MPALIAMO LA PALIN - GIORNALI E TELEVISIONI SONO A CACCIA DEI SEGRETI INCONFESSABILI DELLA SANTADECHè DEI TEA PARTY - GRAZIE AL ‘FREEDOM ACT’ SONO STATI RESI PUBBLICI OLTRE 24 MILA DOCUMENTI (INCLUSE LE MAIL) CHE RIGUARDANO LA GOVERNATRICE DELL’ALASKA - IN QUESTO MALLOPPO DI CARTE FICCANO IL NASO MILIONI DI INTERNAUTI, INVITATI DAI MEDIA A SEGNALARE ‘ANOMALIE E CURIOSITÀ’ - ESPERTI DI SCRITTURA E STUDIOSI PROVANO A INTERPRETARNE LINGUAGGIO E PAROLE - DOMANDA: MA SE QUESTO LAVORO LO DEVONO FARE I LETTORI, I GIORNALISTI CHE CI STANNO A FARE?...
Andrea Malaguti per "la Stampa"
Botta e risposta sul sito di msnbc.com. «Noi cittadini americani abbiamo il diritto di sapere. E non ci fermeranno bacchettoni come voi» - un agitato Rosco T. dal Michigan. «Parli di me, Rosco? Credi che non possa dire quello che penso? Anch'io sono un cittadino americano. E se capisco che si vuole gettare fango addosso a qualcuno, beh, allora mi ribello. Anche se è Sarah Palin» - un piccato Tyler senza cognome da qualche parte non specificata nel Texas. Uno scontro tra titani.
Nel grande bar sport della rete, quell'immenso mare aperto in cui le voci si accavallano come in una sgangherata trasmissione di Funari, alcuni colossi dell'informazione scatenano l'ultima battaglia dell'esercito virtuale dei lettori. «Dateci una mano a capire se nelle mail di Sarah Palin si nascondono segreti inconfessabili». Un dossier cartaceo di oltre 24 mila documenti prodotti tra il 2006 e il 2008 reso pubblico sulla base del «Freedom Act» dopo la richiesta avanzata tre anni fa da organizzazioni giornalistiche e gruppi di cittadini.
Un malloppo tracimante e impossibile da scandagliare in tempi rapidi anche per i più sofisticati media del pianeta, che lo hanno riversato sui siti chiedendo una mano ai cittadini. «Leggete e segnalateci anomalie e curiosità». Esiste più una differenza tra chi informa e chi viene informato? Un irresistibile gioco di società, appena complicato dal fatto che la governatrice spesso rispondeva alle mail di lavoro attraverso indirizzi di posta privati.
Dalla California all'Illinois, dall'Inghilterra all'Italia, la reazione è immediata. Milioni di investigatori dilettanti invitati a spolpare i pensieri della marasmatica Sarah Palin, John Wayne del terzo millennio, Giovanna d'Arco repubblicana e guerriera di Dio pronta a candidarsi alla guida del suo Paese. Dai Tea Party alla Casa Bianca dopo una vita passata cacciando orsi. «Alcuni dei ricordi più belli della mia vita sono legati alle battute con mio padre per aiutarlo a riempire il freezer», scrive lei.
A Londra, migliaia di lettori concentrano l'attenzione sul rapporto della Palin con l'Altissimo. In particolare in una mail del 2008 la governatrice si confida: «Dio deve mostrarmi la strada da prendere per definire il budget della mia gente. Perché io ancora non conosco il sentiero».
Qualche giorno più tardi Tom Irwin, uno dei suoi collaboratori, le risponde: «Ti voglio solo incoraggiare dicendoti che ho pregato il nome di Gesù perché ti dia la saggezza per capire e ti aiuti a fare la scelta giusta. Che Dio benedica te e la tua famiglia». Dio? Gesù? Che c'entrano con la politica? Gli inglesi diventano pazzi. Sul sito del Guardian Hanry B. si sfoga.
«Vedete in che mani siamo? Anche Bush fece appello a Dio per invadere l'Iraq. Fanatici». «Stai calmo Hanry, sei tu che mi fai paura, appellarsi al Signore vuole dire avere una coscienza, non trovi che sia un bene?» - Marion da Manchester. Anche Gordon The Big interviene nel dibattito. «Sapete come la penso io, ragazzi? In nessun modo. Mi limito ad alzare le spalle». Non sa che farsene di questa situazione e nemmeno delle parole.
Un ping-pong surreale che si propaga da un angolo all'altro del pianeta mentre esperti di scrittura e professori di liceo si scannano sull'uso della lingua dell'ex governatrice. Una donna che usa uno slang da periferia e che a molte domande replica con un secco «You bet». Ci puoi scommettere. Il suo «Unflippinbelivable», un modo bizzarro per dire «incredibile», diventa una parola culto.
«Ehi, qualcuno ha un traduttore?», chiede Michael O'Brien. «Zitto, idiota, questa donna è una che rompe gli schemi» lo attacca Nicole F. La rete è fuori controllo. La Palin una diva. Segreti svelati neanche uno. Per parlare di lei in maniera un po' meno generica il Guardian torna all'antico. Si rivolge a Frank Bailey, un suo ex consigliere. Un essere umano che sa. Con una faccia, un ruolo e un indirizzo. «Mentre il carisma di Sarah Palin riempiva di energia i suoi seguaci, il suo fragile stato emotivo era snervante». Sorride e abbassa gli occhi. Come se si sentisse meglio e peggio allo stesso tempo. Sollevato e sporco. Ma per lo meno non virtuale.
MANZO, TEQUILA E PRESERVATIVI: ECCO I ‘PALIN FILES'...
Sono state diffuse le email di Sarah Palin inviate durante i suoi giorni da governatrice dell'Alaska, e Gawker ne pubblica alcune tra le più succose: "porta manzo, Tequila e preservativi" dice in una il dirigente musicale Alexis Rivera invitandola ad un Barbecue nel 2008.
Fonte: LaStampa 13-06-2011