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 Horus, il Grande Traditore

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Melkor il Morgoth
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MessaggioTitolo: Horus, il Grande Traditore   Horus, il Grande Traditore Icon_minitimeDom Apr 20, 2008 2:19 am

Horus (anche chiamato Lupercal) fu uno dei venti Primarchi degli Space Marine. Era il signore dei Lupi della Luna, i figli favoriti dell'Imperatore, e fu uno dei più grandi (se non il più grande) traditori della galassia.
1. Prologo:
Generato dall'Imperatore nei laboratori genetici sulla Luna, Horus, assieme ai suoi fratelli, venne disperso per la galassia a causa di un incidente di cause sconosciute. La capsula che trasportava il piccolo Primarca si fermò sul Mondo Formicaio di Cthonia, il pianeta principale di un sistema a una breve distanza dalla Terra.
A causa di questo, fu il primo dei Primarchi ad essere ritrovato dall'Imperatore, e per molti anni fu il solo figlio del comandante dell'Umanità. Si diceva che ci fosse una grande affinità fra di loro; l'Imperatore passò molto tempo con Horus, istruendolo in tutti gli aspetti della cultura e della guerra. L'Imperatore diede rapidamente ad Horus il comando della Legione dei Lupi della Luna, e con questi guerrieri alle spalle cominciò a forgiare l'Imperium dell'Uomo.
2. Durante la Grande Crociata:
Per trent'anni, Horus e l'Imperatore combatterono insieme, salvando l'uno la vita dell'altro in numerose occasioni. Però la scoperta di un secondo Primarca era ormai inevitabile, e quando l'Imperatore si allontanò per incontrare un altro dei suoi figli, Horus rimase al comando della Grande Crociata. Nonostante fosse felice del fatto che avrebbe presto reincontrato uno dei suoi fratelli, Horus giurò a se stesso che sarebbe sempre rimasto il figlio prediletto dell'Imperatore.
Come la Grande Crociata procedeva, e molti Primarchi venivano ritrovati, il tempo dell'Imperatore venne sempre più frazionato, tra molti e svariati impegni. Horus fu messo spesso a comando degli aspetti tecnici e strategici della Crociata, una posizione nella quale diede prova più e più volte delle sue abilità. Guadagnò rapidamente l'approvazione delle Legioni di Space Marine, assieme a quella dei loro leader.
Una delle abilità che rendavano Horus un così grande comandante, oltre alle sue abilità di guerriero e stratega, fu quella di possedere l'innata capacità di comprendere la psicologia; era in grado di capire le persone in modo da promuoverne i punti di forza o scoprirne i punti di debolezza. Questo gli diede modo di trovare molte soluzioni non militari per numerose campagne, usando le sue abilità di negoziazione e la minaccia di una armata imbattibile per portare i leader dei pianeti in un unico Imperium, senza spargimenti di sangue. Horus si assicurava sempre di seguire le usanze locali, credendo così che avrebbe diminuito se non eliminato le reazioni ostili degli avversari con cui si sarebbe dovuto confrontare di volta in volta.
La sua comprensione della mente umana permise ad Horus di trovare il meglio tra i suoi compagni Primarchi, permettendogli di scegliere di volta in volta che Legione mandare in battaglia in base alle loro abilità specifiche. Imparò in fretta che alle Furie Bianche e ai Signori della Notte appartenevano le caratteristiche e le abilità necessarie a sferrare attacchi-lampo, mentre i Magli dell'Imperatore e i Guerrieri di Ferro sarebbero dovuti stare in prima linea negli assedi. Si diceva inoltre che Horus maneggiasse le Legioni di Space Marine, e più tardi i soldati umani dell'Esercito Imperiale, come un meno importante generale avrebbe posizionato le singole squadre del suo esercito per ottenere il massimo da esse. Fu anche responsabile nel promuovere alcune rivalità fra alcune Legioni, rivalità che sarebbero sfociate in odio quando la Grande Crociata andò per il peggio.
3. La corruzione:
Subito dopo che la Legione di Horus dichiarò la vittoria nella Crociata di Ullanor contro gli Orki, l'Imperatore dichiarò che quella era stata la più grande vittoria ottenuta sino a quel momento dall'Imperium. Fra tutti i premi e le promozioni che promise ai Lupi Lunari, il più grande fu la possibilità di rinominarsi "Figli di Horus", in onore del loro Primarca, che sarebbe stato promosso al grado di Signore della Guerra, Comandante Supremo delle armate dell'Imperium. Horus declinò l'offerta di cambiare il nome della sua Legione, non volendo farla sembrare superiore alle altre. Cambiò poi lo stesso il nome, dopo un incidente in cui i negoziati con un mondo umano appena riscoperto fallirono dilagando nella violenza, incidente in cui capì il pieno peso della sua posizione. Horus credeva che rinominando la Legione col suo nome, avrebbe solidificato il suo ruolo di Signore della Guerra e il ruolo della sua Legione come suo braccio destro. Questo lo portò anche più vicino all'Imperatore (che tentava di personificare e sostituire), che aveva le Legioni dei Magli dell'Imperatore e dei Figli dell'Imperatore col suo nome.
Nonostante gli onori guadagnati per sé e per la sua Legione, Horus non sembrava contento. Le voci delle dichiarazioni dell'Imperatore, che reclamava la gloria delle vittorie di Horus tutta per se lo logorarono. Nonostante questa fosse solo l'usuale retorica usata per questi annunci propagandistici, Horus vide che mentre l'Imperatore rimaneva comodamente nel suo palazzo sulla Terra, lui stava fuori sul campo di battaglia, conquistando l'Imperium dell'Imperatore per lui. Un covato risentimento sembrava finalmente avere trovato una breccia verso la superficie.
Prima che potesse tornare sulla Terra per reclamare ufficialmente il suo nuovo titolo, Horus fu ferito sulla luna di Davin. E proprio su su Davin egli fu corrotto dal Primo Cappellano Erebus dei Predicatori.
4. L'Eresia di Horus:

Il primo segno che l'Imperatore colse del tradimento di Horus fu quando egli usò delle bombe-virus per "pacificare" un pianeta, uccidendo sedici miliardi di persone per sconfiggere un uomo e la sua piccola fazione di eretici. Quando l'Imperatore chiese una spiegazione, Horus gli si rivoltò contro, ricordandogli il suo appropriarsi della gloria delle battaglie combattute nel suo nome. Horus poi andò avanti, dichiarando che avrebbe voluto sostituirsi all'Imperatore alla guida dell'Umanità. L'Imperatore, spaventato da tutto questo, ordinò a sette Legioni di Space Marine di trovare Horus, determinare la sua lealtà ed eliminare lui e la sua Legione, se necessario.
Delle sette Legioni mandate su Istvaan V, quattro tradirono e si schierarono con Horus. Tra loro e le tre Legioni traditrici già presenti sul pianeta, eliminarono quasi completamente le Legioni Lealiste delle Mani di Ferro, delle Salamandre e della Guardia del Corvo. Horus aveva appena dichiarato la guerra civile nella galassia, iniziando una serie di eventi che avrebbero ricordato il loro nome fin anche diecimila anni dopo: la grande Eresia di Horus.
In totale, otto Legioni tradirono l'Imperatore, considerando che presto si sarebbe unita alle prime sette la Stirpe dei Mille, che era stata già assalita dall'Imperatore stesso assieme ai reggimenti Imperiali e alle flotte spaziali che erano sotto il suo controllo. I traditori cominciarono a smembrare l'Imperium per la cui costruzione Horus aveva combattuto così a lungo. L'Eresia arrivò quasi a spezzare l'Imperium in tanti frammenti, come una lotta fra fratelli che si affrontano sui campi di battaglia di migliaia di mondi.
La parte conclusiva del piano di Horus per sconfiggere l'Imperatore risultò in un assedio di 55 giorni sulla Terra. Combattendo le difese con armate quasi infinite, Horus aveva quasi raggiunto il suo obiettivo, ma durante il cinquantacinquesimo giorno seppe che le Legioni dei Lupi Siderali e degli Angeli Oscuri stavano giungendo per rinforzare le fila dei difensori, ormai soverchiate numericamente.
Tentando la sorte dell'intera Eresia in un singolo scontro, Horus abbassò gli scudi che proteggevano la sua nave da battaglia. L'Imperatore, accompagnato da una guardia d'elite, si teletrasportò a bordo, ma il piccolo contingente fu sparso per tutta la nave grazie ai poteri di Horus stesso. Horus sconfisse facilmente alcuni Marine veterani dei Magli dell'Imperatore prima di combattere contro Sanguinius, il Primarca-angelo degli Angeli Sanguinari. Quando Horus si rese conto che non poteva sconfiggere l'angelo in un combattimento stretto, usò i poteri del Caos per distruggere la sua mente. Finalmente, l'Imperatore trovò la strada per la sala di comando di Horus, ed ingaggiò battaglia in un titanico duello col suo figlio una volta amato.
L'Imperatore affrontò Horus, spada potenziata contro artigli energizzati, con colpi brutali che avrebbero squartato qualunque mortale. L'Imperatore rimase sulla difensiva per la maggior parte del combattimento, ricordando Horus come il suo figlio adorato, e sperando che non si fosse totalmente corrotto al Caos. Questo permise ad Horus di infliggere alcune ferite all'Imperatore, visto che niente di più debole dei poteri dell'Imperatore sarebbe stato sufficiente a distruggere il suo corpo ed i poteri del Caos in esso presenti. Nel punto critico della battaglia, l'Imperatore abbassò la guardia in un ultimo tentativo di riportare Horus alla giusta via, ma Horus usò questo a suo vantaggiò e inflisse all'Imperatore un colpo mortale.
A questo punto del racconto, si ha un punto di incertezza: si narra di un Terminator (o forse di un semplice Marine) dei Magli dell'Imperatore che irruppe in quell'istante nella sala in cui si trovavano i due duellanti; visto il proprio Imperatore in quelle condizioni, si sarebbe buttato a capofitto contro Horus, solo per venire scorticato o bruciato vivo dai poteri psichici del Primarca. Su questa vicenda non si ha però certezza, e probabilmente rimarrà solo una leggenda.
In ogni caso, l'Imperatore si rese infine conto della vera corruzione di Horus. Con una risolutezza d'acciaio, recuperò tutte le sue forze e usò una lancia di potere psichico contro il figlio perduto, trapassando il suo avversario e costringendo gli Dei del Caos alla ritirata o alla distruzione totale. In questi momenti finali, i poteri del Caos lasciarono il Primarca corrotto, e l'Imperatore si accorse per un attimo del ritorno alla sanità del suo amato figlio. Alcune voci parlano anche del fatto che l'Imperatore non volle usare i suoi pieni poteri, per impedire agli Dei del Caos di acquisire una tale conoscenza. Altre voci parlano invece del fatto che non volle usare i suoi pieni poteri per amore nei confronti di Horus.
A prescindere dalle varie versioni che raccontano questo scontro, tutte confermano che la fine del duello portò alla morte di Horus e al grave ferimento dell'Imperatore. Capendo all'istante che il loro signore era stato ucciso, le forze che avevano dichiarato la loro lealtà ad Horus si ritirarono e partirono, e i loro alleati demoniaci fecero ritorno nel Warp. Inseguiti dalle forze Imperiali, la maggior parte dei Marine Traditori si ritirarono in un angolo della galassia chiamato Occhio del Terrore, una zona in cui il Warp aveva una grande influenza. I Figli di Horus fecero allo stesso modo, ma sotto il comando del primo capitano di Horus, Abaddon, diedero un ultimo attacco alla nave madre prima di partire per recuperare il corpo del loro Primarca.
5. Dopo la morte:
La storia di Horus non termina con la sua morte. Il suo corpo fu chiuso in un santuario sul mondo demoniaco che i Figli di Horus reclamarono come proprio nell'Occhio del Terrore. Rimase lì per molte centinaia di anni, prima di essere sottratto da Fabius Bile e dalla Legione traditrice dei Figli dell'Imperatore, in un folle tentativo di clonare il corpo del Signore della Guerra.

Abaddon comandò un assalto alla fortezza, e credendo che il culto del Primarca defunto della sua Legione potesse portarli alla distruzione, distrusse il cadavere di Horus e tenne per se gli artigli energizzati del Signore della Guerra, il "Talon di Horus".
Con ciò, scomparvero dal cosmo tutte le tracce del primo Primarca dell'Imperatore.
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