I Mezzorchi
“Io no Mezzorco, io Mezzoumano.”
-Guka, Barbaro mezzorco delle terre orientali.
Mal visti dalle altre razze, in cerca di riscatto per se e in lotta contro i pregiudizi, i mezzorchi
nascono nelle terre di frontiera tra umani e orchi, dove spesso i due popoli si mescolano,
e sono il popolo più forte e selvaggio delle terre civilizzate.
Aspetto Fisico
Non si può dire che i mezzorchi siano belli, data la loro origine orchesca, prendono infatti
dagli orchi la corporatura pesante e robusta, il colorito verde pallido-marrone, il viso con la
mascella prominente, le orecchie lunghe e appuntite, il naso schiacciato, la fronte spianata
e una bocca piuttosto grande con i canini inferiori sporgenti.
Dalla loro origine umana però ricevono le abilità intellettuali (anche se dipendono molto dal
luogo in cui vengono cresciuti), le abilità manuali e il portamento leggermente più eretto
dei loro genitori orchi.
Il colore degli occhi e dei capelli è in genere quello dei genitori umani ma più spento e grigio-
verde, così come per la pelle.
Spesso i mezzorchi prestano poca attenzione all’apparenza e indossano il minimo necessario
dato che soffrono meno il freddo dei loro genitori umani, minimo necessario che sarebbe
un paio di pantaloni corti fatti di stracci e un mantello o una camicia rovinata, con sopra
una armatura o un giaco (se avventurieri) portato alla buona.
Solitamente hanno il corpo adornato di tatuaggi, cicatrici, fasce colorate sulle braccia e sui
polpacci, cerchietti di ferro grezzo e osso sulle orecchie e sul naso; tutti questi simboli sono,
nel linguaggio corporeo mezzorchesco, segni di valore e spavalderia.
Sviluppo
I Mezzorchi vivono meno degli uomini, raggiungono la maturità a 14-15 anni e dopo i primi
quarant’anni di vita in cui crescono parallelamente agli uomini invecchiano molto più
rapidamente, e spesso in questo periodo partono per le loro ultime avventure, preferendo
una morte in battaglia che una vecchiaia comunque noiosa e lunga in città che non riconoscono
proprie.
Altrimenti vivono fino ad un massimo di 80 anni.
Carattere
Essere un mezzorco non è facile, a causa dei pregiudizi e dell’emarginazione che ricevono
questi “reietti” della società, spesso figli non voluti, sgradite conseguenze di stupri nei villaggi
di frontiera dove gli orchi compiono spesso razzie, e molto più raramente figli amati e
desiderati dai loro genitori.
Come i mezzelfi e tutti i membri di razze miste i mezzorchi acquistano la mentalità e i modi
di fare della società in cui crescono, cercando di integrarsi al meglio o nelle città e nei villaggi
umani oppure nelle tendopoli e negli anfratti orcheschi.
Anche se cresciuti tra gli umani essi sono comunque visti come dei “diversi”, e quindi dopo
poco si isolano e cercano di farsi amici tra altri come loro, formando bande o interi villaggi
di sanguemisto, mezzelfi, mezzorchi, stirpiplanari e genasi.
I mezzorchi preferiscono le arti della guerra, e combattono in maniera molto barbarica, in preda ad un ira che li rende ancora più forti e minacciosi; un mezzorco che si dedica alle
arti magiche o psioniche è sicuramente cresciuto con gli occhi chiusi verso la sua origine e
la verità della sua “diversità”, e lontano dai pregiudizi della gente.
Nelle comunità umane i mezzorchi sono spesso “sfruttati”, trasformati in capri espiatori e
derisi per la loro lentezza nel capire, cosa che li rende spesso veri colpevoli di stermini di
villaggi quando giungono la culmine della sopportazione.
Essi sanno essere molto pazienti e buoni, data anche la loro ingenuità, che gli permette di apprezzare a volte piccoli tesori della natura come una cascatella o un ruscello schiumoso, mentre essi hanno appena sventrato un orsogufo affamato tutti sporchi di sangue e brandelli di carne.