Lakoxte, Veterano Sfregiato delle Terre Meridionali

sulla scia della bell'idea di uriel riporto pure io il mio bg (così tanto per fare un pò di colore e aggiugere un pò di gloria indiretta a :etweg: svampi :etweg: )



uccidilo! uccidilo! uccidilo.. le grida del pubblico si facevano ormai indistinte mentre il frastuono delle assi e delle sbarre sbattute sul bordo della gabbia sovrastavano ogni altra cosa. si fermò un secondo ad assaporare quella meravigliosa sensazione fatta di sapore di sangue in bocca, di dolore e di potere allo stato puro che vedeva nel proprio volto riflesso negli occhi terrorizzati dell'avversario vinto. uccidilo! aveva perso il conto di quanti nemici aveva ucciso in quel pozzo di tenebra da quando quegli esseri lo avevano strappato dalla sua terra per trasformarlo in un mostro... in un trofeo da conquistare per farsi un nome! uccidilo! prima o poi sarebbe uscito da li, e sarebbe tornato a casa a combattere con la sua gente.. in un modo o nell'altro i suoi giorni sarebbero finiti sopra una pila di cadaveri. uccidilo! con un mezzo sorriso ritornò alla reatà: stava di nuovo pensando al passato. il movimento fu rapido e preciso. la sagoma del tetro guerriero svanì nella penombra mentre l'arena esplodeva in un indistinto fragore, ebbra di sanguinaria follia...

bretonniani... avevano la pelle dura quelli, ed erano veloci. L'ultimo che aveva appena atterrato non era da meno, ma era troppo inesperto... dopo una banale dimostrazione da torneo si era fiaccato e esausto non era stato più capace di difendersi.
diede una affettuosa pacca sulla nuca di kixtlekotix-dhar (che nella lingua degli umani si può tradurre approssimativamente "furia"), il naggarronte che gli era stato donato alla nascita, e si alzò allontanandosì per lasciarlo consumare il meritato premio...

l'essere nerovestito bisbigliò qualcosa nell'orecchio dell'enorme sauro, poi si allontanò silenzionamente...
un istante dopo era già battaglia. sapeva che doveva vincere assolutamente questo incontro se voleva tornare libero: il suo orgoglio gli impediva di gettare alle ortiche tutto quello che era riuscito a costruire in lunghi sanguinosi anni nell'arena!
doveva farlo per i suoi antenati, per i suoi dei e soprattutto per se stesso! eppure tutto questo sembrava non bastare, il maledetto continuava a ballargli intorno e non riusciva ad azzannare quel suo esile corpo inferiore tra le possenti zanne. chiuse gli occhi e si lasciò guidare dalla furia e dall'odio, come aveva sempre fatto fino a quel momento e si lanciò in un'ultima fragorosa carica...
in quel momento era tutto silenziosissimo, poteva percepire il battito del suo cuore, mentre il mondo cominciava a girare vorticosamente ed ogni cosa cedette il passo all'oblio.
si svegliò dopo diverse ore, quante non lo seppe mai, devastato da dolori lancinanti. quando aprì gli occhi lo vide. tentò immediatamente di afferrarlo ma si rese conto di essere incatenato saldamente a dei vincoli che avrebbe potuto spezzare con facilità se solo non fosse stato così debole. una voce profonda ed imperiosa si levò lentamente da sotto un cappuccio nero come l'inferno: "i patti ero i patti... è questa è la tua punizione..." la figura gli porse un occhio, strappato strappato rozzamente ad un povero malcapitato, assieme a gran parte del volto... un volto strano, familiare... il dolore che provava al viso finalmente ottenne la sua spiegazione...
il grido di odio e dolore coprì ogni cosa tranne la voce della creatura che si allontanava: "continuerai a combattere per me fino alla fine dei tuoi giorni.."

due vittorie e due sconfitte... non è male pensò. sarei morto di certo se avessi perso ancora... domani all'alba saprò il mio destino disse, e lasciò che il torpore lo vincesse.


...


"in piedi, cane sconfitto!"
la voce profonda e penetrante non lo aveva ancora riportato alla realtà quanto una serie di colpi tremendi per poco non lo fece svenire nuovamente.
"... alla fine hai vinto eh? ma non sei abbastanza forte per me. oltre i cancelli troverai una cavalcatura come quella con cui ti ho catturato. fai quello che vuoi, ma sai qual'è la prova da superare per la libertà di uno schiavo vero?"
certo che lo sapeva, lo sapeva benissimo... la fortezza dove era rinchiuso era arrampicata su una montagna scoscesa che si gettava in una sconfinata vallata. sempre dritto, oltre la fitta boscaglia e anchè più e sarebbe tornato a casa... facile, se non fosse per il fatto che i liberti spesso muoiono nello stesso istante in cui si guadagnano la liberà.. si alzò in piedi. non disse nulla e cominciò a muoversi verso la guglia.
sul ciglio del precipizio si fermò e lo vide: il cancello sembrava lontanissimo e lo si distingueva appena nella foschia. un bel respiro prima del salto, su...

...coraggio!

splat! :sorr:
se non hai finito modifico. bello!!! :okf: