LOCANDA DELL'OCA SPENNATA

Il sole stava per sorgere anche questa mattina, e come di consueto il gallo dopo essersi appollaiato sul tetto del fienile, incominciò a cantare.
"Sveglia dormiglioni!!" urlava nel suo chicchirichì...
Nella casa di fianco al fienile, nel suo caldo letto, la signora Laura, apriva gli occhi intorpiditi dal sonno.
"E' già mattino??" pensava tra se e se, era cosi bello il mondo dei sogni.
Ma questa invece è la vita reale fatta di fatica e sacrifici!

Dopo essersi rinfrescata, Laura si vestì del suo abito rosso da lavoro, e si acinse a aprire la Locanda.
"Finalmente il torneo è arrivato...vedremo della facce nuove in paese e speriamo di fare un buon guadagno anche quest'anno."
Esatto, il torneo del Re stava per iniziare, dopo mesi di preparativi, tutto era ormai pronto.
li stendardi nelle strade,,i fiori sui balconi e le donzelle sedute nei giardini cercando di attirare gli sguardi dei nobili cavalieri.
La Locanda splendeva, e l'oste aspettava i suoi primi clienti...

Dopo aver lasciato il suo cavallo nella stalla, il Cavaliere Nero, completamente coperto dalla sua cupa armatura, entrò nella locanda dell'Oca Spennata, la più vicina all'Arena e quindi la più comoda.
All'interno non vi era nessuno all'infuori dell'affascinante locandiera; era consapevole di essere arrivato decisamente in anticipo, ma un guerriero esperto non si fa mai cogliere impreparato.

"Non voglio niente adesso, locandiera; dimmi solo quanto costano vitto e alloggio in questo posto per me ed il mio cavallo per tutta la durata del torneo"

Si pronunciò il cavaliere con voce cupa, causata dall'elmo chiuso che gli copriva completamente la testa.

(fuori dal BG: spero di non aver frainteso e che questa sia il topic dove postare la vita dei nostri personaggi come nell'ultimo torneo ^^).

Con un rumore di ferraglia il nano entrò nella taverna.
Vicino al bancone c'era uno strano figuro vicino a qullo che pareva l'oste.
Si sedette a un tavolo desideroso di mangiare qualcosa.
Cercò il suo borsellino ma non lo trovo " quel figlio di un cane..." pensò " Ma se lo becco .... !". Decise quindi di attingere alla riserva che teneva in una tasca segreta della giacca. Ne estrasse 3 pesanti monete d'argento e aspettò

entrando nella locanda seguito da un fulmine arrivò il nano , si guardò circospetto vide un suo simile ed uno strano individuo con un'armatura nera in un angolo(in punizione! scherzo)
si avvicinò al bancone e tirò fuori un bel borsellino con ricamato Zhandrek e pagò un giro di birre a tutto il locale.
Poi si avvicinò a lui un altro nano che iniziò a spingerlo accusandolo di essere un ladro e una cane allora il nano (generoso) gli rispose :"calma i bollenti spiriti ci vediamo sul campo di battaglia e regoliamo la questione"

Arrivo anche kryzen, entrando vide dei cupi tipi e pensò: questi mortali non sono alla mia altezza o almeno lo vedremo se mi sconfiggeranno. Dicendo questo si sedette al bancone e ordinò un'estatè...alla pesca, aspettando il momento di lottare...

Ephrem entro di corsa e sbatté la porta .
Quel diavolo di un sauro era troppo per lui ...
Noto allora una grande pergamena sgualcita attaccata alla parete con dei chiodi , con un titolo molto interessante : "Grande torneo Zendriano , iscrizioni aperte . No perditempo e draghi . Vincita in contanti"
L'ultima parola attiro particolarmente la sua attenzione , fece un gesto alla locandiera indicando il cartellone e scribacchio il suo nome sotto a quello degli altri partecipanti .
Si giro e fece per uscire dal locale quando quasi ando a sbattere contro un nano , anzi IL nano . Quello del portafoglio .
Si guardo disperatamente in giro in cerca di un posto dove nascondersi e si diresse con calma senza attirare attenzione , all'uscita posteriore

Wollen entrò nella locanda e vide diversi personaggi pittoreschi.
Senza spiccicare parola si accomodò ad un tavolo, quando la oste si avvicinò per domandare cosa volesse ordinare, venne pervasa dal terrore nel guardare il vampiro negli occhi.
Senza aggiungere altro l'oste si precipitò il più in fretta possibile dietro al bancone a preparare altre birre.
L'unica cosa che Wollen pensò quella sera è se ci sarebbero stati avversari alla sua altezza.
Sperava proprio di si, così sarebbe potuto tornare dal suo maestro e alla sua gilda a raccontargli le sue gesta.
Con un sorriso maligno dipinto sul volto Wollen rimase seduto al tavolo in silenzio per tutto il tempo.

Con movimenti goffi l'orco usci dalla latrina fuori la taverna,inspirò profondamente, l'odore di letame alla mattina lo metteva di buon umore.
Porketta il suo flautulento cinghiale era lì ad aspettarlo, nell'attesa si era divertito a devastare l'orticello e inseguire dei mocciosi e il padre dei macciosi, quando questi aveva cercato di intervenire.
Con calma Terzuk si rassettò l'armatura, si ricordò addirittura di tirare su i pantaloni. Aveva imparato che far buona impressione poteva semplificare molto le trattative.
Si diresse verso l'entrata della locanda da cui già giungevano le voci dei primi avventori, ma non entrò.
Verrukozò lo sciamano della sua tribù gli aveva detto che al torneo avrebbero partecipato altri pelleverdi, ma in particolare Zkric Okkipezti, un gobbo che proveniva dalla comunità chiamata "Il grande Verde", a Terzuk era stato consigliato dallo sciamano di unirsi a lui per diventare potente agli occhi di Gork, o forse Mork.
Per questo stava fuori attendendo che arrivassero gli altri verdi, nel mentre sbocconcellava un pò di "Zkifo" una specie di pasticcio di carne cucinato dai goblin quando scarseggia la carne fresca, gli stessi zgorbi custodivano gelosamente la ricetta, anche se nessuno si sognerebbe di chiedere ad un goblin dove prende gli ingrendienti delle sue ricette.

Franker entrò nella taverna con uno sguardo altezzoso. Si aspettava qualcosa di meglio. Diede un'occhiata agli ospiti già presenti. Il piccoletto aveva soprattutto un'aria simpatica. Si sedette al bancone guardando divertito quello che stava succedendo all'entrata.

(dovremmo essere un po' più ordinati nella narrazione, infatti il mio personaggio starebbe aspettando ancora l'ostessa che, quindi, non può servire contemporaneamente altri 3 PG; comunque, facendo ottenere al cavaliere la risposta)

"Non è neppure molto caro questo posto" pensò il Cavaliere, nel frattempo la taverna fu piena di vita, e anche di non-vita: 2 nani chiassosi e 1 elfo con la puzza sotto il naso, un imperiale vestito con abiti sdruciti e portante in spalla una strana torcia notturna e un Vampiro, l'unico che in questa strana accozzaglia di personaggi possa far parere questa serie di duelli non una gara a chi sa sillabare meglio la parola "morte".

Mentre, sorridendo sotto il nero elmo, il Cavaliere si stava dirigendo al tavolo più isolato da quella sgradevole compagnia, nella taverna entrò un imperiale con passo fiero e si sedette al bancone.

"Dall'armatura che indossa si può identificare come un imperiale di alto rango nel suo paese, dovrò parlargli del mio progetto prima che qualcuno lo uccida in questa arena, si sa che gli imperiali sono fragilini e sono più adatti come diplomatici che come cavalieri".

Dopo aver pensato a ciò si sedette dove, sperava, nessuno lo avrebbe infastidito.

OT: ragazzi, fate finta che vi rispondo in automatico, non ho davvero molto tempo e siete in 16 mi ci vuole molto tempo, non riesco a seguire la taverna...

Ot : Ok Valt, tranquillo che ti capiamo :45u:

... lui... lui qui .... " maledetto omuncolo" urlò e corse verso il mezzuomo. Lo prese per la collottola " ora " disse con la voce a un sibilo" o mi ridai i miei soldi o ti infilo uno spiedo su per il c**o e ti man..." si interruppe bruscamente poiche aveva visto entrare un imperiale. ma non era un imperiare. Era l'imperiale. Von frizz... il capo della gilda. Con un passo felino dopo aver mollato il mezzuomo (non finisce qui drakor) si inginocchio di fronte al suo capo.

Un cavaliere dalla armatura rossastra e consmata comparve sulla soglia della taverna, il braccio sinistro che teneva sotto l'ascella un pesante elmo perfettamente in tono con l'armatura; Camminò sferragliando fino al Bancone della Locanda guardandosi attorno con un espressione disgustata sul volto orribile, un volto che non si dimenticava facilmente: la carne era palesemente stata bruciata in più punti, la pelle cucita, plasmata, strappata, torturata, dalla quale spuntavano anomali cornetti difficili a vedersi nelle membra di un vampiro...poichè quello era come poteva testimoniare la carnagione cadaverica e i due lunghi canini che spuntavano dal suo labbro superiore.
Non badò affatto a coloro che affollavano il luogo, combattenti come lui, e senza parlare sbattè un pugno sul legno del bancone per attirare l'attenzione dell'Oste.

"Portami qualcosa di sanguinolento...una bistecca cruda, una capra morta, una capra viva, un tizio che ti stà sui cosiddetti, ma portami del sangue."

Ringhiò puntando su di esso gli occhi color del ghiaccio, per poi attedere in silenzio l'"ordinazione", svogliate occhiate agli altri presenti.

Shas'vre aveva incontrato Fido dalle parti di naggaroth, scappato da una delle incursioni dei drow.
Il suo cavaliere aveva avuto una diatriba con una gatling imperiale. Senza la constatazione amichevole.

Era un bell'esemplare, squame lucide, zanne bianche, fame insaziabile.
Ny'ko lo prese con sé, ne fece la sua cavalcatura, dandogli una bardatura lizardica, e non una di quelle elfiche tutte fiori e teste mozzate; poi lo chiamò Fido.
Con il White Dwarf (Sì, lo facevano anche lì!) fra le mani, giunse davanti all'osteria.
Pensò di metterlo nella stalla, poi pensò che non era così ricco da permettersi di comprare un cavallo a tutti, così lo lasciò libero.

< Aiut!.... >
< Ops. > fece l'uomo lucertola.

Prese con sé l'equipaggiamento e si diresse all'entrata.
Ma si fermò subito prima della porta.
< Hehe! Vuoi farmi il trappolone, è? Già una volta sono rimasto incastrato e mo' nun me freghi >
Mise prima dentro lo zaino e la lancia, poi le spalle e le gambe, poi il corpo, poi zuccò contro la trave.
< Ulthué vigliacco! >
Vide che erano diversi i suoi compagni della gilda, così si avvicinò al Nano, il capo in seconda.
Gli toccò la spalla sinistra, per poi mettersi alla sua destra.
< Hey Capo. >

***

Di ritorno dall'arena, Ny'ko era malconcio, una ferita al finaco ed un graffio al petto.
< Merda. >
Si poggiò ad un tavolo, quell'orcho fottuto lo aveva fregato.
Lui ed i suoi trucchi da orco nero....diavolo!
Dannazione....un Tau rimaneva, anche e era scaglioso.
< 'zzo. >
Si sarebbe rimesso presto. La sfortuna doveva avere pure un limite.

"Di bene in meglio" penso Ephrem "Prima il nano , poi il capo gilda ed ora é entrato pure lui ..." getto uno sguardo vagamente spaventato al sauro

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Ot : Ma in teoria adesso non dovremmo stare combattendo ?

Il Cavaliere squadrò con un occhiataccia il sauro appena entrato nell'osteria, scuotendo lentamente la testa in segno di sconsolato dinego.

"Bah...questi tizi squamati...Vengono quì, nella civiltà, e non sanno nemmeno come si entra da una porta. Che roba..."

Borbottò tra sè e sè distogliendo lo sguardo per posarlo sull'oste che gli porgeva una porzione ancora cruda di carne di pecora, facendo un sorrisone tutto canini il vampiro azzannò la carne, iniziandola a ciucciare come un neonato fa con la tetta della madre.

Zkric e Grotto si avvicinarono all'oca spennata ripassando la parte da recitare:
-"allora, abbiamo detto che noi siamo i servitori del grande kapo vor maztikaozza, giuzto?"
disse Zkric
-"zi, ezattamente. e perkè non viene direttamente lui nella taverna?"
-"zemplice: perkè ha altro da fare!"
fu la pronta risposta del nostro eroe.
convinti della totale perfezione del loro "aztutizzimo" piano, i due goblin si diressero verso la porta d'ingresso; non avevano nemmeno fatto in tempo ad accendere la loro pipetta he subito videro un'inconfondibile sagoma: non poteva essere che un orco.
-"l'hai vizto Grotto?! eh?! l'hai vizto?!" disse Zkric "adesso mi avvicino e gli konfikko quezto pezzo di ferro zu per il..."
-"ztai calmo, ztai calmo! coraggio, ti ho detto di ztare calmo." rispose prontamente Grotto, fermando a fatica la rincorsa del compagno d'armi. "ti ho già detto che non tutti gli orki vanno dizprezzati. noi del grande verde viviamo in pace con chi non viene da noi in armi e siamo addirittura pronti ad ospitarli con noi: la noztra comunità ezizte per ribellarci ai zoppruzi, non per vendikarci come potrebbe fare qualunque zelvaggio. ora da bravo ci accendiamo la pipetta, ci avviciniamo a lui e facciamo micizia, va bene?"

il nano era ancora seduto sul bancone con lo stesso calice di birra in mano e guardava i buffi personaggi che entravano nella locanda e specialmente il tizio che li stava accanto, una specie di pazzo assetato di sangue che succhiava una bistecca.alla sua sinistra si sedette uno strano tipo, un elfo altezzoso e con la puzza sotto il naso che guardava gli altri con un'aria di disprezzo. allora il nano gli chiese "da dove vieni straniero?" l'elfo non gli rispose e dopo altre domande il nano avrebbe tanto avuto voglia di menarlo ma si contenne per salvare il suo onore e non sporcarsi le mani con quell'individuo edordinò un altro boccale

OT per Kurush: ora dovrebbe andare molto meglio

Terzuk osservò le due figure avvicinarsi, conversavano animatamente e uno dei due sembrava avere intenzioni violente.
Ma l'orco non ci fece caso, aspettò che i due gobbi arrivasero alla sua altezza (circa metà pancia con le orecchie) e poi fece un sorriso, mostrò una lunga fila di denti marci o sostituiti con pezzi d'oro o osso. Nel complesso era assolutamente raccapricciante e per nulla rassicurante (come era nelle intenzioni del verde), l'alito in più non aiutava, a giudicare dal tanfo gli sarebbe bastato entrare nell'arena e sbadigliare per fare una strage.....
"Tu è gobbo di grande verde?" Domandò terzuk alzando un ispido sopracciglio "Io ztava azpettando te! Io mandato qui zu konziglio di mio zkiamano! Lui dice ke ze io aiuta te, io diventare molto forte! Tu d'accordo" Non era una domanda ma un'affermazione.
"Io Terzuk il diplomatico" Disse orgogliosamente puntando un grosso dito verde verso se stesso "E lui Porketta, mia cinghi!" Concluse indicando l'animale che per tutta risposta petò sonoramente e ripetutamente.

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Ot: Luciano non credo che tu possa far fare delle azioni agli altri personaggi.......

Mogak dopo la sconfitta si diresse alla taverna imprecando sonoramente nella sua lingua originale per tutto il percorso,odiava perdere sopratutto quando c'era in gioco il suo onore e quello di Tzeentch.Arrivò alla porta e la aprì violentemente,una leggera brezza gelata entrò all'interno della costruzione e dove la sua mano aveva toccato la porta si formò uno strato di brina che andava espandendosi.Con passi fermi e decisi camminò fino al locandiere,i suoi zoccoli risuonavano nel baccano degli altri avventurieri,si sedette e ordinò la cosa più forte che il barista aveva a portata di mano

Ny'ko vide che anche il suo compagno Gor era rientrato malconcio.
Si alzo dal posto ed andò verso di lui.
< Hey, vecchio mio. Siamo in due ad averle prese, he? BArista, quello che ha ordinato lui. >
Tutte le amzzate che aveva preso però avevano un doppio valore.
Da un aprte facevano un male boia.
Dall'altra il suo fisico si sarebbe rafforzato.
'La prossiam volta vedremo chi è più duro'.

" oh guarda chi si vede.. i due nuovi acquisti!" disse il nano rivolto al gor e al sauro." anche se avete perso fa nulla... siamo agli inizi .. vi rifarete"

"Bah!Tutta colpa di qualche dio oscuro che invidioso del potere di Tzeentch che ha voluto interferire con il suo impescrutabile piano,ma il prossimo incontro giuro che lo vinco o mi taglio le corna e le appendo sopra il caminetto di questa taverna!" Prese il bicchiere contenete dello Strizzanano invecchiato e ne bevve subito un grande sorsata

Inizialmente Ephrem stette in disparte temendo le ( giustificate ) botte da parte dei compari mercenari , ma quando s'accorse del loro umore si senti in dovere almeno di dare appoggio morale . Sembrera strano ma nei pochi giorni che aveva passato assieme a loro aveva iniziato ad apprezzarli veramente .

Si avvicino prudentemente e penso a qualcosa che valesse la pena condividere . Guardo le figure alte circa il doppio di lui . Non era mai stato bravo con quelle cose .
"Scusate , io , insomma ... cioé ... chi vuole una sigaretta ?"