Problema etico, risolviamolo e analizziamolo!

la penso come the candyman anche se non so se in quel caso avrei il coraggio di farlo ma sarebbe ideale uccidere quella persona che sa di dovere morire solo vuole farlo in maniera piu dignitosa, insomma soffrire cosi è inutile se poi aggiungi la paura enorme che deve anche avere il malcapitato allora ucciderlo diventa un obligo. ovviamente stiamo parlando di un caso estremo...

La questione vista cosi ricorda vagamente l'eutanasia... in ogni caso il peso di qualunque nostra decisione ci rimarrebbe indelebilmente impresso nel profondo. Uccidere un amico (perchè in fin dei conti di questo si tratta) o aspettare senza far niente la sua inevitabile dipartita.. in situazioni del genere, parlo per me, credo proprio che nonostante dentro di me sappia o abbia anche solo il sospetto che non ci sia piu nulla da fare proverei comunque a fare l'impossibile, perchè la speranza specialmente all'interno della mente umana è sempre l'ultima a morire e non potrei mai accettare la morte di un mio amico restando a braccia conserte o dandogli la morte io stesso.

ideologicamente, lo ucciderei. La morte, per me, dovrebbe essere una parte naturale della vita, prima o poi si muore tutti, accorciare le sofferenze di un amico sarebbe la scelta più logica. Molti di voi mi sputeranno addosso, ma penso che, in linea teorica, sia lo stesso ragionamento che si fa quando si spara ad un cavallo azzoppato.
Il problema è che sono sicuro che non farei cosi in una situazione simile, probabilmente mi metterei a piangere e me la prenderei con la cattiveria del mondo. Questo perchè viviamo in una società che non ci permette di affrontare con lucidità situazioni di emergenza e tenere il panico a bada. Siamo, anzi sono visto che non vi conosco uno per uno, un ragazzino viziato e basta, che non sa cosa sia il dolore vero fisico o morale e che in una situazione del genere scapperebbe frignando come un bambino.
Insomma, sono in grado di dire quale sarebbe la scelta che vorrei fare, ma mi rendo conto che, cresciuto come sono cresciuto, non sarei capace di compiere questa scelta.

Il problema è nella natura umana. Non necessariamente nella società. Non è la società che fa essere "vittime" del panico e dell adrenalina, ma la natura umana.

Il tutto imho, of course...

Certo Maresciallo, ma una certa impostazione può permettere di dominare le sensazioni...ad esempio nella Roma repubblicana si insegnava ai nobili lo stoicismo, se non erro, e per questo diventavano abili comandanti e politici. Ancora oggi chi cresce in delle realtà diverse, più a contatto con la pragmaticità e la natura del mondo, sono più decisi, rapidi a prendere decisioni difficili, rispetto ad un cittadino che vive in una dimensione creata dall' uomo.

in effetti è una cosa davvero estrema!!!! cioè può capitare e cmq anche se dicessi " si lo uccido" nn sono sicuro al 100% che poi lo farò!!!! cmq ho la predisposizione a farlo!!!! io lo diko sempre...se mi riduco a un vegetale o in coma x qlsiasi ragione,io voglio morire!!! è una nn vita...nn essere coscienti di niente e essere come un neonato,da accudire in ogni cosa....qlla nn è vita...cè gente che si sforza di dire che qlla è vita,x me nn lo è!!!