Problema etico, risolviamolo e analizziamolo!

ragazzi vorrei porvi una domanda etica:

se un vostro amico lo vedete a terra rantolante dal dolore, in procinto di morire ( ma potrebbe durare ore l'agonia) e vi supplicasse di ucciderlo, per porre fine ai suoi dolori, voi cosa fareste?

non potete chiamare aiuto, o lo aiutate uccidendolo ( ponete fine alle sofferenze) o non fate nulla ed aspettate in silenzio


discutiamone con logica, morale , religione e quant'altro reputate giusto...

sono solo curioso, ne ho discusso con un amico l'altra sera...

per me sarebbe inconcepibile, sia dal punto religioso ( inferno), morale ( non posso togliere la vita a nessuno), che logico( ok stai morendo, dovrai soffrire, tra poco muori....)

non posso prendere una tale decisione, ed avere un tale peso sulla coscienza... non posso...


voi?

chiamerei aiuto. di certo non lo ucciderei... ma questo non per un fatto morale o altro, ma semplicemente perchè per uccidere qualcuno (amico o non amico, su richiesta o no) ci vuole un pelo sullo stomaco che pochissime persone hanno...

non puoi chiamare aiuto, o lo aiuti tu uccidendolo o non fai nulla ed aspetti in silenzio

come la metti con questa variante?

Se sapessi con assoluta certezza (non è possibile, sto idealizzando) che da qui a tot tempo morirebbe tra dolori atroci, se sapessi che lo comprende e, se non potendo porre fine alla sua vita da solo, mi chiedesse di ucciderlo, ebbene porrei fine alla sua vita secondo il suo volere.

Ribadisco, in una situazione idealizzata.

Ritengo che non farlo sarebbe una mia debolezza, egoismo verso di lui, mio amico: posso sopportare il dolore di porre fine alla vita di una persona cara, se seguo il suo volere impedendole una sofferenza infinitivamente maggiore. Farmi carico di questo fardello sarebbe mio dovere, per l'amicizia che provo(avo) per lui.

Tutto questo imho :D

Io lo farei senza esitazione. La morte sta sopraggiungendo, cosa cambia fra lasciarlo patire e risparmiargli una sofferenza inutile e atroce? Direi che cambia moltissimo.
Poi, nei fatti non si sa mai come ci si potrebbe comportare in queste situazioni.
Forse non è proprio inerente, ma quando mia zia arrivò agli ultimi mesi della malattia che l'ha uccisa la reazione più "simpatica" che mi veniva in mente era farla morire.
Nessun preconcetto etico, nessun preconcetto filosofico, solo "carità". La mia risposta si basa su questa esperienza.

mi associo a quanto detto da yakumo, penso che in una situazione del genere porre fine ai suoi dolori ( sapendo che tanto morirebbe comunque, solamente tra dolori atroci ), rispettando il suo volere e facendo appunto un esto di carità.
certo questo idealmente, poi però per ucciderlo all'atto pratico ci vorrebbe una sana dose di decisione

Un mio amico mi chiede di porre fine alla sua vita perchè stà soffrendo terribilmente e sicuramente morirà, sì credo che per rispetto a lui lo farei.

Comunque queste cose sono molto estreme, nessuno di noi sa realmente come si comporterebbe in simili situazioni.

una parte di me concorda con voi, ma non so se Dio mi perdonerebbe di aver ucciso una persona seppur su richiesta ed in un momento del genere, capite quanto possa essere importante per me la religione...

dal punto di visto pratico lo farei anche io, e' l'ultimo favore che posso fare ad un caro amico, ma davvero non so cosa potrebbe succedere poi, danni psicologici? suicidio? altro?...

Sono un soldato... in teoria dovrei essere pronto ad uccidere senza che me lo chiedano... a maggior ragione se il mio amico mi implorasse di farlo sarebbe mio dovere farlo in una situazione nella quale REALMENTE non c'è più niente da fare.

Penso che si... lo farei.

Per il fatto della religione... Dio ha permesso la morte di molte persone che non la chiedevano... capirà se qualcuno che lo chiede muore per mano di un suo carissimo amico che non ha voluto voltarglli le spalle alla richiesta del suo ultimo desiderio.

Sul primo punto, sta alla persona in sé dirimere la questione personale con la sua fede....anche se io personalmente non vedo come dio potrebbe non volerti perdonare di aver fatto del bene ad una persona, anche a tuo rischio nei suoi confronti. Ma non divaghiamo.

Sugli effetti su di te: tu dici che sarebbe straziante e ti porterebbe a disturbi. Perché, lasciarlo morire negli strazi non lo sarebbe? L'intera situazione è improbabile quanto angosciante, ma stiamo parlando di cosa è meglio in generale e di cosa faremmo, non di cosa sia meglio per noi.

Yakumo-dono ha scritto:

Sul primo punto, sta alla persona in sé dirimere la questione personale con la sua fede....anche se io personalmente non vedo come dio potrebbe non volerti perdonare di aver fatto del bene ad una persona, anche a tuo rischio nei suoi confronti. Ma non divaghiamo.

Sugli effetti su di te: tu dici che sarebbe straziante e ti porterebbe a disturbi. Perché, lasciarlo morire negli strazi non lo sarebbe? L'intera situazione è improbabile quanto angosciante, ma stiamo parlando di cosa è meglio in generale e di cosa faremmo, non di cosa sia meglio per noi.

yak sai che se ti candidassi avresti già il mio voto?XD

comunque deliri a parte, sono perfettamente d'accorod con lui

si ineffetti hai ragione yakumo, sarebbe meglio porre fine alla sua vita, in termini di danni psicologici...

e' davvero dura scegliere, io ne ho discusso tutta la sera con un mio amico, siamo quasi arrivati a piangere

Emperor's Chosen ha scritto:

non puoi chiamare aiuto, o lo aiuti tu uccidendolo o non fai nulla ed aspetti in silenzio

come la metti con questa variante?

Gaurda, Chosen... purtroppo qualche anno fa mi sono realmente trovato davanti a una situazione simile (con la differenza che avevo la possibilità di chiamare aiuto)...

Ora, sulla carta, siamo tutti pronti a uccidere, aiutare, fare primo intervento... ma solo sulla carta...

Quando mi è capitata 'sta cosa qualche base di pronto intervento gia ce l avevo e voi mi direte "se fossi stato io sarei intervenuto". Ed è quello che pensavo di fare anche io. Ma in quei casi subentra il terrore, la paura, il panico, il panico piu assoluto. E tutto quello che è logica, ragione, buon senso o quel che volete viene a mancare lasciano posto alla sola e pura adrenalina...

In sostanza: io l unica cosa che sono riuscito a fare è stato chiamare aiuto tramite cellulare (aiuto che poi purtroppo non ha potuto fare piu nulla, ma è un altro discorso). Ma sono riuscito a fare solo e unicamente quello... Non ho avuto il coraggio, la forza, la prontezza o qual che volete di anche solo toccare questa persona (anche se, con il senno di poi non avrei potuto fare nulla)....

Tutto questo perchè lo dico? Certo non per vittimismo o protagonismo ma semplicemente per dimostrare che un conto sono le parole e gli ideali, un altro la vita vera..

Stessa cosa che penso anche io....ma comunque qui stiamo dando risposte ipotetiche, è una "clausola" della domanda di Emperor. Ci sono tante esperienze come queste che uno si prefigura e che puntualmente non si verificano o quando si verifica ci si comporta in maniera del tutto randomica...

maresciallo: hai assolutamente ragione, mi scuso se ho dato quell'impressione da calcolatore... e' una delle tante domande che mi pongo con il mio amico durante alcune sere passate a girovagare per la mia citta'...


mi dispiace per la tua esperienza, come ne sei uscito fuori?

Personalmente non ho idea di cosa farei.
Entrambe le soluzioni sono terribili de estreme. Da un lato è impensabile rimanere fermo senza fare nulla mentre un tuo amico urla e geme per il dolore, conscio che la sua morte sta arrivando, ma che si prenderà tutto il tempo per finirlo.
Quando però penso agli attimi prima di premere il grilletto, di staccargli la spina o cos'altro mi vengono i brividi. In quegli istanti mi passerebbero davanti agli occhi tutti gli istanti passati e la consapevolezza che il prossimo sarà l'ultimo.
Proprio non ho idea di cosa farei...

Comunque mi sembrano un po' troppo limitanti le condizioni del problema che poni, a meno che presupponi di essere in un posto veramente sperduto come steppe siberiane o giungla amazzonica non dovresti mai essere impossibilitato a chiamare qualcuno per soccorrere te ed il tuo amico. Non dovrebbe esserci neanche segnale radio ecc ecc, ma vabbe' . Per semplicità starò alle tue condizioni

Innanzitutto farei tutto ciò che è in mio potere per poterlo salvare e solamente in caso di estrema disperazione ( situazioni senza alcuna possibilità di recupero ) penserei anche solo di prendere in considerazione la sua richiesta , che tra l'altro potrebbe essere "solo" dettata dal dolore, basta pensare a dei mali tutto sommato innocui e passeggeri come possono farci sentire . Se se ne considera uno veramente grave ...

Insomma mettiamola così, se tutto fosse come hai detto tu ( come situazione mettiamo , chessò, ferite mortali allo stomaco ), se avessi la certezza che niente potrebbe salvarlo, se fossi in grado di finirlo senza farlo soffrire più in alcun modo , che tra l'altro pare non esista, allora lo farei .
Che mi possano spedire dove vogliono quando morirò, almeno avrò la certezza di aver risparmiato del dolore inutile e terribile al mio migliore amico.
Detto tra di noi comunque, secondo me "qualcuno" che stà in alto e che ci capisce dovrebbe anche capirci quando ( meglio "se" ) facciamo cose del genere perché le facciamo.

Adesso Emperor verrà a dirmi "La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni". È vero, verissimo. Ciò non toglie che secondo me è la cosa più giusta da fare .
Qui Emperor dirà che non possiamo permetterci di mettere fine ad una vita secondo il nostro desiderio che secondo me è anche vero ma andrebbero visti dei casi eccezionali.Chiaramente penso che non sia possibile, a questo punto non sò più che dire ^^


Edit : Mi dispiace Maresciallo, dev'esser stato terribile. Questo dimostra che a parole tutti possono essere bravi ma nei fatti non è proprio così ( io stesso non sò cosa riuscirei realmente a fare di fronte ad una situazione del genere ) ma dimostra anche che siamo umani e non fredde macchine prive di emozioni

Drakor: ho messo queste limitazioni, perche' altrimenti anche io farei l'impossibile per salvarlo, scalerei anche montagne!

hai anche intuito cosa ti avrei risposto... io mi metterei a pregare ad alta voce per il mio amico anche, non so cosa farei, si e' divisi tra l'affetto per l'amico, l'angoscia del tempo che scorre, dei suoi gemiti, la moralita' e se credete come me, la religione anche..

Doc Sapo ha scritto:

Quando però penso agli attimi prima di premere il grilletto, di staccargli la spina o cos'altro mi vengono i brividi. In quegli istanti mi passerebbero davanti agli occhi tutti gli istanti passati e la consapevolezza che il prossimo sarà l'ultimo.

Questo è un altro punto interessante. Sempre restando nel campo dell ipotetico (e quindi del non-reale), un contro è staccare una spina e quindi lasciare sostanzialmente che la natura faccia il suo corso, un altro conto è premere un grilletto e, in qualche modo, imporre alla natura la propria volontà...


@Chosen: non credo di esserne mai completamente venuto fuori, ma questa è un altra storia...

Nn saprei proprio, forse e dico Forse se sta soffrendo in maniera ininmaginabile gli donerei la morte ma non credo che ce la farei.
bè so che uno scrittore si è fatto tagliare la testa dal suo migliore amico anche se era sano come un pesce.

Se stai parlando di Mishima Yukio la questione è completamente diversa, il suo è stato un suicidio rituale, un seppuku.

ragazzi mi avete fatto venire i brivibi...agniuno ha la suo idea ma ogniuno ha espresso un pensiero profondo....
io non dico niente perchè non pui sapere cosa fai in situazioni del genere...
sono d'accordo quasi con tutti ma in particolar modo con raptor sulla religione onche se è un po OT

Io lo ucciderei piuttosto che vederlo soffrire, anche se trovarsi realmente in una situazione del genere non sarebbe così facile prendere una decisione

Bah, direi che per principi miei prima di tutto cercherei di fare ciò che è in mio potere per salvarlo e poi, se non ci fosse proprio nulla da fare ucciderlo sarebbe la cosa più giusta.

@emperor ( e tutti in generale):

Quotando comunque il maresciallo, sul fatto che, messi in una situazione del genere , probabilmente sclereremo completamente, io dico che cosa fare o non fare in una situazione del genere (sicurezza di morte dell'amico tra dolori atroci oppure con nostro intervento) ci sarebbe solamente una questione di priorità.

Io tengo più all'amicizia (e all'amore) che alla mia legge morale (che per emperor per esempio è la religione) e quindi, se, per la mia legge morale, uccidere il mio amico sarebbe un gesto da calcinculodrittoall'inferno, beh, che sia. Ho fatto un favore al mio amico, e questo conta di più della salvezza della mia anima.

Purtroppo queste scelte orribili (e, per fortuna, ai limiti del possibile), secondo me tutto si riduce a quale è la nostra vera priorità morale.