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 Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev

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Maresciallo_Helbrecht
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MessaggioTitolo: Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev   Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 1:41 pm

RUSSIA, QUEL BACO CHE SCAVA NEL POTERE DI PUTIN E MEDVEDEV

Un clima tutt'altro che paci­fico (oltre 100 manifestanti dell'opposizione arrestati a Mosca e 70 a San Pietrobur­go dopo aver tentato di tenere manife­stazioni non organizzate; non poche le denunce di irregolarità elettorali) ha accompagnato ieri i russi chiamati al­le urne per rinnovare la Duma (Parla­mento). Nessuno nutriva dubbi sul suc­cesso di Russia unita, il partito del pre­mier Vladimir Putin e del presidente Dmitri Medvedev, ma, al di là del pro­babile mantenimento della maggioran­za semplice, le urne hanno dimostrato un netto calo dei suffragi per il partito. Se i dati degli scrutini parziali vengo­no confermati e se dunque la forma­zione che monopolizza Mosca dal 2003 non raggiunge i due terzi dei voti, due sono le conseguenze più immediate: Russia unita rimane sì il primo parti­to, ma non potrà modificare la Costi­tuzione, mentre vengono clamorosa­mente denunciate le difficoltà del tan­dem Putin-Medvedev anche in vista delle presidenziali di marzo. Altro fat­to significativo è che dalle urne emer­gerebbe un consistente aumento di vo­ti a favore del Partito comunista di Gennady Zyuganov, del partito di cen­trosinistra Russia giusta e dei nazio­nalisti xenofobi e anti Occidente di Vla­dimir Zirinovsy.
Ma il significato più vasto della vota­zione è senza dubbio il calo di consen­si, non più ampiamente plebiscitari co­me nel 2004 e nel 2007, legati alla fi­gura di Putin, destinato, secondo i suoi piani, ad essere rieletto presidente per la terza volta nel 2012 e a riconsegna­re a Medvedev il ruolo di premier. La Russia ha votato ma non più in modo compatto come in passato, un segna­le da studiare a fondo perché sintomo di un clima di profonda insoddisfazio­ne del Paese. Ne deriva l'impressione che un baco stia scavando dalle fon­damenta fino a raggiungere gradual­mente le stanze del potere moscovita. Da una parte ci sono le élite liberali che si sentono tradite da Medvedev, il quale per due anni aveva fatto loro cre­dere che si sarebbe presentato per un secondo mandato. Dall'altra bussano alla porta i crescenti problemi econo­mici aggravati dalla prospettiva di una seconda crisi finanziaria globale, un fatto che rappresenta una potenziale minaccia di disordini sociali.
Uno scenario che allarma più di ogni altro il Cremlino, soprattutto nel mo­mento in cui i sondaggi dicono che quasi la metà della popolazione si di­chiara pronta a scendere in piazza. Nel tentativo di allontanare le critiche e cercare di migliorare le condizioni di vita, il Governo del premier ha aumen­tato le pensioni e la spesa sociale. Ma la stabilità economica del Paese è stret­tamente legata agli alti prezzi del pe­trolio, la cui caduta comporterebbe per la Russia l'impossibilità di far quadra­re i conti. Il potere e la ricchezza del Paese dipendono da un gigante che si chiama Gazprom e che ha attinto fi­nora a risorse energetiche senza limi­ti. Negli ultimi anni però nulla o poco è stato fatto per modernizzare le infra­strutture della Russia e per diversifi­carne l'economia.
Intanto parole come corruzione, disoc­cupazione e alcolismo stanno rapida­mente tornando nelle case russe, con la classe media, la stessa che aveva cre­duto in Putin, a pagare il prezzo più alto della crisi. Vladimir Vladimiro­vich delude inoltre chi aveva creduto che il premier potesse rappresentare un baluardo contro la nascita di nuove oligarchie, come quelle che si erano di­vise le ricchezze del Paese e spartiti i posti di comando sotto Boris Eltsin. Con Putin, invece, sono semplicemen­te nate altre oligarchie, quelle che fan­no capo agli amici, agli uomini dell'ex KGB e ai fedelissimi che risalgono al­la gioventù passata nell'allora Lenin­grado. A dimostrazione che in Russia poco sta cambiando.



Fonte: Corriere del Ticino, 5.12.2011



Che dire... La Russia era e resta una sorta di dittatura mascherata (molto male) da semidemocrazia. Non credo che queste elezioni cambieranno le cose ma sicuramente peggio non andranno quindi mi pare un risultato piu che positivo
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Sephiroth
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MessaggioTitolo: Re: Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev   Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 2:44 pm

Ho parlato tempo fa con degli amici bielorussi (loro hanno Lukashenko, altro amicone di Silvio) che vengono qui l'estate per via del programma di Chernobyl, e mi hanno raccontato come nelle ex-repubbliche sovietiche siano completamente abituati ad un governo forte ed autoritario di stampo nazionalista, in quanto storicamente una forma di governo democratica l'hanno avuta solo vent'anni fa, e non ci sono minimamente abituati.
Discutendo poi con un ragazzo russo online mi ha confermato la cosa.
Non so sulle repubbliche baltiche, ma posso fare un paragone con la Polonia, anche loro orientati verso un governo forte e piuttosto conservatore (i gemelli Kaczinsky, Tusk), anche se notevolmente limitato dalle esperienze di Solidarnosc negli anni'80, che ha permesso di contenere questa tendenza a livelli "europei". Emperor, se sbaglio correggimi tu :)
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MessaggioTitolo: Re: Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev   Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 6:14 pm

Curiosa sta cosa, chissa' che il comunismo non torni alla ribalta con una nuova URSS entro 5-10 anni.

Confermo sephirot, anche se come saprai, la morte dell'intero governo polacco ha destabilizzato le cose. Il polacco politicante medio\ polacco che va a votare medio sono governati da una cosa in comune:

dubbi, paura e terrore di tornare sotto un'altro governo o sotto l'ombra di un nuovo regime nazi-comunista. Quindi alle prime avvisaglie di un qualcosa di strano, vanno a rifugiarsi nell'unica cosa di familiare che trovano: i partiti a stampo religioso cattolico, che sono tanto in vigore in polonia, cosi' da far moda quasi come le scarpe prada.

Non che sia una cosa sbagliata, ma di norma questi partiti non fanno granche', mantegono calme le acque cosi' come sono da circa 20 anni.. passivita', ma sicura in sostanza.. probabilmente fanno una legge ogni 2-3 anni per qualcosa d'importante come " che colore usare ai semafori", ed ogni tanto festicciole a base di cotechini e vodka, dopo la messa ovviamente.

Se qui da noi c'e' bordello tra destra e sinistra, in polonia c'e' una sorta di astio tra i cattolici fondamentalisiti politici e coloro che vorrebbero una politica laica.

Chissa' che schieramenti nasceranno un giorno, quando la politica polacca diventera' ( e se lo diventera') laica.
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MessaggioTitolo: Re: Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev   Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 8:38 pm

^ Non per offendere la tua coscienza di cattolico nè quella dei polacchi, ma da non-polacco trovo che seppellire il gemello Kaczinsky al Wawel sia.....be'.....insomma hai capito :§ul8:

Comunque non trovo sia tanto strano che la Polonia sia così ferocemente cattolica: stretta dalla Prussia protestante e dalla Russia ortodossa, sottoposto al regime ateo sovietico, credo che in Polonia le parole cattolicesimo/nazionalismo siano essenzialmente sinonimi.
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MessaggioTitolo: Re: Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev   Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev Icon_minitimeLun Dic 05, 2011 8:46 pm

E finché non avrà tentato di conquistare il mondo almeno una volta anche lei per vendicarsi di tutte le volte che è stata invasa (ossia come atto d'inizio di una qualsiasi guerra, anche quella d'indipendenza americana o quelle tra impero mongolo e Giappone) non la smetterà di essere così XD
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Maresciallo_Helbrecht
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MessaggioTitolo: Re: Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev   Russia, quel baco che scava nel potere di Putin e Medvedev Icon_minitimeDom Dic 11, 2011 9:40 pm

E intanto le proteste continuano...





Russia: manifestazione a Mosca e in altre città del Paese


L’opposizione russa torna in piazza. E questa volta lo fa in ottanta città del Paese. Un nastro bianco è il simbolo della protesta contro i presunti brogli avvenuti durante le elezioni dello scorso 4 dicembre. L’appuntamento principale sarà a Mosca dove le autorità locali hanno autorizzato una manifestazione che raduni al massimo trentamila persone.

“Questi nastri – racconta un uomo – simboleggiano un’altra prova dell’indignazione della gente contro ciò che è avvenuto durante tutti questi giorni, tutta questa illegalità delle autorità”.

“Sì – aggiunge una ragazza – domani andrò alla manifestazione e mi rendo conto abbastanza chiaramente che potrei non tornare a casa, ma andrò lo stesso perché il mio cuore soffre per la Russia”.

L’opposizione invita alla calma e a non prestare il fianco ai sobillatori. Mentre il leader del partito Yabloko risponde così al premier Putin che ha accusato gli Stati Uniti di appoggiare i contestatori.

“Sapete – dice Sergey Mitrokhin – anche Gheddafi fino all’ultimo minuto ha pensato che la ragione principale di tutti i problemi della Libia si trovasse da qualche parte, in Occidente. Questa logica dittatoriale non fa molto bene a Putin”.

Venerdì intanto la Commissione centrale elettorale ha reso noti i risultati definitivi delle legislative. Alla Duma il partito Russia Unita di Putin e Medvedev ha ottenuto 238 seggi sui 450 totali.


Fonte: http://it.euronews.net/2011/12/10/russia-manifestazione-a-mosca-e-in-altre-citta-del-paese/




[b]
In piazza contro Putin: «Siamo 150 mila»


Proteste a Mosca e in altre città della Russia contro i brogli nelle elezioni di domenica e per andare di nuovo alle urne

MILANO - Continua ad aumentare la folla in piazza a Mosca che protesta contro l’esito delle legislative dello scorso 4 dicembre, che ha visto il partito di governo ottenere la maggioranza. «Siamo in 150 mila», ha annunciato l’opposizione dal palco sulla piazza Balotnaya, mentre secondo fonti non ufficiali della polizia, i manifestanti sarebbero almeno 70 mila. Comunque numeri assolutamente inconsueti per la protesta anti-Putin. «Russia senza Putin! Ladri! Corrotti! Putin vattene a casa! Libertà!». Molti gli slogan scanditi dal palco a cui la folla risponde. L’opposizione denuncia brogli e il tempo inclemente e la neve non hanno scoraggiato la gente. Numerose le bandiere di piccoli partiti, parte di quella galassia dell’opposizione che per ora non si era mai presentata così unita. Dai nazionalisti ai comunisti. Proteste sono in corso di svolgimento anche in altre città della Russia fra cui San Pietroburgo, Novosibirsk (Siberia) e Krasnodar (sud). La Russia si rivolta contro Putin (e le sue elezioni) La Russia si rivolta contro Putin (e le sue elezioni) La Russia si rivolta contro Putin (e le sue elezioni) La Russia si rivolta contro Putin (e le sue elezioni) La Russia si rivolta contro Putin (e le sue elezioni) La Russia si rivolta contro Putin (e le sue elezioni) MOBILITATI 50 MILA AGENTI - «Nuove elezioni», ha chiesto dal palco di piazza Bolotnaia il popolare scrittore Boris Akunin, facendosi interprete di quello che è il principale obiettivo della protesta nel cuore di Mosca. L’allerta sicurezza nella capitale è massima: esercito, polizia e forze speciali presidiano il centro mentre un elicottero continua a sorvolare il luogo del meeting. La Piazza Rossa ed altre strade sono state chiuse. Per l’occasione, ha reso noto il ministro dell’Interno Rashid Nurgaliyev, sono stati mobilitati 50 mila agenti e duemila uomini delle forze speciali. L’area destinata alla manifestazione è stata allargata per il forte afflusso di persone e sono state rimosse le transenne davanti al parco per evitare che si creassero assembramenti sul vicino ponte Luzhkov. I manifestanti hanno palloncini, fiori e nastrini legati alla borsa o al polso, tutti rigorosamente di colore bianco. Ora non si registrano disordini. STUDENTI, PENSIONATI, IMPRENDITORI - Tra i cartelli esposti ci sono scritte tipo «I falsificatori saranno portati in tribunale», «Abbiamo bisogno di elezioni libere» o «Abbasso il partito dei ladri e dei truffatori» come ormai è chiamata la formazione del premier Vladimir Putin, uscita vincitrice dalle legislative ma con una scarsa maggioranza. L’evento, convocato su Facebook, ha raccolto 36.000 adesioni. «Fino a poco tempo fa a scendere in piazza erano solo i pensionati - spiega Andrei Mironov, del movimento per i diritti umani Memorial - ora vedere tutti questi giovani fa ben capire che la situazione è cambiata». In strada molti gli studenti e i lavoratori tra i 20 e i 30 anni, ma anche adulti cinquantenni, piccoli imprenditori o liberi professionisti insieme ad artisti e intellettuali. Sul palco sono arrivati gli scrittori Boris Akunin e Liudmila Ulitskaia, mentre il giornalista di Kommersant, Oleg Kashin - vittima di una dura aggressione l’anno scorso - ha letto una lettera del blogger Alexei Navalny, al momento in carcere dopo aver partecipato a una manifestazione lunedì scorso. La hit dei Rabfak «I nostri manicomi votano per Putin» MUSICA POLITICAMENTE IMPEGNATA - Dovrebbero esibirsi il gruppo rock Rabfak che canterà la sua hit I nostri manicomi votano per Putin e il rapper politicamente impegnato Noise Mc. Sono stati invitati anche i bielorussi Lyapis-Trubetskoy, nella blacklist del governo di Minsk. Dovrebbe intervenire anche la fondatrice del movimento ecologista, Eveghenia Chirikova, indicata da molti come la leader di questa nuova ed eterogena opposizione, insieme a Navalny. La protesta è dilagata in tutto il Paese. Proteste sono previste in una decina di altre città della Russia. La protesta in piazza Bolotnaia a Mosca (Afp)La protesta in piazza Bolotnaia a Mosca (Afp) TELEVISIONI - Nel frattempo monta il giallo sulle prime spaccature all’interno delle tv vicine al Cremlino per la copertura delle proteste anti-Putin. Secondo quanto scrive l’autorevole quotidiano Kommersant, il giornalista Alexei Pivovarov di Ntv - di proprietà del colosso statale del gas Gazprom - avrebbe rifiutato di presentare il tg delle 19 (le 16 in Italia) se non si fosse data notizia della grande manifestazione a Mosca contro i brogli nelle legislative di domenica scorsa. Secca la smentita dell’emittente, che peraltro ha una sua troupe a piazza Balotnaja dove si svolge la protesta. Il presidente della tv, Maria Bezborodova, ha dichiarato di aver «parlato con Alexei al telefono» e ha assicurato che il conduttore «sarà al lavoro regolarmente». «In quello che è stato scritto non c’è nulla di vero», ha aggiunto. Le tv statali hanno iniziato a coprire le proteste esplose all’indomani delle elezioni con circa quattro giorni di ritardo e in modo fazioso e parziale. Oggi molti appartamenti intorno alla piazza della manifestazione a Mosca sono stati affittati alle emittenti tv e radio per seguire in diretta l’evento. Pare che per i media di Stato i proprietari abbiano fatto pagare il doppio che per le reti indipendenti. Segno del malcontento che non accenna a diminuire.] MILANO - Continua ad aumentare la folla in piazza a Mosca che protesta contro l'esito delle legislative dello scorso 4 dicembre, che ha visto il partito di governo ottenere la maggioranza. «Siamo in 150 mila», ha annunciato l'opposizione dal palco sulla piazza Balotnaya, mentre secondo fonti non ufficiali della polizia, i manifestanti sarebbero almeno 70 mila. Comunque numeri assolutamente inconsueti per la protesta anti-Putin. «Russia senza Putin! Ladri! Corrotti! Putin vattene a casa! Libertà!». Molti gli slogan scanditi dal palco a cui la folla risponde. L'opposizione denuncia brogli e il tempo inclemente e la neve non hanno scoraggiato la gente. Numerose le bandiere di piccoli partiti, parte di quella galassia dell'opposizione che per ora non si era mai presentata così unita. Dai nazionalisti ai comunisti. Proteste sono in corso di svolgimento anche in altre città della Russia fra cui San Pietroburgo, Novosibirsk (Siberia) e Krasnodar (sud).

MOBILITATI 50 MILA AGENTI - «Nuove elezioni», ha chiesto dal palco di piazza Bolotnaia il popolare scrittore Boris Akunin, facendosi interprete di quello che è il principale obiettivo della protesta nel cuore di Mosca. L'allerta sicurezza nella capitale è massima: esercito, polizia e forze speciali presidiano il centro mentre un elicottero continua a sorvolare il luogo del meeting. La Piazza Rossa ed altre strade sono state chiuse. Per l'occasione, ha reso noto il ministro dell'Interno Rashid Nurgaliyev, sono stati mobilitati 50 mila agenti e duemila uomini delle forze speciali. L'area destinata alla manifestazione è stata allargata per il forte afflusso di persone e sono state rimosse le transenne davanti al parco per evitare che si creassero assembramenti sul vicino ponte Luzhkov. I manifestanti hanno palloncini, fiori e nastrini legati alla borsa o al polso, tutti rigorosamente di colore bianco. Ora non si registrano disordini.

STUDENTI, PENSIONATI, IMPRENDITORI - Tra i cartelli esposti ci sono scritte tipo «I falsificatori saranno portati in tribunale», «Abbiamo bisogno di elezioni libere» o «Abbasso il partito dei ladri e dei truffatori» come ormai è chiamata la formazione del premier Vladimir Putin, uscita vincitrice dalle legislative ma con una scarsa maggioranza. L'evento, convocato su Facebook, ha raccolto 36.000 adesioni. «Fino a poco tempo fa a scendere in piazza erano solo i pensionati - spiega Andrei Mironov, del movimento per i diritti umani Memorial - ora vedere tutti questi giovani fa ben capire che la situazione è cambiata». In strada molti gli studenti e i lavoratori tra i 20 e i 30 anni, ma anche adulti cinquantenni, piccoli imprenditori o liberi professionisti insieme ad artisti e intellettuali. Sul palco sono arrivati gli scrittori Boris Akunin e Liudmila Ulitskaia, mentre il giornalista di Kommersant, Oleg Kashin - vittima di una dura aggressione l'anno scorso - ha letto una lettera del blogger Alexei Navalny, al momento in carcere dopo aver partecipato a una manifestazione lunedì scorso.

MUSICA POLITICAMENTE IMPEGNATA - Dovrebbero esibirsi il gruppo rock Rabfak che canterà la sua hit I nostri manicomi votano per Putin e il rapper politicamente impegnato Noise Mc. Sono stati invitati anche i bielorussi Lyapis-Trubetskoy, nella blacklist del governo di Minsk. Dovrebbe intervenire anche la fondatrice del movimento ecologista, Eveghenia Chirikova, indicata da molti come la leader di questa nuova ed eterogena opposizione, insieme a Navalny. La protesta è dilagata in tutto il Paese. Proteste sono previste in una decina di altre città della Russia.

TELEVISIONI - Nel frattempo monta il giallo sulle prime spaccature all'interno delle tv vicine al Cremlino per la copertura delle proteste anti-Putin. Secondo quanto scrive l'autorevole quotidiano Kommersant, il giornalista Alexei Pivovarov di Ntv - di proprietà del colosso statale del gas Gazprom - avrebbe rifiutato di presentare il tg delle 19 (le 16 in Italia) se non si fosse data notizia della grande manifestazione a Mosca contro i brogli nelle legislative di domenica scorsa. Secca la smentita dell'emittente, che peraltro ha una sua troupe a piazza Balotnaja dove si svolge la protesta. Il presidente della tv, Maria Bezborodova, ha dichiarato di aver «parlato con Alexei al telefono» e ha assicurato che il conduttore «sarà al lavoro regolarmente». «In quello che è stato scritto non c'è nulla di vero», ha aggiunto. Le tv statali hanno iniziato a coprire le proteste esplose all'indomani delle elezioni con circa quattro giorni di ritardo e in modo fazioso e parziale. Oggi molti appartamenti intorno alla piazza della manifestazione a Mosca sono stati affittati alle emittenti tv e radio per seguire in diretta l'evento. Pare che per i media di Stato i proprietari abbiano fatto pagare il doppio che per le reti indipendenti. Segno del malcontento che non accenna a diminuire.
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