Ritorno ai greci: pro o contro?

Ragazzi volevo chiedervi: secondo voi cambierebbe la politica italiana se si riportasse in vigore una vecchia norma greca secondo cui se facevi politica non potevi possedere attività commerciali e viceversa (vedasi cavalieri e senatori se non vado errato)

probabilmente la mentalotà moderna prevarrebbe e in vece di far direttamente commercio o politica si formerebbero delle alleanze... (che poi èlastessacosa che succede in senato studenti qui a torino)
intendo dire: io politico non posso fare commercio, però il mio amico Caio più...
faccio delle leggi in modo da favorire il suo commercio e poi, in segreto, ci spartiamo i benefici, oppure lui mi sostiene e mi finanzia (+/-come succede in america)

Dark Flame ha scritto:

Ragazzi volevo chiedervi: secondo voi cambierebbe la politica italiana se si riportasse in vigore una vecchia norma greca secondo cui se facevi politica non potevi possedere attività commerciali e viceversa (vedasi cavalieri e senatori se non vado errato)

mmmm... mi sa che si chiama legge sul conflitto di interessi...
Non si riuscirà mai a fare in italia, perchè cambierebbero troppe cose, ci sono troppi interessi in conflitto.

un Platonista, eh? :123:

anch'io ci avevo pensato...una società dove i politici non guidano il paese per i propri interessi economici personali

io sarei Pro...però questo andrebbe in contrasto alla società occidentale basate del capitale, che, nonostante possa creare un dislivello sociale non da poco con tutte le cattive conseguenze, è affine al pensiero democratico, dove ognuno ha la libertà di mettersi in gioco...

più che altro dovrebbe essere responsabilità dei politici mettere da parte le ricchezze per il bene dello stato

purtroppo il modello del governatore greco (persona che si dedicava completamente, anche "sacrificandosi", al bene comune) è morto...

ormai quelli che noi chiamiamo politici, alla fine sono solo economisti (e questo si vede anche da come governano...lo stato non è più una comunità di persone e di istituzioni...è una grande azienda)

Platone non l'ho ancora studiato :sorr:
Comunque si potrebbe anche raggiungere un compromesso, ovvero limitare almeno delle attività (un politico secondo me non deve poter possedere delle stazioni televisive nazionali come mediaset, non ci può essere un baratro tra i telegiornali della rai e quelli di mediaset :105.: )
Inoltre la politica dovrebbe farla chi ha veramente interesse per il benessere del paese (Capitan Ovvio, direte voi, ma di questi tempi non lo vedo più così ovvio), quindi leverei tutti quei ca**o di benefici che hanno i politici: sono uomini, non santi, eccheca**o! Non si sbattono niente per l'Italia e devono avere pure tutte le riverenze!

senato e cavalierato non erano istituti greci; ho affrontato marginalmente il diritto pubblico romano, ma salvo una sia pur possibile acquisizione della norma di cui parli, i due sistemi rimangono assai difformi.
data la materia strettamente contingente, lascerei da parte platone e la sua politeia a partecipazione ristretta.
in realtà, non occorre neppure andare troppo indietro nel tempo: già sette-ottocentesca la concezione per cui il politico -generalmente privilegiato- non dovesse percepire alcuno stipendio, considerandosi la sua attività una sorta di obbligo morale nei confronti dello stato da cui favorito.
in ogni caso, gli organi istituzionali antichi (e non solo) annoveravano individui già di per sè influenti e facoltosi, a prescindere dalla carica rivestita: insomma, un sistema, per quanto ben congegnato, è irrimediabilmente sensibile alla natura umana.

ma in questa discussione non si stanno mettendo a confronto i due sistemi politici, quello attuale e quello dell'antica Atene....

qui si sta discutendo il ruolo della persona, che di sua volontà entra a far parte della politica di un qualunque stato, in una società complessa

per esempio, è giusto che un capo di stato abbia a disposizione un impero economico in grado di controllare i Media?

comunque è vero, nell'antichità il fatto che i politici mettano da parte ogni privilegio socio-economico è sempre stata un utopia
infatti lo stesso Platone ha rischiato la pelle per convincere il tiranno di Siracusa di mettere da parte i privilegi ;)

il confronto lo si è fatto, nel primo post, dando per scontata la bontà del precetto di cui s'è detto.
tanto il magnate quanto il nullatenente possono entrare in politica: escludere il primo, o imporgli di modificare la propria condizione, violerebbe il principio di uguaglianza.
nulla garantisce che, se al posto del titolare governasse un dipendente, le cose andrebbero meglio.
non a dire che non si possa o debba cambiare, ma che su morale e "coerenza" si può fare affidamento fino a un certo punto (vedi ieri in parlamento).

Dark Flame ha scritto:

Platone non l'ho ancora studiato :sorr:
Comunque si potrebbe anche raggiungere un compromesso, ovvero limitare almeno delle attività (un politico secondo me non deve poter possedere delle stazioni televisive nazionali come mediaset, non ci può essere un baratro tra i telegiornali della rai e quelli di mediaset :105.: )
Inoltre la politica dovrebbe farla chi ha veramente interesse per il benessere del paese (Capitan Ovvio, direte voi, ma di questi tempi non lo vedo più così ovvio), quindi leverei tutti quei ca**o di benefici che hanno i politici: sono uomini, non santi, eccheca**o! Non si sbattono niente per l'Italia e devono avere pure tutte le riverenze!

Direi che dai 12000 ai 20000 eurelli mensili senza contare tutta la roba gratis e l'auto blu pagata da NOI = totale ore giornaliere in media 3, contro gli 800/900 euro al mese di un neodiplomato (non dico neolaureato perchè non l'ho provato sulla mia pelle e non posso parlarne di conseguenza) che devono pagare: affitto, cibo e benzina/abbonamenti ai mezzi = totale ore giornaliere in media 11 (per chi lavora onestamente e c'è gente che fa anche 2 lavori con i turni e ai 1000 euro non ci arriva).

Tirate voi le conclusioni.

Sistema politico greco? PRO

Citazione :

il confronto lo si è fatto, nel primo post, dando per scontata la bontà del precetto di cui s'è detto

in effetti la discussione non è stata proposta nel migliore dei modi
comunque penso che il senso della discussione sia stato lo stesso inquadrato

Citazione :

tanto il magnate quanto il nullatenente possono entrare in politica: escludere il primo, o imporgli di modificare la propria condizione, violerebbe il principio di uguaglianza

verissimo
come avevo scritto nel primo post, non si dovrebbe togliere privilegi, perchè questo implicherebbe un controsenso significativo in una società occidentale moderna (ovvero il principio di ugualianza)
infatti, è responsabilità di coloro che entrani in politica di lasciare in secondo piano la propria situazione economica o sociale

comunque questa è un'utopia :(