Dubbio: SM vs BA ?

IL BATTITO DI POTENTI ALI, UN SENSO DI TRISTEZZA INFINITA'. SI SAREBBE DOVUTI GIUNGERE A QUESTO...COMPAGNI D'ARME INGAGGIATI IN UNA LOTTA MORTALE. POI LO VIDE, UN TEMPO SUO FRATELLO, ORA IL SUO NEMICO. LAME LUCENTI E UN'ESPLOSIONE SANGUE, UN DOLORE LANCINANTE CHE FIORI' ATTORNO AL SUO CORPO, COME UNA SCARICA ELETTRICA ED EGLI...apri' gli occhi, il sudore ricopriva la pelle oleosa, la bocca piena di sangue. Inghiotti e passò la lingua sui denti, ricacciando indietro le visioni. Ma non importava quanto duramente provasse a respingerle, erano semprelà, annidandosi sul fondo della sua coscienza. il fratello Capitano Erasmus Tycho si alzò e fece per lasciare la cappella, fermandosi solo quando vide il Cappellano Lemartes sotto l'arcata, con il volto ammantato dalle ombre create dalle elettrofiaccole.
"li hai visti ancora?" chiese Lemartes. Tycho annui lentamente. "si..."sussurò, "li sto vedendo anche adesso, posso avvertire il SUO dolore, mi consuma". Lemartes si avvicinò a Thyco eposò le mani sulle spalle dell'amico. Aveva sempre saputo che sarebbero giunti a questo, ma ne era ugualmente addolorato. Era solo giusto che accadesse su Armageddon. Poteva vedere lo sguardo di Thyco, fisso e vitreo e sapeva che parte della sua mente non apparteneva più al presente, ma era intrappolata nel passato, al tempo del grande tradimento. Nell'ultima battaglia del loro Primarca, Sanguinius. Alla sua morte.
"hanno preso in considerazione...la mia richiesta?"chiese Thyco.
"cosi è stato amico mio", rispose amaramente Lemartes
"e??"
"il tuo desiderio verrà esaudito, Erasmus. L'onore di guidare la speranza perduta nella breccia di Tempestora in mattinata, sarà tuo. Vieni recitero il Moripatris".
Vestito della sua armatura appena dipinta di nero, Thyco fissò lo sguardo sul formicaio Tempestora, cinto d'assedio, mentre i cappellani si muovevano tra la speranza perduta, i primi uomini a dirigersi verso la breccia, i primi a morire. Egli avverti le pulsazioni accelerare il respiro farsi più rapido...IL PALAZZO IMPERIALE ERA IN ROVINA, A MIGLIAIA ERANO MORTI...ammiccò e vide un gigante dall'enorme ventre...TITANI DALLE FATTEZZE DEMONIACHE SI MUOVEVANO MINACCIOSI ATTRAVERSO LE ROVINE DELLA TERRA, COME DEI CACCIATORI, UCCIDENDO E DISTRUGGENDO TUTTO NEL PROPRIO CAMMINO...mettersi in posizionedi fuoco, d'innanzi al formicaio. Da qualche parte nel'inferno costellatodi crateri dinnanzi a lui si trovava il nemico che l'aveva orribilmente sfigurato cosi tanti anni prima...IL TRADIEMENTO DI UN UOMO LI AVEVA PORTATIA QUESTO, LA VANITA' E L'ORGOGLIO DI UN UOMO. MA AVEVANO UNA POSSIBILITA' DI PORVI FINE,ORA. IL SUO IMPERATORE AVEVA PRESO LA DECISIONE DI COMBATTERE CONTRO HORUS E SANGUINIUS DEGLI ANGELI SANGUINARI NON L'AVREBBE DELUSO...il Cappellano Lemartes si fermò davanti a Thyco e immerse le dita in un calice colmo di sangue. Unse l'elmetto di Thyco con una rozza croce si sangue e disse:"col mio sangue raccomando la tua anima all'imperatore. Possa egli vegliare su di te in questo giorno"." anche su di te Dorn" rispose Thyco afferrando la mano di Lemartes nella stretta del guerriero, polso contro polso."per l'ultima volta,fratello"."si", concordo Lemartes, ben sapendo che Thyco era ormai perduto. "per l'ultima volta".
Thyco abbattè un altro pelleverde dalla pila di macerie con un manrovescio. Le ossa si ruppero e il sangue sprizzò. La cima della breccia si trovava a meno di dieci metri di distanza. Il fuoco dei fucili disegnò un arco nella sua direzione, nuvole di polvere e pietra esplosero attorno a lui. Ne avverti i potenti impatti, ma li ignorò, caricando lungo il pendio cosparso di detriti. Polvere soffocante e fumo riempirono l'aria. Tutto quello che poteva vedere erano le eteree forme dinnanzi a se...FRATELLI SPACE MARINE, I LORO GIURAMENTI DI FEDELTA' COME CENERE NELLA POLVERE. LI ODIO' COME NON AVEVA MAI ODIATO NULLA IN PRECEDENZA. UNA LAMA SI DIRESSE VERSO LA SUA TESTA, COLPENDO LA PROTEZIONE DELLA SPALLA E SQUARCIANDOLA VERSO L'ALTO...la maschera dorata di Thyco venne strappata dal viso contorto in una cascata di pelle e sangue. Urlò in preda alla furia, in piedi in cima alla breccia, circondato dai nemici. Gli orki sciamarono attorno agli Angeli Sanguinari, morendo a dozzine mentre 50 anni di odio e vendetta fluirono nelle vene di Thyco. Dietro di lui, l'ultimo space marine della speranza perduta cadde sotto le lame degli orki..GLI ALTRI ERANO ANDATI, SEPARATI DAL TELETRASPORTO.ERA SOLO...Thyco combatte con la forza di una leggenda, affrontando e uccidendo chiunque gli si parasse davanti. Raccolse una spada caduta e continuò il massacro, il sangue degli orki ne lordava il filo. Nessuna lama poteva tagliare la sua armatura, nessun proiettile poteva abbaterlo. I cadaveri degli orki, innumerevoli, lo circondavano, il suo altare di morte. il fumosi apri' e un orko incredibilmente massiccio, rinchiuso in una sibilante armatura meccanica, schiccio le macerie dirigendosi verso di lui. Fumi neri uscivano dai tubi di scarico arruginiti ed enormi artigli schioccavano da ogni braccio. Thyco ringhio mentre l'inestinguibile rabbia generata dalla Furia Nera infine lo consumo totalmente...HORUS, IL MIGLIORE E IL PIU' AMATO TRA I PRIMARCHI. PERCHE'? QUANDO AVREMMO POTUTO OTTENERE TUTTO QUELLO CHE POTEVAMO IMMAGINARE, PERCHE'? HORUS NON PROFERI PAROLA, ONDEGGIANDO IL PUGNO COSTELLATO DI LAME. SI ALLONTANO' DAL POTENTE ARTIGLIO, RUOTANDO ALLA SPALLE DEL TRADITORE. SANGUINIUS SALTO' COI PIEDI IN AVANTI VERSO HORUS, AVVERTENDO LE ZANNE ROMPERSI SOTTO LE SUOLE DEGLI STIVALI. ATTERRO' AGGRAZIATAMENTE. RIGUADAGNANDO VELOCEMENTE LA POSIZIONE ERETTA, MENTRE HORUS ATTACCO' NUOVAMENTE. LA SCHIENA ERA CONTRO IL MURO, SOLO UNA DIREZIONE IN CUI SPOSTARSI: IN AVANTI. I DUE FRATELLI SI INCONTRARONO, LAMA CONTRO LAMA E SANGUINIUS SEPPE CHE NON AVREBBE POTUTO SCONFIGGERE HORUS. LA SPADA SI INFRANSE E HORUS SPINSE CON VIOLENZA L'ARTIGLIO ATRAVERSO L'ARMATURA E L'AFFONDO NEL VENTRE. UN'AGONIA INSOPPORTABILE SI FECE LARGO VERSO L'ALTO, NEL TORACE, MENTRE HORUS GLI STRAPPO IL CUORE. SANGUINIUS SPUTO' SANGUE SUL VOLTO DI SUO FRATELLO E SUSSURRO."IO MUOIO, MA TU MORIRAI CON ME TRADITORE!" MENTRE CON UN VELOCE MOVIMENTO DEL BRACCIO NE SQUARCIO LA GOLA IN UNA PIOGGIA DI SANGUE. AVVERTI LA STRETTA DI HORUS INDEBOLIRSI E CROLLO' A TERRA, IL SUO SANGUE SI RIVERSAVA DAL CORPO DEVASTATO. POTE' VAGAMENTE UDIRE I SUOI COMPAGNI CHIAMARLO PER NOME, MA AD OGNI SECONDO LE VOCI SI FACEVANO PIU' FIOCHE. NON AVEVA DELUSO IL SUO IMPERATORE. SORRISE E CHIUSE GLI OCCHI MENTRE LA SUA VITA SCIVOLAVA VIA.
Lemartes osservò il piccolo gruppo di space marine, mentre i guerrieri portavano il copro del loro capitano sulle spalle, verso le linee imperiali. la breccia era caduta e l'anello esterno delle fortificazioni era in mano all'Imperium. Thyco aveva difeso la breccia abbastanza a lungo da permettere al resto dell'armata di raggiungere le mura e vincere lo scontro. Con una dolcezza che smentiva l'aspetto lordo di sangue degli Angeli Sanguinari, essi deposero il Fratello Capitano Erasmus Thyco ai piedi del Cappellano Lemartes. Egli si inginocchiòa fianco del corpo insanguinato, appoggiando una mano sulla fronte e guardando il volto dell'amico. Forse era solo il rilassamento dei muscoli che giunge a seguito della morte, ma credette di individuare un ammorbidimento nelle fattezze di Thyco, come se il terribile sfregio provocatogli fosse stato riassorbito. Almeno cosi sperava. "addio fratello"sussurrò. "non verrai dimenticato".