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| Skaven | |
| | Autore | Messaggio |
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Drewt Utente
Età : 33 Località : Bergamo Messaggi : 2196
| | | | Drewt Utente
Età : 33 Località : Bergamo Messaggi : 2196
| Titolo: Re: Skaven Mar Giu 10, 2008 1:54 pm | |
| Alcuni contadini dell'Impero, nelle fredde serate d'inverno, raccontano le leggende degli oscuri Uomini-Ratto. Secondo le leggende, abitano in tutto il sottosuolo del Vecchio Mondo e soprattutto nella grossa città presente in Tilea, Skarogna, vicina alla Palude degli Zombi. Venerano un Dio Ratto del Caos, e sono divisi in più clan minori, tra i quali spiccano quattro clan Maggiori: Pestilens, Moulder, Eshin e Skyre.
- Il Clan Pestilens, proveniente dalle umide giungle di Lustria, emette malattie in tutti i luoghi grazie agli sciami di Ratti e ai Monaci della Peste. Il suo signore, il pestilenziale Nurglitch, colui che sta dietro alla nascita del clan Pestilens e colui che ha fatto sì che questo clan di monaci votati alla malattia trovasse posto al seggio dei 13 (una specie di tavola a cui si riuniscono i capi dei clan più potenti), ha ordito la grande pestilenza che ha flagellato Skarogna,ed è proprio grazie a questa che è entrato nei 13.
- Il Clan Moulder produce creature straordinarie sotto la guida del pazzo Throt l'Immondo uno dei maggiori sponenti del Clan: ormai il suo corpo è mutato a causa dell'uso sconsiderato di warpietra,e anche la sua mente ne risente ormai. Perennemente crea esperimenti in cerca della bestia killer suprema capace di rivaleggiare ogni cosa sotto il comando della sua temuta frusta.
- Il Clan Skyre produce magnifiche macchine da guerra e armamenti meccanizzati, comandati da Lord Morskittar. Di Ikit Artiglio, grandissimo stregone ingegnere, per potenza e posizione secondo solo a Morskittar stesso, si narrano molte storie: che abbia viaggiato più di quanto ogni altro skaven abbia fatto, e abbia imparato ad usare la magia anche dai demoni. Egli è l'inventore delle macchine più ditruttive di tutto il clan: il cannone a fulmine warp e la ruota del destino. Forse chiamato Artiglio a causa del suo braccio meccanico autocostruito che gli conferisce una potenza incredibile ed il supporto di un mini gettafiamme warp.
- Il Clan Eshin porta dal magico Oriente i migliori assassini ninja del mondo. Il Signore della Notte, il capo del Clan Eshin, detiene un seggio al consiglio dei 13, su di lui non si sa niente di preciso, è uno dei migliori assassini del mondo, si pensa, ma preferisce mandare i suoi servitori,in particolare il suo braccio destro, Snikch il signore della morte, che esegue i suoi ordini con accuratezza inimmaginabile: il segno del suo arrivo è la morte dei soldati nella notte, lui agisce e poi scompare nel buio. Di lui quasi tutti gli skaven hanno paura; a questo assassino vengono attribuite le uccisioni più impossibili, come la morte di un lord nano completamente barricato dentro la sua fortezza sorvegliata dalla sua guardia di martellatori. Solo al mattino si accorsero che il loro signore era morto, senza aver visto nessuno.
A questi Clan principali si possono aggiungere il Clan Mors e la Congrega dei Veggenti Grigi:
- Il Clan Mors si è rapitamente guadagnato un posto nel consiglio dei 13 sotto la guida del loro capo: il Signore della Guerra Morsofisso. Queek Mozzateste, la punta di diamante del clan mors, nonchè figura di maggior spicco nella società skaven per ora è diventato subito famoso grazie alle sue vittorie per il Clan Mors e anche a causa della sua resistenza agli assassinii e ai complotti orditi contro di lui. Queek è molto orgoglioso per essere uno skaven e si vanta della sua abilità in combattimento,cercando sempre uno sfidante degno di combattere contro di lui. Porta sempre con sè, legata alla schiena una rastrelliera di trofei degli avversari poco prudenti che hanno osato sfidarlo.
- I Veggenti Grigi sono gli emissari del Ratto Cornuto, la divintà skaven e, al contrario di tutti gli altri skaven, posseggono la capacità di controllare la magia. Uno dei più famosi è Thanquol: ambizioso di potere, e molto intelligente ed infido, anche capace di incitare una rivolta nel cuore dell'impero, che, però, non è andata a buon fine. E' un veggente grigio piuttosto di successo, o almeno lo era, fino a quando il nano sventratore Gotrek Gurnisson ed il suo compagno di avventure umano Felix Jaeger non hanno iniziato a mettergli i bastoni tra le ruote. Thanquol è sempre accompagnato dalla sua fedele guardia del corpo Spezzaossa, un rattogre. Prima Spezzaossa accompagnava il suo padrone da vivo, ma dopo una battaglia in cui venne ucciso, gli adepti del Clan Eshin rubarono i suoi resti dal museo di Nuln portandoli agli stregoni ingegneri del clan Skryre che lo hanno "modificato" e riportato in vita sotto forma di automa.
Gli Skaven non hanno una storia propria, anche perché molti credono che sia una pazzia credere a degli uomini-ratto. Ultimamente il Clan Eshin ha servito fedelmente l'Assassino dei Tredici, un consiglio dell'estremo Oriente.
Ultima modifica di Drewt il Dom Apr 19, 2009 10:41 am - modificato 1 volta. | |
| | | Drewt Utente
Età : 33 Località : Bergamo Messaggi : 2196
| Titolo: Re: Skaven Dom Apr 19, 2009 11:07 am | |
| Le Origini Sconosciute degli Skaven
Il dibattito fra gli intellettuali ed i sapienti a proposito la nascita e la formazione di questa razza è più che mai aperto e controverso: innumerevoli sono le teorie e le ipotesi che vengono sostenute dagli studiosi e dagli eruditi. Qui ci proponiamo di esporre le più probabili ed accreditate. Tralasceremo in questo studi coloro che ritengono che gli uomini-ratto siano semplici mostri per tenere i bambini nel letto e spaventarli, e ci concentreremo su chi prova a spiegare la loro esistenza, chiarendo che esistono due scuole di pensiero sulla nascita di questa razza: c'è chi sostiene che siano una semplice mutazione derivata dagli uomini bestia, e che invece di essere per metà caprini (o comunque altri animali), sono tutti per metà ratti; altri invece pensano che sia una razza a se, del tutto distinta dal Caos.
Secondo Friederich Basaltz (1685-1756), un vecchio studioso dell'accademia reale di Altdorf, la razza degli Skaven è una mutazione dell'uomo derivata dal Caos, cosi come gli Uominibestia, ma creata appositamente per vivere in anfratti e cunicoli e colpire spuntando all'improvviso da sotto terra e attaccando le artiglierie, o entrando nelle città durante gli assedi per creare scompiglio; poi questa razza si sarebbe rivelata troppo indisciplinata, ed avrebbe formato eserciti e un regno proprio. Queste supposizioni sono state smentite quando ci si è accorti che solamente alcune squadre di specialisti fra le file degli skaven si occupino di scavare tunnel durante una battaglia, e per di più sappiamo che i lavori di miniera e escavazione sono lasciati agli schiavi, come a voler indicare la meschinità del compito.
Un'altra scuola di pensiero, quella che segue gli studi dei professori di Nuln, Gustav Kerkew (1876-1951) e Adriano Toglietti (1888-1947), questa razza è nata con un incidente di natura chimica: secondo i due insegnanti di biologia e teologia, dei ratti, probabilmente residenti nelle terre del nord, dove il Caos è più presente e forte, sarebbero entrati in contatto con della Mutapietra, o Warpietra, una strana roccia di origine celeste con strani poteri, molto utilizzata dagli Skaven per i loro esperimenti ed attrezzi bellici. Quando nel 1999, la città di Mordheim fu colpita da una meteora biforcuta, una grande quantità di Warpietra era presente e centinaia di bande di avventurieri partirono per arricchirsi saccheggiando i resti della città e vendendo la roccia meteoritica ai mercanti o ai collegi di magia imperiali (o ai maghi neri e negromanti). Il gran numero di Skaven che fu incontrato fra le rovine sembrò avvallare la tesi dei due professori, ma la loro fama fu smentita pochi mesi dopo: nei sotterranei della città fu rinvenuta un'orrenda quanto gargantuesca creatura. Essa era un enorme ratto di sesso femminile con arti atrofizzati ed un enorme addome gonfio e semi-pulsante, dal quale uscivano continuamente piccoli uomini- ratto ancora senza peli, grottesche imitazioni dei neonati umani. Ovviamente ciò fece crollare la tesi della scuola Kerkewana, che però ogni tanto viene ripresa da studiosi che negano le prove rinvenute nella città maledetta.
Sempre più sono gli studiosi che si sono cimentati nel voler cercare una spiegazione e una causa alla nascita di questa malevola razza, ma ancora oggi brancoliamo nel buio, diretti solo da alcune ipotesi basate soprattutto su leggende e storie tramandate oralmente o su gialli libri custoditi nelle polverose biblioteche imperiali. | |
| | | Drewt Utente
Età : 33 Località : Bergamo Messaggi : 2196
| Titolo: Re: Skaven Dom Apr 19, 2009 11:42 am | |
| La Leggenda della rovina di Kavzar
Per adesso la tesi più affermata è quella riscoperta da Andreas Cameras, professore di Storia Imperiale all'Accademia Reale di Altdorf, il quale ha trovato un antico testo di origine tileana, chiamato "La rovina di Kavzar" (o "La maledizione dei Tredici"), di cui riportiamo una traduzione abbastanza fedele dalla quale potrete ricavare le vostre conclusioni:
Una volta, tanto, tanto tempo fa, Uomini e Nani vivevano assieme sotto i tetti di una grande città. Alcuni affermavano che fosse la più vecchia e grande città del mondo e fosse esistita già prima del tempo dei barbalunga e degli uomini, eretta da mani più antiche e sagge agli albori del mondo. La città si estendeva sopra e sotto terra secondo la natura delle popolazioni che vi risiedevano. I nani governavano nelle loro grandi sale di pietra nel sottosuole e con le proprie fatiche quotidiane estraevano i doni della roccia, mentre gli uomini falciavano i campi di grano ondeggiante che circondavano la città come un mosaico di tessere d'oro. Il sole sorrideva, gli uomini ridevano ed tutti erano felici.
Un giorno gli uomini della città decisero di rendere grazie ai propri dei per la loro buona sorte. Progettarono un tempio quale mondo mai aveva visto in precedenza. Nella piazza centrale sarebbe stata costruita una sala colossale, sormontata da una singola torre che avrebbe trafitto il cielo. Una torre tanto alta, che avrebbe raggiunto il cuore stesso del firmamento. Dopo una lunga progettazione, si accinsero ad affrontare quell'impresa monumentale con l'aiuto dei barbalunga.
Le settimane divennero mesi, i mesi anni e gli uomini continuarono a costruire. Incanutirono e invecchiarono lavorando a quel tempio immenso e i loro figli continuarono la loro opera sotto il sole estivo e le piogge invernali. Finalmente, dopo molte generazioni, iniziarono i lavori per la grande guglia. Passarono gli anni e la torre raggiunse un'altezza tale che per gli uomini divenne sempre più difficile issare la pietra fino alla sommità. Alla fine il lavoro rallentò sempre più e si cominciò a disperare di riuscire a terminare l'opera. Poi tra gli uomini della città apparve un individuo che offrì il proprio aiuto per portare a termine l'ambizioso progetto. In cambio chiese un solo favore, e dichiarò che se gli fosse stato concesso, avrebbe comprato la torre in una sola notte. Gli umani pensarono tra sé: "Cos'abbiamo da perdere?" e decisero di stringere un patto con lo straniero grigiovestito. Tutto ciò che questi desiderava era poter aggiungere alla struttura del tempio la propria dedica agli dei. Gli uomini accettarono e l'accordo fu sancito.
Al crepuscolo lo straniero entrò nel tempio incompiuto e ordinò agli uomini di tornare a mezzanotte. Le nubi oscurarono le lune, avvolgendo il tempio nell'oscurità, mentre gli umani si allontanavano. In tutta la città gli uomini vegliarono aspettando che le ore passassero, finché, all'approssimarsi della mezzanotte, uno dopo l'altro si riunirono di nuovo nella piazza del tempio. Il vento soffiava e le nubi si squarciarono quando alzarono lo sguardo verso il tempio: esso si stagliava nel cielo come una lancia, bianco e puro. Sulla sommità era appesa un'enorme campana cornuta che balenava freddamente sotto la luce della luna. La dedica agli dei dello straniero era là, ma di lui non v'era ulteriore traccia.
Gli umani gioirono, l'opera dei padri dei loro padri era finalmente compiuta. Si apprestarono a entrare nel tempio, quando in quel momento, sopraggiunta la mezzanotte, l'enorme campana cominciò a suonare, una... due... tre volte. Lente onde sonore rieccheggiarono attraverso la città. Quattro... cinque... sei volte suonò la campana, come il torpido palpito di un gigante di bronzo. Sette... otto... nove, i rintocchi della campana divennero sempre più fragorosi e gli umani scesero barcollando dai gradini del tempio, le mani premute sulle orecchie. Dieci... undici... dodici... tredici. Al tredicesimo rintocco un lampo squarciò il cielo e il tuono fece eco al suono della campana. In alto il circolo scuro di Morrslieb fu illuminato da un bagliore improvviso e tutti caddero in un tetro silenzio.
Gli umani si rifugiarono nei propri letti, spaventati e perplessi dai portenti ai quali avevano assistito. La mattina seguente al risveglio scoprirono che l'oscurità era calata sulla loro città. Cupe nubi tempestose turbinavano sopra i tetti e cadeva una pioggia quale mai era stata vista cadere prima di allora. Nera, come carbone, la pioggia cadde e si raccolse in pozzanghere lungo le strade, rendendo il selciato scivoloso con scuri colori iridescenti.
Dapprima alcuni degli uomini non si preoccuparono, attesero che le piogge cessassero in modo da poter tornare al proprio lavoro. Ma le piogge non cessarono, i venti soffiarono più forti e il fulmine colpì l'alta torre.
I giorni diventarono settimane, ma le piogge continuarono. Ogni notte la campana batteva tredici rintocchi e o- gni mattina il buio avvolgeva la città. Gli umani cominciarono ad avere paura e innalzarono delle preghiere ai propri dei. Ma le piogge non cessarono e le nubi nere continuarono a gravare come sudai sui campi di grano ormai appiattito. Gli uomini si recarono dai Nani e li supplicarono di aiutarli, ma i barbalunga non se ne curarono. Che importanza poteva avere un po' di pioggia in superficie nel cuore della terra dove tutto era asciutto e caldo?
Gli umani si accalcarono nelle loro dimore, i cuori divorati dalla paura. Mandarono alcuni di loro in cerca di aiuto in luoghi lontani, ma nessuno fece mai ritorno. Alcuni si recarono al tempio per pregare e sacrificare il poco cibo rimasto agli dei, ma trovarono le grandi porte sprangate. La pioggia aumentò. Scuri chicchi di grandine caddero dal cielo e distrussero le coltivazioni fradice. La grande campana rintoccava a morto sulla città in preda al terrore. Ben presto enormi massi fendettero i cieli, precipitando come cupe meteore per schiantare le case della città. In molti si ammalarono e morirono senza cause apparenti e i neonati presentarono atroci mutazioni. Ignobili moltitudini di ratti divorarono il poco grano rimasto nei granai e gli umani cominciarono a morire di fame.
Gli anziani degli uomini si recarono di nuovo dai Nani e domandarono ancora una volta aiuto. Volevano portare la loro gente in salvo nel sottosuolo. I barbalunga si adirarono e risposero agli umani che le gallerie inferiori erano allagate e che anche il loro cibo era stato divorato dai ratti. Restavano a malapena riparo e cibo sufficienti per loro e i loro consanguinei. Scacciarono gli uomini dalla proprie sale e sprangarono le porte.
In superficie le rovine della città diventavano ogni giorno più letali. Gli uomini si abbandonarono alla disperazione e chiesero il soccorso degli dei oscuri, sussurrando i nomi di principi demoniaci a lungo dimenticati nella speranza di salvarsi. Fu inutile, i ratti tornarono, più grossi ed aggressivi che mai. Le loro sagome furtive infestarono la città devastata, cibandosi dei caduti ed abbattendo i deboli. Ogni mezzanotte la campana sulla guglia batteva tredici rintocchi, un suono che sembrava sfrontato e trionfante. Gli umani erano ormai costretti a vivere come creature perseguitate nella loro stessa città, mentre enormi stuoli di ratti vagavano per le strade in cerca di una preda.
Infine gli umani disperati riunirono le armi di cui disponevano e batterono alle porte dei Nani, minacciandoli di trascinarli fuori per le barbe, se non fossero usciti volontariamente. Dall'interno non giunse alcuna risposta. Gli umani raccolsero delle travi e abbatterono le porte, accedendo ai cunicoli sotterranei, bui e vuoti. Facendosi coraggio, i pietosi superstiti di quella che un tempo era stata l'orgogliosa popolazione della città scesero all'interno. Nell'antica sala del trono trovarono i Nani, ormai ridotti a mucchi di ossa rosicchiate e tessuti laceri. Là, nella luce morente delle torce, scorsero miriadi di occhi intorno a sé, sfavillanti come stelle in una notte d'estate mentre i ratti li accerchiavano per ucciderli.
Gli umani combatterono per la propria vita spalla contro spalla, ma contro la ferocia implacabile e la soverchiante superiorità numerica dell'orda di roditori le loro armi furono inutili. La marea di ratti mostruosi si riversò su di loro, abbattendoli uno dopo l'altro per ridurli a brandelli, mentre gli acuminati denti gialli conficcavano nelle loro morbide carni e la massa di pelo scuro soffocava le loro pietose urla con il proprio atroce squittio. | |
| | | Zio91 Utente
Età : 33 Località : Lucca Messaggi : 524
| Titolo: Re: Skaven Ven Lug 23, 2010 11:06 pm | |
| wow sembra un racconto horror | |
| | | davidz90 Utente
Età : 33 Località : italy Messaggi : 1399
| Titolo: Re: Skaven Sab Dic 31, 2011 12:37 pm | |
| cavolcchio qui dentro non ci entra qualcuno da un secolo!!!! | |
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| Titolo: Re: Skaven | |
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| | | | Skaven | |
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