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MessaggioTitolo: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMar Mag 10, 2011 5:57 pm

Un rutto a tutti quanti ( da vikingo ovvio)! lascio qui da voi questo pezzo che potrebbe essere interessante ed affine alla vostra gilda ^^

Bevanda del pomo di Eva, tradizione di paesi Nordici... prodotto anche in Campania...

IL SIDRO, Il vino di mele

E'
da millenni che l'uomo, nella sua scala evolutiva, è andato alla
ricerca di sostanze euforizzanti, e inebrianti che favorivano e
alleviavano gli affari della vita quotidiana.
Non c'è angolo della
terra che nel quale l'uomo non produca per il proprio piacere bevande
alcoliche fermentate. Ed è proprio accanto a quelle più conosciute e
diffuse, quali il vino e la birra che si produce il sidro, bevanda dolce
e acidula ottenuta dal processo di fermentazione delle mele. Negli
ultimi tempi ha recuperato la meritata fama e un'adeguata diffusione,
perfino in Italia. La Baldino di Molinara, in provincia di Benevento, ha
recuperato una varietà di mela autoctona che si stava estinguendo, la
limoncella, acidula e dal contenuto zuccherino quasi doppio rispetto
alle coltivazioni tradizionali. Ma la patria del sidro rimane il
nord-ovest della Francia, Bretagna e Normandia, dove viene prodotto con
la stessa cura che si riserva ai grandi vini e dove viene consumato dal
solo come aperitivo o come bevanda dissetante, oppure in accompagnamento
a dessert e crêpes. Ha inoltre un ampio impiego in cucina sia per
preparare salse che pesci e crostacei. I buongustai normanni innaffiano i
piatti tipici con sidro dolce, secco o frizzante.

La scheda organolettica
Esame visivo:
Colore intenso, compatto, oro verde brillante
Esame olfattivo:
Ottima intensità e lunga persistenza, fine.
Descrizione olfattiva:
Mela cotta, amarena, spezie, muschiato, erbe aromatiche, chiodi di garofano.
Esame gustativo:
Impatto
gustativo molto interessante, dolce, fresco, di buona struttura.
Equilibrio che esprime ottime fusione degli elementi. Piacevole finale.
Accostamenti:
Torta
di mele, strudel, pastiera, crostate di frutta, dolci alla crema e
pasticceria in genere. Formaggi salati, piccanti e stagionati. Ottimo
come aperitivo. Da evitare dolci alle fragole o lamponi. Temperatura di
servizio: 10/12 °C

Le fasi della lavorazione

La scelta e la raccolta delle mele
Il
sidro si ottiene dalla spremitura di diverse varietà di mele: mele da
sidro, mele da tavola e mele per uso dolciario. In Italia sono coltivate
tante specie di mele, ma non da sidro o almeno da destinare a
quest'uso. Infatti la caratteristica delle mele da sidro, dal punto di
vista organolettico, è il gusto amaro, dovuto all'alta concentrazione di
composti fenolici. Questa la destinazione principale per le mele
utilizzate nella lavorazione: dolci, povere di tannino ed a bassa
acidità; agrodolci, ricche di tannino ed a bassa acidità; agroaspre,
ricche di tannino e di acidità;aspre, basse di tannino e ricche di
acidità. La stagione di raccolta delle mele va da settembre a fine
ottobre, a seconda delle varietà e va operata su frutto un poco acerbo,
asciutto e sano.

La sidrificazione
Le mele vanno lavate in
larghe vasche di acciaio inossidabile e poi, dopo averle sgocciolate,
vanno frantumate da una macchina con rulli dentati che triturano il
frutto finemente, lasciandolo cadere in un torchio di tipo enologico -
meglio se di acciaio -dove la pressione, spremendo la massa, fa
fuoriuscire la parte liquida dal basso, per essere raccolta in un
recipiente. Il succo, che contiene zuccheri, acidi, tannino e pectine,
una volta, nell'uso artigianale, veniva trattato con sali di
metabisolfito di potassio, al fine di evitare processi ossidanti,
fermentazioni non volute, perdita di acidità totale nel mosto sidro,
nonché la colorazione bruna del succo ed il mantenimento di una
concentrazione più alta di acido malico e di acido ascorbico. Oltre a
ciò tale sostanza inibisce l'azione di molti lieviti e microrganismi
indesiderati.

La fermentazione
Si innestano quindi nel succo
lieviti selezionati per la produzione del sidro, che porteranno alla
fermentazione, che di rado raggiunge i 25° C. A sette giorni circa dalla
spremitura, si travasa in un altro recipiente il mosto-sidro,
eliminando la feccia, ed effettuando una prima analisi chimica del
liquido, a scopo precauzionale. Non esistendo nel sidro una vera
distinzione tra fermentazione tumultuosa e lenta, come nel vino, la
fermentazione del liquido, dopo il travaso, riprende in modo costante e
si protrae per un periodo variabile trai dieci ed i venti giorni. Solo
dopo tale data si comincia a parlare di sidro vero e proprio. Infatti si
effettua un secondo travaso, e lo si pone a stagione, affinandolo in
luogo fresco per qualche mese.

La chiarificazione e la filtrazione
Il
sidro si schiarisce naturalmente col passare del tempo, ma se lo si
vuole rendere perfettamente limpido, si ricorre alla filtrazione o alla
chiarificazione con bentonite, farina fossile, albumina o albume di uovo
sbattuto. Il sidro è quasi fatto, deve solo riposare ed affinare in
recipienti a chiusura ermetica.

L'imbottigliamento e la tappatura
Il
sidro, entrato in cantina per stagionare a fine dicembre, può essere
considerato maturato già dopo tre mesi; si sceglie il momento per
imbottigliare a seconda del tipo di sidro che si desidera ottenere. Dopo
un'analisi di laboratorio, per controllare i valori di alcool, zucchero
eventualmente non svolto ed acidità, si effettuerà una scelta: se vi è
una parte di zuccheri non svolti, e però si desidera un sidro secco,
sarà meglio imbottigliare dopo il primo caldo; se si desidera un
prodotto leggermente frizzante, sarà bene effettuare l'imbottigliamento,
affinché la ripresa fermentativa avvenga in bottiglia. E' consigliabile
usare per tappatura i tappi di sughero, che consentono scambio gassoso.
Le bottiglie più usate per il sidro sono la borgognona, per sidri che
rifermentano leggermente in bottiglia, e la sciampagnotta con gabbietta
metallica e tappo a fungo per quelli spumantizzati; per il sidro
tranquillo qualsiasi bottiglia va bene. Conservare al buio e in
posizione orizzontale.

LA MESCITURA
La peculiaritá più
caratteristica del Sidro é la mescitura o la figura del mescitore. Il
significato più ampio e più semplice di mescere il sidro é quello di
"servire il sidro". La mescitura del sidro nasce probabilmente, nel
momento in cui si impone l'imbottigliamento, una forma di riprodurre la
pressione con la quale il sidro esce dal tappo della botte, per
raggiungere un'ottima aerazione. Il sidro ha bisogno di un soffio d'aria
,aerazione prima di essere consumata ed il versarla dall'alto era ed é
una necessità fondamentale. Per questo motivo la figura del mescitore é
la più vista nelle varie sidrerie, LLAGARES e pergole. Visto che, solo
cosi, si sveglia il carbonico englogeno della sidra naturale ed il
consumatore apprezza nel suo splendore tutte le caratteristiche
organolettiche del prodotto. Il culín si dovrà bere dopo in una sola
volta, affinché conservi tutte le sue proprietà senza alterarsi. Dopo, é
abitudine buttare per terra l'ultimo goccetto, con forza e precisione,
sciacquando il bordo del bicchiere dal quale si é bevuto. Si suppone che
é una forma igienica di lavare il contenitore che tutta la gente ha
condiviso, sebbene secondo un'altra versione ben più romantica, questa
abitudine procederebbe da una tradizione celtica: ridare alla terra
parte di ciò che le appartiene. Se davvero si vuole entrare nell'anima
del sidro,bisogna assistere ad una espicla, celebrazione attorno ad
alcune bottiglie di sidra ed un gran mangiare, a base di tortilla di
patate, empanada,e, come no, formaggio di Cabrales.


LA RICETTA PER FARLO IN CASA
Affettate
delle mele sane e mature (almeno 4 kg),e spappolatele in un ampio
recipiente di legno, dove le lascerete fermentare per 4 giorni. Ora
travasate in un altro recipiente il liquido che si sarà formato,e
lasciate le mele a fermentare ancora 2 o 3 mesi. Trascorso tale periodo,
le mele saranno ormai liquefatte e avranno formato un deposito alquanto
torbido. Filtrate con cura,e imbottigliate chiudendo con tappi di
sughero ben fermi. Dopo un anno di maturazione il sidro spumeggera'
leggermente e sarà pronto per essere servito.

Il “Sidro”, o chistr in lingua bretone, è il prodotto della fermentazione
naturale delle mele, che vengono prima torchiate in speciali tini, il cui mosto
viene poi lasciato fermentare in botti ed infine imbottigliato. E' la bevanda
tipica dei Celti: la sua diffusione geografica copre esattamente il loro antico
territorio e sopravvive in diverse regioni, dall'Irlanda alle Asturie, dalla
Galizia alle Alpi. In Insubria questa tradizione è andata persa in epoca
abbastanza recente (una-due generazioni fa), ma nulla può essere dimenticato
finché la voglia di sognare persiste. Ed è così che sulle ali dell’amore per le
tradizioni il Sidro torna dalla Bretagna, dove l'antica tecnica di produzione
artigianale si basa sull'ottantina di mele diverse, specificatamente selezionate
per una libagione veramente speciale.
Per gustarne al meglio l’aroma, bere fresco o a temperatura ambiente.



L'idromele, dolce piacere elfico!

L’idromele è forse la bevanda alcolica più antica tra quelle
conosciute. Talmente remote sono le sue radici che molti la credono
ormai perduta nella leggenda.
Cantata dagli antichi bardi gaelici e
dagli skaldi vikinghi, promessa al guerriero destinato al Valhalla,
riecheggia nelle tradizioni celtiche e germaniche: si tramanda che
proprio l’idromele fosse la pozione magica offerta ai guerrieri prima di
andare in battaglia. Bevanda inebriante, a base di miele fermentato,
possiede una carica energetica positiva: il guerriero va in battaglia,
fiducioso nel proprio coraggio, incurante del pericolo, delle ferite,
della paura, della morte. Forse era questo il segreto dei guerrieri
immortali, i Gesati gallici della Grande Confraternita Guerriera che si
spogliavano dell’armatura per andare in battaglia completamente nudi, a
dimostrazione di non temere i colpi dei nemici, ed i Berserkir, i feroci
guerrieri-bestia del Nord, coperti di una pelle d’orso e capaci di
irrompere di corsa, a piedi brandendo un’ascia, tra le file nemiche
caricando un drappello di nemici a cavallo e di travolgerli.

Citato
anche dagli autori greci e latini, che lo chiamavano “ambrosia” o
“nettare degli dei”, è noto che presso i Celti il suo consumo era
riservato esclusivamente (a meno di essere guerrieri pronti alla
battaglia) alle feste sacre, quattro a scadenziare l’inizio di ogni
stagione, più quattro intermedie in concomitanza di equinozi e solstizi.

La
più importante era Beltane, o Beltaine o Bioltane: viene
tradizionalmente fatta cadere il 1° maggio e segna l’inizio della parte
maschile, solare e luminosa dell’anno: si celebra appunto il dio
Belenos, o Belisama, cioè lo Splendente, il Brillante, ovvero il Dio
Sole. E’ la festa della fertilità, dell’armonia e dell’amore. All’inizio
della festività, che dura tre notti e tre giorni come ogni sacra festa
dei Celti, cioè al tramonto, i Druidi accendono dei grandi fuochi
(Bel-Taine significa appunto Fuochi di Bel) , in due lunghe file, in
mezzo alle quali vengono fatte passare le coppie di animali per invocare
la fertilità sopra di loro, che producano ricche armenti. Infine,
passano le coppie di persone: l’uomo e la donna, che si sono promessi
amore e fedeltà, attraversano, incoronati di fiori, i fuochi cantando
sotto le benedizioni dei druidi che, in fondo al percorso, porgono loro
il corno della prosperità ricolmo di idromele. In questo modo veniva
celebrato il matrimonio.

A quel punto tutti gli abitanti del
villaggio hanno il permesso di attingere ai barili di idromele, a
volontà, e tutti si abbandonano a balli sfrenati. Già al secondo giorno
molti abitanti del villaggio spariscono dalla circolazione: è facile
immaginare dove siano e cosa stiano facendo osservando il fremere dei
cespugli ed ascoltando i gemiti lascivi provenienti dai boschetti
circostanti l’abitato.

Quasi tutti i Celti nascevano per la festa
di Imbolc , la festa del Primo Latte, a Febbraio, durante la quale si
costruiva un pupazzo a forma di strega orrenda che rappresentava i
rigori dell’Inverno e le si dava fuoco. I druidi benedivano quindi il
latte dei bovini e degli ovini, in quel periodo abbondante. Per questa
ragione vengono attribuite, all’idromele, potenti qualità afrodisiache.
Ancora oggi, statistiche dimostrano che più di un terzo degli Europei
nascono in Febbraio, mentre gli altri undici mesi si spartiscono le
restanti nascite.

L’effetto afrodisiaco dell’idromele che resiste ai millenni? Potenza della magia dei nostri avi!

Ingredienti:
una parte di miele, otto parti di acqua di fonte, un pizzico di
lievito. Luna crescente, niente pioggia durante la prima decade di
fermentazione e molta magia. Invecchiato per tre anni in botti di rovere
ed infine imbottigliato con sigillo in cera per altri due anni in
cantina, rigorosamente al buio.

Ingredienti per cinque litri di idromele:
-2 kg di miele d'acacia
-2 limoni
-un cucchiaino di lievito di birra
-un cucchiaino di zucchero di canna
-acqua di fonte

procedimento:

Fate riscaldare 3 lt d'acqua di fonte in un pentolone ben lavato.
Prima che l'acqua arrivi ad ebollizione abbassate la fiamma e cominciate a versare i2 kg di miele nel pentolone.
rialzate
la fiamma e fate bollire il composto per circa 10 minuti poi spegnete
la fiamma e lasciate riposare il tutto finchè non raggiunge la
temperatura ambiente.
spremete da parte i due limoni e mettete da parte il succo.
una volta che ha raggiunto una temperatura ambiente versate il composto in una damigiana da 5 lt accuratamente sterilizzata.
versatevi poi il succo di limone(conservante naturale)
preparate
a parte mezzo bicchiere di acqua tiepida versateci un cucchiaino di
lievito di birra ed un cucchiaino di zucchero di canna.
appena il lievito comincia a schiumare versatelo nella damigiana.
aggiungete acqua di fonte fino a riempirla.
chiudete la damigiana usando della carta porosa,comune carta assorbente.
ci
si serve di questa carta come tappo perchè durante la
fermentazione(molto violenta)il composto ricaccia tantissima anidride
carbonica e quindi c'è la necessità di far uscire l'aria e proteggere il
liquido dalla polvere.
adesso non vi resta che lasciar riposare il tutto in un luogo chiuso ad una temperatura tra i18 e24 gradi per 5 settimane.
poi
dovrete travasarlo nelle classiche bottiglie per il vino e chiuderle
con tappi di sughero,non usate altri tipi di tappi ,può esserci il
rischio che si rompano le bottiglie a causa della fermentazione.lasciare
invecchiare per sette-nove mesi la bevanda,la gradazione alcolica si
aggira sui 10-12 gradi.


La fata verde


L'absinthe,
in italiano assenzio, fà parte delle mode che caratterizzarono la fine
dell'Ottocento. La sua diffusione era iniziata verso il 1830 quando
iniziò il trionfante ritorno in patria delle truppe francesi che avevano
conquistato l'Algeria. Si vociferava che l'assenzio diluito in acqua,
li aveva preservati dal tifo, dal colera, dalla dissenteria e perfino
dalla malaria. In Francia la strana bevanda dall'amaro gusto di anice
diventò rapidamente una moda, quasi un rito sociale. La chiamavano Le
péril vert, il pericolo verde, o anche La fée verte, la fata verde, con
riferimento al colore della bevanda e all'atmosfera "magica" in cui si
perdevano le persone che lo consumavano.
L'assenzio è un liquore ad
alta gradazione alcolica 68º, che si presenta in colore verde smeraldo o
verde chiaro ottenuto dalla Artemisia Absinthium, una pianta spontanea
che cresce in gran parte dell’Europa e particolarmente in Italia, dove è
nota anche come "artemisia maggiore o romana". Le proprietà officinali
di questa pianta erano conosciute fino all’antichità, infatti è citato
in un papiro egiziano risalente al 1600 a.C. ; alcuni racconti si
trovano addirittura nelle sacre scritture, e secondo Plinio e Plutarco
fu utilizzato nel 150 a.C. anche come insetticida per i campi. Lucrezio
scrisse dei canti su questa bevanda; in una raccolta tedesca di erbe
medicamentose di età rinascimentale (Eicones plantarum) è consigliato
alle persone di"cattivo carattere". Tuttavia è talmente amaro che nelle
Sacre Scritture simboleggia i dolori della vita, tanto che si usava dire
di qualcosa "è amaro come l'assenzio".


splendore e oblìo dell'assenzio


Verso
la fine del diciannovesimo secolo, in Francia, l'Absinthe divenne una
bevanda in gran voga e raggiunse l'apice del successo: il suo uso
accomunava il ricco borghese, l'artista e il proletario; il suo alto
gradimento tra il popolo ne fece la bevanda più consumata, a discapito
delle aziende vinicole che persero grandi percentuali di vendita.
L'Absinthe,
infatti, poteva costituire un'economica alternativa per sbronzarsi, ed
altre aziende (oltre alla Pernod di Pontarlier) iniziarono a produrre il
loro Absinthe con componenti a bassissimo costo per battere la
concorrenza con il prezzo più basso a discapito della qualità. Infatti,
questi prodotti erano adulterati e molto pericolosi per la salute del
consumatore, giacché diversi produttori non esitavano a mescolare nel
loro Absinthe il solfato di rame per conferirgli un colore più
accattivante, e spesso veniva utilizzato alcol di grano al posto di
quello ottenuto dalla fermentazione dell'uva.

Questi piccoli
produttori vendevano molto per l'economicità dei loro prodotti, mentre
la Pernod-Fils che produceva un assenzio di ottima qualità era
essenzialmente rivolto ad una clientela di gente benestante, la
minoranza della popolazione francese.
Non ci volle molto perché
questo aperitivo dal gusto di anice si diffondesse in tutta Europa e
successivamente anche negli Stati Uniti.

L'assenzio fu
l'ispirazione del modo di vivere bohemiènne ed era la bevanda preferita
di artisti famosi come ad esempio Vincent Van Gogh, Toulouse Lautrec ed
Ernest Hemingway, che dichiarò di amare l'assenzio per i suoi effetti di
far cambiare le idee. Essendo una bevanda che è sempre stata rinomata
per la sua potenza, i gentiluomini di cattiva reputazione al Moulin
Rouge erano famosi per servirsi dell'assenzio per convincere le signore a
condividere le loro idee.

Oscar Wilde, riferendosi ai bicchieri
bevuti con acqua e zucchero (non a quello non diluito che ha un sapore
amarissimo), scriveva:
"Un bicchiere d'assenzio, non c'è niente di
più poetico al mondo. Che differenza c'è tra un bicchiere di assenzio e
un tramonto? Il primo stadio è quello del bevitore normale, il secondo
quello in cui cominciate a vedere cose mostruose e crudeli ma, se
perseverate, arriverete al terzo livello, quello in cui vedete le cose
che volete, cose strane e meravigliose".
Verso gli inizi del
ventesimo secolo già si vociferava che l'assenzio avesse delle proprietà
non del tutto controllate: il suo abuso, nonché la assuefazione che
dava ai suoi consumatori iniziò a far sospettare che fosse una sorta di
droga (ancóra oggi, qualcuno crede che sia un liquore contenente oppio).
D'altra
parte, i suoi effetti sono del tutto particolari: il moderato bevitore
di vino tende all'allegria, alla socializzazione, il bevitore di birra
ha una ubriacatura più profonda; il bevitore di assenzio è invece perso
nelle sue fantasticherie, la sua creatività aumenta ed anche per questo
divenne la bevanda preferita fra gli artisti.
Lo scrittore Émile Zola
(Parigi 1840-1902) ne descrisse gli effetti devastanti sulle classi
sociali più umili e la piaga sociale che ne derivava:
"Finisce sempre con uomini ubriachi e ragazze incinte".
il poeta Ernest Dowson, morto a 33 anni a causa dell'alcolismo, in una lettera scritta ad un suo amico commentava l'assenzio:
«In
realtà è un errore invaghirsi dell'assenzio. Come alcol robusto, è
inferiore al nostro vecchio scotch. Io stamattina mi sono svegliato con i
nervi a fior di pelle e un alito pestilenziale. Capisco che l'assenzio
aumenta l'acidità [absinthe makes the tart grow fonder]. È estremamente
nocivo per la pelle. Non ho mai avuto un aspetto così vizioso come
questa mattina»
A fronte di questo enorme successo, il declino
dell'assenzio fu altrettanto rapido: scomparve da tutti i mercati
d’Europa e d’oltre oceano in poco più di un decennio
Le ragioni di
questo oblìo sono essenzialmente tre: innanzitutto il forte movimento
che si batteva contro l'alcolismo e che attraversò tutta l'Europa nei
primi anni del Novecento; poi gli studi scientifici che individuavano il
tujone quale neurotossina responsabile di provocare convulsioni e morte
negli animali da laboratorio; infine, la pressione esercitata dai
produttori di vino francesi che temevano la crescente popolarità
dell’assenzio.
Nel 1905, a queste cause, il 28 agosto si aggiunse un
fatto di cronaca che suscitò grande scalpore In quell'anno in un cantone
svizzero, un contadino di 31 anni dopo aver abusato di alcol in grande
quantità, tra cui due bicchieri di assenzio, tornò a casa ed uccise a
colpi di fucile la moglie e le due bambine.
Grande risalto fu dato ai
2 bicchieri di Assenzio, il quale era sospettato di proprietà
allucinogene. Così, questa efferata follia diffuse il terrore nel
cantone svizzero, nel quale la gente vide materializzarsi l'incubo che
in realtà l'assenzio non fosse una Fata Verde, ma un veleno verde.
Nel
1907, la Ligue National Contre L’Alcoolisme (Lega Nazionale contro
l’Alcolismo) francese iniziò una campagna contro il consumo di alcol in
generale, ma il loro obiettivo principale era la proibizione
dell’assenzio (dopo i fatti di cronaca del 1905) e lo schernivano
chiamandolo la causa di un delirio allucinogeno che avrebbe portato ad
une correspondance pour Charenton (un biglietto per Charenton, il
manicomio alla periferia di Parigi). Una campagna a base di cartelloni
spuntò in tutta la Francia, alcuni promuovevano l’assenzio, altri ne
mettevano in guardia dai suoi mali, e nel 1915 venne soddisfatto il
desiderio dei nemici dell’assenzio. Con la guerra mondiale l'absinthe
precipitò lentamente nell'oblio.

il nuovo assenzio


Nel
1998, Radomir Hill nella Repubblica Ceca, tenta di rilanciare la
distilleria di famiglia oramai in declino e una bottiglia di Absenta
importata dalla Spagna gli suggerisce l'idea di produrre l'Hill's
Absinth. Non ci volle molto per diffondere la sua bevanda singolare che
poco ha a che vedere con l'antico absinthe consumato dagli artisti; ma
la frenesia e la curiosità dei turisti di Praga e non solo dei turisti,
ha fatto sì che l'Hill's Absinth pur non essendo un vero Absinthe ha
ottenuto un successo strepitoso, allargatosi anche a Londra.
Con
l'unione Europea, altre ditte come la Pernod hanno ripreso a produrre
Absinthe, limitando con mezzi moderni la concentrazione di tujone,
l'alcaloide contenuto nell'assenzio responsabile delle allucinazioni e
dell'assuefazione.
Il fascino dell'assenzio è anche legato al suo
particolare modo di consumarlo, che ne costituisce un rituale. In
effetti, esistono diversi modi per berlo ed il sapore varia di
conseguenza; quindi, la scelta del modo preferito è a discrezione del
consumatore.

liscio: si beve direttamente come tale, preferibilmente servendolo in un bicchierino da liquore.

alla
francese: è il rituale classico. Si versa nel bicchiere una dose di
assenzio, si appoggia un cucchiaino apposito, forato con una zolletta di
zucchero sopra, e con una brocca, si fa gocciolare dell'acqua
ghiacciata (5 parti per 1 parte di assenzio) sullo zucchero per
stemperarlo dolcemente. L'acqua e lo zucchero hanno la funzione di
diluire ed addolcire la proverbiale amarezza dell'assenzio, e si dice,
anche di aumentare gli effetti del tujone (ma questo è più
verosimilmente un effetto dovuto alla suggestione indotta da quello che è
considerato un rituale).
L'assenzio bevuto in questo modo, rimane
fresco e con un gusto dolce al punto giusto; inoltre, diventa bianco
trasparente... diversamente, non è assenzio: questa è una proprietà
degli alcaloidi dell'artemisia, ed è l'unico vero metodo per scoprire se
quello che si stà bevendo è assenzio o un surrogato. Dopo aver fatto
scivolare lo zucchero in fondo al bicchiere si deve agitare un po' e
sorseggiare pian piano.

flambè o bohemiènne: si mette prima di
tutto il cucchiaino con lo zucchero sopra il bicchiere, si versa
l'assenzio bagnando la zolletta di zucchero e successivamente
avvicinandola al liquore.
Fatto questo si incendia la zolletta in
modo che il fuoco caramelli lo zucchero che gocciolando infiamma anche
l'assenzio. Fatto caramellare per una quindicina di secondi si spegne il
fuoco e si allunga la miscela con acqua. Questo metodo rende l'assenzio
caldo e inebriante.
caratteristiche dell'assenzio

L'assenzio
(Arthemisia absinthium), detto anche erba santa per le sue proprietà
medicamentose, cresce in pianura e bassa montagna, nelle zone del centro
e del sud Europa, anche in luoghi incolti. E' un vegetale di tipo
composito, perenne e deciduo, aromatico, della famiglia delle Asteracee,
con fioritura a luglio, impianto a marzo, su terreno comune purché
giovane, leggero ed asciutto, ed esposizione a pieno sole.

Rita, una delle taverniere della taverna del drago fumante !
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMar Mag 10, 2011 6:07 pm

Mi introduco pure io e dico che il sidro è come birra dolce LoL (lo preferisco :)
C' è una marca irlandese (mi sembra e della quale il nome non ricordo :P), ossia Celtic Cider che è ottimo =) E' anche molto leggero, cioè 3 - 4 bottiglie hanno un effetto minimo =)
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMar Mag 10, 2011 6:09 pm

ha tipo un albero verde come simbolo? in uno sfondo giallo
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMar Mag 10, 2011 6:34 pm

Da quello che ricordo no... Forse il nome della marca inizia con la m o s...
comunque c' è il nome della marca, il tipo di sidro e qualche disegnino, appena lo prendo ti dico. Comunque è buonissimo ma costa 6 euro LoL
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMar Mag 10, 2011 9:07 pm

grandissimo emperor! sinceramente se avresti mai postato mi aspettavo esattamente qualcosa del genere!

molto interessante :D!


Citazione :
Mi introduco pure io e dico che il sidro è come birra dolce LoL (lo preferisco :)
C' è una marca irlandese (mi sembra e della quale il nome non ricordo :P), ossia Celtic Cider che è ottimo =) E' anche molto leggero, cioè 3 - 4 bottiglie hanno un effetto minimo =)
[quote]

da provare!! amo le birre non troppo amare ;) (eh si sono controcorrente :P)
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMar Mag 10, 2011 9:58 pm

Anche l' assenzio è ottimo ma se non siete forti di fegato andate in aria dopo poco lol
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMer Mag 11, 2011 8:44 am

in teoria tutta sta roba andra' nel warhound sull'irlanda, me l'ha mandata la locandiera di una taverna che ci pubblicizza ^^

La taverna del drago fumante ;)
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMer Mag 11, 2011 10:27 am

Emperor's Chosen ha scritto:
in teoria tutta sta roba andra' nel warhound sull'irlanda, me l'ha mandata la locandiera di una taverna che ci pubblicizza ^^

La taverna del drago fumante ;)

Sai qual' è il bello di tutto ciò? è che quando tento di aprire il Warhound il PC non mi fa accedere xD
E che cos' è questa ''Taverna del drago fumante''? o.O? Eheheh! =)
L' Irlanda... Vorrei andarci ma bho... E' piena di cose buone ihihih x)
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMer Mag 11, 2011 10:30 am

booh sei l'unico in 3 anni di rivista che mi dice che non riesce ad accedere al sito, se non riesci a vederla forse non hai aggiornato adobe o qualcosa..

http://redazionewarhound.forumfree.it/
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMer Mag 11, 2011 10:35 am

Nono ho tutto aggiornato... Ho una soluzione a ciò ma è illegale... E mi ammazzeresti xD
Dopo apro una discussione in discussioni varie o giochi vari forse capirai... xD
Va bhe... Devo provare l' idromele

EDIT: ho riprovato ancora ma al punto di caricamento mi da errore
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMer Mag 11, 2011 10:52 am

Non saprei davvero, forse hai un blocco del firewall, che impedisce i drop.

Te lo mando via email volendo..
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMer Mag 11, 2011 11:02 am

Bho... Ma è strano... Anche con tutto a terra... Proverò a disinstallare e reinstallare adobe...
Se no tento un' altra cosa LoL Va bhe... se continuiamo facciamolo in PM, qui siamo molto OT
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMer Mag 11, 2011 12:55 pm

Scusate l'ignoranza,ma idromele e sidro sono diversi?
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMer Mag 11, 2011 1:03 pm

Bhe, si, leggi: =)

IDROMELE

Citazione :
Ingredienti:
una parte di miele, otto parti di acqua di fonte, un pizzico di
lievito. Luna crescente, niente pioggia durante la prima decade di
fermentazione e molta magia. Invecchiato per tre anni in botti di rovere
ed infine imbottigliato con sigillo in cera per altri due anni in
cantina, rigorosamente al buio.

Ingredienti per cinque litri di idromele:
-2 kg di miele d'acacia
-2 limoni
-un cucchiaino di lievito di birra
-un cucchiaino di zucchero di canna
-acqua di fonte

SIDRO

Citazione :
Affettate
delle mele sane e mature (almeno 4 kg),e spappolatele in un ampio
recipiente di legno, dove le lascerete fermentare per 4 giorni. Ora
travasate in un altro recipiente il liquido che si sarà formato,e
lasciate le mele a fermentare ancora 2 o 3 mesi. Trascorso tale periodo,
le mele saranno ormai liquefatte e avranno formato un deposito alquanto
torbido. Filtrate con cura,e imbottigliate chiudendo con tappi di
sughero ben fermi. Dopo un anno di maturazione il sidro spumeggera'
leggermente e sarà pronto per essere servito.

Come puoi vedere soo dagli ingredienti son 2 cose differenti ^^

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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMer Mag 11, 2011 1:23 pm

ok grazie
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMer Mag 11, 2011 9:00 pm

Credo che tenterò di dare l'idromele, nel caso vi informerò dei risultati sicuramente disastrosi :§nm,kk:
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeMer Mag 11, 2011 9:14 pm

Bho... Io non riesco a trovarlo... Nè in locali normali nè nelle birrerie... :(
Sembra non esistere...
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeGio Mag 12, 2011 10:22 am

eeh? Da me tra poco te lo lanciano in auto l'idromele XD e' pieno! Come anche del sidro ^^
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeVen Mag 13, 2011 5:11 pm

bel post dove hai trovato la ricetta dell'idromele ??? emperor io mi accingero a giugno a farlo e sto cercando la ricetta migliore e storica ho già tre Kg di miele a cui non è stata tolta la cera delle api perchè consigliato come migliore
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeVen Mag 13, 2011 5:15 pm

mai stato alla taverna del drago fumante a soncino? La locandiera mi ha mandato il tutto ^^
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeVen Mag 13, 2011 5:34 pm

no mai
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeVen Mag 13, 2011 5:36 pm

devi rimediare, e' una tale figata che vale il viaggio!
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeVen Mag 13, 2011 7:58 pm

Dov' è Soncino? LoL
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeSab Mag 14, 2011 1:03 am

troppo lontano per te barcy XD
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MessaggioTitolo: Re: bevande divine   bevande divine Icon_minitimeSab Mag 14, 2011 1:49 pm

Citazione :
troppo lontano per te barcy XD

Dai tra bergamo, brescia e milano LoL
Pensavo di più ù.ù x)
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