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| cosa c'è dopo | |
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Autore | Messaggio |
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Il Conte Utente
Età : 36 Località : PORTUS NAONIS (Pordenone) / Trieste Messaggi : 4690
| Titolo: Re: cosa c'è dopo Lun Feb 18, 2008 2:43 pm | |
| discussioni molto profonde... non sono molti i forum di warhammer fantasy che si interrogano sulle grandi questioni filosofiche di sempre. per come la vedo io, non c'è assolutamente modo di dimostrare che esista qualcosa dopo la cosiddetta morte corporale. i famosi 21 grammi dell'anima sembrano essere l'unica prova di un'esistenza intrinseca in un corpo materiale, ma a mio parere è solo un modo di vedere cose che si volgliono vedere e che non necessariamente esistono: solo gli uomini hanno un'anima, quindi? i plancton no? temo che sia qualcosa di molto più fisiologico. armandosi della scienza la soluzione è l'indimostrabilità. che esista o meno un dio, un'anima o un mondo parallelo è una teoria non falsificabile e quindi non scientifica (popper), e questo basterebbe a chiudere la questione per moltissime persone. se proviamo ad aprire la mente e avere forse un pò più di umiltà e a non considerare la scienza umana la sola chiave per aprire lo schigno dei segreti dell'esistenza potremmo proporre la teoria della reinzarnazione. per non banalizzare in stile comix la cosa dicendo "allora come si spiega l'aumento demografico?", la mia personalissima opinione su questa teoria è che al momento del trapasso la memoria individuale viene cancellata, resettata senza scampo e quindi la congettura è assolutamente priva di valore: noi siamo i nostri ricordi, se questi ci vengono tolti diveniamo un semplice involucro vuoto. credere in dio... sinceramente non sono sicuro di voler toccare un argomento simile, ma proverò lo stesso a dire la mia. NB: le mie sono solo riflessioni, spero che nessuno si senta offeso da sempre l'uomo ha riposto le proprie speranze nell'ultraterreno, fa parte di lui. questo perchè è insicuro per natura e ha bisogno di un obiettivo nella propria esistenza e si sente smarrito senza di esso. un filosofo di cui non ricordo il nome, purtroppo, ha scritto che "la libertà è il peggiore male che può capitare all'uomo". tornando alla trascendenza, questa è per definizione un "folle volo", un "tuffo nel buio" che non offre garanzie. è vero che chi ci si abbandona completamente ne viene colmato, ma decidere se impegnare la propria vita per una ingognita non è un passo da poco. i meriti della religione, cristiana in particolare, (nb opinioni!!) sono innegabili, in quanto hanno messo in primo piamo il valore infinito dell'uomo e della sua vita per la prima volta, ma in fondo sono frutto dell'uomo e delle sue idee e ideali. dio.. dio è un'altro discorso. kierkegaard mi ha molto colpito dicendo che non è dio che ha creato l'uomo, ma è l'uomo che ha creato dio. così esprimendosi, egli vuole sostenere che l'umanità ha creato dio riversando in lui tutte le sue migliori qualità svuotandosi da esse per riempirne un costrutto a lui esterno, di fatto impoverendosi. senza dilungarsi troppo, e sempre cercando di non banalizzare, la religione ha la stessa funzione di quella che può avere un portafortuna per un uomo. se io credo che il mio cornetto mi porterà fortuna e che se lo stringo in mano passerò l'esame di martedì ma se non ce l'ho verrò picconato, allora quel cornetto, anche se assolutamente privo di ogni potere, pone a compimento ugualmente la sua missione perchè mi tranquillizza e io passo l'esame. così fa la religione: aiuta a vivere bene. se prendiamo un uomo che si interroga ogni giorno sull'esistenza di dio, e nella sua ricerca si consuma e si strugge ogni giorno di più e un'altro uomo che invece ci crede ciecamente e vive sereno e alla fine della loro vita scoprono che dio non esiste, io mi sentirei di dire che ha vissuto meglio il secondo, anche se ha vissuto la sua vito in nome di un niente. purtroppo sono troppo materialista (forse un pelino pessimista anche per queste cose)... concludo citando scrubs (anche per alleggerire un pò la storia) nell'episodio della morte di laverna, persona molto religiosa: carla le si avvicina e le dice "speriamo che esista, eh? sennò ti incazzeresti davvero..."
P.s. spero che non mi banni sigmar, anche perchè mi sembri profondamente religioso :okf: | |
| | | Uriel Utente
Età : 37 Località : Ventimiglia Messaggi : 4422
| Titolo: Re: cosa c'è dopo Lun Feb 18, 2008 2:53 pm | |
| Figurati se Sigmar ti banna, abbiamo aperto una discussione proprio per far dire a tutti la propria opinione e Sigmar non è proprio quel tipo di persona che dice "ah non la pensi come me? Ok allora fuori"
Comunque citando nuovamente Scrubs posso affermare che quella frase può andare bene anche a Sigmar no? :sorr: | |
| | | inutaisho Utente
Età : 32 Località : QLIMAX ... falconara (AN) Messaggi : 1601
| Titolo: Re: cosa c'è dopo Lun Feb 18, 2008 3:26 pm | |
| posso solo dirvi una cosa ... andare avanti kn l'idea ke dp la "morte" nn vi ci sia niente , solo un sonno da kui non vi sveglierete mai .... vi distrugge la vita e nn vela fà vivere nel giusto modo ... io insatti da credente credo ke invece kuesta sia una vita di passaggio , x vedere difronte a Dio se siamo degni o no del Paradiso . | |
| | | Yakumo-dono Veggente di Zendra
Età : 37 Località : Yamato Messaggi : 5413
| Titolo: Re: cosa c'è dopo Lun Feb 18, 2008 4:35 pm | |
| Non so, inutaisho....io penso si possa amare la vita pur sapendola breve...anzi forse ciò la fa amare anche di più.... | |
| | | inutaisho Utente
Età : 32 Località : QLIMAX ... falconara (AN) Messaggi : 1601
| Titolo: Re: cosa c'è dopo Lun Feb 18, 2008 5:05 pm | |
| poka è la gente abbastanza forte mentalmente da reggere un simile pensiero ... | |
| | | Yakumo-dono Veggente di Zendra
Età : 37 Località : Yamato Messaggi : 5413
| Titolo: Re: cosa c'è dopo Lun Feb 18, 2008 5:10 pm | |
| Beh, può darsi, ma dopotutto non ci si può certo costringere alla fede....ognuno cerca di tirare avanti con il proprio tran-tran....al limite, molti si convertono in vecchiaia.... | |
| | | Maresciallo_Helbrecht Veggente di Zendra
Età : 39 Località : Svizzera Messaggi : 12617
| Titolo: Re: cosa c'è dopo Lun Feb 18, 2008 5:25 pm | |
| Finalmente trovo il tempo per postare la mia idea su quest argomento molto molto interessante e complicato. Premetto che sono religioso, non fanatico ma cmq religioso. E ora vi spiego anche perchè credo che esista un qualcosa dopo la morte...
Yakumo-dono: tu hai pienamente ragione nel dire che si puo amare la vita anche sapendola breve e proprio per questo la si puo amare anche di piu. Però questa è una visione "egoistica". Mi spiego: questo è il punto di vista di una persona sulla sua stessa vita. Ora, io l anima non la considero lo spiritello da cortone animato raffigurato nei quadri antichi che cammina sulle nuvolette, bensi un insieme di cose che ci permette di essere uguali e nel contempo diversi. Secondo me l anima è l insieme dei sentimenti, dell irrazionalità, delle peculiarità di ogni uomo, è insomma la somma di tutte le cose che non riusciamo a spiegarci fisicamente ma che ci permette di vivere e star bene con noi stessi. Ora, tra questi vari elementi sono compresi anche i sentimenti (in qualche modo l animo fa parte dell anima, imho ovviamente) e proprio grazie a questi ultimi noi possiamo relazionare con altre persone e stabilire cosi degli affetti. La tua visione Yakumo-dono non tiene quindi conto di questo: degli affetti che sono "parte" dell anima e che fanno aprezzare la vita. Ora, se una persona muore puo darsi che abbia amato la propria vita ma come la mettiamo con chi le sopravvive? Voglio dire, se una persona a me vicina muore io cosa devo fare? Devo acettare il fatto che sia finita e che non ci sia piu nulla oltre la morte? Puo darsi, ma sarebbe un controsenso in quanto a me (superstite) non resterebbe piu possibilità per vivere in pace sapendo che tutto è stato senza un senso preciso e questo puo far tutto ma non far aumentare il mio amore per la vita.
Forse ha ragione Il Conte nel dire che la religione (e quindi il credere che esiste qualcosa dopo la morte) aiuta semplicemente a vivere meglio. Io ovviamente non ho la controprova che cio in cui credo sia vero, ma nonostante cio ci credo perchè mi aiuta a sopportare alcuni momenti piu difficili.
Ora, riallacciandomi a quanto espresso nei due paragrafi sopra, purtroppo per esperianza diretta, vi posso assicurare che se si perde una persona cara (magari in modo tragico) si cerca disperatamente conforto in qualcosa perchè non si accetta il fatto che tutto possa finire cosi... E per questo motivo io credo che esista qualcosa: chiamatelo paradiso, aldilà, campi elisi, vahlallah, o anche semplicemnte "qualcosa", per me è uguale. Come dice Jeremy Camp (cantante americano che consiglio a tutti, se non vi interessano i testi ascoltate anche solo la musica che merita) nella sua canzone I still Believe: "Scattered words and empty thoughts seem to pour from my heart. I've never felt so torn before. Seems I don't know where to start but I still believe, [...] even when I don't see I still believe"; anche io credo che esista qualcosa pur non avendone la prova fisica. Insomma, anche se non lo posso provare, io credo lo stesso che qualcosa esista; poi puo anche darsi che io mi sbagli ma di sicuro questa mia idea mi aiuta a vivere meglio quindi mi basta questo...
Tutto questo discorso chiaramente rispecchia solo il mio modestissimo punto di vista e spero di non aver offeso nessuno.
Grazie. | |
| | | Yakumo-dono Veggente di Zendra
Età : 37 Località : Yamato Messaggi : 5413
| Titolo: Re: cosa c'è dopo Lun Feb 18, 2008 6:00 pm | |
| - Citazione :
- Puo darsi, ma sarebbe un controsenso in quanto a
me (superstite) non resterebbe piu possibilità per vivere in pace sapendo che tutto è stato senza un senso preciso e questo puo far tutto ma non far aumentare il mio amore per la vita. Mi è difficile risponderti in quanto anch'io purtroppo ho perso delle persone a me care in tenera età, se vogliamo dire. La mia personalità si era già sviluppata abbastanza però da concedermi di fare una riflessione, che feci a quel tempo e che ancora mi suona convincente. Il fatto che la morte possa separarci e mantenerci distanti, distruggere cioè il legame fra le persone e toglierci dalla nostra illusione è vera fintanto che noi ci riferiamo al presente dei nostri defunti. E' senza dubbio vero che il defunto mai più ci parlerà e mai più avrà con noi rapporti in questo mondo. Ma le persone esistono nei nostri ricordi, e anche se sembra sciocco esistono anche dentro di noi. Se noi abbiamo imparato a conoscere una persona, sapremo sempre quello che questa persona avrebbe pensato di questo o quell'evento, e sapremo anche come si sarebbe comportata e come ci avrebbe consigliato. Fintanto che questo succede, e che negli altri rimane l'esperienza e il ricordo della nostra esistenza, essa non sarà stata senza significato. Socrate morirà, ma il ricordo di Socrate? Questa è la grande immortalità, la gloria. Un nostro parente è morto, ma noi ci ricorderemo come amava questa o quest'altra cosa, e magari piangeremo ma lo faremo perché non avremmo voluto che morisse, non perché la vita ci appare inutile. Ma non diremo che la sua vita non ha avuto un senso. E magari anzi ci ricorderemo che volerci bene fra noi è importante, più importante di quanto si possa pensare quando ogni giorno ci parliamo o ci vediamo senza in realtà ascoltarci e vederci realmente. Con questo non voglio dire che bisogna essere "contenti" se vi muore qualche parente o amico, assolutamente, mi scuso se lo avete pensato. Quello che voglio dire è semplicemente che la morte può sembrare insensata, ma può anche incoraggiarci a vivere nel ricordo di altri, sperando che a nostra volta il nostro ricordo sia mantenuto vivo. Una prova "letteraria" la si trova nel bellissimo e commovente (io quando la leggevo da piccolo ogni tanto piangevo :8yt: ) Dei Sepolcri di Foscolo. E' una poesia piena di entusiasmo. | |
| | | Il Conte Utente
Età : 36 Località : PORTUS NAONIS (Pordenone) / Trieste Messaggi : 4690
| Titolo: Re: cosa c'è dopo Lun Feb 18, 2008 6:10 pm | |
| se esistesse un "giusto", un fine o qualcosa di simile io mi sentirei molto più sollevato, ne sono certo, ma essendo una scelta individuale, a "scatola chiusa", se credere o no, io, per come sono, mi sentirei di dire che non c'è nulla, purtroppo... ad ogni modo secondo me andare avanti con l'idea che dopo la morte non ci sia niente non porta necessariamente nè alla distruzione della propria vita (inutaisho) nè sul fatto che amare la vità proprio perchè breve sia egoistico (mareciallo). proprio dalla consapevolezza della morte gli esseri viventi hanno sviluppato un così complicato meccanismo come quello dei sentimenti: si ha paura perchè così si evita di morire per morte violenta, si ama per preservare la specie e così via... un'essere immortale non ha bisogno nè dell'una nè dell'altra e l'amore non mi sembra egoistico. (forse per come l'ho messa giù in questo modo lo sembra, egoistico dal punto di vista della specie almeno, xò io sono un romantico :8yt: ) | |
| | | inutaisho Utente
Età : 32 Località : QLIMAX ... falconara (AN) Messaggi : 1601
| Titolo: Re: cosa c'è dopo Lun Feb 18, 2008 7:01 pm | |
| - Il Conte ha scritto:
- se esistesse un "giusto", un fine o qualcosa di simile io mi sentirei molto più sollevato, ne sono certo, ma essendo una scelta individuale, a "scatola chiusa", se credere o no
scatola chiusa :okf: nn avrei trovato un termine migliore ... se ci credete o no , è tuttu nella vostra test a , nelle vostre debolezze , paure , riflessioni , e quant'altro ... io lo ammetto , ho paura molto della morte e pensare ke ho solo 16 anni kuasi , poi mi sn riconvinto e posso affermare ke kuesto discorso è proprio a scatola kiusa :ciao: | |
| | | Borkie Utente
Età : 33 Località : Sotto un palo Messaggi : 482
| Titolo: Re: cosa c'è dopo Lun Feb 18, 2008 7:05 pm | |
| Quoto quanto detto da Yakumo-dono e da Il Conte,con una piccola aggiunta Ritengo la mia stessa realtà una triste visione delle cose,ma non per questo mi abbatto o mi faccio logorare dal dolore,ne tantomeno assumo atteggiamenti scorretti con il prossimo. Non ho mai pensato ad un uomo come strumento,ma come una persona che ha una sola occasione nella vita | |
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