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 Sul gioco

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3 partecipanti
AutoreMessaggio
Dark Goblin
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Dark Goblin


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Messaggi : 2876

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MessaggioTitolo: Sul gioco   Sul gioco Icon_minitimeSab Feb 16, 2008 11:04 am

Nella nostra società ormai il
gioco “sano” è solo per i più piccoli o per “infantili” adulti, in questa
civiltà, insomma, il gioco si è trasformato e adesso rivela la sua vera natura
di colossale affare economico, si gioca tranquilli davanti la tv, a qualsiasi
orario, davanti ai monitor con video game, premendo incessantemente per ore
tasti e cursori, non si deve pensare, non si deve immaginare, non ci si deve
rendere conto della massificazione e dell’inasprimento intellettuale che ormai
la nostra civiltà ci impone. Spettacoli in cui viene recitato “il più
ineccepibile dei rosari”: il martellamento pubblicitario. Praticate senza freni
questo analfabetismo ludico di ritorno che abbiamo preparato per voi, guidati
dalla mano sicura dei nostri esperti showman.

Sessualità e amicizia sono
aspetti fondamentali della nostra vita. L’incapacità di un rapporto maturo e
adulto con uomini e donne ci rende miseri, quale che sia il nostro successo nel
maneggiare computer e conti in banca. Lo stesso vale per il gioco. Anche nel
gioco si può crescere e maturare: farne un’esperienza sempre più articolata,
che chiama in causa e fa interagire abilità diverse, crea collegamenti
inattesi, elabora strutture complesse. Ci si può educare a godere non più di
semplici filastrocche ma di misteriosi enigmi verbali, non più soltanto di una
vittoria a carte ma delle strategie rompicapo necessarie per conseguirla, non
più saltar la corda sul pavimento ma farlo sull’asse di equilibrio. Oppure no:
ci si può negare tutto questo, perché non c’e’ tempo, non c’e’ energia, non ci
sono opportunità. E limitarsi a un minimo comun denominatore di infantilismo e
di scemenza.

Ho molto rispetto per chi non ha
tempo, energia e opportunità. Il gioco è pur sempre un lusso, e buona parte dei
nostri simili ha ben altri problemi. Non tutti, però, e certo non tutti quelli
che ci vivono più vicino, in questo nostro strano paese. Per molti di loro il
tempo ci sarebbe: il tempo libero è forse la novità più rivoluzionaria delle
opulente società contemporanee.

Fra le tante stranezze semantiche
della parole “gioco” ce n’è una che sembra stare per conto suo, esiliata in un
angolo nascosto. E’ il senso che questa parola acquista nelle frasi come “la
vite ha troppo gioco”, o “i miei impegni mi consentono un certo gioco”.

Lo spazio libero tra le parti
della nostra vita e del nostro ambiente è quel che ci permette l’invenzione,
l’avventura, il rischio. E’ lo spazio del possibile: siccome è libero può
essere occupato da tante cose diverse. E’ lo spazio della scelta: niente si
adatta a puntino(altrimenti sarebbe già pieno), dunque saremo noi a decidere
che cosa metterci. Ed è lo spazio in cui cercare noi stessi: la nostra
differenza, la nostra originalità, il percorso esistenziale che ci ha resi quel
che siamo, che ci ha fatti diversi da ogni altro. Un percorso tracciato con
sforzo, con fatica, spesso con angoscia: scegliere di fare qualcosa di proprio,
di nuovo, di non “richiesto dalla situazione” causa sempre qualche turbamento.
Ma da anche, quando ci si lascia andare, una gioia segreta e intensa,
prepotente e sottile.

E’ dunque profondamente
illuminante, una manifestazione dell’hegeliano “spirito speculativo” del
linguaggio, che questo spazio libero sia detto gioco. Perché appunto negli interstizi che si gioca, tra il lusco e
il brusco, sfruttando gli eccessi improvvidamente elargiti da una natura e una società
sprecone. L’infanzia, per esempio, o la vacanza, o il lusso. Ma, se natura e
società sono improvvide, il mercato è più razionale: sa come chiudere questi
spazi, come trasformare il possibile in necessario. Come eliminare il gioco in
tutti i sensi.

Il gioco è una strada a due
sensi: si comincia adattando oggetti comuni alle proprie fantasie e si continua
usando la fantasia per superare i limiti di quegli oggetti. Da piccoli si apre
uno spazio immaginario per viverci la propria liberta e da grandi si è in grado
di riconoscere gli spazi ancora lasciati liberi, di viverli come un inesperto
regalo, non come un errore da correggere.

Gioco è ( o meglio dovrebbe
essere, è giusto che sia) combinazione inattesa di elementi discordanti; se
tali elementi vengono annullati e ridotti al minimo comune denominatore, il
gioco avrà sempre meno opportunità di esprimersi, sempre meno occasioni di
crescita.

Gioco è spazio inutile, spazio non
occupato; e nel mondo dell’intrattenimento di massa, quello virtuale “around the clock” lo spazio è ormai
inesorabilmente, tragicamente tutto pieno. Così, mentre esplode ovunque una
celebrazione infinita della dimensione ludica dell’essere umano, per il gioco
siamo forse al capolinea. Viene esaltata la ripetizione, si mortifica
l’intelligenza, si chiude la mente, si invecchia davvero, non smettiamo di
sperimentare la nostra crescita interiore riscoprendo il meno costoso dei
giochi: la fantasia.

Spunti e citazioni da Giocare per
Forza, critica della società del divertimento.
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Brio
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Messaggi : 963

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MessaggioTitolo: Re: Sul gioco   Sul gioco Icon_minitimeMar Mag 27, 2008 12:42 pm

Ci sarebbe moltissimo da dire su questo argomento interessante sollevato da te, Dark Goblin, ma mi limiterò a quotarti:
è vero che il gioco al giorno d'oggi o è per bambini o per "adulti infantili", come ci definisce la "gente bene" (non vorrei esagerare ma da parte mia ho sempre un ricordo di queste frasi...), ma non è sempre stato così: pensate che in pieno rinascimento i signorotti italiani (dagli Sforza a Milano ai Medici a Firenze, e chi più ne ha più ne metta) si dedicavano, fra una commissione artistica ed un'indulgenza versata al Papa, anche a giochi di battaglie con miniature! Forse la cosa aveva un qualche valore di insegnamento strategico, ma i nobili lo prendevano per ciò che era: un gioco.
E perchè non parlare delle molteplici possibilità che ci offre un mazzo di carte: scopa, rubamazzetto, briscola, oppure poker... Tutti giochi "seri", vuoi perchè conosciuti quasi "universalmente" vuoi perchè giocati sempre dai nonni... Ma Magic non è forse una delle evoluzioni di tutto ciò?

C'è molto da dire anche sulla manipolazione dei media (collegata al bel discorso sui videogiochi che facevi tu: non ci avevo mai pensato, in effetti! :45u: ), dalla televisione (al solito la prendo come esempio, anche se alla fine nessuno ci obbliga a rimbambirci davanti allo schermo per ore o a cogliere per oro colato tutto ciò che sentiamo! :sorr: ) alla silenziosa censura cinematografica, dai giornali alla radio...

Bè, mi sono limitato a raccontare un paio di cosine (inutili :sorr: ) ma ci tenevo in qualche modo a rispondere, è un bell'argomento di cui parlare!
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Volkmar
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Volkmar


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MessaggioTitolo: Re: Sul gioco   Sul gioco Icon_minitimeMar Mag 27, 2008 1:17 pm

la nonstra mente si apre solo accorgendosi della gabbia. la lbertà è un bene cercato. tutto è nato per quello, ma noi abbiamo uno strano senzo di libertà. la libertà è la possibilità di fare cio che si vuole. e se fosse veramente così gli uomini liberi avrebbero gia fatto estinguere il nostro mondo. lo spazio libero che cipropone la nostra vita puo essere riempto con cio a cui possiamo arrivare, il gioco. ogni persona che abbia raggiunto l' apice, ovvero il momento libero a lui concesso deve esprimersi creando,liberando la mente. i giochi ludici sono forse il capolinea ma anche la massima espressione di gioco, di divertimante, perchè la mente si libera per allontanarci da quei momenti che non sono liberi e farci sentire bene. menti su menti lavorano su la possibilità di un divertimento semplice restrittivo. ma se uno conosce questo, si erge sopra tutta la silenziosa censura e decide comuqnue di lasciare intrappolare la propria mente???
ognuo può fare di se cio che vuole, ma non si può imporre minimanete su gli altri. la propaganda silenziosa può essere normalemente spazzata via dicendo semplicemnte che esiste e lasciando la scelta a chiunque. e adesso dove vagerà la mia mente??
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MessaggioTitolo: Re: Sul gioco   Sul gioco Icon_minitime

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