Esercito USA e suicidi.

L'articolo compare sul Time del 23/07 e il titolo è quantomai esplicativo: "Perchè l'esercito non può vincere la guerra al suicidio?" (stando ai dati, il punto di domanda avrebbe anche potuto essere omesso).
Si tratta perlopiù di testimonianze di parenti: anzichè tradurre in blocco, mi limiterò ad alcune percentuali.

Dal 2001, in Iraq sono morti 4486 soldati americani: 1950 in Afghanistan e 2676 si sono suicidati.
Il 95% dei suicidi sono maschi (l'esercito è composto per l'85% di maschi).
Il 95% sono volontari (l'83% dell'esercito è volontario).
L'80% sono bianchi (i soldati bianchi sono il 70%).
Il 47% hanno meno di 25 anni (gli under 25 sono il 36%).
Il 41% avevano ricevuto assistenza psicologica.
Il 34% avevano detto a qualcuno di voler morire.
Il 30% avevano chiuso una relazione nel mese precedente.
Il 20% assumevano antidepressivi (notare: in servizio attivo).
Il 14% si erano procurati lesioni.
L'83% si sono suicidati in patria.
Il 10% in Iraq o Afghanistan.
Il 7% altrove.
Il 38% erano stati assegnati in Iraq o Afghanistan.
L'11% avevano preso parte a un combattimento.
Il 6% avevano assistito a uccisioni in azione.
Il 26% facevano uso di sostanze.
Il 7% soffrivano di depressione.
Il 5% di PTSD (disordine da stress post-traumatico).
Il 3% avevano riportato danni cerebrali.
Tra tutti i veterani, il tasso è di un suicidio ogni 80 minuti.

Cause di morte nell'esercito (dati del 2011)

26% in combattimento.
20% suicidio (rispetto al 7% di suicidi tra la popolazione maschile tra i 17 e i 60 anni).
17% incidenti dei trasporti.
8% altri incidenti.
6% cancro.
5% patologie cardiache.
18% altro.

4%: la percentuale del fondo di 53 miliardi di dollari che ogni anno il Pentagono destina a cure psicologiche.
18%: l'aumento di suicidi tra militari in servizio attivo nel 2012 rispetto al 2011.

Altri articoli del giornalista Mark Thompson: time.com/battleland

Ma quindi il servizio militare è visto come una nuova "legione straniera" dove andare se non si hanno alternative? Io sapevo che molti arruolamenti avvenivano nella "feccia bianca" del sud del paese come alternativa alla disoccupazione cronica, ma che si arrivasse a tal punto. Non è per dire, ma avendo letto che fra i suicidi, solo l'11% avevano preso parte ad un combattimento mi porta a rifiutare la tesi del "ho visto cose che non posso dimenticare".

Yakumo-dono ha scritto:

Io sapevo che molti arruolamenti avvenivano nella "feccia bianca" del sud del paese come alternativa alla disoccupazione cronica

in parte, ero anch'io a conoscenza di questa pratica, alla quale molti collegavano le ragioni delle brutalità compiute da alcuni soldati, in difetto di quell'idoneità necessaria al servizio.
ma la casistica è totalmente discorde: il giornalista scrive della vita di due americani tipo: middle-class entrambi, medico l'uno, sposato con quattro figli, studente cattolico e poi cadetto pilota l'altro. stando alle interviste, emergono sostanzialmente due problemi: missioni troppo lunghe (il pilota aveva effettuato oltre 70 voli in Iraq senza mai ingaggiare un combattimento) e la totale inadeguatezza dei protocolli medici e gerarchici (la moglie del pilota parla di sufficienza dei superiori e medici che non inviavano le cartelle cliniche quando il marito era assegnato a una nuova base, col risultato di vanificare qualsiasi terapia). il primo si è impiccato in ospedale, mentre la moglie, chiamata poco prima al telefono, sentiva i tentativi di rianimazione, l'altro si è sparato in casa.
mi domando che razza di standard selettivi e operativi abbiano...

Percentuali veramente spaventose! E purtroppo temo che se facessero (e probabilmente l'hanno gia fatto) uno studio del genere anche per quel che riguarda il Vietman le cifre sarebbero state anche peggiori...