Le ciminiere di nuln- uova di drago

Sbarcarono nel serraglio della città. Ringraziarono il barone per il passaggio e promisero di passare da lui prima di lasciare la città.
"Muoviti! Ci dirigiamo alla Vecchia Trota, li servono una birra eccellente."
Il poeta seguì il nano, che pareva conoscere molto bene la città.
Entrarono in una via laterale e videro una tavernaccia di periferia.
"Ehi non vorrai mica entrare li... disse un po' spaventato il poeta "Certo!" disse il nano urlando per sovrastare le voci degli avventori.
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appena enrato il nano era calato il silenzio e circa metà degli avventori erano usciti. Il nano era evidentemente conosciuto.
Solo due uomini erano rimasti indifferenti. Uno, un norse alto e dalla pelle pllida dalle sfumature azzurrine, stava sorseggiando una birra. L'altro ,un uomo classificabile come tileano dai lineamenti, stava bevendo un vino fruttato da 4 karl al bicchiere.
Il nano sghignazzando diede una pacca sulle spalle ai due e disse "Oste una birra per Both,un bicchiere di fruttato per il tileano, tre birre per me e ... quello che vuole per il poetucolo. Segna sul mio conto!" disse Gotrek prendendo un paio di sgabelli e sedendosi vicino ai due. "Che piacere rivedervi ragazzi... c'è uno nuovo con me. Presentazioni" disse il nano con un sorriso un po' ebete.


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qualche topic di presentazione, poi qualcuno mi chieda il motivo della convocazione

Mark guardò diffidente i due tizi che aveva davanti, poi tentò di accennare una presentazione.
"Ehm, salve, sono Mark Harvester, di Altdorf, piacere..."

Sbattendo rumorosamente il boccale vuoto sul tavolo, Bothvar si girò verso lo sventratore ed il suo compagno di viaggio. Prestando poca attenzione al poeta, fissò il suo sguardo in quello del nano. I due rimasero fermi per qualche secondo a fissarsi, poi il volto largo del norse si contorse in un ghigno che rivelò la sua dentatura, simile alle zanne di un animale.
" Vedo che hai ancora il vizio di raccattare gente a caso per portartela dietro, Gotrek..." disse ricambiando la pacca sulla spalla ricevuta dall'amico.
In quel momento, l'oste gli portò l'altra birra ordinatagli dal nano. Bothvar la afferrò dalle mani dell'uomo e lo ringraziò con un rapido cenno della mano, poi riportò lo sguardo su Mark.
" Se il bassetto ti permette di stargli intorno devi sicuramente essere un tipo abile, umano."
Il gigantesco Huskarlo tese la mano al suo interlocutore.
"Il mio nome è Bothvar, ultimo componente della tribù Nightfang."

Nuln. Cinque giorni prima.

< NO! >
< Senta, lo capisco. Però il suo percorso non è praticabile. >
< Si che lo è! La strada era percorribile fino a tre giorni fa! >
< Lo so bene. Però la recente guerra con Sylvania ha fatto muovere gli eserciti con grande fretta. Il peso degli armameni ha pregiudicato la stabilità del ponte. Già precario dall'inverno scorso, quando l'ultima alluvione portò va le vecchie arcate. >
< A me puzza d'imbroglio! >

Il sospettoso urlatore non era dicetro un suo parigrado. Se avesse voluto avrebbe potuto chiamare le guardi e farlo punire. Peccato che fosse solo il portavoce di un mercante proveniente da Tirnoc; un elfo altezzoso, a capo di una carovana di armi di splendida fattura. Non si abbassava a parlare con lui, a rattare. Scriveva su un foglio e il portavoce riferiva.

< Che cosa ci potrei guadagnare a farvi fare una strada più lunga? Mi avete pagato già per una consulenza sui percorsi e sui dazi. E io ve l'ho data. La strada di Balszhein è impraticabile. Mentre quella che rasenta la foresta è perfetta. Non ci sono più uominibestia di la. Sono già stati scacciati dall'armata diretta a Sylvania. >
L'uomo lo guardò, poi riferì all'elfo.
< Vada per questa. Ma se succedesse qualcosa...... >
L'interlocutore li liquidò con un gesto scocciato.

Tornato dentro al suo ufficio all'Emprio, entrò in uno stanzino a lui adibito, dietro la stanza di lavoro. Li era stato preparato un piccolo bagno, con cisterna d'acqua calda e un guardroba. Essere sempre presentabili era importante.
Si spogliò e si lavò, quindi inossò abiti puliti, rassettandosi davani allo specchio.
"Sei il flagello di ogni matrimoni, Niccolò"
Si disse da solo.

Alto, con capelli biondi tagliati corti, occhi altezzosi, di un marrone coronato da un brillio d'astuzia, bocca carnosa, ridacchiante, un collo nobiliare, gli avevano detto.
La larga bruciatura che partiva da sotto la guancia desta, estendendosi per quel lato del collo -e che lui non nascondeva- insieme al naso storto (rotto più volte in passato), insieme alla barba folta lasciata volutamente selvaggia, crevano un notevole contrasto con gli altri uomini della classe lta Nulnese, terribilmente effemminati.
Aveva l'aria forte dell'avventuriero e gli abiti e la cultura -e i soldi- di un nobile.
Da ragazzo non aveva avuto una sola compagna, quand'era ancora solo "figlio di contadini".
Ora non passava notte senza che una dama -quasi sempre borghesi o nobili stufe del marito tedioso- allietasse il suo gacilio.

Rassettato, torno in ufficio, si siedette dietro al tavolo, e guardò le carte.
La carovana elfica sarebbe giunta ai margini della foresta, dove era vero che non vi erano più uominibestia, ma i goblin letteralmente straordavano.

Non appena un capo abbastanza forte fosse emerso, sarebbe partita una "Waaagh!", una di quelle campagne che i pelleverde compivano periodicamente.
La carovana di armi sarebbe stata catturata dai pelleverde, e il grade quantitativo di armi di altissima qualità avrebbe sortito l'effetto di un cerino su un barile di polvere nera. Sarebbe scoppiata la guerra e l'Impero costretto con le armate ai confini sarebbe stato costretto a chiamare truppe mercenarie. "Casualmente" un'armata di combattenti Luccinesi era distaccata li vicino.
Niccolò compilò uando come base le garanzie firmate dall'Elfo dei documenti falsi che attribbuivano ad esso ogni responsabilità sulla scelta di quella strada. Quindi bruciò i documenti originali e firmò la ricevuta della percentuale che la Repubblica avrebbe dovuto dare all'associazione emrcantile verso cui lavorava.
"Consulenza."
A Niccolò scappò da ridacchiare.
Per il resto della giornata rispose ad un paio di missive di donne e scrisse una lettera cifrata ad un mercante proveniente dall'Arabia, che avrebbe nascosto nel suo carico di spezie un grosso quantitativo di sostanze considerate illegali nell'impero, ma molto richieste dalla casta nobiliare.

Ad un certo punto si sentì un bussare alla porta facilmente scambiabile per un troll che cerca di sfondarti l'uscio.
Senza nemmeno aspettare la risposta, un nano tarchiato e accigliato entro a passo d'elefante, sbattè una lettera sul tavolo e se ne andò. Rubandogli, fra l'altro, il vino.
Scioccato Niccolò fissò la porta chiusa. Poi aprì la lettera.
< Gotrek Grunisson.... >

Nuln, oggi.

Appena visto il norse era impallidito all'idea di dover star seduto con quel bestione. Che poi si era rivelato di grande compagnia.
Nicclò si alzò in piedi, fece un minuscolo inchino e disse, con pesantissimo accento Tileano:
< Il piacere è tutto mio, Gotrek. Equivalente per lei, Herr Harvester. >
Allungò la mano verso l'imperiale, per stringerla (usanza Tileana).
< Non per essere scortese, ma posso chiedervi il motivo della nostra convocazione? >

"Avete mai sentito parlare di Karak Drang? Dai vostri volti direi di no. E' una karak sui monti nebbiosi, persa migliaia di anni fa, a causa dei troll e dei grobi. Ma anche degli skaven e dei dragi, che si allearono contro di noi. Li si trovano tre artefatti di enorme potere. Maumendirgh, l'ascia del tuono, Kharandras, il martello del fulmine e Zaughenderek, l'occhio della verità. Le prime due sono armi ancestrali mentre il terzo è l'occhio che mostra sempre il reale valore di un oggetto. Capisci tileano? Nessuno potrebbe più in alcun modo frodarti, anche se già ora è difficile. Pensa alle lodi che potresti ricevere dai tuoi superiori per portare a casaun oggetto così prezioso. A te, mezzo troll, offro una battaglia piena di troll, draghi e skaven, oltre a tutto l'oro che riuscirai a portare sulle spalle. Il poeta viene con noi e ci sarà oro anche per lui. Quanto a me, devo portare le due armi al tempio di Karak kadrin.
Chi ci sta?" disse Gotrek a bassa voce rivolto ai tre

Mark in quel momento rimpianse più che mai la sua calma vita ad Altdorf.
"Ho scelta? Direi di no. Se intendi farti ammazzare diccelo prima, così non ci porti dietro."

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Appena posso faccio rifornimento di colpi di pistola, dimmi poi se vediamo un fabbro.

" Farci ammazzare? Non dire fesserie, Mark! Credo proprio che alla fine di questo viaggio noi quattro saremo gli unici ancora in piedi..."
Il grosso guerriero si concesse una risata sommessa, il cui suono era inquietantemente simile al ringhiare di un grosso orso.
" In ogni caso, contami pure tra i partecipanti a questa bella passeggiatina. Come ben sai, la mia ascia si sente sempre a proprio agio quando ci sono dei troll. Per quel che riguarda l'oro... posso soltanto ricordarti che sulle mie spalle ce ne sta davvero tanto!"

Detto questo, si versò in bocca la birra che ancora rimaneva nel boccale.

Il tileano ascoltava gli altri discutere, grattandosi la nuca con una smorfia preoccupata.
L'idea di un artefatto magico come quello era enormemente interessante: non solo sarebbe stato di grande valore per la Repubblica, ma avrebbe rappresentato un punto a favore, nell'accesa sfida per il possesso di reliquie dei tempi antichi che si era avviata fra il nobile bretonniano Jaques Lechaval e Giacomelli Bertone, uno dei più importanti consiglieri della sua capitale. Una sifda che avrebbe comportato il monopolio sul trasporto dei manufatti dalle terre d'oriente. Inoltre il tesoro, per quanto fossero grandi le loro tasche, sarebbe rimasto in gran parte li.
Per non parlare dell'ida di gettare un ponte fra Tilea e il popolo dei nani.

Tossì leggermente per prendere la parola.
< Valutiamo razionalmente: abbiamo due guerrieri -e lo so per esperienza diretta- che paiono in grado d macerare ondate di creature come falci su un campo; e non credo che nemmeno lei sia del tutto uno sprovveduto, herr Mark. Così come non lo sono io. Indubbiamente il ritrovo di un così importante giacimento di tesori....sarebbe una notizia di grande peso, per le nostre vite. La notizia si diffonderebbe da Ulthuan a Couronne, a Verezzo a Altdorf. >

"E il popolo dei nani, saputo che un tileano ha aiutato nell'imprese, magari fornendo i mezzi per recuperare i tesori e restituirli alle karak potrebbe aprire i suoi mercati, specialmente quello di armi, così apprezzate nella tilea" disse Gotrek sogghignando. "Pare che ci stiate. Ora venite con me dall'armeria del mio amico Buri. Mi deve un paio di favori" disse e si fece seguire dai tre.

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"Ehilà buri!" "Gotrek che piacere!Qual buon vento?" "Vento di tempesta e di affari, mio buon amico. Mi servono rifornimenti per una grande impresa, che ti garantirà fama e un ponte mercantile con la tilea" disse gotrek guardando verso Niccolò.
"Certo, certo. Ma spiegami i dettagli." rispose Buri. Li fece sedere a un tavolo e offrì loro del te e della birra.
"Vado a Karak Drang, riprendere ciò che è mio" disse Gotrek "E loro vengono con me"
Buri sgranò gli occhi. "Torni a Karak Drang?" "Già. Ho dei conti aperti con un certo drago laggiù" disse Gotrek indicando la cicatrice che aveva sulla guancia destra
"Ma ora basta parlare. Mi servono rifornimenti" disse brusco il nano interrompendo i ricordi
"Serviti pure" disse Buri
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"Omuncolo qua ci sono 20 colpi per quegli stupidi aggeggi che osate chiamare pistole puah. Oh, anche un corno di polvere da sparo (30 cariche)"
"Both tu hai l'equipaggiamento completo, quindi non ti servono armi. Tieni delle razioni del viaggiatore e tre bottiglie di birra della riserva di Buri. Tu che sei grande e grosso porterai le provviste per tutti"
"Nick, prendi questi 20 colpi e un corno di polvere da sparo. Oh, mettimi anche anche questa armatura a maglia. Tiè passane una anche all'omuncolo (protezione 2 in : torso, braccia)."
"In quanto a me, Buri mi ha regalato dell'ottimo acciaio nanico da lancio. Guardate che bellezza" disse Gotrek mostrando due asce gemelle da lancio "Perizia nanica."
"Buri quello che hai fatto non sarà dimenticato. Il tesoro che porteremo al nostro ritorno sarà diviso con te" disse ancora e fece scintillare gli occhi al piccolo nano che aggiunse "Tornate vivi, ci terrei molto a commerciare con la tilea"
"Vi serve altro?" disse Gotrek

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allora :
per both e nicco aggiorno io. Masso aggiorna il pg editando.

"Molto gentile." Disse Mark osservando la sua nuova cotta.
"Per caso avresti anche qualche spada? Così, per vedere se ce n'è qualcuna che mi piace."

"Mmmm adatta a te? Direi lama longilinea, temprata tre volte, 7 spanne e mezza. Si ottimo acciaio, non nanico ma imperiale. La vuoi? " chiese Buri mostrando una ottima spada

Gli occhi dell'imperiale brillarono alla vista della spada.
"Direi che può andare, la prendo. Ah, la mia non mi serve più, tienila pure."

"Bene, la venderò a qualche gonzo. A voialtri serve nulla?"

" Servirmi qualcosa?" domandò l'huskarlo.
" Sentiamo, sei in grado di darmi un'ascia migliore di questa?"
Nel suo tono era chiaramente udibile un'aria di sfida, unita ad un pizzico di interesse. Se quell'armaiolo era un amico di Gotrek, sicuramente gli avrebbe procurato una buona arma.

Niccolò aveva ripiegato la cotta e la teneva sull'avanbraccio.
Stava valutando la rettezza della lama di uno spadino.
< Io prendo questio stocco. >

"Uno stocco? Hai fatto la tua scelta.
per te non ho nulla purtroppo, per lo meno non per uno delle tue dimensioni. Ma per il tuo ritorno ti procurerò qualcosa. Avessimo più tempo la rinforzerei. Prendete altro cibo e del denaro (Da 30 karl) non si sa mai." disse Buri
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Ringraziato Buri e usciti passarono per il mercato.
(se volete qualcosa chiedete. Non vedremo altre città per molti post)

" Uhm... già che siamo al mercato, mi è venuto in mente di chiederti una cosa." disse il mezzo-troll mentre camminava a fianco del nano dai capelli rossi.
" Ce l'hai con te il tipico equipaggiamento da avventura, vero? Sai, quelle cose tipo rampini, corde... tutta quella robaccia che può sempre risultare utile..."

"E a cosa ci serve? Si va a mani nude!" disse Gotrek ghignando. "Certo che lo abbiamo norse"

" Bah, a questo punto non credo ci sia molto altro che noi si debba prendere qui al mercato... voi avete qualche idea ragazzi?"
Mentre parlava, il suo sguardo era attirato a destra e sinistra dalle bellezze del posto: bancarelle di cibarie dall'aria deliziosa e bellissime ragazze, le quali tentavano di tenersi il più lontane possibili dal gigantesco guerriero dalla pelle azzurrina.

Facendo cenno ai compagni di viaggio di fermarsi un attimo, Bothvar si avvicinò ad una bancarella in cui un uomo di mezza età stava vendendo quelli che sembravano essere degli strani panini.
" Nano, passami i soldi per pagare questo buon uomo! Questi panini sembrano veramente deliziosi..."
In quel momento, una bambina scoppiò a piangere spaventata, e sua madre si affrettò ad allontanarla rapidamente dall'imponente huskarlo.

"Tieni un karl huscarlo. " disse Gotrek lanciandogli la moneta.

Nemmeno dieci secondi dopo, Bothvar stava tornando con in mano una specie di grosso sacchetto e uno di quegli strani panini in bocca.
" È... davvero *mastica* buono..." bofonchiò sotto gli sguardi attoniti dei compagni di viaggio.
Quando ebbe deglutito, potè continuare: "Ne ho preso qualcuno in più, assaggiate anche voi."
Così dicendo, tese un panino ad ognuno dei tre compagni. Nel sacchetto ne rimanevano altri che palesavano l'intenzione del mezzo-troll di fare scorta di quella prelibatezza.
Quando poi si accorse che il nano lo stava guardando malissimo, si affrettò a consegnargli il resto.
" Prendi il tuo resto, taccagno..."

"Credo che questa spedizione ci costerà un enorme quantità di denaro in provviste" disse Gotrek
Fece cenno ai tre compagni di muoversi e continuarono la loro marcia.

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Uscirono dalla città e marciarono verso est, guidati dal nano che pareva conoscere benissimo quei territori. Camminarono per giorni, soggiornando nelle foreste e dormendo vicino alle montagne. Il cammino non era facile, ma stavano procedendo spediti.
Arrivarono dopo circa una settimana all'inizio di una strada montana
"Questa è la strada che porta alla nostra meta. Da qui in poi viaggiate pronti a combattere. I pelleverde sono molto numerosi" disse e iniziarono a salire.
Circa quattro ore dopo, il sole stava per tramontare. Stavano piantando il campo, quando il barbaro vide dei movimenti in lontananza
"Ehi ho visto qualcosa!" disse il Norse. Poco dopo anche Niccolò si accorse di strani movimenti. Gotrek disse "Ci sono dei goblin all'imboccatura della strada e stanno venendo verso di noi. Organizziamoci. Qui la strada è stretta e potranno passare al massimo in sette o otto alla volta. Poeta alla mia destra. Noi difendiamo il lato sullo strapiombo. Both, Nick fate in modo che non ne sopravviva nessuno."
"Prendere posizione!" urlò il nano mentre una ventina di goblin usciva da dietro la curva e li caricava.

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ordine di iniziativa :
poeta
niccolo
goblin
bothvar
io
postate. sono a circa venti metri quindi volendo potete sparare con le pistole e estrarre la spada prima che ci arrivino addosso.
se lo fate scrivete che lo fate e in più la vostra mossa di turno.
inizia masso.

Mark non si era mai trovato ad affrontare un numero così elevato di nemici. Prese posizione vicino al nano ed estrasse la pistola. Caricò e appena furono in gittata sparò un colpo verso i goblin, mettendosi poi in posizione di difesa e pronto a colpire.


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Sparo, poi attacco semplice e parata.

Il colpo di pistola colpi nel mucchio e abbattè un goblin che cercò di defletterlo con lo scudo.Cadde a terra perdendo sangue. Non arrestò minimamente l'avanzata nemica.

Il Tileano rimise rapidamente il volume che stava leggendo nella borsa, e con notevole flemmatismo, divaricò le gambe e mirò con entrambe le pistole
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Sparo con entrambe le pistole mirando