In Corea del Sud, il Paese più connesso al mondo, si moltiplicano i furti informatici. Il mese scorso era stata la volta di due portali: rubate informazioni su 35 milioni di persone. Ad aprile invece la rete di una banca è stata messa fuori uso. E ora le autorità puntano il dito su Cina e Corea del Nord
SEOUL - Anche la Epson finisce sotto attacco. Dalla divisione coreana della multinazionale di Nagano, Giappone, sono stati sottratti i dati di 350mila clienti. Oltre al nome e alla email, sono stati sottratti il numero di telefono e informazioni riguardanti gli acquisti fatti. Ancora non si sa se fra questi ci siano o meno i numeri di carta di credito. Fonti interne all'azienda hanno dichiarato di aver sottoposto il caso alle autorità competenti.
"Stiamo ancora investigando e tentando di capire l'origine dell'attacco", ha spiegato un funzionario della Korea Communications Commission. Ente che sta elaborando un piano per la sicurezza informatica dopo l'ondata di intrusioni hacker dei mesi scorsi contro siti governativi e privati.
A fine luglio sia il portale Nate Internet che il sito di blogging Cyworld, entrambi della Comms Sk, erano stati compromessi dal furto di dati riguardanti 35 milioni di utenti. L''attacco, il più grosso mai registrato nel Paese, sembra sia arrivato dalla Cina 1. In aprile invece era stata la volta della banca a partecipazione statale Nonghyup. La sua rete internata è stata messa fuori uso con conseguenze pesantissime per i milioni di correntisti. In quel caso le autorità hanno puntato il dito contro gli hacker della Corea del Nord 2, che spesso compiono scorribande al sud direttamente o attraverso la Cina.
(20 agosto 2011)
Non possiamo più stare sicuri da nessuna parte ne in strada ne internet...