Volontariato nel Terzo mondo moda cattocomunista

“Ci sono tante persone e tanti professionisti dell’aiuto al Terzo Mondo, a cominciare dai signori o da certe signore che vediamo dottoreggiare nelle trasmissioni in prima serata, che in realtà sono più che altro clienti degli hotel a 5 stelle alla faccia dei veri poveri”.

L’onorevole Mario Borghezio, intervistato da Klaus Davi, ha commentato la notizia della presunta liberazione di Rossella Urru definendo il volontariato una “dannosa moda” di matrice “cattocomunista”, sintomo della profonda ipocrisia di parte della società italiana. Secondo l’europarlamentare questa “moda radical chic” dovrebbe essere indirizzata nel volontariato in Italia, facendo ad esempio compagnia alle persone che vivono in solitudine nelle zone di montagna.

Tutto quello che il “famigerato colonialismo” ha prodotto è stato distrutto dai “satrapi” che, con gli “aiuti fantasmagorici” che l’Unione europea dà loro “dalle nostre tasse”, hanno un solo obiettivo: farsi guerra tra loro. Il contorto e disordinato discorso di Borghezio, in cui ha addirittura citato il missionario luterano Albert Schweitzer come una delle poche icone dell’amore e del senso di solidarietà (sic!), è un minestrone dei tanti punti forti della Lega. Ne manca uno, però. Il detto “Via gli immigrati, li aiutiamo a casa loro” deve essere infatti passato di moda nei salotti del Carroccio.



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bah preferisco non esprimermi al riguardo onde evitare degeneri nel discorso che potrebbe generarsi. no comment.