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| Russia e Cina mettono veto, non passa condanna Onu a Assad | |
| | Autore | Messaggio |
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Maresciallo_Helbrecht Veggente di Zendra
Età : 39 Località : Svizzera Messaggi : 12617
| Titolo: Russia e Cina mettono veto, non passa condanna Onu a Assad Dom Feb 05, 2012 1:38 pm | |
| Russia e Cina mettono veto, non passa condanna Onu a Assad Oltre 330 le vittime della repressione ad Homs. Obama: il dittatore deve lasciare
Roma, 5 feb. (TMNews) - - Nel giorno in cui i ribelli hanno denunciato il massacro ad Homs di 337 persone Cina e Russia hanno posto ieri all'Onu il veto al tentativo di bloccare la strage che si reitera da 11 mesi sotto il governo di Bashar el Assad. Gli altri 13 membri del Consiglio, tra cui Usa, Francia e Regno Unito, avevano votato a favore del piano per fermare le violenze, condannando il regime siriano, ma escludendo esplicitamente l'intervento armato. Per la seconda volta, però, Mosca e Pechino si sono opposte.
Il doppio veto russo e cinese alla risoluzione di condanna della repressione siriana del Consiglio di Sicurezza dell'Onu "sminuisce il ruolo delle Nazioni Unite": ha denunciato il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, definendo l'esito del voto "una grande delusione per il popolo siriano e per tutti i difensori della democrazia e dei diritti umani". E di "voto inaccettabile" perchè la "popolazione siriana ha bisogno di noi" ha parlato anche il ministro degli esteri italiano Giulio Terzi.
Prima del voto per fermare la repressione di Assad era sceso in campo personalmente il presidente Usa Barack Obama. "Assad deve fermare subito i massacri e i crimini contro il suo stesso popolo, deve lasciare il potere e permettere l'immediata applicazione di una transizione democratica", aveva messo nero su bianco in un comunicato la Casa Bianca, auspicando senza successo un voto del Consiglio di sicurezza dell'Onu a favore della risoluzione di condanna, quale "occasione di ribellarsi alla brutalità del regime e dimostrare di essere un difensore credibile dei diritti universali iscritti nella Carta delle Nazioni Unite". Intanto a Tripoli l'opposizione siriana ha occupato e si è impossessata senza resistenza dell'ambasciata.
Fonte: http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20120205_085224.shtml
Siria: veto Onu, per opposizione è licenza di uccidere
NICOSIA - Il Consiglio Nazionale Siriano (Cns), che raggruppa le principali correnti dell'opposizione, è convinto che il veto di Russia e Cina alla condanna del regime di Bashar al-Assad da parte dell'Onu lo autorizza "a uccidere in tutta impunità".
Il Cns, con base a Nicosia - Cipro - "condanna con fermezza" il veto russo e cinese ad un progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza e "giudica questa decisione irresponsabile un permesso di uccidere consegnato al regime siriano".
Frattanto, il primo ministro tunisino, Hamadi Jebali, ha chiesto a tutti i Paesi di espellere l'ambasciatore siriano per protestare contro la sanguinosa repressione in atto nel Paese. Tunisi si appresta a espellere il rappresentante siriano nel Paese.
Almeno nove militari siriani sono morti dopo scontri nella notte tra sabato e domenica con disertori delle forze armate fedeli a Bashar al-Assad nel nord est del paese: lo hanno indicato gli oppositori al regime dell'Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh).
Fonte: http://www.tio.ch/Estero/News/667891/Siria-veto-Onu-per-opposizione-e-licenza-di-uccidere
Che dire... Ennesima dimostrazione dell'inutilità dell ONU... | |
| | | Talaban Guardiano di Zendra
Età : 38 Località : Muggiò,Genova,Cuneo, Pasturo Messaggi : 6935
| Titolo: Re: Russia e Cina mettono veto, non passa condanna Onu a Assad Lun Feb 06, 2012 11:42 am | |
| Ole, l'ONU continua a essere una pagliacciata..
Capaci solo a sanzionare e porre embarghi, che tanto danneggiano sempre i poveracci mica i veri criminali.. | |
| | | Maresciallo_Helbrecht Veggente di Zendra
Età : 39 Località : Svizzera Messaggi : 12617
| Titolo: Re: Russia e Cina mettono veto, non passa condanna Onu a Assad Mar Feb 07, 2012 1:19 pm | |
| Esatto... Cmq Russia e Cina mi fanno sempre piu schifo (anche perchè non c'era nessun bisogno che dimostrassero tutta la loro pochezza...)
IL NODO SULLA VIA DI DAMASCO
Mentre in Siria non si fermano le violenze, il doppio veto di Russia e Cina su una dura risoluzione ONU di condanna dei crimini di cui si rende responsabile il regime di Damasco continua a pesare come un macigno sulla diplomazia internazionale. I rischi immediati sono duplici. Il regime di Bashar al-Assad potrebbe interpretare lo stallo creatosi alle Nazioni Unite come un segnale di via libera a perpetuare il clima di repressione. L'altra conseguenza è che Assad, e insieme a lui l'Iran, pensino di contare sulla Russia per poter avere una protezione internazionale al fine di combattere la partita contro il mondo arabo, quest'ultimo sostenuto da Stati Uniti e Unione europea,per la supremazia della regione. Il niet di Mosca e Pechino è infatti accolto con gioia da Teheran, la quale così non si sente sola nel sostenere la pedina siriana e nel contrapporsi ai suoi grandi nemici, ovvero USA e Israele. Ma cosa si nasconde dietro l'atteggiamento di ostruzionismo di cui danno prova Russia e Cina? In comune le due potenze hanno la convinzione che gli organismi internazionali come l'ONU non debbano interferire con gli affari interni di uno Stato al fine di provocare un cambio di governo. Puro e sacro ideale? Tutt'altro. La recondita paura, invece, è che sotto la lente ONU di condanna possano cadere tanto Pechino quanto Mosca.La prima non dorme certo sonni tranquilli, ben sapendo della repressione cinese in Tibet quattro anni fa o di quella più recente nello Xinjang, la provincia ugura-musulmana della Repubblica popolare cinese. Mosca, dal canto suo, non è da meno: chi può escludere infatti che,qualora fosse avviata una richiesta di dimissioni di Assad, in futuro non possa capitare lo stesso con Putin, uomo forte del Cremlino e soggetto a diffuse contestazioni di piazza? Ma è soprattutto Mosca a rimanere legata a doppio filo con Damasco, suo unico alleato politico,militare ed economico rimasto nella regione, al quale non fa mancare regolari forniture di armi. E il sostegno russo alla Siria va ben al di là di calcoli interni perché risponde essenzialmente a precise ragioni geopolitiche. In altre parole: Mosca ha posto il veto alla risoluzione ONU contro Assad principalmente perché teme che un eventuale cambio di regime la estrometta dal Medio Oriente. Per questo la Russia si tiene stretto il porto siriano di Tartus, l'ultimo attracco amico rimasto alla sua flotta nelle calde acque del Mediterraneo. L'accesso a questo mare rimane infatti una delle linee dominanti della politica estera russa, così come un tempo lo fu di quella sovietica. Dietro all'atteggiamento di Mosca nei confronti della Siria va poi rintracciato un altro timore,ovvero il ripetersi di un caso Libia, con l'Occidente che interpreta il voto del Consiglio di Sicurezza come un segnale di un possibile intervento militare, nonostante il fatto che il segretario di Stato USA Hillary Clinton prima del voto (poi trasformatosi in veto) avesse escluso senza mezzi termini la possibilità di un attacco di qualsiasi tipo. A Mosca questo tipo di rassicurazione non è bastata, memore del fatto di essere stata indotta, nel caso della Libia, ad appoggiare una «no fly zone» da cui è poi nato l'intervento armato della NATO conclusosi con il rovesciamento del regime di Gheddafi. La situazione è pertanto a questo punto. La Lega Araba ha sospeso la Siria come Paese membro fin dallo scorso 12 novembre e ha votato affinché vengano approvate sanzioni economiche contro Damasco. Dal lontano 1979, quando Washington accusò la Siria di essere un Paese che sponsorizzava il terrorismo, le sanzioni da parte americana si sono col passare degli anni gradualmente rinforzate, mentre l'Unione europea conta di mantenere l'embargo sulle esportazioni siriane di petrolio dirette in Europa (da notare è che i proventi petroliferi rappresentano il 20 per cento del Prodotto nazionale lordo di Damasco). Anche la Turchia mostra una certa decisione, ma il governo di Ankara tende a sottolineare che qualsiasi sanzione intenda adottare nei confronti della Siria, ciò non dovrà andare a discapito della popolazione siriana. Così chi detiene in ultima analisi la chiave per risolvere la questione di Damasco? La risposta è ancora una volta la Russia, che vuole ergersi a unico arbitro della situazione. Previsto per oggi, l'arrivo del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Lavrov pretende che vengano apportate modifiche alla bozza di risoluzione ONU tali da mettere sullo stesso piano le violenze commesse dal regime e dai ribelli e che chiedano all'opposizione di porre fine ad ogni azione armata. Solo in un secondo tempo il Cremlino sarebbe pronto a chiedere ad Assad di abbandonare il potere e il Paese come sacrificio indispensabile per lasciare in piedi il regime e predisporsi alle riforme rivendicate dalle opposizioni.
Fonte: Corriere del Ticino, 07.02.2012 | |
| | | Talaban Guardiano di Zendra
Età : 38 Località : Muggiò,Genova,Cuneo, Pasturo Messaggi : 6935
| Titolo: Re: Russia e Cina mettono veto, non passa condanna Onu a Assad Mar Feb 07, 2012 1:53 pm | |
| - Maresciallo_Helbrecht ha scritto:
- Esatto... Cmq Russia e Cina mi fanno sempre piu schifo (anche perchè non c'era nessun bisogno che dimostrassero tutta la loro pochezza...)
IL NODO SULLA VIA DI DAMASCO
Mentre in Siria non si fermano le violenze, il doppio veto di Russia e Cina su una dura risoluzione ONU di condanna dei crimini di cui si rende responsabile il regime di Damasco continua a pesare come un macigno sulla diplomazia internazionale. I rischi immediati sono duplici. Il regime di Bashar al-Assad potrebbe interpretare lo stallo creatosi alle Nazioni Unite come un segnale di via libera a perpetuare il clima di repressione. L'altra conseguenza è che Assad, e insieme a lui l'Iran, pensino di contare sulla Russia per poter avere una protezione internazionale al fine di combattere la partita contro il mondo arabo, quest'ultimo sostenuto da Stati Uniti e Unione europea,per la supremazia della regione. Il niet di Mosca e Pechino è infatti accolto con gioia da Teheran, la quale così non si sente sola nel sostenere la pedina siriana e nel contrapporsi ai suoi grandi nemici, ovvero USA e Israele. Ma cosa si nasconde dietro l'atteggiamento di ostruzionismo di cui danno prova Russia e Cina? In comune le due potenze hanno la convinzione che gli organismi internazionali come l'ONU non debbano interferire con gli affari interni di uno Stato al fine di provocare un cambio di governo. Puro e sacro ideale? Tutt'altro. La recondita paura, invece, è che sotto la lente ONU di condanna possano cadere tanto Pechino quanto Mosca.La prima non dorme certo sonni tranquilli, ben sapendo della repressione cinese in Tibet quattro anni fa o di quella più recente nello Xinjang, la provincia ugura-musulmana della Repubblica popolare cinese. Mosca, dal canto suo, non è da meno: chi può escludere infatti che,qualora fosse avviata una richiesta di dimissioni di Assad, in futuro non possa capitare lo stesso con Putin, uomo forte del Cremlino e soggetto a diffuse contestazioni di piazza? Ma è soprattutto Mosca a rimanere legata a doppio filo con Damasco, suo unico alleato politico,militare ed economico rimasto nella regione, al quale non fa mancare regolari forniture di armi. E il sostegno russo alla Siria va ben al di là di calcoli interni perché risponde essenzialmente a precise ragioni geopolitiche. In altre parole: Mosca ha posto il veto alla risoluzione ONU contro Assad principalmente perché teme che un eventuale cambio di regime la estrometta dal Medio Oriente. Per questo la Russia si tiene stretto il porto siriano di Tartus, l'ultimo attracco amico rimasto alla sua flotta nelle calde acque del Mediterraneo. L'accesso a questo mare rimane infatti una delle linee dominanti della politica estera russa, così come un tempo lo fu di quella sovietica. Dietro all'atteggiamento di Mosca nei confronti della Siria va poi rintracciato un altro timore,ovvero il ripetersi di un caso Libia, con l'Occidente che interpreta il voto del Consiglio di Sicurezza come un segnale di un possibile intervento militare, nonostante il fatto che il segretario di Stato USA Hillary Clinton prima del voto (poi trasformatosi in veto) avesse escluso senza mezzi termini la possibilità di un attacco di qualsiasi tipo. A Mosca questo tipo di rassicurazione non è bastata, memore del fatto di essere stata indotta, nel caso della Libia, ad appoggiare una «no fly zone» da cui è poi nato l'intervento armato della NATO conclusosi con il rovesciamento del regime di Gheddafi. La situazione è pertanto a questo punto. La Lega Araba ha sospeso la Siria come Paese membro fin dallo scorso 12 novembre e ha votato affinché vengano approvate sanzioni economiche contro Damasco. Dal lontano 1979, quando Washington accusò la Siria di essere un Paese che sponsorizzava il terrorismo, le sanzioni da parte americana si sono col passare degli anni gradualmente rinforzate, mentre l'Unione europea conta di mantenere l'embargo sulle esportazioni siriane di petrolio dirette in Europa (da notare è che i proventi petroliferi rappresentano il 20 per cento del Prodotto nazionale lordo di Damasco). Anche la Turchia mostra una certa decisione, ma il governo di Ankara tende a sottolineare che qualsiasi sanzione intenda adottare nei confronti della Siria, ciò non dovrà andare a discapito della popolazione siriana. Così chi detiene in ultima analisi la chiave per risolvere la questione di Damasco? La risposta è ancora una volta la Russia, che vuole ergersi a unico arbitro della situazione. Previsto per oggi, l'arrivo del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Lavrov pretende che vengano apportate modifiche alla bozza di risoluzione ONU tali da mettere sullo stesso piano le violenze commesse dal regime e dai ribelli e che chiedano all'opposizione di porre fine ad ogni azione armata. Solo in un secondo tempo il Cremlino sarebbe pronto a chiedere ad Assad di abbandonare il potere e il Paese come sacrificio indispensabile per lasciare in piedi il regime e predisporsi alle riforme rivendicate dalle opposizioni.
Fonte: Corriere del Ticino, 07.02.2012 il fatto è che fondamentalmente si fanno i capperi loro, senza contare che ancora devono mostrare agli altri di essere più duri e maschi dell'america.. | |
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| Titolo: Re: Russia e Cina mettono veto, non passa condanna Onu a Assad | |
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| | | | Russia e Cina mettono veto, non passa condanna Onu a Assad | |
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