Cronaca delle avventure di Nindularf lo Stregone

Era, praticamente, il signore di un, seppur piccolo, villaggio e stava rapidamente accumulando, ancora una volta e anche grazie alla miniera d'argento del villaggio stesso, un discreto gruzzolo che gli sarebbe stato utile per le sue future ricerche. Quelle attuali tra l'altro procedevano piuttosto bene e ormai era vicino a scoprire la prima parola di comando del costrutto da guerra che aveva trovato nelle catacombe sotto il villaggio che erano state sigillate da paladini di un astruso dio della luce e della giustizia di quelle terre. Anche senza l'aiuto del costrutto era stato comunque in grado di affrontare con successo tutte le minacce che avevano provato a ostacolare i suoi piani, ultima delle quali il vampiro che aveva incautamente provato ad aggredirlo nel suo stesso villaggio. La mal riposta superbia era stata però la fine della creatura già-morta i cui resti giacevano, defintivamente defunti, in una parte ora in disuso della miniera. Recentemente aveva anche terminato di studiare la formula della prima magia da lui stesso creata e che presto sarebbe stata usata per fondere le rocce che intendeva mettere insieme per creare mura a difesa del villaggio e fortificarlo ulteriormente.
Tutte queste cose sarebbero state di certo una fonte non indifferente di soddisfazione per Nindularf, se dopo oltre una settimana di atroci dolori la sua mutazione in elfo-pantera non fosse rapidamente (inspiegabilmente e completamente) regredita facendo scomparire il fisico possente, massiccio e muscoloso che aveva riportandolo a quello asciutto, mingherlino e debole che aveva prima.
Ora dopo appena tre giorni che i dolori erano cessati e mentre si stava faticosamente riabituando alle sue precedenti (modeste) capacità fisiche un evento molto spiacevole lo costrinse a portarsi sul camminamento della palizzata per osservare ciò che stava accadendo: una piccola orda era stata avvistata e si stava lentamente avvicinando al villaggio. Contando rapidamente il jidar stimò circa 300 orchetti, una intera tribù, e anche 4 creature più grosse , probabilmente orchi.
La torma si avvicinò fino a circa 500 passi dalla palizzata, poi il loro capo si avvicinò di un altro centinaio alle mura del villaggio e parlò in orchesco. Anche a varie centinaia di passi di distanza era evidente che fosse una creatura possente e muscolosa, alta ben oltre 10 piedi e dall'aria brutale, ma non stupida.
Ascoltandolo Nindularf intese che il capo orchetto stava ordinando a gli orchetti che occupano il villaggio di sottomettersi, in quanto egli sostiene che siano di un clan della tribù che lui comanda, e in quanto tali si devono sottomottere a lui.
Tshul, che possedeva il capo degli orchetti al villaggio, lo raggiunse sul camminamento e disse: "Il capo degli orchetti è Varn Mezzo Troll e colui che ora controllo è veramente un suo sottoposto. Gli orchetti non combatteranno contro il loro capotribù e soprattutto contro un numero di guerrieri più che doppio rispetto a loro. Penso che sarebbe il caso che io sfidi il capotribù in modo da ridare a Varn il comando su tutti i clan della sua tribù e a me il controllo su Varn. Cosa ne pensi?"

Nindularf soppesò i pro e i contro della proposta del suo potente alleato, cauto come sempre quando parlava con lui. "Mi sembra una buona idea." disse infine. "E non credo che ti sarà difficile sopraffare quel Varn, o come diamine si chiama." Guardò verso la moltitudine di orchetti alle spalle di Varn e inarcò un sopracciglio. "Tuttavia dopo dovremo trovare un modo per sbarazzarci di tutte quelle....bestie. Non posso di certo ospitarle nel villaggio. Non potrei nè sfamarle nè trovare loro un posto dove alloggiare...per non parlare della puzza." arricciò il naso.
"E nemmeno voglio separarmi da te per troppo tempo... Decisamente questo Varn è una seccatura. Cosa pensi dovremmo farne degli orchetti dopo che ti sarai impossessato del loro capo?" chiese Nindularf, di fatto più infastidito che preoccupato dall'esercito di orchi.

Tshul tacque per qualche istante come se fosse meditabondo, poi disse: "Potremmo organizzare qualche scorreria alle spese di qualche altro villaggio umano. Ho visto nei ricordi di quell'umano che mi hai dato per primo che ce ne è un altro a circa una decina di giorni di cammino da qui e anche meglio fortificato. Questo dovrebbe ridurre il numero degli orchetti e procurarci altro bottino. Dobbiamo trovare un buon covo e fortificarlo affinché questo diventi il centro del nostro potere nella regione. Da lì vedrai... ci espanderemo come una pestilenza inesorabile. Presto o tardi tutti dovranno temerci e rispettarci ed altri accorreranno sotto le nostre insegne e allora anche i regnanti umani dovranno inchinarsi all'Arcimago Nindularf e al Generalissimo Tshul" concluse con una risata ghignante che la gola orchesca tramuto quasi in un ululato.

Nindularf rimase qualche secondo in silezio, meditabondo. L'idea di Tshul lo attirava. Anzi lo aveva conquistato. Già si immaginava signore di quelle terre, temuto e rispettato da tutti.
Chinò il capo in direzione di Tshul, in un gesto che esprimeva sia il suo assenzo, sia il suo rispetto nei confronti di quella creatura con la quale egli aveva legato il suo destino. "Fai come credi, Tshul. Hai il mio appoggio." Mentre la creatura gli voltava le spalle e si allontanava a lunghi passi dalla stanza, Nindularf si sorprese a ripensare al suo vecchio maestro e si chiese cosa avrebbe pensato di ciò che era diventato. Di certo non si sarebbe mai aspettato che il suo discepolo sarebbe diventato così potente. Ma del resto, concluse, non era mai stato una persona intelligente, altrimenti non sarebbe morto in modo così stupido.
Si avvicinò alla finestra e osservò in direzione del gruppo di orchi aspettando che Tshul facesse la sua comparsa.

Inizialmente tutto andò come i due avevano progettato: Tshul nelle vesti di capo orchetto sfidò il mezzotroll che ovviamente era ben lungi da volere (e potere) rifiutare. Quindi L'orchetto posseduto fece la sua comparsa insieme ad alcuni di quella che in passato era stata la sua scorta. Seguì quindi uno scambio verbale che per via della distanza l'elfo non poteva comprendere dalla sua posizione di osservazione in cima alla palizzata, ma di cui immaginava il contenuto. Poche regole e disposizioni per dare una parvenza di legalità allo scontro. Disposizioni che forse sarebbero state rispettate ma più probabilmente no.
Lo scontro durò più a lungo di quanto Nindularf aveva pensato e il capo orchetto controllato da Tshul riuscì a ferire piuttosto seriamente il mezzotroll, provocandogli anche una ferita con copiosa perdita di sangue alla spalla sinistra prima di soccombere ad un spaventoso colpo d'ascia che spiccò in rapida successione un braccio e la testa dell'orchetto.
Dopo di ciò tutto andò a rotoli: il mezzotroll si fermò qualche istante come intontito.
Poi intorno a lui comparve una specie di nuvola, che l'elfo riconobbe essere la forma che Tshul assumeva quando voleva essere visto. Questa provo a colpire più volte la testa del mezzotroll mentre l'umanoide cercava inutilmente di scacciarla con la sua ascia. Un terribile pensiero iniziò a farsi strada nella mente di Nindularf: Possibile mai che il mezzotroll avesse un qualche oggetto magico o sacro che lo progettesse dai tentativi di Tshul di possederlo? Doveva pensare molto rapidamente a cosa fare. La situazione poteva precipitare da un momento all'altro, visto che lo scontro si era concluso con la vittoria del mezzotroll e che il suo alleato non riusciva a impossessarsi del suo corpo.

L'elfo fece qualche rapida stima. Dopo l'uscita di Tshul-capo-orchetto la tribù di orchetti si era avvicinata e quando era stato evidente che tutto si sarebbe risolto con uno scontro tra i capi si era formata una specie di arena che aveva come limiti i membri della tribù stessa e alcuni degli orchetti che Tshul aveva portato con sé. In quel momento vi erano orchetti anche a meno di 30 passi dalla palizzata e buona parte della tribù, compreso il suo malridotto capo che ancora stava, inutilmente, cercando di colpire l'essere incorporeo, era a portata di tiro delle sue stelle cadenti.

Un ghigno malevolo comparve sul viso di Nindularf nel momento in cui si accingeva a preparare l'incantesimo. Aveva deciso di spazzare via quel fastidioso orco, ma all'ultimo momento cambiò idea: non voleva danneggiare l'oggetto che lo proteggeva. Decise quindi di colpire la folla di orchetti, in modo da creare un diversivo e dare la possibilità a Tshul di prendere possesso di un altro corpo e finire il lavoro.

Nindularf pronunciò le parole del potente incantesimo. Quando ebbe completato la formula scelse il luogo indicandolo e pochi momenti dopo, si sentì un fischio stridente e poi ci fu una potente esplosione. Sebbene la magia fosse progettata per avere un unico bersaglio gli orchetti erano tanto vicini tra loro che vari caddero colpiti, mentre quello che era più vicino al punto indicato dal mago morì praticamente all'istante. L'attacco improvviso e inspiegato, unito al fatto che alcuni orchetti si stavano allontanando in fiamme portando il caos nella tribù diede fine al duello, ma mentre il capotribù ancora sanguinante si rendeva conto di quanto succedeva e iniziava a inveire contro i suoi per ristabilire il comando un grosso orchetto alle sue spalle lo colpì alla testa con la sua lancia trapassandogli il cranio.

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PX Stregoneria=2

Ghignando Nindularf continuò ad osservare la scena, godendo del caos che imperversava tra gli orchetti. In particolare concentrò la sua attenzione su Tshul che in forma gassosa aleggiava ancora intorno al corpo dell'ormai ex-capo del gruppo, aspettando la sua prossima mossa. Se tutto fosse andato come pianificato, tra poco avrebbe aggiunto al suo piccolo esercito anche quello del mezzo-troll e in più si sarebbe appropriato di un nuovo potente artefatto.

Dopo che uno degli orchetti aveva trafitto l'ex leader ferito degli stessi uccidendolo la confusione tra gli orchetti non fece che aumentare, anche se Nindularf notò che questi non erano più una massa scomposta, ma si stavano dividendo, formando quattro capannelli differenti e anche alcuni degli orchetti sulle mura vociavano alcuni dialogando con quelli che fino a poco prima erano stati potenziali assedianti.
Dopo un po' Narg, il suo apprendista di razza orchesca gli si avvicinò e disse: "Ora che capo Varn morto ogni sottoclan porta suo campione e chi vince comanda tutti. Dato che nostro capo morto, noi di sottoclan Punta Grossa vuole che tu nostro campione..."

Nindularf guardò l'orchetto, pensoso. Non aveva alcuna voglia di immischiarsi personalmente negli affari di quelle bestie, ma d'altra parte tiradosi indietro avrebbe potuto perdere il favore del suo piccolo contigente che, sebbene odiasse ammetterlo, era utile, se non altro per mantenere l'ordine al villaggio. "Del resto non dovrebbe essere un problema per me tenere testa ad un paio di questi bruti. L'importante è che si faccia in fretta. Ho altre faccende molto più importanti da sbrigare."
"Molto bene, parteciperò allo scontro come vostro campione." disse Nindularf rivolto all'orchetto. "Portami al luogo ove si terrà lo scontro. Fa venire con noi i migliori tra i nostri soldati. Mi faranno da scorta."
"O meglio saranno le pedine sacrificali che mi garantiranno la fuga se qualcosa va storto." Si trattenne però dal fare questo commento ad alta voce.

Nindularf seguì il suo apprendista e protetto da una scorta armata di orchetti, certo niente di più che carne da cannone se paragonati alla potenza offensiva delle sue magie, lasciò le mura del villaggio.
Gli orchetti del sottoclan che rappresentava sciamarono dietro di lui. Si era creata in modo quasi naturale una sorta di fiore a cinque petali, ognuno composto da una massa di orchetti schierata nel suo sottoclan con come vertice il campione. A parte l'elfo gli altri erano tutti grossi orchetti nerboruti. In uno di essi armato di lancia, immediatamente alla sua sinistra Nindularf riconobbe quello che aveva trafitto a tradimento il mezzotroll. Notando di essere osservato l'orchetto strizzò all'elfo un occhio esprimendo notevole complicità.
Una volta che anche l'elfo ebbe preso posizione fu un momento di tensione: gli altri quattro potenziali capi scrutavano intorno con aria feroce. A parte quello da lui riconosciuto gli altri tre erano armati uno con una grossa spada curva a due mani, il secondo con una scure e uno scudo ovale e l'ultimo con un pesante mazzafrusto con tre catene. A parte qualche sporadico pezzo di piastre metalliche avevano poi tutti una armatura di maglia.
Tutti i capi iniziarono a insultarsi e a gridare come a spingere uno degli altri a scoprirsi ed attaccare per primo, esponendosi ai colpi degli altri. All'elfo rimaneva solo da decidere se essere lui a rompere gli indugi o restare sulla difensiva con un incantesimo pronto per incenerire il primo che avesse provato ad avvicinarsi a lui.

Nindularf osservò i suoi avversari, valutando velocemente la situazione. "Questi esseri non sono molto intelligenti. Di base il loro comportamento è simile a quello di un branco di animali per cui attaccheranno per primo colui che considerano il più debole, in questo caso me." Gettò un occhiata furtiva all'orchetto alla sua destra. "Probabilmente sarà lui il primo a rompere lo stallo cercando di uccidermi per concentrarsi poi sugli altri. Dei restanti due invece l'unico di cui mi devo preoccupare è quello con la scure, poichè l'altro sarà sicuramente ingaggiato da Tshul. Ma non è detto che attacchi me, perchè così rischierebbe di essere preso alle spalle e ucciso. Quindi il primo a morire deve essere questo qui." si disse, tornando a guardare l'orchetto col mazzafrusto. Restava da decidere come ucciderlo. Per quanto stupidi infatti, quegli essere erano comunque fastidiosamente resistenti. Dopo un attimo ghignò soddisfatto e prese ad intonare una lenta litania. Era un incantesimo che non usava da un po' di tempo, ma che in quella situazione era più che adatto....

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Uso prima oscura nemico a distanza, quindi spada nella roccia seguito da un paio di freccia nera fino a che non muore. Quindi lo rianimo e lo uso contro gli altri. Questo solo se Tshul riesce a difendermi dagli altri due e questi non si avvicinano a me.

Fu una questione di attimi. Accecò l'orchetto con il mazzafrusto mentre questo si stava già avviando ad attaccarlo, lasciandolo prima frastornato per l'improvvisa cecità e poi sanguinante dopo che la spada di roccia gli aveva inferto un colpo terribile all'addome.
L'orchetto con la scure che anche si era mosso nella loro direzione approfittò della situazione di difficoltà del suo concorrente e gli spiccò la testa dal collo mentre questo, disorientato e dolorante gli dava le spalle, poi avanzò trotterellando verso Nindularf, lasciandogli pochi momenti per approntare le difese.
Con la coda dell'occhio l'elfo poteva vedere gli altri due capi orchetti impegnati in un duello che era ancora alle fasi di studio dell'avversario. Le probabilità che Tshul fosse l'orchetto con la lancia erano ormai molto elevate: almeno per ora Nindularf poteva concentrare la sua attenzione sull'avversario in arrivo.

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Hai 8 secondi a disposizione.

Seccato, Nindularf concentrò il suo potere magico intorno a sè, creando un campo di forza che lo avrebbe protetto dagli attacchi del nemico. Subito dopo spostò la sua attenzione sul cadavere dell'orchetto morto incerto se animarlo affinchè combattesse al suo posto o attaccare direttamente il suo aggressore.

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4 secondi per lanciare devialama, 4 per lanciare anima cadavere. nn so a che distanza lo posso lanciare, non è specificato, quindi se non è possibile lancio oscura nemico sull'orchetto.

L'elfo protesse la sua rispettabile persona con un incantesimo di deflessione e mentre l'orchetto gli arrivava contro terminò la magia necessaria ad animare il cadavere senza testa.
Non seppe se fu a causa del coincidente impegno nel cedere potere magico che la sua deflessione non risultò abbastanza potente ma fatto sta che lo fu e Nindularf si trovò sbalzato a una mezza dozzina di passi di distanza e dovette lottare per restare in piedi.
La scure dell'orchetto inoltre gli aveva inflitto un profondo taglio sul petto, e se la deflessione fosse stata appena meno potente probabilmente lo avrebbe ucciso sul colpo.

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Devi superare una prova su AGilità da 12 o + altrimenti cadi anche a terra. Hai subito 48 PV di danno, te ne restano 37. Qualora fosse così il tempo a tua disposizione scende di 2 secondi (quindi ne avrai solo 4) che dovrai usare per rialzarti (sempre che tu voglia farlo).
Devialama è però ancora attivo.
Hai consumato 33 punti potere, te ne restano 177. Fintanto che lo zombie orchetto è animato hai un -1 al CDA magico.

L'orchetto sembrava pregustare una facile vittoria sbavando, ma approfittando della distanza dello sbalzo Nindularf riuscì a rialzarsi e a sfruttare il devialama per deflettere l'assalto della creatura incalzante.
L'orchetto da lui animato nel mentre si era rialzato tra lo sgomento degli orchetti circostanti.
Era pronto a ricevere dei comandi.

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Hai 6 secondi a disposizione per decidere che magie usare contro l'orchetto mentre lui tenta inutilmente di colpirti. L'orchetto animato è a circa 20 passi. Potrebbe arrivare in tuo aiuto al forse già al prossimo giro, massimo quello successivo se glielo ordini come prima cosa (ti costa 1 secondo).
Hai consumato altri 2 punti potere, te ne restano 175.

Ignorando il dolore della ferita, Nindularf ordinò all'orchetto rianimato di venire in suo aiuto. Poi riportò la sua attenzione sul nemico dinnanzi a se e cominciò a cantilenare mentre questi cercava invano di colpirlo.

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Oscura nemico sull'orchetto attaccante