Campioni di Brazan - I - L'Occhio del Serpente

Senza aggiungere una parola Rorschach ritirò su il cappuccio e avanzò facendo un cenno di ringraziamento alla guardia.
Era stato fortunato, sembrava che in città si svolgessero delle lotte gladiatorie, le conosceva bene, nella sua tribù erano solito farle durante i soltizi per compiacere gli spiriti e svegliarli dal torpore della stagione.

"Buono a sapersi" riflettè "Almeno ho una buona scusa nel caso facessero domande...."

Quindi avanzò nella piazza incuriosito dalle urla, magari stava avvenendo uno contro come ne avvenivano nel suo popolo quando qualcuno macchiava l'onore ad un altro. Però non ne era molto sicuro, quella città non era come il suo villaggio, lì non vigevano le stesse leggi, solo l'avidità e il potere sembravano importanti... non c'era spazio per l'onore.

"Che c'è di male nel potere?"

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OT:Bentornato Shas.

< Dannazione! >

Moni imprecò con rabbia e frustrazione.

< Guardie! Chiudete tutte le le strade, isolate la piazza! >

Quindi, vedendo la gente che andava nel panico, cercò di riportarla alla calma:

< POPOLO DI BARAZAN! STATE CALMI, STATE TRANQUILLI E FERMI! IO SONO MONI, DELLA GUARDIA SCARLATTA. SONO QUI, QUINDI NESSUNO HA NULLA DE TEMERE! SONO GIÀ PRESENTI ANCHE LE GUARDIE, QUINDI NON CORRETE ALCUN PERICOLO! SE RIMARRETE FERMI, NON SUCCEDERÀ NULLA, TUTTO TORNERÀ ALLA NORMALITÀ. >

Urlò prima, con fare tranquillo.

< PER SONO OBBLIGATO A DIRVI CHE CHI LASCIERà LA PIAZZA SARÀ IMMEDIATAMENTE ARRESTATO COME SOSPETTATO DELL'OMICIDIO DEL GIOVANE! >

Aggiunse poi, come ulteriore motivo, sperando di essersi fatto sentire.

RORSCHACH: e invece arrivato al margine della piazza dove sbucavano le porte della città vide solo un gran trambusto. Sembrava che stessero impazzendo tutti, come formiche a cui era stato appena calpestato il nido. Molte persone fuggivano di qua e di là senza un'apparente meta ed altri, principalmente mercanti sui carri appena entrati e venditori dietro le loro bancarelle cercavano di preservare la loro mercanzia da eventuali furti.
In tutto questo uomini armati in divisa sia delle guardie della porta che di altro tipo provavano a bloccare le vie di fuga, ma con poco successo vista la quantità di persone nella piazza che stava cercando di abbandonarla.
Girandosi poi vide una strana creatura: dal corpo pareva umano, ma la testa era quella di un grosso ratto bianco. Stava gridando qualcosa: "...A DIRVI CHE CHI LASCIERà LA PIAZZA SARÀ IMMEDIATAMENTE ARRESTATO COME SOSPETTATO DELL'OMICIDIO DEL GIOVANE!" Il tono era autorevole e la voce stentorea, ma il rumore nella piazza era tale che il metàlupo lo sentì solo perché non era molto distante da lui.

MONI: le guardie fecero del loro meglio e anche quelle di stanza alla porta intervennero, ma non bastò: le grida di terrore della gente, le minacce dei tanti venditori ambulanti e gli avvertimenti dei mercanti appena giunti si sovrapposero alle sue parole e solo alcune persone che gli erano più prossime si fermarono a guardarlo cessando ogni tentativo di fuga. Gli altri continuarono a fare ciò che il panico montante suggeriva: fuggire dalla minaccia, quale che fosse, in una qualsiasi direzione.

'Dannazione! Ecco cosa succede ad adottare la linea morbida.'

Il cervello del Mu'us lavorava alacremente...oramai l'assassino era sparito....era inutile creare ulteriore scompiglio.

< Guardie! Lasciate defluire la gente; cercate di calmarla; scaglionatela. Evitate che si calpestino o schiaccino a vicenda. CAPITANO! IMMEDIATAMENTE QUI! >
Urlò.

"Ecco perchè la guardia mi ha fatto entrare, i mostri addirittura sono arruolati tra i guerrieri a difesa della città." Riflettè l'uomo.
"Mostri? E tu cosa saresti? Un caro orsacchiotto di pezza?" La voce rise sguaiatamente "No caro principe, tu sei esattamente come loro, un mostro! E della peggior specie aggiungerei...."
Rorschach ringhiò sommessamente e stava per rispondergli quando una rivelazione gli folgorò la mente.
Il ratto albino! Come nella profezia della Donna-uccello! Non poteva che essere lui.... ma come essere sicuri? Decise di attendere e valutare le mosse della strana creatura.

MONI: la situazione andò lentamente a normalizzarsi, specie quando fu chiaro che nessuno aveva da temere qualcosa dalle guardie armate. Il caposquadra si avvicinò al mu'us. Due guardie lo seguivano portando con se i due recalcitranti e spaventati ragazzini che lo scugnizzo che aveva portato Moni sul posto aveva indicato quali complici di quello appena ucciso. All'uomo ratto si avvicinò anche un ufficiale della guardia delle mura il cui volto mostrava un'aria interrogativa e l'affanno nell'avvicinarsi un evidente desiderio di rendersi utile.

RORSCHACH: il giovane vide che vari uomini armati in divisa si stavano avvicinando all'uomo ratto albino. Un paio stavano spingendo a forza due ragazzini dallo sguardo terrorizzato ma che cercavano di divincolarsi con tutte le loro forze. Anche una delle guardie della porta si stava dirigendo verso di lui, e da gli ordini che gridava era evidente che quella strana creatura metà uomo e metà ratto doveva godere di un notevole autorità all'interno della gerarchia di quella curiosa città.

"Buffo! Un ratto con così tanto potere, pensa dove potrebbe arrivare un lupo......"

"Non mi interessano le leggi degli uomini, o il potere sulle formicole che vivono e muoiono in questo posto. Il mio unico pensiero e rivolto alle parole della Donna-uccello, e se quella...... cosa è nel mio destino allora così sia."

"Te l'ha mai detto nessuno che sei terribilmente noioso?"

Rorschach sbuffò continuando ad osservare il cappanello di guardie intorno al ratto albino, fece qualche passo nella loro direzione per cercare di sentire quello che dicevano.

Moni smise le mani sulla testa, tirò un sospiro e si rigettò nella realtà:

< Allora....Capitano, lei porti i due ragazzi in caserma, isolati dagli altri detenuti, e se chiedono da mangiare o da bere dateglielo. Poi, lei Ufficiale, mi serve il suo aiuto. Prenda tutti gli uomini che le servono, ha anche la mia autorizzazione a requisire i materiale utili, dovrà organizzare delle squadre che costruiscano palchetti (piccoli palchi nda) in tutti i luoghi più affollati della città. Li, un banditore dovrà invitare tutte le persone che sappiano qualcosa su questo fatto a testimoniare in caserma...ah, che sottolinei che ci sarà una ricompensa per ogni informazione utile...e che chiunque ometta informazioni verrà arrestato con l'accusa di complicità....e che anche le cose apparentemente sciocche, piccole o priva d'importanza possono essere fondamentali. Devono essere tutti pronti entro domattina prima dell'alba. Sono stato chiaro? Intanto io andrò al Palazzo Scarlatto per fare rapporto.>

Guardò gli uomini li presenti.

< Forza! Barazan dipende da voi. Barazan è orgogliosa di voi! Fate in modo che lo suia ancora di più...e anche io. >

MONI: il mu'us incassò i "Si signore" degli uomini delle guardie, che si dileguarono rapidamente per eseguire i compiti loro affidati. La situazione si andava ingarbugliando. Non aveva ancora avuto un contatto col fantomatico veggente e la fonte da cui sperava di spremere informazioni stava venendo portata via per essere seppellita senza che lui avesse potuto fargli alcuna domanda.

RORSCHACH: ascoltò quanto l'uomo ratto diceva alle guardie udì il loro assenso e vide che il gruppo stava per sciogliersi. Tra poco, a sentire quanto aveva detto, l'uomo ratto si sarebbe messo in cammino.

E quando il ratto si fosse messo in cammino lui lo avrebbe seguito e quando finalmente si fossero trovati abbastanza isolati gli avrebbe parlato.

"Vai segugio, segui le tracce!....... e tu saresti il principe dei lupi? patetico...."

"Questa persona patetica ricordo che ti ha incarcerato dentro sè stesso, grande spirito..."

"Per ora... per ora...."

Moni era molto preoccupato.
Un caso apparentemente semplice si stava rivelando una trama molto intricata, con tanto di morti e omicidi.
Allo stesso tempo si sentiva molto eccitato, finalmente un caso importante fra le mani.

Però c'era un altro problema: i suoi capi gli avrebbero lasciato il comando? O lo avrebbero dato ad un altro?

Intanto Moni si avviò sulla strada per il Palazzo.

Moni si incamminò verso il quartier generale, inconsapevole di essere seguito dal metàlupo.
Ma in fondo Brazan era una città molto affollata e, ancora più in fondo, chi sarebbe stato tanto stupido da seguire un mu'us sapendo chi era?

RORSCHACH: L'uomo ratto che stava seguendo, dopo aver percorso varie vie principali, arrivò in vista di una cerchia muraria interna che costituiva una delle due bizzarre colline che aveva scorto quando osservava la città da lontano. La porta di questa cerchia era preò sorvegliata da guardie che, anche in lontananza apparirono al metàlupo molto più scrupolose. Era evidente che le mura proteggevano una zona in cui risiedeva la gente importante della città e difficilmente sarebbe riuscito ad entrarci senza farsi notare da tutti, uomo ratto compreso.

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posta in risposta solo Rorschach.

Maledizione! Non poteva perdere di vista quell'essere era l'unico suo indizio sulla profesia, doveva parlargli, non c'era altra soluzione.

Detto ciò coprì con ampi passi la distanza che lo separava dal ratto, quindi afferratolo per una spalla disse:
"Potrei io rivolgerle qualche domanda uomo-ratto?"

Moni era completamente assorto nei suoi pensieri, a cercare di inventarsi rapidamente un discorso per convincere le alte sfere a fargli tenere la guida dell'incarico. Si era sempre sentito a disagio con l'artistocrazia cittadina....così perfettini....così insopportabili....se la gente avesse saputo la metà di quanto erano inutili i nobili e la metà di quanto aveva fatto per la città la sua gente....

Una mano sulla spalla lo colse di sorpresa, una voce possente tuonò alle sue spalle, Moni si spaventò non poco e si gettò subito di fianco, cercando di rotolare di lato, mentre provava ad estrarre il coltello.

Non appena la mano toccò la spalla del mu'us questi scattò come una molla e con una sorta di capriola sul lato si ritrovò a fronteggiare lo sconosciuto che lo aveva appena fermato, impugnando saldamente il coltello.

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Kurush-Var posta per primo: descriviti e dichiara cosa fai.

Rorschach non si aspettava una reazione così fulminea e aggressiva, evidentemente in quel posto l'onore era totalmente accantonato in favore di un coltello infilato nella schiena.

Sì erse in tutta la sua statura, il mantello copriva la sua massiccia figura e il cappuccio oscurava totalmente il viso, un basso ringhio ne fuoriusciva. Non aveva altro con sè se non la grande arma che portava sulla schiena. Allargò le mani per far vedere che non aveva nulla in mano per comunicare le sue buone intenzioni al suo interlocutore. Una mano era fasciata rozzamente e incrostata di fango e sangue, mentre l'altra era ferina e ricordava alla lontana la zampa di un lupo, spessi artigli ne fuoriuscivano e un pelo nero la copriva.

La figura chinò impercettibilmente la testa di lato.
"Possiamo noi parlare uomo-ratto?"

Moni rimase teso come una molla, pronto a rispondere ad ogni possibile attacco.
< Parla, ma fai in fretta, e dammi un buon motivo per rimanere ad ascoltarti>

"Mi è stato detto di cercarti" Iniziò a dire Rorschach indeciso su come convincerlo "E di ascoltare i tuoi consigli per trovare la tana del leone"
Quindi si tolse il cappuccio mostrando il suo viso per metà bestiale osservando il ratto con entrambi gli occhi che presentavano colori diversi e inquietanti.

Alla vista del....muso? Viso? dello straniero, Moni provò un brivido lungo la schiena.
< Cercarmi? Chi l'ha detto? E cos'è la "tana del Leone"? >

Ora che aveva svelato la sua natura al ratto si tirò su nuovamente il cappuccio per non destare troppo nell'occhio nella strada affollata.

"Sì, mi è stato detto di cercarti, la donna-uccello mi ha detto questo....."

Rorschach scrutò che effetto avevano avuto le sue parole, si rendeva conto che nessuna persona esterna hai clan poteva sapere chi essa fosse, ma magari la stessa donna-uccello aveva provveduto a mostrarsi ad esso.

"Questo ci metterà in catene, gli hai appena detto che vedi cose ultraterrene, come minimo penserà che sei un mentecatto.... vuoi che ci parli io?" Disse la voce sghignazzando.

MONI: il mu'us non aveva mai visto una creatura simile prima d'ora, così come non aveva idea di chi potesse essere la donna-uccello a cui questa si riferiva. Riguardo ai leoni l'unica osa che sapeva per certo è che ce ne erano alcuni nei sotterranei dell'arena.

Il mezzo-lupo parve contento che il mu'us fosse interessato alle sue parole, significava che forse gli avrebbe creduto o che almeno avrebbe potuto carpirgli le informazioni che cercava, in fondo la donna-uccello non era solita alle soluzioni facili quindi si aspettava varie difficoltà.

"Io non conosco la città, sono appena arrivato, puoi spiegarmi come arrivare a questa taverna?"

"Va bene, ti aspetterò lì ratto albino"
Detto questo si girò e sparì tra la folla, dirigendosi alla taverna indicatagli dalla creatura.

"Ooooh per fortuna usciamo da questo letamai di città, i quartieri esterni non sono certo meglio ma almeno li si vede il sole e sì respira un pò di aria"

"Per la prima volta sono d'accordo" Rispose il barbaro.

"Davvero? Sai giovane principe se ti sciogliessi un pò di più e mi ascoltassi più volte ci divertiremmo." disse concludendo con una risata simile ad un latrato."