Una strada verso la gloria

Potere.
Controllo, dominio, comando.
Iniebrianti come il nettare, volubili quanto il fato.
Ognuno, dentro al suo cuore, per quanto chiaro e limpido, cela un'oscura brama, una fame insaziabile e la volontà di ergersi sugli altri.
Potere.

Questi erano i vorticanti pensieri di Jaghatai mentre arrancava per il sentiero montano sferzato dalla pioggia incessante.
L'enorme figura dell'orco grigio si faceva strada lottando contro le raffiche di vento che sembravano volergli strappare il mantello che lo ricopriva per celare la propria identità ai più.
Dietro a lui, una figura più esile lo seguiva, riparandosi dietro il massiccio corpo del compagno. L'umano di nome Angus, di solito gioviale e chiaccherone, non poteva soffrire la pioggia e si limitava a seguire Jaghatai pizzicando ogni tanto il liuto nascosto sotto il mantello per sentire il familiare vibrare delle corde, anche se purtroppo il suono si perdeva nell'ululato del vento.
Viaggiavano insieme da quanti? due anni? Col tempo il cantastorie era riuscito ad apprezzare i lunghi silenzi dell'orco riflettendo che esso ragionava molto più dei suoi simili e gli lasciava sempre molto tempo per raccontare le proprie storie. Dal suo lato, Jaghatai non riusciva ancora ad apprezzare l'estenuante parlantina del bardo.
Certo però che Angus piaceva molto elogiare l'orco, dopotutto lo aveva salvato.
E in effetti era per quello che aveva deciso di seguirlo, voleva ripagarlo scrivendo la più leggendaria ballata di tutti i tempi. E magari anche avere qualcuno che lo salvasse ogni tanto.

In lontananza apparve all'improvviso una luce tremolante, che andò man mano schiarendosi fino a rilevare la chiara presenza di una taverna.

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Prego, a voi

"Jaghatai guarda! Guarda! GUARDAA!. Finalmente una locanda! Finalmente potremo asciugarci da questa stramaledetta pioggia, mangiare qualcosa che non sappia di ratto e magari rimediare qualche bella cavalcata con qualche bella pulzella.... anche se in effetti mi chiedo perché nei racconti non si faccia mai riferimento ad avventure con pulzelle orchesche e perché comunque non se ne vedano molte in giro... Oh vabbe'! Magari sarai fortunato!"

Angus si mise a correre precedendo l'orco all'entrata

"Foooorza! Muoviti Jaggy! Non vorrai far aspettare.... una bella bistecca al sangue!"

Angus corse fino a che la locanda non si trovò a pochi metri da lui, ma vide qualcosa di strano:
le luci erano accese, ma i vetri erano completamente frantumati e la porta divelta.
Inoltre, regnava uno strano silenzio, spezzato solo dallo scrosciare della pioggia.

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Tocca a Shasso, se si limita a raggiungere candyman senza fare altro potere ricominciare senza aspettare la mia risposta

L'orco lasciò correre avanti ilm compagno umano.

"Perchè fra gli orchi le pulzelle cavalcano te", rispose nella sua testa.

Raggiunse piano il Bardo, ma accorgendosi della strana situazione della taverna, estrasse subito l'ascia (è un orco!), e prendendo l'altro lo spinse con sé giù, cercando di sbirciare qualcosa dalle finestre
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Tiro in percezione.

Quello che si presentò agli occhi dell'orco era una vera carneficina.
Tutto il locale era stato ribaltato: tavoli, sedie, bottiglie, tutto giaceva a terra insieme a numerosi corpi smembrati e sbudellati. Alcuni sembravano essere stati in parte divorati, altri soltanto strascinati per tutta la taverna fino a che il pavimento non si era tinto di rosso.
Raramente Jaghatai aveva osservato un tale massacro.

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Test generale per entrambi (per il momento non sapete di cosa) tirati entrambi un d20