tecnocratici non siano viziate da corruzione e interessi personali?
Seppure anche con la democrazia attuale la classe politica possiede un grande potere, esso è comunque tenuto sotto controllo dalla separazione dei poteri e dal voto del cittadino.
Nelle dittature e in altre forme di governo queste "valvole di controllo" non esistono proprio.

La democrazia, con tutti i suoi difetti, rimane pressoché l'unica forma di governo in grado di garantire un controllo sui governanti.
Essa è stata integrata con delle forme decisionali più tecnocratiche, possiamo vederla così.

Possiamo migliorare questa forma definendo meglio le situazioni in cui è tutto il popolo o solo i politici eletti da quest'ultimo a dover e poter prendere decisioni, possiamo cercare di assicurarci meno "giochetti politici" per garantirci che ci governerà veramente solo chi abbiamo eletto e non altri, possiamo chiedere una maggiore partecipazione con referendum più frequenti.

Resta comunque la democrazia la forma di governo più "sicura" e funzionale.

Riguardo allo stato italiano, attualmente non siamo sotto un governo funzionale. Oltre all'incombente e opprimente regime televisivo, siamo in una situazione di stallo politico in cui tutte le fazioni politiche sono interessate a se stesse e non sono in procinto di essere applicate strategie e progetti per il futuro del paese.

In Italia spero che ve ne siate resi conto: la democrazia, e anche il governo, è in un periodo di vacanza.
Pertanto non giudichiamo la democrazia guardando l'italia.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 11:27 pm

Concordo pienamente, la tecnocrazia NON è democrazia. Riguardo al non giudicare la D tout court partendo dall'Italia, direi che esistono talmente tante sottospecie di democrazie da far sì che ogni stato, se non ogni partito od ogni persona, possiede la sua idea di democrazia personale. Di sicuro, la D all'italiana non va, ed è peccato visto che abbiamo una Costituzione niente male. Certo che siamo proprio neri noi, abbiamo la monarchia e fa schifo, abbiamo la dittatura ed abbiamo visto com'è andata, abbiamo provato con la repubblica democratica ma mi sa che ci è andata maluccio anche qui. Cos'altro ci rimane da sperimentare ?

P.S. Guai a chi mi dice un regime mafioso, lo consegno direttamente alle amorevoli cure di mamma Slaanesh.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 11:37 pm

Il problema è che attualmente in italia il governo non sta governando, non possiamo giudicare una forma di governo che non viene applicata.
E' anche vero che questa situazione è tale perché noi e la nostra forma di governo lo ha permesso.
Ma non mi sento di giudicare la democrazia in toto partendo da una falla che riguarda un suo aspetto (ovvero l'assetto del governo).
Piuttosto potremmo e dovremmo lavorare per adattare la legge elettorale e garantire al popolo un maggior potere e controllo sulla classe politica.
Ironicamente questo cambiamento, questo ritocco alla legge andrebbe fatto dalla classe politica stessa, ecco l'inghippo!
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeVen Gen 28, 2011 11:54 pm

E' un po' come la legge sul conflitto di interessi di silviuccio, che venne fatta da lui stesso. Scherzi a parte, si può giudicare il governo per quel che fa, e cioè niente. Se un governo governa male, male, se non governa affatto male lo stesso, perchè altrimenti che ci sta a fare ? (è una domanda retorica, niente risposte scontate prego). E quel poco che fa, come la riforma Gelmini, è meglio non parlarne o rischio di avere una crisi di nervi da solo.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeSab Gen 29, 2011 12:01 am

Esatto, giudicare il governo, in questo caso il nostro. E gli uomini che lo compongono. Ma non mi sento di giudicare la democrazia in toto, dato che questa forma di governo nel nostro paese da qualche tempo non viene più applicata.
E' il regime del politico che fa politica per se.

Hai ragione nel poter affermare "ma questa situazione è scaturita da una base democratica!". In questo senso mi sento di criticare la democrazia. Ma penso che sia una falla che è possibile arginare.
Guardando una dittatura invece, come definizione questa non ha un controllo sugli uomini al potere.


Ultima modifica di Asurian il Sab Gen 29, 2011 12:02 am - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeSab Gen 29, 2011 12:02 am

La mia opinione, credo, la conoscete tutti. Gli Stati e i Governi generano necessariamente oppressione della maggioranza operata da una minoranza. La democrazia è un tentativo, un passo nel processo di ricerca della libertà da parte dell' uomo.
Con la democrazia, ci si riesce più o meno a barcamenare e a evitare le dittature (almeno quelle troppo apertamente repressive) e, più o meno, tutti hanno (più o meno) l' impressione di poter dire la loro. Ma voglio sperare che la democrazia non sia il massimo che riusciamo ad ottenere in termini di libertà e uguaglianza... voglio sperare che un giorno l' Anarchia possa essere possibile.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeSab Gen 29, 2011 12:09 am

Io sono pro-stato, ma la mia concezione dello stato è molto particolare quindi lasciamo stare. Riguardo al nostro governo ed alla nostra D, citerei ancora il maclavellus dicendo che siamo noi che ci creiamo il nostro destino, e quindi abbiamo ciò che ci meritiamo.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeSab Gen 29, 2011 3:49 am

mi domando cos'abbia mai fatto la democrazia -poveretta- per meritare tante aspettative :102:

"inutilità della democrazia": eppure, il solo citarla è comunemente sufficiente a legittimare vagonate di libertà e (ovvio) arbitri.

continuo a rileggere i post, senza però trovare una definizione di democrazia in base alla quale stabilire la sua inutilità (se mai vi sia qualcosa da definire).

democrazia e stato.
democrazia e liberalismo.
non vedo il nesso.

ad ogni modo, suggerisco tocqueville e humboldt.

saluti.

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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeSab Gen 29, 2011 10:04 am

In linea di massima mi trovo d'accordo con il buon Asurian.

Ora, non conosco nel dettaglio il funzionamento della democrazia italiana e quindi non mi permetto di giudicarla. Posso però dire che qui in CH il sistema della democrazia diretta (dove il popolo puo, ovviamente restando entro i limiti strutturali del sistema, creare legge bypassando il governo) piu o meno funziona. Ovviamente il sistema è sempre perfettibile e la troppa libertà decisionale data al popolo "ignorante" (nel senso di non preparato su un certo argomento) puo portare a degli abusi sotto forma di leggi create "di pancia", ma in linea di massima il sistema funziona.

Ma anche piu in generale credo di poter tranquillamente affermare che la democrazia non è sicuramente un sistema perfetto, ma è comunque il migliore tra quelli a disposizione.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeSab Gen 29, 2011 12:29 pm

"Inutilità della D" non tout court, ma inutile finchè non la si compara con le altre forme di governo, questo è il senso del titolo. Come ho detto prima, è il peggior regime del mondo eccettuati tutti gli altri. Più che il sistema migliore, lo definirei il meno peggio.

Riguardo alla definizione di D, il problema è trovarne una su cui si sia tutti d'accordo, visto che esistono chissà quante democrazie diverse. Tanto per fare un esempio delle cavolate che son venute fuori, esiste la democrazia popolare, che in realtà significa democrazia democratica o governo popolare del popolo se tradotta letteralmente. Un po' come un detersivo che lava più bianco del bianco.

In teoria anche il popolo può creare le leggi in Italia, solo che seguono il normale iter burocratico attraverso il parlamento eccetera, quindi la reale efficacia di quest'opzione è un po', beh, nulla. Diciamo che l'articolo della Costituzione che prevede quest' idea è pressochè ignorato da tutti.
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MessaggioTitolo: Re: L'inutilità della democrazia   L'inutilità della democrazia Icon_minitimeSab Gen 29, 2011 1:30 pm

Sephiroth ha scritto:
"Inutilità della D" non tout court, ma inutile finchè non la si compara con le altre forme di governo, questo è il senso del titolo. Come ho detto prima, è il peggior regime del mondo eccettuati tutti gli altri. Più che il sistema migliore, lo definirei il meno peggio.

Riguardo alla definizione di D, il problema è trovarne una su cui si sia tutti d'accordo, visto che esistono chissà quante democrazie diverse. Tanto per fare un esempio delle cavolate che son venute fuori, esiste la democrazia popolare, che in realtà significa democrazia democratica o governo popolare del popolo se tradotta letteralmente. Un po' come un detersivo che lava più bianco del bianco.

In teoria anche il popolo può creare le leggi in Italia, solo che seguono il normale iter burocratico attraverso il parlamento eccetera, quindi la reale efficacia di quest'opzione è un po', beh, nulla. Diciamo che l'articolo della Costituzione che prevede quest' idea è pressochè ignorato da tutti.

ritengo la questione di natura più semantica che pragmatica: una cosa è il regime costituzionale, un'altra il sistema.
una monarchia può essere democratica quanto una repubblica.
da questo punto di vista, non definirei la democrazia una forma di governo in senso stretto: per la costituzione, l'italia è una repubblica.
ora, se costituzionalmente il popolo è abile a legiferare, è altrettanto vero che non lo è sempre costituzionalmente, o l'iter di cui parli non sarebbe normale.
partendo poi dal presupposto che la democrazia rispecchia la volontà della maggior parte del popolo -e non del popolo stesso- dire "democrazia popolare" è -per me- un eufemismo anzichè una ridondanza.

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