Standard & Poor's ci declassa nuovamente (di due gradini)

Asurian ha scritto:

Un titolo valutato "A" ha un rischio di default nei prossimi 5 anni di 0.2%, contro il 1.6% del titolo BBB. Nel periodo di 10 si passa quasi a quintuplicare il rischio tra i due gradi A e BBB, da 0.6 a 2.8.
Si tratta comunque di cifre basse in ambo i casi, ma è comunque una differenza.
Come è possibile che si sia valutato un aumento del rischio di default a seguito della manovra? Essa non sarà al 100% la soluzione di tutti i mali, ma le valutazioni borsistiche riflettevano il fatto che c'era comunque più fiducia nel nostro titolo.

Uhm.. Questo non l'avevo considerato.. Effettivamente la differenza tra lo 0.2 e l'1.6 è notevole... :§öliop:
Anyway, la ripresa effettivamente c è stata anche se le cause non sono ancora chiare. Sapete a che punto è lo spread attualmente? E come si sta evolvendo? Magari quello puo essere un fattore per le stime negative delle agenzie di rating (ve lo chiedo perchè non ne ho proprio idea)

Sephiroth ha scritto:

Voglio sottolineare che il discorso di Romney sul proposito è stato "Gli interessi americani ed europei in gran parte coincidono, se l'Europa crolla crolliamo anche noi, però non faremo un tubo per aiutarli e per impedire che questo accada."

Mah, guarda... Negli USA è tempo di campagna elettorale quindi le dichiarazioni fatte da Romney valgono quello che valgono dato che difficilemtne cio che i candidati dicono corrisponde a quello che pensano.
Vista la situazione imbarazzate del debito pubblico americano chiunque voglia farsi eleddere deve dire che non aiuterà in nessun caso l'Europa. Dichiararsi pronti a spendere altri X miliardi per l'europa adesso come adesso sarebbe un harakiri politico. Poi una volta eletti le cose cambiano dato che Romney non puo ignorare il fatto che non puo permettersi un fallimento dell europa.
Probabilmente anche gente come Obama o Kennedy avrebbe fatto le stesse dichiarazioni di Romney se avessero dovuto lottare per il loro primo mandato, ergo...

Sephiroth ha scritto:

Maresciallo@, se per combattere il sommerso si intende combattere le mafie, allora stiamo freschi. Tra l'altro non si capisce in che modo le agenzie di rating potrebbero giudicarlo, poichè si tratterebbe di questioni diverse da quelle economiche.

Beh, si tratterebeb di stabilizzare il sistema in un periodo non proprio floridissimo, il che non sarebbe affatto male...
Inoltre oltre al problema delle mafie c è il problema dell evasione che raggiunge dei livelli piuttosto alti. Ora, se io devo giudicare l'economia di un paese non posso prescindere da giudicare quanto i suoi cittadini evadano il fisco e di conseguenza da quanto siano solide le basi del sistema.
E l'evasione fiscale non la si risolve solo con le spettacolari retate a Cortina (che ripeto: viste dall esterno sanno tanto di cerotto vistoso per rattoppare le ferite piu esposte ma che sul lungo periodo servono a poco). Voglio dire, al signor X, gestore di una tabaccheria a Napoli che non rilascia gli scontrini fiscali e di consegeunza froda il fisco, delle retate a Cortina o a Porto Cervo non glie ne frega assolutamente nulla dato che lui in quei posti non ci andrà mai e continuerà a fare le sue piccoel frodi ogni giorno. Però di signori X ce ne sono tanti ma proprio taaaanti, ed è li che si dovrebeb intervenire.
Ovviamente ben vengano gli arresti a Cortina ma da soli non bastano...
Il fatto è che la stabilità del sistema fiscale e quindi economico di un paese passono anche da queste cose. Anzi, queste cose sono il cardine su cui si basa tutto! È "facile" tassare di piu le pensioni e le case ma se non si risolvono i problemi strutturali queste iniezioni di liquidi duvuti dalle nuove tasse servono a poco sul medio-lungo periodo (questo ovviamente è un discorso generale e vale un po per tutta l'europa)



Cmq ci terrei a precisare che io non voglio in alcun modo difendere le agenzie di rating. Anzi, del rating non me ne frega proprio nulla... Sto solo cercando di trovare dei motivi plausibili per questa scelta di declassare l'Italia. Anche perchè continuo a non capire quale dovrebbe essere lo scopo di un eventuale complotto delle agenzie di rating. La domanda di fondo resta: loro che ci guadagnano a declassare e/o a voler far fallire l'europa? A me pare che abbiano solo da perderci...

Io ho trovato le seguenti motivazioni.
E' il classico "dividi et impera".

Una Europa debole, divisa, senza politica comune, è facilmente attaccabile e non in grado di reagire abbastanza in fretta.
Coloro che sfruttano questa situazione sono le lobbies.
Mi riquoto:

Asurian ha scritto:

Inutile negare, come dice Yakumo, che una Europa debole e divisa favorisce l'interesse di molti. E io ci metto dentro le lobby transnazionali. I singoli stati da soli non possono bloccarle e necessitano quindi di una azione comune e simultanea, cosa che una UE coesa potrebbe fare, se non da sola con l'ausilio di altri Stati di prima fascia.

In secondo luogo, in campo internazionale, si è sempre voluta una Europa debole. Debole, non fallita, ma debole.
Per gli USA, in modo da avere sempre un fido scudiero, e ora per gli asiatici, per avere un mercato da invadere, senza protezionismi.


Nello specifico, rimane poi il fatto che titoli sottovalutati possono essere delle "money machine", con dovute azioni di compravendita di bond e opzioni. Sono proprio queste cose che permettono i ricavi per gli investitori borsistici, gli errori di valutazione.

Lungi da me dire che c'è di sicuro un complotto, ma per me è chiaro che gli interessi ci sarebbero tutti, da più parti.

Le fiamme gialle negli uffici di Standard & Poor's

MILANO - Da questa mattina - secondo quanto apprende l'ANSA - la Guardia di Finanza sta compiendo verifiche nella sede milanese nell'agenzia di rating Standard & Poor's. Gli accertamenti sono stati disposti dalla Procura della Repubblica di Trani.

La magistratura di Trani ha da tempo in corso un'inchiesta nei riguardi di Standard e Poor's e Moody's accusate di aver manipolato il mercato con "giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti" sul sistema economico-finanziario e bancario italiano. Nell'inchiesta - secondo quanto è finora noto - vi sono sei indagati: tre analisti "con funzioni apicali" di S&P, uno di Moody's e i responsabili legali per l'Italia delle due agenzie.

I tre analisti di S&P sono accusati, oltre che di "manipolazione del mercato", anche di "abuso di informazioni privilegiate" per aver "elaborato e diffuso", nei mesi di "maggio, giugno e luglio 2011 - anche a mercati aperti - notizie non corrette (dunque false anche in parte), comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario e bancario italiano".


Fonte: http://www.tio.ch/Estero/News/665638/Le-fiamme-gialle-negli-uffici-di-Standard---Poor-s


Oddio... questo è assurdo!!! Se i sospetti delle fiamme gialle risultassero corrispondere alla verità allora sarebbe piu che legittima una denuncia penale come si deve contro S&P....

Interessante! Vediamo che succede... Se fosse vero, rotoleranno teste temo...

Nani4ever ha scritto:

Interessante! Vediamo che succede... Se fosse vero, rotoleranno teste temo...

Se anche fosse vero, la verità toccherebbe 3 persone e niente cambierebbe se non per gli italiani che guardano la tv...

Mmm... risvolto interessante. Sono curioso sull'evolversi della faccenda.

Sarebbe proprio interessante vedere almeno una parte dei dati su cui si basano le analisi di queste agenzie di rating.

Dalla Stampa:

«Declassiamo le agenzie di rating». E' l'eloquente titolo di un articolo apparso sulla bibbia della finanza, il Financial Times che processa in particolare Standard&Poor's per la decisione di abbassare venerdì scorso il giudizio praticamente sull'intera area euro, esclusa la Germania. «C'è qualcosa di inquietante nell'ansia di S&P's di conquistare le prime pagine dei giornali» osserva Philip Stephens, che si chiede ironico se le scontate analisi a sostegno delle bocciature siano il sintomo che l'agenzia di rating «punti a conquistare il Nobel».

Soprattutto, l'Ft analizza i Paesi colpiti dall'ultimo declassamento e, esprimendo un moderato ottimismo sul vertice europeo di fine mese, osserva che l'Italia «ha un governo serio che ha qualcosa da dire sulle politiche economiche. Monti è ascoltato, a Berlino». All'indomani della visita del presidente del Consiglio a Londra e dell'incontro con la comunità finanziaria, l'editorialista osserva che «forse è presto per dire che siamo all'inizio di un ciclo virtuoso», insomma alla svolta nella crisi europea. «Ma i governi potrebbero essere riusciti a emergere dal circolo vizioso in cui si erano infilati».

E' utile ricordare che S&P's una settimana fa ci ha declassati invece a BBB+ e Fitch ha già promesso di farlo entro fine mese. Ecco, dovesse dare un giudizio sulle agenzia di rating, l'Ft non avrebbe dubbi: «spazzatura» Questa analisi ricorda uno studio del Fmi uscito nel 2010 che sostiene che le analisi e le mosse delle "tre streghe", come le chiamano ormai in molti (S&P's, Fitch e Moody's) non hanno più alcun valore informativo e che nel caso della Grecia hanno acuito la crisi. La questione, anche per il quotidiano britannico, è «come mai, dopo il loro sfortunato ruolo nel crollo della finanza, qualcuno riesca ancora a prenderle sul serio».

Recupero questo thread per una notiziola sulla Stampa:

L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha tagliato il rating di 34 banche italiane. È quanto riporta l’agenzia Bloomberg. Tra gli istituti colpiti dalla scure dell’agenzia di rating ci sono Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl, Mediobanca e Mps.

E' interessante, come appena dopo che Obama ha pubblicamente sostenuto Monti, come appena dopo il Times lo proclami l'uomo che può salvare l'Europa e come appena dopo che è stato lodato per il suo lavoro in Italia, S&P abbassi il rating delle maggiori banche italiane. Una tempistica quantomeno interessante.

Specie considerando che i rating non vanno in base all'effetto psicolgico...
O almeno, non hanno un effetto preponderante rispetto ai dati.

Sephiroth ha scritto:

Recupero questo thread per una notiziola sulla Stampa:

L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha tagliato il rating di 34 banche italiane. È quanto riporta l’agenzia Bloomberg. Tra gli istituti colpiti dalla scure dell’agenzia di rating ci sono Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl, Mediobanca e Mps.

E' interessante, come appena dopo che Obama ha pubblicamente sostenuto Monti, come appena dopo il Times lo proclami l'uomo che può salvare l'Europa e come appena dopo che è stato lodato per il suo lavoro in Italia, S&P abbassi il rating delle maggiori banche italiane. Una tempistica quantomeno interessante.

Ma no dai Seph. E' una ovvia coincidenza! XD

Me li immagino così i tizi di S&P a rispondere alla domanda "Ma perché avete tagliato i rating proprio in questo momento?"

Citazione :

L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha tagliato il rating di 34 banche italiane. È quanto riporta l’agenzia Bloomberg. Tra gli istituti colpiti dalla scure dell’agenzia di rating ci sono Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl, Mediobanca e Mps.

lol

Sempre un po' più strana la cosa, eh. Non è una prova di nulla, però insomma, è proprio un po' strano.