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| Immigrazione al contrario. | |
| | Autore | Messaggio |
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Maresciallo_Helbrecht Veggente di Zendra
Età : 39 Località : Svizzera Messaggi : 12617
| Titolo: Immigrazione al contrario. Sab Mar 17, 2012 12:42 pm | |
| Spread vola a 1.600 punti. E il Portogallo chiede aiuto a ex colonie Angola e Brasile
Il 96% dei creditori privati ha aderito allo swap sul debito greco. Una ristrutturazione "volontaria" in base alla quale i creditori rinunciano al 53,5% del valore nominale dei titoli in portafoglio e al 75% del valore del mercato. Un default bello e buono, per dimensioni più grave di quello argentino del 2003.
Leggendo i dati dei mercati la Grecia potrebbe non essere l'unico Paese insolvente dell'Eurozona. La strada che ha intrapreso il Portogallo, purtroppo, è piena di spine. Oggi lo spread tra i titoli a 10 anni di Lisbona e i rispettivi titoli tedeschi (Bund) si è ulteriormente impennato e ormani da settimane viaggia a 1.200 punti. In questo momento il governo di Lisbona è costretto a pagare il 14% sui titoli a 10 anni. Non va meglio se si guardano le scadenze più brevi dove spread e rendimenti decollano. Lo spread tra i titoli portoghesi a 5 anni e i corrispettivi Bund tedeschi si attesta a 1.590 punti. Con il rendimento dei titoli a 5 anni al 17% e quello dei titoli a 2 anni al 13%. grafici
Altri dati, questi, non confortanti dato che le difficoltà di un Paese a sostenere il peso del suo debito si denotano proprio quando si impennano i tassi a breve (fenomeno noto anche ai possessori di BTp a 3 anni che lo scorso dicembre sono decollati oltre quelli a 10 anni in una spettacolare inversione della curva dei rendimenti). Segnale che i mercati non hanno più fiducia che quello Stato sia in grado di onorare i debiti a imminente scadenza.
Le cose non vanno meglio se si guardano i Cds (Credit default swap), una sorta di polizze che coprono contro il rischio di fallimento del titolo sottostante. Titoli finiti nell'occhio del ciclone proprio in occasione del fallimento della Grecia (i rimborsi ai titoli di cds sulla Grecia sono scattati in forte ritardo) che, in ogni caso, al netto di fenomeni speculativi, danno comunque la dimensione di quanto un Paese sia ritenuto a rischio dagli investitori. Oggi i cds sul Portogallo sono risaliti a 1.347 punti. Due anni fa, quando non c'erano ancora le avvisaglie del contagio al Portogallo e quando solo la Grecia aveva fatto ricorso al (primo) piano di aiuti europeo i cds sul Portogallo quotavano "appena" a 112,94 punti.
Il Portogallo è uno, con Irlanda e Grecia, uno dei tre Paesi dell'Eurozona ad aver fatto ricorso agli aiuti forzosi della troika (Ue-Fmi-Bce) con un prestito triennale a tassi ageevolati da 78 miliardi di euro. Un finanziamento necessario per provare ad alleggerire la più grande recessione che ha colpito il Paese da quando, nel 1970, è passato alla democrazia. Lo scorso anno il PIl è diminuito del 2,8%, il tasso di disoccupazione ha toccato il picco del 14% con punte oltre il 35% fra i giovani.
Nelle ultime settimane le autorità politiche lusitane hanno più volte negato di aver intenzione rinegoziare gli aiuti ma i numeri non sono confortanti. I tassi a cui è in questo momento aggrappato lo Stato sono insostenibili per qualsiasi economia del mondo nel lungo periodo.
Il monito è arrivato anche oggi dalle autorità europee. Il vice presidente della Commissione europea, Olli Rehn, responsabile di Affari economici e euro ha avvertito Lisbona delle sfide che bisogna ancora superare. Pur confermanto che «il programma di risanamento procede a buon ritmo» hanno indicato che la situazione economica generale e l'accesso al credito per imprese e famiglie, restano «difficili».
Del resto, che il quadro sia difficile lo indica anche il fatto che il Portogallo stia chiedendo aiuto alle ex-colonie Brasile e Angola. Il piano di austerity a cui è vincolato il piano di aiuti della Troika comporta anche una serie di privatizzazioni di imprese portoghesi. Tra gli acquirenti internazionali c'è anche l'Angola che sta investendo massicciamente nelle aziende dell'ex colonizzatrice. Le compagnie di Luanda, infatti, possiedono circa il 4% delle società portoghesi quotate in Borsa. Una quota destinata a crescere al pari degli investimenti del governo del presidente angolano José Eduardo Dos Santos in favore delle società dello Stato guidato dal primo ministro portoghese Pedro Passo Coelho.
Gli aiuti delle ex colonie portoghesi all'ex colonizzatore Portogallo non sono solo finanziari. Vista la crescente richiesta di manodopera in Angola e Brasile è in atto un forte processo di emigrazione di giovani portoghesi nei due Paesi. Dai dati forniti dall'ambasciata del Brasile a Lisbona il numero di portoghesi con un permesso di lavoro in Brasile è balzato dai 52mila del 2010 a 328.860 di metà 2011.
Secondo i mezzi di informazioni locali il numero di portoghesi in Angola è più che quadruplicato raggiungendo quota 100mila, quattro volte il numero degli angolani emigrati a Lisbona. Se questa non è crisi.
Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-03-15/spread-vola-1600-punti-113234.shtml?uuid=AbzyJK8E
E c'è ancora chi dice che non è vero che il Portogallo ormai è arrivato al punto di non ritorno... :§r§r: | |
| | | Asurian Utente
Età : 36 Località : Altopiano di Shakuras Messaggi : 3187
| Titolo: Re: Immigrazione al contrario. Sab Mar 17, 2012 2:03 pm | |
| - Citazione :
- Gli aiuti delle ex colonie portoghesi all'ex colonizzatore Portogallo non sono solo finanziari. Vista la crescente richiesta di manodopera in Angola e Brasile è in atto un forte processo di emigrazione di giovani portoghesi nei due Paesi. Dai dati forniti dall'ambasciata del Brasile a Lisbona il numero di portoghesi con un permesso di lavoro in Brasile è balzato dai 52mila del 2010 a 328.860 di metà 2011.
Secondo i mezzi di informazioni locali il numero di portoghesi in Angola è più che quadruplicato raggiungendo quota 100mila, quattro volte il numero degli angolani emigrati a Lisbona. Se questa non è crisi.
I centri di ricchezza e potere globale si sono ormai spostati, non del tutto ma il processo è già bel che avviato. L'occidente è in recessione, ha problemi sociali e demografici, mentre a Cina (che ad essere onesti avrà problemi demografici ancora peggiori) è ormai divenuta la più grande potenza economica mondiale e il Brasile si sta avviando verso un futuro da protagonista. Altri Paesi come le tigri asiatiche, in particolar modo la corea del sud, ma anche Taiwan e Singapore, sono in piena ascesa dal punto di vista economico. Riuscirà l'Europa a rispondere al questa sfida, a mantenere il suo stato di benessere e prestigio e ad ottenere una autonomia che in realtà non ha mai ancora avuto completamente? Sarà l'interrogativo di questo secolo. Personalmente, non sono tanto ottimista a riguardo. Motivo? Divisione, processo di perdità di identità (supportato dalle lobbies, che hanno pieno interesse nell'avere genti prive di identità e coesione), poco rigore, il parlare sempre più di diritti e sempre meno di doveri, scarsa capacità di mantere un livello competitivo rispetto ai nuovi Paesi emergenti. | |
| | | Maresciallo_Helbrecht Veggente di Zendra
Età : 39 Località : Svizzera Messaggi : 12617
| Titolo: Re: Immigrazione al contrario. Sab Mar 17, 2012 3:54 pm | |
| Concordo con il buon Asurian. Sul corto-medio perido l'Europa manterrà lo status di leader (piu o meno) ma sul lungo periodo è impensabile. E tutto sommato mi sembra che questo spostamento di potere dall'occidente ai paesi emergenti mi sembra un processo inevitabile che porterà ad una sorta di "giustizia cosmica": noi europei non abbiamo mai avuto niente e abbiamo sempre campato sfruttando chi aveva tutto, solo che ora gli sfruttati stanno aquisendo sempre piu potere e i due piatti della bilancia si stanno pian piano invertendo in modo che chi non ha niente (l'europa appunto) tornerà al ruolo che si merita... | |
| | | Sephiroth Guardiano di Zendra
Età : 33 Località : Torino/Pisa Messaggi : 5242
| Titolo: Re: Immigrazione al contrario. Sab Mar 17, 2012 4:00 pm | |
| Attento a cosa intendi per "non avere niente": avevo letto uno splendido libro di un antropologo che sosteneva che l'europa ha avuto il ruolo che ha avuto in seguito a specifiche combinazioni politiche, tecnologiche e culturali dovute anche alla concentrazione in europa di particolari specie animali e vegetali; che cioè se nell'800 l'europa dominava, la Cina era in decadenza tremenda e popoli selvaggi erano ancora diffusissimi è stato per via di meccaniche specifiche dovute anche all'ambiente (ambiente ambiente) europeo da cui poi sono discese certi sistemi politico-sociali che hanno permesso il predominio europeo. | |
| | | Paranoid Veggente di Zendra
Età : 31 Località : Limbo Messaggi : 2774
| Titolo: Re: Immigrazione al contrario. Sab Mar 17, 2012 4:19 pm | |
| - Sephiroth ha scritto:
- Attento a cosa intendi per "non avere niente": avevo letto uno splendido libro di un antropologo che sosteneva che l'europa ha avuto il ruolo che ha avuto in seguito a specifiche combinazioni politiche, tecnologiche e culturali dovute anche alla concentrazione in europa di particolari specie animali e vegetali; che cioè se nell'800 l'europa dominava, la Cina era in decadenza tremenda e popoli selvaggi erano ancora diffusissimi è stato per via di meccaniche specifiche dovute anche all'ambiente (ambiente ambiente) europeo da cui poi sono discese certi sistemi politico-sociali che hanno permesso il predominio europeo.
Sembra molto interessante. Ricordi forse il titolo dell'opera e relativo autore? Certo è che la Cina adesso sta "conquistando il mondo" ed è evidente. Mi piace però ricordare quando si parla di equilibri mondiali la famosa legge dei corsi e ricorsi storici di Vico. Non durerà per sempre. Mwahahahahahaha :§ewew: | |
| | | Sephiroth Guardiano di Zendra
Età : 33 Località : Torino/Pisa Messaggi : 5242
| Titolo: Re: Immigrazione al contrario. Sab Mar 17, 2012 4:35 pm | |
| "Armi, acciaio e malattie" di Jason/Jared-qualcosa. | |
| | | Maresciallo_Helbrecht Veggente di Zendra
Età : 39 Località : Svizzera Messaggi : 12617
| Titolo: Re: Immigrazione al contrario. Sab Mar 17, 2012 4:59 pm | |
| - Sephiroth ha scritto:
- Attento a cosa intendi per "non avere niente": avevo letto uno splendido libro di un antropologo che sosteneva che l'europa ha avuto il ruolo che ha avuto in seguito a specifiche combinazioni politiche, tecnologiche e culturali dovute anche alla concentrazione in europa di particolari specie animali e vegetali; che cioè se nell'800 l'europa dominava, la Cina era in decadenza tremenda e popoli selvaggi erano ancora diffusissimi è stato per via di meccaniche specifiche dovute anche all'ambiente (ambiente ambiente) europeo da cui poi sono discese certi sistemi politico-sociali che hanno permesso il predominio europeo.
Intendevo niente a livello di risorse prime. Poi ovviamente abbiamo avuto molto piu "cervello" e furbizia rispetto al resto del mondo... Cmq sembvra interessante la teoria di queto tizio. Mi informerò meglio ;) | |
| | | Sephiroth Guardiano di Zendra
Età : 33 Località : Torino/Pisa Messaggi : 5242
| Titolo: Re: Immigrazione al contrario. Sab Mar 17, 2012 5:12 pm | |
| Materie prime fermo lì: oltre a quello che considera lui nel libro (animali domestici, cereali, etc) in europa ci sono giacimenti di ferro, carbone, oro, argento e quant'altro in abbondanza; diciamo che altri paesi ne possiedono di più per motivi geografici (estensione) o che le materie prime moderne sono altre che si trovano in altri paesi. | |
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| Titolo: Re: Immigrazione al contrario. | |
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| | | | Immigrazione al contrario. | |
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