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 Re dei Sepolcri

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MessaggioTitolo: Re dei Sepolcri   Re dei Sepolcri Icon_minitimeGio Set 18, 2008 2:07 pm

Re dei Sepolcri


Re dei Sepolcri 2h8a1ya




"Ci fu un tempo in cui il posto desolato e arido ora conosciuto da alcuni come Terra dei Morti, era considerato la culla di una delle civiltà più grandi che siano mai esistite. Fu il primo vero regno dell' umanità . I suoi re erano adorati come Dei. Le sue navi governavano i mari ancor prima che Marienburg esistesse. Le sue città erano lastricate con oro e i suoi magnifici monumenti alla morte torreggiavano nel cielo e potevano essere visti per miglia intorno. Questa era Nehekhara. Ma l'ossessione dei suoi governanti ha portato la rovina della loro grande civiltà . Essi erano ossessionati dalla prima cosa che ha afflitto l'umanità dall'alba dei tempi: la morte."
Il nostro BG
Dai manoscritti di Necmaatra, Portavoce del Tempo e Custode del Sapere

Cominciamo da Khemri! La città per eccellenza di Nehekhara!
Dei regnanti di Khemri si conoscono tutti i nomi (elencati nel libro dell’esercito), a partire da Settra fino ad arrivare a.. Settra!
Di ciascuno di loro comunque si sa veramente poco (Settra a parte)
Tra i sacerdoti Khemriti, ricordo il Sommo Sacerdote Khatep. Credo che Khatep fosse Sommo sacerdote al tempo di Settra, e pertanto non è detto che sia riuscito ad allungare la sua vita fino ad oggi. Invece, sommo Sacerdote nel corso della Seconda Dinastia di regnanti a Khemri, è Kharnut. Penso fosse lui in prima persona ad aver fatto i primi esperimenti di evocazione dei Giganti d’Ossa.
Vorrei rimembrare il nome di Neferra, somma sacerdotessa al tempo di Khutef, terzo re della prima dinastia (il nipotino di Settra..)
Interessante sarebbe discutere la vicenda di Re Kaspeh, figlio della regina Rasut, e rimasto sul trono appena qualche mese. Secondo quanto si conosce, re Kaspeh si sveglierà un giorno. Certo poiché ha neanche tre anni di vita, sarà molto particolare come personaggio, ma decisamente intrigante.. Ricordo di lui che non si trova a Khemri, ma in un museo ad Altdorf.

Altra importante città di Nehekhara è Mahrak! Importantissima, perché vi ha regnato uno dei primi e più potenti rivali di Settra, l’unico che ancora gli tiene testa valorosamente: Re Phar! Di Phar qualcosa si conosce, si narra di lui che al suo risveglio affronta un’orda di pelleverdi.. Poco si sa invece di quando era in vita! Ha governato a Mahrak finché Settra era ancora mortale, e presumo che fosse più anziano dell’Imperituro, poiché quando morì, maledì Settra che governava ancora.
Certo Settra avendo fondato il Sacerdozio del Risveglio, probabilmente anche se non ha raggiunto l’immortalità in vita, ha vissuto più a lungo di qualsiasi altro re
Qui, sorge un piccolo problema. Settra ha fondato il culto dei Sacerdoti per sconfiggere la morte, e raggiungere la vita eterna.
Ma l’ha fondato finché era in vita, e non credo che gentilmente abbia offerto a Phar un trattamento da amico alla casa di cura Liche & co… E se Phar si è risvegliato dal suo sonno eterno, e possedeva una piramide, e ha sepolto con lui il suo esercito, vuol dire che Settra non è il primo ad aver fatto una cosa del genere.. Presumibilmente certe tradizioni esistevano già prima di lui..O più semplicemente il culto funebre con le sue arti si è espanso talmente velocemente da raggiungere Mahrak prima della morte di Settra, con conoscenze già abbastanza approfondite da permettere la conservazione dell'anima nel corpo fino al risveglio.

Diverso è per i re del sepolcro dopo la morte di Settra: i Liche viaggiando e accrescendo le proprie esperienze in tutta Nehekhara e oltre, in un territorio che era completamente dominato dalla supremazia di Khemri, hanno avuto modo di fondare nuovi centri del culto e avere nuovi adepti in tutta Nehekhara.

Altro piccolo appunto: ricordo, che Phar al suo risveglio ha ucciso ogni re di Mahrak: teoricamente non esiste nessun re non morto a Mahrak a parte Phar. Certo è possibile che qualcuno non si sia inchinato a Settra, e che Phar abbia graziato questi individui, ponendoli però sotto il suo comando.
Ricordo anche come Mahrak è sempre stata un’avversaria di Lahmia e dei suoi rinnegati.

Parlando di Lahmia, ricordo che anche di lei non si hanno notizie certe, prima dell’avvento dell’oscurità portata da Nagash. Sarebbe interessante vedere come questa città è diventata quello che è. Ricordo la ricchezza che possedeva Lahmia grazie all’oro rosso.
Sempre Rimanendo legati alla via dell’oscurità , va ricordato il potente Arkhan! Ricordo che Arkhan era visir di Nagash, di lui si sa che risiede in una torre a sud di Nehekhara, ma non ha un ubicazione certa. Il suo esercito è comunque un esercito Nehekhariano, non di vampiri, anche se spesso e volentieri è accompagnato da creature delle tenebre, con i loro eserciti di non morti. Anche se traditore e oscuro, ha fatto grandi imprese.

Passo ora a Numas. Molto evocativa è secondo me la questione del suo duplice aspetto: i vivi e i morti che convivono. Una città ancora rigogliosa, abitata dagli Sciti, governata dagli antichi Re, protetta dalle schiere che non dormono mai. Qui si staglia fra tutti la figura del Principe Tutankhanut! Manifestazione del dio di quella vecchia popolazione nomade. Non si altro su che divinità sia, quindi sarebbe utile approfondire la cosa.
Altro nome relativo a Numas, è quello del principe Imrathepis, generale a capo della Coorte del Sole. Imrathepis è vissuto circa una cinquantina di anni prima del risveglio di Settra, ed era alleato a Khemri, nella lotta contro Nagash (celebre l’alleanza con Alcadizzar li Conquistatore)
Segue un Terzo Principe degno di Nota, il famoso Antarhak. Stranamente si parla solo di Principi di Numas.. eccezion fatta per Re Ahken (padre di Tutankhanut, ma viene solo nominato, come re ricco e adorante il figlio) e per il Re Scarabeo di Numas.
Deve esistere una divertente diatriba tra Tutankhanut e il Re Scarabeo: solitamente lotte nelle necropoli a parte si arriva a una situazione di stallo nelle città , in cui un Re impone la propria supremazia sugli altri (vedesi risveglio del Possente Settra). Ma qui a Numas governa il Principe (evidentemente di una potenza fuori del comune), ma il Re Scarabeo afferma di essere l'unico vero Re di Numas, di avere il controllo della città .

Zandri! Grande città portuale, a nord di Nehekhara, alla foce del fiume Mortis con il Grande Oceano. Non si può parlare di Zandri senza menzionare il potente Re Amenemhetum! Egli, venerando Ualatp, accrebbe il potere e il prestigio di Zandri, plasmandola come città commerciale (e sede delle sue legioni di pirati) e imponendo il suo dominio sull’oceano, nella parte che tuttora è considerata parte di Nehekhara. Ora, mentre non si conosce di Re che abbia la supremazia su Zandri, Amenemhetum governa sul mare, con la sua flotta di Non morti. Non si di preciso quando Amenemhetum visse.
Altra importantissima figura di Zandri è Re Behedesh. (Naturalmente) non si sa quando visse, senz’altro dopo Settra, ma non moltissimo dopo. inventò le Gettateschi Urlanti, e divenne potente in battaglia grazie a queste. Solo secoli dopo la sua morte le gettateschi urlanti vennero usate anche da altri re dei sepolcri.

Non meno importante, anche se non è una vera e propria città , è la valle dei Re (o degli Ossari, o dei Morti..). Qui a Quatar, luogo di incredibile magnificenza, risiede Sehenesmeth, altro nome decisamente noto, con la sua legione di Costrutti. Non si sa neanche di Sehenesmeth quando visse.

Proseguendo nell’elenco delle genti conosciute, cito il Sommo Sacerdote della Grande Necropoli di Bahgar, Karrahtut.. Non si sa nulla di lui, ma solo il fatto che è esistito e che è menzionato è segno della sua potenza, altrimenti il suo nome sarebbe caduto nell'oblio.

Come non ricordare Lybaras? Regno vicino a Mahrak, e ospite del corpo della bellissima Khalida Neferher?? Di lei già si sa qualcosa, soprattutto riguardo alla sua morte avvenuta per mano di Neferata (maledetti vampiri.. sempre tra i piedi..)

A livello di lacune, propongo i nomi dei famosi ma sconosciuti Rah-Nut e Kharnut (re dei sepolcri, ma di cui non si niente: ne di che città ne il periodo.) E poi Amon-Shapa e Enkhil, sacerdoti liche, ma si hanno le stesse insicurezze dei due re che ho appena citato!

Vorrei ricordare Rasetra, di cui non si dice nulla nel libro, ma che trovo affascinante come città : a quanto so è una città che aveva basato le sue ricchezze sul commercio, e traeva potenza anche dalla vicinanza del monte Arachnos, che sebbene infestato da giganteschi ragni, era una fonte sembra inesauribile di oro.




Dai Manoscritti di Necmaatra

Re di Khemri
Prima Dinastia
Settra
Ahtaf I
Khutef
Ahtaf II
Utep
Wakhaf
Sekhef
Nekhesh
Seconda dinastia
Rakaph I
Rakhash
Rakaph II
Pharakh
Rakaph III
Regina Rasut
Kaspeh
Terza dinastia
Khetep
Thutep
Nagash
Quarta dinastia
Lahmizzar*
Lahmizzash*
Lakhashar
Quinta dinastia
Setep
Sesta dinastia
Alkhazzar I
Alkhazzar II
Alkharad
Alcadizzar il Conquistatore

Re di Numas
? Dinastia
Principe Antarhak
? Dinastia
principe Imrathepis

Re di Mahrak
Prima dinastia
Re Phar

Re di Lahmia
? dinastia
Lahmizzar*
Lahmizzash*
(questi due hanno governato Lahmia, ma cercando di sconfiggere Nagash. la loro dinastia è continuata con due successori che hanno governato Khemri. I loro

nomi li ho riportati anche sui regnanti di Khemri (il libro li segna tra i re Khemriti..))
Regina Neferata

Re di Zandri
prima o seconda dinastia
Re Behedesh
? Dinastia
Re Amenemhetum

Quatar
? Dinastia
Sommo Sacerdote Sehenesmeth

Bahgar
? Dinastia
Sommo Sacerdotte Karrahtut

Re di Lyabaras
? Dinastia
Somma Regina Khalida Neferher
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MessaggioTitolo: Re: Re dei Sepolcri   Re dei Sepolcri Icon_minitimeGio Set 18, 2008 2:08 pm

Dagli Scritti di Necmaatra

Nel 1750 a.S., il regno di Nagash a Khemri venne rovesciato da un’alleanza dei Re di Nehekhara. Alla guida dell’alleanza c’era Lahmizzar, Re di Lahmia. Lahmizzar fu ucciso da Nagash stesso durante la battaglia, ma suo figlio, Lahmizzash, prese il comando dell’esercito alleato e lo portò alla vittoria. Nagash, sconfitto, fuggì verso nord, dove poi costruirà Nagashizzar. Lahmizzash diede ordine di distruggere tutte le tracce del precedente dominio del Grande Necromante, ma quando Neferata, sua moglie, entrò nella Piramide Nera per completare l’opera, uno dei Libri di Nagash le parlò, supplicandola di salvarlo dalle fiamme. Neferata, spinta dalla curiosità e dal desiderio di utilizzarne i poteri a fin di bene, lo portò con se a Lahmia, mentre Lahmizzash rimaneva a Khemri come sovrano di quella città .

Neferata cercò di replicare i rituali descritti, ma fu trascinata in un mondo d'ombra, dove spiriti malvagi cercavano di impossessarsi della sua anima. Purtroppo non era preparata a quella ordalia, ed uno spirito superò le sue difese. Si risvegliò, sentendo dentro di sé la presenza dello spirito, e il suo corpo era pervaso da una irresistibile sete di sangue. Ebbe così inizio il regno dei Vampiri sulla città , e Neferata diffuse la maledizione tra i propri parenti e sudditi, tra i quali suo fratello Ushoran, il Gran Sacerdote Wsoran e il capitano della guardia Abhorash, che diverranno poi i Primigeni rispettivamente di Strigoi, Necrarchi e Draghi Sanguinari. Stabilirono a Lahmia un vero regno di Vampiri, dove i potenti immortali erano dei viventi agli occhi dei loro sudditi. Il nobile Abhorash cercò di emanare leggi che limitassero le efferatezze dei Vampiri, con decreti che invitavano i suoi fratelli a nutrirsi solamente di chi era indegno di vivere e dei condannati a morte, ma mentre lui teneva fede a questo codice d'onore, gli altri Vampiri si ritenevano superiori a questo genere di limitazioni, e la gente di Lahmia cominciò a vivere nel terrore.

Il loro regno sovrannaturale, per quanto disapprovato, veniva tollerato dagli altri Re e durò per quasi 500 anni; quando però per Nehekhara iniziò a girare voce di un imminente ritorno di Nagash, i sovrani delle altre città rimasero sconcertati nell'apprendere che Neferata e la sua Corte Eterna avevano dichiarato il loro appoggio al Grande Necromante. Alcadizaar, Re di Khemri, decise allora di guidare un'enorme esercito coalizzato contro Neferata e Lahmia (1200 a.S.). Le forze dei Re alleati erano incredibilmente superiori rispetto all'esercito di Lahmia, e molti soldati e cittadini Lahmiani si ribellarono contro il regime oppressivo dei Vampiri, schierandosi con Alcadizaar. L'enorme potere dei Vampiri, però, riequilibrò lo scontro, e Nagash sosteneva magicamente i propri alleati, donando a Wsoran i poteri per rievocare i morti e farli combattere per la difesa di Lahmia. La leggenda parla di una tempesta che si scatenò sopra Abhorash mentre combatteva, la sua lama mieteva un nemico ad ogni fendente e non c'era armatura o parata in grado di fermarla. I Khemriani ricorsero a macchine da guerra, ma nonostante venisse colpito da pietre, arso dal fuoco greco e trafitto dai dardi, fu impossibile sconfiggerlo. I Sommi Sacerdoti di Zandri invocarono le più potenti arti magiche di cui erano capaci per maledire il guerriero immortale, ma egli continuò a combattere. Per una settimana Abhorash si oppose strenuamente per impedire l'assalto al Tempo del Sangue di Lahmia, e Wsoran scatenò immani poteri magici, ma alla fine furono costretti ad abbandonare e i Nehekhariani presero d'assalto il Tempio, dandolo alle fiamme. Molti Vampiri morirono il quel rogo, e solo sette di loro riuscirono a fuggire, disperdendosi in seguito per il mondo e dando vita a quelle che oggi sono le Linee di Sangue. Wsoran fu l'unico a non fuggire e si riunì a Nagash e Arkhan per prendere parte al loro successivo tremendo attacco, che porterà alla distruzione di ogni forma di vita di Nehekhara. Lahmia era comunque perduta, e i Khemriani la rasero al suolo; la distruzione portata dalla guerra e dalle tremende forze magiche che si erano scatenate in quel luogo, trasformarono Lahmia in una città morta, popolata solo dai resti dell'esercito di Non morti evocati da Wsoran.





Dai manoscritti di Necmaatra

Gli Skaven scoprirono nel lontano sud un grande meteorite di warpietra, la loro più desiderata e ricercata materia prima, ma il Grande Necromante Nagash lo teneva sotto stretto controllo: il Consiglio ordinò senza esitazioni l’inizio della guerra per sottrarglielo.
All’inizio gli uomini ratto colsero molti successi, ma presto le inesorabili schiere di non morti supportate dall’incredibile potere oscuro del loro padrone, cominciarono a riconquistare le posizioni perdute, e a tagliare fuori gli Skaven facendo crollare parecchi tunnel: improvvisamente la guerra stava prendendo una brutta piega.
Il Consiglio decise che la forza bruta non era la giusta soluzione, così i Tredici si rivolsero a quel piccolo Clan di tecnomaghi che era rimasto a Skarogna.
Gli Skryre si fecero avanti sfoggiando tutte le diavolerie e invenzioni che negli anni precedenti avevano messo a punto: gli Skaven ripresero fiducia e nuovo vigore fu ridato agli assalti, questa volta supportati dalle armi devastanti dei rispettati e temuti stregoni ingegneri.

La guerra raggiunse quindi uno stallo in cui nessuna delle due parti poteva prevalere, ma Nagash si vide finalmente costretto a scendere a patti col Consiglio per lo sfruttamento del meteorite: un successo conquistato grazie agli ormai famosi e rinomati stregoni ingegneri. Questo patto di non belligeranza perdurò per circa duecento anni, ma nel frattempo Nagash aveva portato a compimento i suoi piani, e diede inizio al Grande Rituale che avrebbe devastato la terra di Nehekhara, e gli avrebbe garantito un esercito sterminato di milioni e milioni di fedeli soldati non morti, creati con l’unico scopo di distruggere e annientare ogni nemico del Grande Negromante nella sua conquista del mondo.

Il Consiglio dei Tredici, colto totalmente alla sprovvista, si sentì subito il primo della lista. Doveva essere fatto qualcosa, e doveva essere fatto prima che il Grande Negromante si risvegliasse dallo stato di trance nel quale era caduto dopo la catastrofica esibizione di magia oscura di cui era stato autore: egli doveva essere assassinato. Ma chi avrebbe affrontato quel mostro di magia oscura ? Non potevano di certo affidarsi ai deboli nervi di alcuno Skaven, e nessuno del Consiglio era pronto ad affrontare morte certa per il bene degli altri; alcuni Signori Grigi dubitavano del tutto che le armi in loro possesso potessero essere in grado di uccidere Nagash. Lord Velsquee suggerì un piano astuto: nelle prigioni del Pozzo Maledetto, la fortezza stessa di Nagash, languiva il re di Nehekhara: di certo lui sarebbe stato ben desideroso di uccidere il Negromante se fosse stato armato in modo appropriato.
Il Supremo Mastro Ingegnere Paskrit, l’allora Lord del Clan Skryre, aggiunse che un assassino così sacrificabile, avrebbe potuto maneggiare un’arma ben più letale, anche un’arma che potesse eventualmente ucciderlo.

Per la prima volta nella sua storia, il Consiglio prese una decisione all’unanimità , e gli Skryre furono ancora una volta chiamati in causa nel momento di maggior bisogno.

In totale segretezza e in tempi record, gli stregoni ingegneri forgiarono una lama di warpietra e gromril purissimi, nel cui metallo furono intrecciati i più mortali incantesimi di distruzione, distillati i più letali veleni, e sulla cui lama vennero incise rune dal potere così grande che il solo guardarle significava morte certa.

Nel pomello venne incastonata un pezzo di warpietra attraverso il quale il Consiglio avrebbe potuto osservare attraverso gli occhi dell’assassino, e focalizzare i loro poteri per proteggerlo dalla oscura magia del Grande Negromante. Quando il lavoro fu finito la lama venne accuratamente richiusa in uno scrigno di piombo e spedita al Pozzo Maledetto tramite i servi più fidati del Consiglio; una volta là , percorrendo cunicoli segreti, gli Skaven liberarono il re imprigionato, lasciando davanti ai suoi occhi solo lo scrigno spalancato; il re senza esitazioni afferrò l’arma ivi contenuta.
Dalla lontana Skarogna, il Consiglio lo guidò attraverso vuoti corridoi verso la stanza del Trono, dove Nagash riposava nella riecheggiante oscurità .
Il re si avvicinò in silenzio, ed esitò un momento ai piedi del Trono prima che il Consigliò gli diede l’ordine mentale di sollevare la spada.
La lama sibilò verso il basso, ma...all’ultimo Nagash si risvegliò per parare il colpo col braccio, poco prima di scagliare una mortale saetta di energia oscura verso il suo assalitore. I membri del Consiglio indietreggiarono di fronte a tale improvviso sfoggio di potenza, e diedero fondo a tutto il loro potere per proteggere il loro servitore, tanto che due degli antichi Signori Grigi caddero morti col sangue che spruzzava dai loro occhi e orecchie, prima che riuscissero a deflettere le titaniche energie scatenate da Nagash. A quel punto il re, prima che il non morto si potesse riprendere, colpì di nuovo, e ancora, e ancora, finché del Grande Negromante non rimasero che migliaia di brandelli.
Immediatamente gli Skaven che erano stati appositamente preparati nei pressi, penetrarono nella stanza del Trono e gettarono tutti i pezzi nelle forge di warpietra di modo che di Nagash non esistesse più alcuna forma fisica.
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MessaggioTitolo: Re: Re dei Sepolcri   Re dei Sepolcri Icon_minitimeGio Set 18, 2008 2:08 pm

Da un manoscritto rinvenuto a Lybaras (*Storia non accertata*)

In seguito alla morte della Somma Regina Khalida Neferher in tutta Nehekhara si tenne il rituale lutto di settanta giorni. In questo periodo nessun uomo a Khemri si rasò la barba, mentre le donne non tagliavano i capelli, tenendoli sciolti. poiché la Somma Regina, l’amata di Nehekhara, morì in modo imprevisto e non aspettato, la sua dimora millenaria non era ancora stata completata. Da ogni città Nehekhariana furono inviati schiavi e doni e i migliori sacerdoti dei templi sparsi per i vari regni partirono per compartecipare ai riti di mummificazione, di addio e di sepoltura. Nel giro di quaranta giorni dalla morte, nel corso dei riti di mummificazione (che avvennero con un’accuratezza incredibile, data dall’amore verso la regina guerriera) venne portata a termine la piramide di Khalida. Nel sessantottesimo giorno dalla morte, il corpo della regina venne posto nella sala centrale della piramide, sul suo volto venne posta la sua maschera funeraria, creata dai migliori gioiellieri Nehekhariani, in avorio e oro, talmente perfetta da ricreare con precisione assoluta la bellezza del volto di Khalida. Venne tenuto l’ultimo rituale sacro, a cui parteciparono solo i dieci sommi sacerdoti a capo dei templi rispettivamente di Lybaras, Mahrak, Lahmia, Rasetra, Quatar, Ka-Sabar, Baghar, Khemri, Numas e Zandri. La cerimonia rituale di apertura degli occhi avrebbe creato il definitivo ponte tra il mondo degli dei e il mondo dei mortali, identificando la camera mortuaria come luogo di passaggio, dove avrebbero vissuto anche le divinità , al fianco di Khalida, fino al momento del risveglio della regina come Dea. Nel sessantanovesimo giorno, dopo aver chiuso le porte della sala mortuaria, e aver instillato potenti maledizioni sulle rocce e sulla porta intarsiata che chiudeva la camera, i 28 migliori guerrieri di Lybaras, la guardia personale della corte, si posizionarono in ordine lungo il corridoio che portava alla stanza dove riposava Khalida, luogo dove avrebbero vegliato per l’eternità sulla loro Regina. Nello stesso modo, tutto l’esercito della Regina, venne sepolto secondo l’usanza, affinché Khalida potesse contare anche nel regno che verrà sui suoi soldati. Prima che fosse terminata la sepoltura dell’esercito, Hut, dea della luna, si congiunse in cielo con Ptra, il suo innamorato, in segno di lutto, per accompagnare con l’oscurità un momento tanto triste per tutta Nehekhara. dopodiché un serpente gigantesco si erse sulla cima della piramide, incarnazione evidente della Dea Aspide, e benedì di luce le schiere della regina. Venne terminata la sepoltura, e dopo che le sabbie ebbero coperto le fosse in cui giacevano i guerrieri benedetti dalla Dea, Hut ricominciò il suo viaggio, perennemente seguita da Ptra sul Carro del Sole.
Cominciava un’oscura epoca per Lybaras.




Brandelli di Storia, Biblioteca di Lyabaras

Nagash fu Re di Khemri dal 1959 al 1750 a.S., quando fu cacciato dalla coalizione guidata dal Re di Lahmia, Lahmizzar (che venne ucciso da Nagash), e da suo figlio Lahmizzash (marito di Neferata). Fu durante la "epurazione" dei nagashiti da Khemri che Neferata rinvenne uno dei libri di Nagash e diede poi inizio al regno dei Vampiri di Lahmia. Fu durante il regno di Neferata che i Vampiri di Lahmia (e Wsoran in testa) iniziarono ad adoperarsi per il ritorno di Nagash.

In seguito (1200 a.S.), quando inziò a girare per Nehekhara la voce di un ritorno di Nagash, i Vampiri di Lahmia si schierarono apertamente in suo favore e fu allora che gli altri Re si coalizzarono e Lahmia venne distrutta. Wsoran (come gli altri 6 Primigeni sopravvissuti) fuggì. Vagò per decenni prima di unirsi a Nagash e Arkhan per dare di nuovo l'assalto a Khemri (1163 a.S.). La guerra durò dieci anni, e nel 1152 a.S. Nagash la vinse definitivamente sterminando la popolazione di Nehekhara, governando tutta la regione da Nagashizzar. Il suo regno, e l'"apprendistato" di Wsoran sotto di lui, furono però brevi. L'anno seguente (1151 a.S.) ebbe luogo il Grande Rituale, e fu nel momento di massima debolezza di Nagash, subito dopo il Rituale, che Alcadizaar, aiutato dagli Skaven, distrusse il Grande Necromante. Wsoran e Arkhan riuscirono a fuggire (Wsoran, direttosi a nord, sarà poi ucciso dal suo allievo prediletto, Melkhior). Gli Skaven occuparono Nagashizzar, ma 1111 anni dopo (40 a.S.) Nagash risorse; ancora debole, fu cacciato da Khemri e si rifugiò a Nagashizzar, sterminando la guarnigione di Skaven. Iniziarono anni di guerra tra il Grande Necromante e gli uomini-ratto, che terminarono nel 15 a.S., quando Arkhan e il suo esercito sterminarono definitivamente gli Skaven e li cacciarono per sempre dalla regione.




Dagli Scritti di Necmaatra, La Fondazione di Rasetra (*Storia non accertata*)

Alla morte di Rakaph I della seconda dinastia di regnanti a Khemri, Rakhash suo figlio salì al trono. Rakhash fu un re avido, ma anche accorto. Nel secondo anno di Regno, dopo aver dimostrato la sua giusta supremazia sui nobili Khemriti che avrebbero voluto ribaltare il trono, e sostituire il regnante con un re di comodo, Rakhash affidò il governo della città al suo Visir, e Sommo Sacerdote del Tempio di Khsar dio del vento, Sehe’Ka. Compito di Sehe’Ka fu quello di amministrare le ricchezze in entrata, tenere a bada le rivalità che sarebbero sorte con la lontananza di Rakash dal trono, e di insegnare la difficile arte del governo al Figlio Rakhash II.
Fatto ciò, Rakhash lasciò una delle sue legioni a guardia di Khemri, comandata dal suo secondogenito Rakaph II, guidando tutto il resto del suo esercito verso Est, al di là della Valle dei Re. A Quatar fece rifornimento di viveri e comandò che venissero approntati centinaia di schiavi, e che i migliori architetti si preparassero. Nel frattempo attraversò la Valle dei Re, e viaggiò con la sua armata per interi mesi, alla ricerca di un territorio adatto al suo scopo: sfruttare le leggendarie miniere del monte Arachnos, e imporre la propria supremazia sulle città di Lybaras e Mahrak.
Individuato il luogo adatto, Mandò messaggeri a Quatar, per fare ritorno con gli schiavi necessari a costruire la sua roccaforte. La costruzione della città occupò tutte le energie di Khemri e Quatar per due decadi.




Dagli scritti di Necmaatra, la Fondazione di Rasetra (*Storia non accertata*)

Durante l’assenza di Rakhash avvenne che ci furono numerose battaglie tra i predoni del deserto e l’esercito di guardia a Khemri, comandato da Rakaph II. In quella che sarebbe dovuta essere la battaglia decisiva, per la distruzione della popolazione nomade di predoni, Rakhash II, principe reggente di Khemri, si pose al comando della legione comandata usualmente dal fratello, invidioso della fama che stava acquisendo come generale: Egli era il reggente, egli doveva possedere l’amore del regno, non poteva permettersi di vedere il proprio diritto al trono messo in dubbio dal suo fratello minore. Dopotutto altro non era che un guerriero, privo di ogni razionalità e abilità diplomatica.
Tuttavia gli dei non arrisero ai piani di Rakash, che nel corso della battaglia venne abbattuto dalla veloce cavalleria leggera dei predoni, tanto temuta in tutta Nehekhara. La battaglia ebbe comunque buon esito, gli ultimi predoni fuggirono dai deserti che circondavano Khemri; la vittoria e la morte di Rakash spianarono la strada verso il trono per il giovane Principe Rakaph.
Con l’occasione del lutto per il figlio, Rakhash I tornò dalla nuova fortezza di rasetra, appena terminata. Con rammarico, partecipò egli stesso alla
cerimonia dell’apertura degli occhi, il 68° giorno di lutto. Terminato quel nefasto periodo, a malincuore, a causa dell’immenso amore che provava per il suo defunto primogenito, proclamò Rakaph principe reggente di Khemri. Suo primo compito fu quello di governare la fortezza di Rasetra.
Qui, Rakaph II, dimostrò una mentalità ben diversa da quella del guerriero, e prima di tutto lavorò per creare un’economia salda, che rendesse vivo l’avamposto di Rasetra. Attorno alla roccaforte fiorì una vera e propria città , che divenne ben presto ricca grazie alle ricchezze del monte Arachnos e al commercio.
Nel ventesimo anno di reggenza a Rasetra, Rakhash morì sul suo letto, avvelenato. Rakaph II tornò così a Khemri, per presiedere ai funerali del padre. Dopo il lutto, venne incoronato Re di Khemri, ma ormai, dopo vent’anni a Rasetra, non sentiva sua quella città , e non passarono molti mesi affinché ripartisse per la sua vera città . lasciò quindi Khemri nelle mani di Sehe’Ka, il sommo sacerdote del tempio di Khsar, che avrebbe insegnato l’arte del governo al giovane Pharakh, suo figlio.
Sicuro del fatto che la morte del padre fosse stata provocata da sicari mandati dai regnanti di Mahrak e Lybaras, portò guerra ad entrambe le due città . Abilmente dapprima si alleò con Lybaras, per conquistare Mahrak, per poi tradire l’alleanza e assediare Lybaras. L’abilità in guerra del Re portarono Khemri e Rasetra ben presto alla vittoria. Allo stesso modo, Rakaph II decise di continuare nella sua campagna di epurazione, ritenendo Khemri l’unica città pura, e degna di governare sulle altre: nel corso dei due anni successivi, conquistò anche la città di Lahmia.
Ormai vecchio, Rakaph II riuscì a tornare alla sua amata Rasetra prima di morire. Spirò felice di aver portato lustro a Khemri e Rasetra, dopo aver posto sul trono delle tre città da lui conquistate tre suoi principi: Rakhash III, in memoria del padre e del fratello, a Mahrak; Pharash a Lybaras; Rashak a Lahmia.
benché fosse suo desiderio che la sua amata Rasetra non rimanesse nelle mani di Khemri, chiese a Pharakh suo primogenito e futuro re di Khemri, di porre sul trono di Rasetra un Re, e di rendere libera la città , sebbene alleata a Khemri. Pharakh tuttavia, non ascoltò il padre, e alla sua morte, pose uno dei suoi principi come reggente di Rasetra, con la completa intenzione di mantenere un diretto controllo sulla Fortezza. Questa situazione di vassallaggio continuò fino all’ascesa sul trono di Khemri della terza dinastia, con la figura di Re Khetep; Nonostante questo, i tre fratelli di Pharakh, Rakhash III, Pharash e Rashak, si ribellarono al fratello, separando le tre città dal dominio Khemrita, e fondando delle proprie dinastie nei tre regni

dall'utente Deathbringer, del sito Warhammer online
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