lorenzo tracannò in un'unica ingorda sorsata il contenuto del suo boccale e dopo un fragoroso rutto di apprezzamento si alzò per il suo turno. si preparò con la perizia che veniva richiesta ad un così eccelsa e precisa arte inarcando esageratamente la schiena ed espettorò accompagnando l'azione con tutto il corpo. il misto di saliva, mucose e resti di "coniglio con patate" della signora rosa compì una perfetta parabola tra la sala, evitando candelabri centrotavoli, si fece largo tra le centinaia di sguardi puntati che carcavano di ghermirlo e centrò una scintillante sputacchiera d'argento finemente lavorata che si trovava nella parte opposta della sala.
un boato sovrastò impietoso il melodioso rintocco caratteristico del manufatto e grande e viva e bravo si sprecavano. "hai perso bernardone ora devi pagare" "si devi pagare" "cento sacchi si era detto"
mentre l'allegra brigata di mercenari prendeva nuovamente posto sulle sudice panche e sgabelli della taverna "al boccon divino", un soldato in alta uniforme entrò sbattendo le ormai marcite porte in legno che cissà per quale empio patto stavano ancora in piedi assieme a tutto il resto della fatiscente costruzione. "fate un pò di silenzio. ho detto.. ho detto silenzio! bene così. allora, cos'è questa novità? non i lavora oggi?" "oggi no generale" risate "oggi il damerino è in vacanza" la risposta fu accompagnata immancabilmente da un ulteriore giro di boccali per i tavoli "ah si? e dove se è andato il capitano?" disse il sergente intercettandone uno e trangugiandolo ad ampie sorsate "a noi lo chiedi? sai che quello è tutto matto.. eh lo conosco bene io" rispose l'eroe del giorno, con la bocca piena di una "leprotto ai funghi" gentilmente offerta dal rivale sconfitto. "se stanno così le cose fate quello che vi pare allora ma badate a non combinare i soliti danni" "agli ordini generale ahahah".
"senti lorenzo" disse un ragazzo dall'accento nordico riempiendogli il bicchiere "io sono nuovo da queste parti. potresti raccontarmi qualcosa del capitano?" "ahahah. tu vuoi sapere qualcosa del damerino? ahahah. ma di dove sei?" "beh io.." "no no lascia stare non me ne frega niente. senti.. vabbè, hai mai sentito parlare della casata de "li cunti"? no vero? 'ca troia sti crucchi.. allora apri le orecchie. mezzo secolo fa..." "ma quanto la tiri a lungo?" e "ancora la stessa storia" fecero eco dai quattro angoli dello squallido edificio ma dopo i lanci di bicchieri e resti di cibo di rito tutti quanti inevitabilmente si ammutolirono e prestarono orecchio alla narrazione.
"stavo dicento, mezzo secolo fa quà dalle nostre parti c'era una ricca famiglia nobile famosa per i validi uomini d'armi che ne uscivano. tutti erano invariabilmente graduati ufficiali di massimo rispetto e persino voialtri crucchi dell'impero ce li invidiavate. credo che ci sia ancora uno dei suoi fratelli al servizio dell'imperatore ma non ne sono sicuro perchè..." "non ti dilungare vecchia spugna" "se non ti frega non ti piange nessuno guglielmo! dicevo? ah, si il damerino. beh la sua famiglia era appunto quella dei "li cunti" e se la passavano davvero bene i mascalzoni. tzè." il giovane ascoltava interessato e a turno tutti gli altri avventori facevano a gara a colmargli il bicchiere. "sti quà insomma andavano a caccia con i falchi, andavano a cavalcare a cavallo giù per la al fiume laggiù... le cose che fanno i nobili. e.. cosa stavo, ah si! bon, alla fine tutti i figli del buon vecchio leonardo, pace all'anima sua eheh già me lo vedo sarà almeno già compagno di bevute del demonio quell'uomo, me lo ricordo bene io che..." aoh lorenzo! la storia!" "ci sto arrivando!! che scassaballe.. ah si insomma tutti i fratelli del damerino seguivano le orme della famiglia, ma lui no ahah. quella signorina era appassionata di poesia e passava tutto il tempo a scrivere e a cantare alle dame. un buono a nulla, la vergona della casata. e piccolo quarto di luna di quà, e luce dei miei occhi di la... alla fine il buon leonardo, pace all'anima sua si! lo so non mi interrompere tu! il buon leonardo lo ha spedito lo sai dove? a miragliano ahahah. all'accademia militare ahahahah. gli ha pagato lo scudo, il cavallo, la lancia e lo ha impacchettato e spedito per farne un vero uomo. eih tu ho la gola secca!! stavo dicendo...? ah si bon alla fine cosa è successo? il vecchio lorenzo, pace all'anima sua, si è beccato quattro metri e mezzo di onesta picca tileana in mezzo al costato durante una campagna militare contro quei bevitori di piscio dei passavante, che la folgore li annienti tutti. la famiglia si è disgregata ed è stata annientata dal nuovo crescente potere di uesti cani. è stat dispersa... alla fine il damerino quando è tornato si arrabbiato di brutto e ha tagliato di netto la testa del capofamiglia di passavante in una manifestazione. si dice che sia stato tutto un piano organizzato da lui per liberarsi della famiglia rivale, infatti li ha sfidati in singolar tenzone uno alla volta nella piazza d'armi sotto il loro palazzo. ahah li ha stesi tutti! tutti!! quel damerino! io ancora non ci credo. poi non si sa bene come sia riuscito a scappare o con quali soldi abbia in seguito corrotto i funzionari ma alla fine sta da queste parti libero come un ucceldibosco che si guadagna da vivere con gli incarichi militari del re e passa il tempo a sedurre ragazze, perchè alla fine quella su dannata fissazione non gli l'anno mica levata ahahahah. vedi ragazzo, io lo chiamo damerino ma perchè non c'è. lui lo sa come lo chiamiamo ma non si arrabbia, l'importante è che non glielo dici in faccia altrimenti sono solo fatti tuoi ahahahah."
"e adesso dove è andato" chiese il giovane versando l'ultimo goccio?
"non ne ho idea compare. quel damerino va sempre dove gli pare e piace. il figlio del fornaio mi ha detto che ha ricevuto una lettera per una specie di torneo non so bene. ahah ma se c'è un torneo quello lo vince. deve vincerlo, deve portare altro l'onore di noi tileani ahahah" con l'ultima fragorosa risata l'uomo cadde dalla sedia e coronò il suo più grande sogno:
morire ubriaco, ridendo e circondato da un sacco di persone che pendevano dalle sue labbra.