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| Elfi Silvani | |
| | Autore | Messaggio |
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Lele Utente
Età : 33 Località : biella Messaggi : 2737
| | | | Lele Utente
Età : 33 Località : biella Messaggi : 2737
| Titolo: Re: Elfi Silvani Dom Mag 25, 2008 3:41 pm | |
| Gli elfi del Vecchio Mondo
Dopo che Ulthuan fu sconvolta dalle forze del caos gli elfi iniziarono a viaggiare nel vecchio mondo,colonizzandolo. Le prime generazioni di questi primi colonizzatori provavano poco attaccamento nei confronti della isola natia della loro razza. Alcuni di questi elfi si imbatterono nella strana foresta inquietante che si estendeva alle pendici dei Monti Grigi.
La foresta brulicava di ogni genere di creatura e gli elfi si sentivano costantemente osservati. Di notte strane luci danzavano nell’oscurità ed enormi sagome sostavano nelle radure. Gli elfi incuriositi da ciò tentarono di penetrare nella foresta invano. Tre spedizioni vennero inviate;nella prima di 1000 guerrieri che entrarono ne uscirono 700 poche ore dopo la partenza,convinti di aver vagato per giorni; della seconda non ci furono tracce;della terza ne usci fuori solo una elfa straziata da ferite e con un viso terreo che mori per la follia dei suoi sogni. Gli elfi capirono che quella foresta era magica ed aveva un una coscienza propria,gli elfi la chiamarono Athel Loren. Durante questo periodo gli elfi vivevano ai suoi margini e pian piano il bosco sembrò disposto a tollerarli purché non si spingessero troppo al suo interno. Lontano ,stava intanto sviluppandosi un era nota anche come la Scissione,nella quale gli elfi di Ulthuan si divisero in alti elfi ed elfi oscuri,capeggiati da Malekith.
La guerra delle barbe Successivamente gli elfi e i nani diedero inizio alla Guerra delle Barbe. Durante questo conflitto gli eserciti degli elfi sbarcarono nel vecchio mondo per fronteggiare lo schieramento nanico. Alcuni colonizzatori decisero di appoggiare i loro fratelli ,tranne gli elfi di Athel Loren.
Il Re Fenice Caradyel capi che il suo popolo non avrebbe potuto sopportare un tale conflitto troppo a lungo;soprattutto dal momento che Malekith stava preparando le proprie schiere per invadere Ulthuan. Il Re Fenice decise di emanare un decreto,in base al quale i coloni elfi che volevano la protezione Delle sue armate sarebbero dovuti rientrare sull’isola natia. Molti villaggi vennero abbandonati mentre gli elfi che dimoravano all’ombra di Athel Loren non presero neanche in considerazione tale offerta perché non si sentivano in alcun modo legati a quell’isola;si dichiararono indipendenti dal Re Fenice e presero per sé il nome di Asrai.
I nani non ebbero più rivali e durante l’inverno scesero dai monti e calarono le loro asce sulla foresta fatata,ciò desto la furia della foresta e dei suoi spiriti. Tuttavia durante i mesi invernali Athel Loren risulta particolarmente vulnerabile e gli Spiriti della foresta vennero presto sconfitti. Athel Loren si ritirò di fronte hai nani e apri loro sentieri che li condussero agli insediamenti elfici. Ritenendosi attaccati gli elfi attaccarono i nani,oscurando l’aria con nugoli di frecce letali. Quando i nani si voltavano per fronteggiare quella minaccia gli agili elfi sparivano tra il folto degli alberi aggirando agevolmente i lenti e pesanti reggimenti nemici . In tal modo i nani vennero lentamente sterminati senza che un singolo elfo perdesse la vita. Gli elfi superstiti si ritirarono dunque sulle montagne.
Ultima modifica di Lele il Dom Mag 25, 2008 4:07 pm - modificato 1 volta. | |
| | | Lele Utente
Età : 33 Località : biella Messaggi : 2737
| Titolo: Re: Elfi Silvani Dom Mag 25, 2008 4:05 pm | |
| La nascita degli elfi silvani
Gli elfi cominciarono a spingersi sempre più in profondità entro i confini di Athel Loren ,temendo le rappresaglie dei nani più che della natura capricciosa della foresta. Negli anni successivi gli elfi si divisero in gruppi,chiamati clan o bande del clan. Dal momento che ciascuna banda era mossa da opinioni e ideologie diverse, fu solo una questione di tempo prima che sorgessero liti e dissapori e che gli elfi di Athel Loren cominciassero a prendere strade diverse. Ciascun gruppo si spingeva sempre più in profondità senza che la foresta opponesse alcuna resistenza,anzi sembro che Athel Loren avesse deciso di svelare i propri segreti alle bande. Nel cuore di Athel Loren un clan di maghi si imbatte nella quercia delle ere,un albero eccezionalmente antico e piegato dal trascorrere del tempo. Fu in quel momento che una elfa,Ariel,parlò veramente con la foresta. In breve tempo molti dei maghi Asrai furono in grado di comunicare con la foresta e capirono che esse stava lentamente imparando a conoscere gli elfi come forza benevola,soprattutto nel corso dei mesi invernali. Fu in quel momento che gli elfi accettarono appieno Athel Loren come propria dimora. Inoltre trattarono sempre Athel Loren con deferenza e con il rispetto che si meritava. Giurarono di non prendere mai nulla alla foresta senza renderle altrettanto con servigi e sacrifici,e in questo modo guadagnarono lentamente la sua fiducia.
Ciononostante persisteva una certa tensione tra gli alti elfi e Athel Loren poiché essi erano ancora due parti separate e non un unico tutt’uno. La parte sud orientale rimaneva ancora sigillata agli elfi e il signore degli alberi Durthu trattava gli elfi con una neutralità indifferente che confinava con l’ostilità. | |
| | | Lele Utente
Età : 33 Località : biella Messaggi : 2737
| Titolo: Re: Elfi Silvani Mar Giu 10, 2008 1:15 pm | |
| Il grande consiglio
In autunno i nani scesero nuovamente su Athel Loren.Gli elfi silvani riuscirono a respingere la loro prima incursione ma i cavalca falchi diedero notizia che un possente esercito si stava preparando nelle vette dei Monti Grigi. Come di consueto d’autunno gli spiriti della foresta sono deboli e per di più i clan silvani erano disorganizzati e disuniti. Fu così indetto un consiglio delle bande del clan,Il Grande Consiglio,la prima adunanza del genere da quando gli elfi abitavano nella foresta. Nobili signori e dame degli elfi si riunirono sotto la Quercia delle ere:fu n questo momento che inizio l’attrazione tra l’incantatrice Ariel e il signore del clan dei cacciatori Orion. Essi sembravano completarsi a vicenda ,lei saggia e la più bella delle sue genti e lui il più coraggioso e altrettanto bello,un astuto cacciatore in cui istinto e pensiero si fondono con la perfezione. Mentre il consiglio dibatteva Ariel e Orion presero a conversare tra di loro dimenticando la guerra alle porte. Dopo ore di dibattiti gli elfi vennero presi dallo sconforto perché il loro numero era nettamente inferiore a quello dei nani..Fu allora che Adanhu, il più grande e vetusto signore degli alberi entro nella radura;se gli elfi avessero colpito i nani in quel momento ,disse l’antico, la foresta avrebbe combattuto al loro fianco. Incoraggiati gli elfi presero ad architettare piani e strategie,non curandosi delle parole dell’antico,ovvero che era necessario un grande sacrificio. Ariel e Orion sgusciarono via e si addentrarono nel bosco senza dare nell’occhio. Molte ore dopo la loro assenza venne notata ,un’assenza che destò l’ira degli elfi benché un membro di un clan non poteva scegliere come partner un membro di un altro clan. I signori Asrai ordinarono che i due amanti vennero scovati e portati al cospetto del consiglio. I cacciatori per quanto fossero abili non trovarono tracce,venne chiesto agli alberi e a Adanhu ma risposero con il silenzio. Con riluttanza e tristezza i nobili Asrai accettarono la perdita dei due amanti e concentrarono i loro pensieri sulla guerra che incombeva. Mentre l’autunno svaniva gli elfi marciarono in guerra assieme agli spiriti della foresta, facendo sembrare ai nani che Athel Loren i fosse svuotata;stirpe arborea si erano affiancati agli elfi,driadi incedevano sui fianchi e in prima fila Durthu procedeva con forza inarrestabile ,intenzionato a vendicarsi dei nani che lo avevano deturpato. I nani non poterono resistere e alla fine scelsero di ritirarsi nelle loro roccaforti. | |
| | | Lele Utente
Età : 33 Località : biella Messaggi : 2737
| Titolo: Re: Elfi Silvani Mar Giu 10, 2008 1:17 pm | |
| L’inverno del dolore
Quando l’inverno scese su Athel Loren, un vento glaciale spirò tra i rami e un gelo più intenso che mai serrò la terra tra le proprie grinfie. La foresta rimase immobile mentre gli spiriti degli alberi e della terra trascorrevano dormendo le lunghe notti tenebrose, ma quello non sarebbe stato un inverno passato silenziosamente. Spinte da fame e sete di sangue,orde di Orchi e Gobelin calarono dalle montagne bruciando gli alberi di Athel Loren e dando la caccia ai suoi animali. Gli elfi si batterono coraggiosamente ma non riuscirono a trovare quello spirito forgiato per combattere i nani e si videro costretti a cedere terreno. Gli Orchi accesero enormi falò e colonne di fumo corruppero il cielo con la cenere degli alberi viventi della foresta. Il solstizio d’inverno passò, lupi neri cacciavano nella foresta e gli Orchi si spinsero sempre più in profondità. Nonostante gli sforzi degli elfi , gli invasori dalla pelle verde giunsero ben presto nelle vicinanze della Quercia delle Ere. I fuochi da campo degli Orchi bruciarono tutta la notte mentre gli elfi si preparavano per la battaglia;essi infatti temevano che la sorte della Quercia delle Ere avrebbe segnato anche quello della foresta. Si apprestarono a combattere con il cuore, giacché non credevano di essere in grado di opporsi all’orda verde,erano risoluti a battersi fino all’ultimo elfo. Al sorgere dell’alba la foresta cambiò;le nevi invernali si erano scolte e boccioli rosso sangue erano spuntati dal suolo indurito. Gli animali si destarono dal letargo e nell’aria fu possibile percepire una strana agitazione,come se una forza poderosa stesse per svegliarsi. Anche gli Orchi notarono ciò mentre si preparavano alla battaglia. All’improvviso lo squillo superbo di un corno poderoso riecheggiò nel vento,accompagnato dal latrare di segugi e dallo stridere di uccelli da preda che si alzavano in volo dai propri posatoi. Poi una sagoma possente si aprì un varco nel bosco,accompagnata da una muta di spettrali cani da caccia. Alto e muscoloso,gli elfi riconobbero il profilo di Kurnous in persona che, brandendo la sua micidiale lancia, ruggì una sfida contro gli orchi. Kurnous irradiava una feroce energia primordiale e tutti gli elfi che posarono lo sguardo su di lui furono colmati da una forza e un potere furiosi. Kurnous si abbatte sugli Orchi massacrando tutti quelli che incontrò in un turbine di distruzione terrificante a vedersi, la sua caccia selvaggia sospinta da venti ululanti, con una schiera di driadi appena svegliate dietro di lui-Corvi neri si calarono sugli Orchi condannati e segugi balzanti ridussero li ridussero a brandelli con zanne e artigli. Mentre il dio vivente penetrava sempre più in profondità tra le linee nemiche, gli Elfi caricarono con gli occhi balenanti del potere furioso del proprio dio massacrando gli Orchi senza pietà. Quando il sole tramontò non restava più un orco in vita e gli elfi esausti seguirono la scia di devastazione lasciata dal dio fino alla Quercia delle Ere. Là,assise su un trono,videro le sagome di Ariel e Orion,diventati aspetti di Isha, la dea madre degli elfi,e di Kurnous il cacciatore. Riunitisi in gran consiglio tutti elfi di tutti i clan della foresta resero omaggio ad Ariel e Orion,la Regina e il Re del Bosco.
L’inizio del ciclo della foresta
Dopo la battaglia,Ariel uso i propri poteri per riparare i danni causati dagli Orchi il suo tocco donò nuova vita alle aree devastate della foresta. Nel corso dei mesi Athel Loren conobbe un periodo di relativa pace poiché tutte le incursioni vennero prontamente respinte da Orion. Molti Elfi, toccati profondamente dal canto della caccia, si unirono alle battute di caccia del semidio e accolsero nel cuore parte del suo potere. Divennero in tal modo Cavalieri Selvaggi , scudieri del Re del Bosco. L’estate si stemperò nell’autunno e mentre i poteri di Ariel rimasero grandi come nei primi giorni di primavera, quelli di Orion iniziarono a scemare fino all’estinguersi del tutto quando l’inverno ghermì la foresta. Mentre la neve si avvicinava al centro della Radura del Re fu eretta una enorme pira. Come parte di un rituale che si sarebbe ripetuto nel corso dei secoli a venire, i Cavalieri Selvaggi e Orion entrarono nella radura e il Re della Caccia Selvaggia avanzò nudo tra le fiamme lasciando che lo consumassero mentre innalzava le mani al cielo. Il fuoco arse tutta la notte,fino a che il sole non si levò. Nella fredda luce del giorno non rimase più traccia i Orion se non le sue ceneri. I Cavalieri Selvaggi le portarono via in silenzio e le trasportarono fino alla Radura del Consiglio, dove Ariel ripose all’interno della Quercia delle Ere e sigillo sé stessa e le ceneri del proprio consorte lontano dal mondo esterno.
Da allora tutti gli anni , quando la neve si scioglie e l’alito della primavera intiepidisce nuovamente l’aria, la foresta freme per i sogni del risveglio di Orion. I Cavalieri Selvaggi giungono a prendere l’Elfo prescelto per indossare il mantello del sovrano consorte di Ariel, benché tale selezione sia avvolta nel mistero per gli altri elfi, che considerano malaugurio attrarre l’attenzione dei cavalieri di Orion. Il giorno precedente l’equinozio di primavera, l’Elfo prescelto per diventare il nuovo Re della Caccia Selvaggia è adornato con ghirlande intrecciate con i fiori appena sbocciati e dipinto con i sigilli mistici, prima di essere condotto alla Quercia delle Ere. Il mattino successivo,il primo giorno di primavera, Ariel si desta dal suo torpore e Orion, rinato, esce echeggiando dagli alberi, seguito dall’ululante Caccia Selvaggia. | |
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| Titolo: Re: Elfi Silvani | |
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