Blitz contro la 'ndrangheta a Torino

Oggi vado sul sito de La Stampa e trovo questo: http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/406033/

A seguito c'erano dei commenti di gente stupita "ma come, la mafia c'è anche al nord ?". Ebbene, al nord c'è da più di quarant'anni. Fu negli anni '70 che Bardonecchia venne letteralmente colonizzata dalla 'ndrangheta, tanto che nel '95 il comune venne sciolto per associazione mafiosa (e l'attuale sindaco ancora si ostina a sostenere che fu una decisione tutta sbagliata), e nello stesso periodo ci fu un tentativo di impadronirsi del mercato della droga di Verona. L'ultimo rapporto della DDA, mi pare a febbraio, parlava appunto di una "colonizzazione mafiosa della Lombardia", usando questi termini precisi.
Mi sembra incredibile che qualcuno possa ancora credere che le mafie siano una specie di fattore culturale legato al sud Italia, sostenere qualcosa del genere è un'idiozia assoluta. Il bello è che dal punto di vista dell'informazione siamo quelli messi meglio al mondo, tutti gli altri paesi credono sia ancora qualcosa tipo il Padrino o tutt'al più i Soprano.
Pensate alla Germania: lì credono davvero che sia una specie di tradizionale manifestazione folcloristica italiana, tant'è vero che pur essendo il paese al mondo con più infiltrazione mafiosa dopo gli States non ha assolutamente uno straccio di legislazione in proposito, con i governi dei vari land che ancora si ostinano a negarne l'evidenza.

bel colpo! Si è veramente incredibile che qualcuno possa credere che la mafia abbia confini. La mafia è in tutto il mondo.nord sud est ovest

Sono stupito dal fatto che ci siano ancora italiani che relegano i territori dove le mafie sono infiltrate al solo sud.

E' bene tuttavia ricordare che la mafia del nord è diversa dalla mafia del sud (direi che nei territori settentrionali la mafia è un entità che agisce in modo occulto negli spiragli-tendenti a voragini- lasciati dallo stato, nel mezzogiorno la mafia non è un potere occulto, ma proprio una forma di organizzazione che è andata a sostituire uno stato assente), e la mafia siciliana è diversa da quella napoletana.

Essendo diverse, vanno anche combattute in modo diverso.

Sono però uguali nelle loro maggiori fonti di guadagno, il traffico di droga ed armi. Non trascuriamo però appalti, e addirittura il controllo dei mercati alimentari.

Le varie mafie sono diverse come organizzazioni, non però come business: negli vent'anni si è trasformato in una sorta di holding imprenditoriale che affianca il lecito all'illecito, senza distinzioni di sorta.

A volte mi diverto perchè sento dire anche da gente seria che Cosa Nostra americana esiste perchè c'è stata l'immigrazione italiana negli States, che quindi l'hanno importata; al che io rivolgo loro la domanda "Scusa, e l'Argentina ?". Sembra strano, ma se ci si pensa bene la mafia italoamericana non è presente in sudamerica (eccetto che in parte in Colombia però).

Nonostante, come ho detto nel precedente post:

Citazione :

Sono però uguali nelle loro maggiori fonti di guadagno, il traffico di droga ed armi. Non trascuriamo però appalti, e addirittura il controllo dei mercati alimentari.

oltre all'organizzazione e la gestione differiscono nei settori in cui agiscono.
La mafia al nord fa in modo di poter gestire appalti di vario genere, in sicilia è andata a sostituire lo stato nel controllo e la distribuzione dell'acqua, sempre oltre agli appalti, a napoli è una e vera e propria forma di governo. Gestisce i mercati di alimenti (ad esempio quello del pane), i parcheggi e chissà quante altre attività quotidiane. Nel nord questa operatività nelle attività "più semplici" e che di solito sono appannaggio dello stato non c'è.

La mafia ovviamente si insinua e opera a dipendenza del tessuto politico sociale che trova.

Penso che sia un problema primario per l'italia, e anche molto serio e non facile da risolvere.
Prendere in considerazione la varietà dei tipi di mafia è sicuramente il primo passo per procedere ad una procedura di risoluzione ottimale.

Penso che il modo attuale di operare, anche se è uno dei campi di maggior successo del nostro povero governo (questo perché a confronto tutti gli altri lasciano a desiderare), non sia la strada giusta per stroncare sul nascere questo fenomeno.

Asurian ha scritto:

Penso che il modo attuale di operare, anche se è uno dei campi di maggior successo del nostro povero governo (questo perché a confronto tutti gli altri lasciano a desiderare), non sia la strada giusta per stroncare sul nascere questo fenomeno.

Proprio così, anche se non ho capito se intendi il governo attuale o quello italiano in generale.

Sul governo italiano in generale non mi esprimo perché non ho seguito la linea di opposizione alla mafia del corso di tutti gli anni.

Mi riferivo al governo attuale, berlusconi e maroni.
Al telegiornale oggi si parlava di 150 arresti, e ogni tanto si sente che hanno acchiappato il numero XX della lista dei ricercati.

Ma ho come l'impressione, e ho diverse fonti a renderla più solida, che per ogni appartenente che prendono, anche se di "alto rango", altri 100 entrano nelle organizzazioni malavitose.

Questo perché cercano di fermare gli uomini, ma non la mafia e la sua attrazione che esercita verso i giovani; lo stato non è in grado di dare quelle risposte che invece la mafia è in grado di dare (ovviamente nel modo sbagliato): parlo del lavoro, e parlo di soldi. Perché in certe regioni se entri nella mafia a fine mese ci arrivi e anche bene (se non ti sparano), se aspetti lo stato non lo so.

Preciso due cose:

1) Non è la solita propaganda politica, ma il governo Berlusconi fa poco e nulla in proposito. I mafiosi li arrestanto polizia e magistratura con qualunque governo ci sia, destra o sinistra, e ci sono state anzi svariate cose che hanno fortemente favorito la mafia, tipo lo scudo fiscale, oppure riforme come le intercettazioni che se approvate avrebbero danneggiato enormente le indagini.
Maroni è un buon ministro e non c'è dubbio, ma l'attività generale dell'attuale governo in proposito lasciano parecchio a desiderare.

2) Arrestare boss e affiliati è solo un palliativo, come lo poteva essere dare liquidità alle banche ai tempi della crisi. La mafia è un'organizzazione economica, ed è solo sul piano economico che si può sconfiggere. Distruggere la sua rete economica è l'obiettivo delle indagini, molto di più che arrestarne i membri. Ma di questo non si parla mai, si preferisce dire "abbiamo arrestato un tot di mafiosi" piuttosto di agire seriamente. Il governo, qualunque governo, può farsi bello dicendo che ne hanno arrestati un sacco, ma omettono di riferire che è completamente inutile se non smantellano le sue attività.

Aggiungo questo, per puro divertimento

Bisogna pensare in termini economici: le organizzazioni offrono servizi mafiosi che vengono accolti dove ce n'è domanda, è così che nascono e si sviluppano. Torno a criticare il governo (ma si può applicare a qualunque governo), è ipocrita dire che si è fatto tanto contro le mafie quando perseguono una politica nordcentrica pressochè ignorando i problemi del sud, è ovvio che così non si risolve nulla.

Aggiungo un altro paio di cose utili:

Io penso che per sconfiggere la mafia, più che attaccarla, occorre batterla come concorrente, ovvero far capire agli italiani che vivere lontano dalla mafia, e come cittadini è meglio, sotto tutti i punti di vista (e quindi anche da quello economico).

Per ora arrestano e confiscano i patrimoni, cercano di smantellarne i traffici, ma se ne creano sempre di nuovi. Ne arresti uno, ne entrano dieci, fermi una attività, ne fanno altre dieci.

Se invece lo stato finalmente riuscisse, soprattutto al sud, a proporsi come alternativa ad una vita malavitosa, una alternativa più sicura, dignitosa e rispettosa, la mafia cesserebbe di avere nuova linfa, perché la sua offerta non troverebbe domanda.

Oltre a questo, occorre ovviamente continuare con un lavoro "ai fianchi" di blocco delle attività criminali, ma è inutile cercare di svuotare una vasca con un secchio se il rubinetto è aperto.

Per la mafia del nord il discorso è diverso invece. Essa non trova un riscontro cosi "popolare". E' infatti anche meno estesa di quella del sud.
In quel caso, bisogna continuare ad ostacolarla.
Al nord è più un discorso di "controllo" delle attività. La mafia si insinua dove lo stato lascia dei buchi, o dove è negligente. Occorre chiuderle tutti questi spiragli.

Sephiroth ha scritto:

Pensate alla Germania: lì credono davvero che sia una specie di tradizionale manifestazione folcloristica italiana, tant'è vero che pur essendo il paese al mondo con più infiltrazione mafiosa dopo gli States non ha assolutamente uno straccio di legislazione in proposito, con i governi dei vari land che ancora si ostinano a negarne l'evidenza.

:§r§r: I tedeschi a volte hanno una visione del mondo talmente distorta che proprio non si capisce come facciano ad andare avanti...

Asurian ha scritto:

Ma ho come l'impressione, e ho diverse fonti a renderla più solida, che per ogni appartenente che prendono, anche se di "alto rango", altri 100 entrano nelle organizzazioni malavitose.

Tra l'altro prendere i boss è relativamente facile. La cosa difficile è capire chi li sostituirà in seguito e prendere anche loro...


Aprofitto del topic per farvi una domanda... Stamattina ho sentito di sfuggita una notizia seconda la quale sarebbe stato trovato un traffico illegale di tonnellate di rifiuti grazie al quel la mafia faceva un sacoc di soldi. Ora, la mia domanda è : ma come diavolo riescono a fare soldi anche con i rifiuti??? Qualcuno sa darmi una risposta? Thxin anticipo!

Citazione :

Ora, la mia domanda è : ma come diavolo riescono a fare soldi anche con i rifiuti???

Aaaah, carico di rifiuti tossici! Aaaaaah, carico di rifiuti enormi! Aaaaah, chissà cosa!

Semplice: si fanno trasportare tutto al sud, comprano/rubano/acquisiscono un terreno (spesso sono ex-cave) e le STIPANO di rifiuti, facendosi pagare tanto ma comunque meno di quanto un'azienda (spesso e volentieri del nord, anzi, è normalità) pagherebbe per smaltirli legalmente.

Ma sta cosa c'è sempre stata.

A chi volesse, consiglio la lettura Gomorra di Saviano e anche la visione del film (un po' diverso ma l'impatto è durissimo e reale).

Semplicissimo: smaltimento e stoccaggio dei rifiuti tossici. Le industrie ne producono parecchi, poi però li devono smaltire con costi piuttosto alti, e questo affossa i loro profitti.
Allora la mafia ne approfitta e apre imprese che se ne occupano a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato per poi seppellirli da qualche parte in Campania o in Calabria. E' vantaggioso per tutti, sia per gli imprenditori che risparmiano barche di soldi sia per i clan che ne ricavano guadagni altissimi; ovviamente a lungo termine ci si rimette tutti, ma questo non è mai stato considerato un handicap.
E' uno dei business più diffusi e lucrosi, accanto allo smercio di coca e alle nuove forme di racket.

Non scordiamoci poi che lo smaltimento rifiuti è la tradizionale attività delle famiglie italoamericane; ne hanno monopolizzato a tal punto il mercato che negli States il Congresso ha emanato una legge che praticamente obbliga le imprese che se ne occupano a rinunciare a qualsiasi forma di privacy.

EDIT Gomorra, libro e film, sono stupendi, ma se vogliamo poco "scientifici", il libro è una sorta di semplificazione divulgativa. Per la letteratura più tecnica e specialistica consiglio di leggere Federico Varese.