Chi ha letto la recente discussione sui wood elves lanciata da Urizhel saprà che avevo espresso l'idea che i wood elves potessero rispecchiare senza troppi problemi la primitiva struttura di un esercito nipponico precedente l'introduzione delle armi da fuoco.
Da dire questo a dire "è competitivo" però è un bel passo. In questo topic volevo introdurvi alle somiglianze fra i due eserciti, e cercare di capire se questa somiglianza può essere resa anche in game oppure no.
Mi piacerebbe poi avere da voi consigli su come rendere questi elementi sul campo: modelli, scelte stilistiche e simili.
Per prima cosa le unità.
Daimyo"Il daimyō era la carica feudale più importante tra il XII secolo e il XIX secolo in Giappone. [...] Nonostante Ashikaga Yoshitsumo fece cessare lo scisma nel 1393 proclamandosi Shōgun e dando al paese un periodo di pace, il secondo Shogunato giapponese non mantenne mai l'effettivo governo sul paese e subì un lento declino, segnato dal crescente potere dei daimyo, i signori locali. [...] La riunificazione politica del Giappone fu dovuta a tre grandi personalità: Oda Nobunaga, Toyotomi Ideyoshi e Tokugawa Ieyasu. Il terzo fu il fondatore dello Shogunato Tokugawa, dopo la battaglia di Sekigahara del 1600. Oda Nobunaga, e il suo successore Ideyoshi ridussero all'obbedienza i vari daimyo". wikipedia
I daimyo rappresentavano l'equivalente nipponico di un conte elettore. Per buona parte della storia del Giappone, questi signori avevano la completa libertà in materia di interventi bellici e oltre a tenere in conto l'arte della guerra e del combattimento amministravano direttamente le terre in loro possesso. I daimyo possono essere verosimilmente rappresentati dai
sire elfi silvani. Quasi tutte le stirpi possono rappresentare efficacemente un daimyo ad eccezioni degli alter, degli scout, dei guardavia.
Preti Shintoisti "Lo Shintoismo o Scintoismo, o semplicemente Shinto (神道 shintō?), è una religione nativa del Giappone e nel passato è stata la sua religione di Stato. Prevede l'adorazione dei Kami, un termine che si può tradurre come divinità, spiriti naturali o semplicemente presenze spirituali. Alcuni kami sono locali e possono essere considerati come gli spiriti guardiani di un luogo particolare, ma altri possono rappresentare uno specifico oggetto o un evento naturale, come per esempio Amaterasu, la dea del Sole. [...] La natura è considerata sacra in quanto manifestazione della forza dei kami e dimora eterna di essi stessi. È per questo motivo che nello Shintoismo spicca l'importanza assoluta della natura, che ha portato all'usanza di costruire templi soprattutto nel cuore di boschi e zone di pace e silenzio meditativo."I preti shintoisti possono senza molti sforzi essere associati ai
cantamagie. Difatti, entrambe le figure venerano le forze animistiche della natura, unite ad un pantheon esteso ma non soffocante, e dalla natura stessa traggono i loro poteri.
Ikko-Ikki "The Ikko-Ikki were a mass movement Buddhist sect who became powerful during the 15th century in Japan. They appealed to the lowest members of Japanese society and gained power through military campaigns. Ikko means single minded or devoted and the followers of this sect (called monto) were fanatical in their worship of Amida the supreme Buddha who they believed would welcome followers into paradise on their death. [...] With their belief in a paradise waiting for them the warrior monks of the Ikko-Ikki were fearless and eager warriors proving very useful to whichever side they were aiding at the time. In battle they would often use mass chanting (nembutsu) to strike fear into their enemies and improve their own morale". da Japanese Warrior Monks AD 949-1603
Come gli yamabushi e i sohei, gli ikko-ikki furono guerrieri particolarmente fanatici e temuti dai loro nemici. In particolare le loro convinzioni sulla vita nell'aldilà, e la paura che queste convinzioni incutevano nei loro nemici ricalcano l'immunità alla psicologia e l'incutere paura dello
spettro dei rami. La capacità di poter lanciare eventualmente incantesimi si addice a quei monaci particolarmente versati nella disciplina buddista o nelle pratiche eremitiche.
Arcieri Samurai"
Per secoli, l'arco e le frecce furono le armi principali del combattente giapponese, così come lo furono per molti altri popoli. Conosciuta prima come kyujutsu e solo dal secolo scorso come kyudo, l'arte era pienamente sviluppata con un complesso sistema di pratiche e di tecniche. [...] L'abilità dimostrata dai guerrieri nell'uso di un certo arco indusse gli storici cinesi a chiamare i giapponesi "il popolo del lungo arco". Si trattava dell'arco da guerra per eccellenza, il daikyu, usato dai guerrieri a cavallo o a piedi. Aveva una lunghezza che andava dai due metri e venti ai due e quaranta, ma ve n'erano anche di lunghi due metri e settanta." da wikipedia
La
guardia delle radure in questo senso sembra decisamente adatta. Forse è pretenzioso associare i
nipponici agli arcieri migliori del mondo di warhammer, ma la cosa è sufficientemente accettabile.
Arcieri Samurai a cavallo o Yabusame" L'addestramento a cavallo, naturalmente, era più aristocratico, sia per carattere sia per tradizione, dell'addestramento a piedi: richiedeva una gran coordinazione, per controllare un cavallo al galoppo, mentre simultaneamente si scagliava una freccia dopo l'altra contro una serie di bersagli diversi che potevano essere fissi o in movimento." sempre wikipedia
I
cavalieri delle radure sono ottimi anche qui: hanno l'arco lungo, difficile da trovare su una cavalleria non elfica, ma non hanno l'anacronistico scudo.
Yamabushi e Sohei "Con il termine yamabushi (山伏, 山臥?) (letteralmente: "colui che si trova/si nasconde tra le montagne")[1] si indicano monaci asceti giapponesi che vivevano come eremiti tra le montagne e che un'antica tradizione considerava guerrieri invincibili, addirittura dotati di poteri soprannaturali. [...] Gli yamabushi avevano formato coorti organizzate chiamate konsha, le quali, insieme ai sōhei e ad altri monaci, cominciarono ad assumere la direzione dei templi centrali delle loro sette. Essi assistettero l'imperatore Go Daigo nel suoi tentativi di rovesciare lo shogunato Kamakura, dimostrando che le loro abilità di guerrieri erano all'altezza della sfida di combattere gli eserciti professionali dei samurai."Yamabushi, sohei, e ikko-ikki rappresentavano in epoca pre-sengoku una forza con cui competere, e non di rado essi partecipavano ai conflitti in prima persona, a fianco dell'una o dell'altra fazione. La loro tecnica non ortodossa di combattimento, la loro aura di ancestrale paura e rispetto, le loro abilità nelle tecniche del
ninjutsu mi hanno indotto a rappresentarli in combattimento con le
driadi. Anche la forza 4, elevata per un uomo, è giustificata dal fatto che l'arma di elezione di questi monaci, come mostra la foto, era la
naginata, lunga alabarda a due mani.
RoninLasciamo stare per un attimo wikipedia. Con ronin si intende un "samurai senza padrone". Il termine ha cambiato di significato col passare del tempo. In antichità, nel periodo Muromachi (prima del Sengoku) e anche durante il Sengoku stesso, i samurai non erano legati così strettamente al proprio padrone come divennero in seguito e capitava che ne cercassero di nuovi, mettendosi al loro servizio sotto forma di mercenari o vassalli. Samurai di questo tipo erano già considerati ronin, e non si differenziavano molto dai regolari soldati stipendiati. In seguito, durante l'era Edo, in un lungo periodo di pace, la presenza dei ronin divenne sempre più fastidiosa agli shogun, i quali ridussero gradualmente le loro libertà decisionali: in particolare proibirono loro di poter cambiare padrone. Un samurai il padrone del quale fosse morto avrebbero avuto la scelta di morire a loro volta, o di diventare un ronin e, pertanto, rimanere appunto "senza padrone". In tal modo essi si indebitavano per vivere, vendevano tutto (cavalli compresi, se ne avevano), tutto tranne le due spade che per legge potevano comunque portare. La fame induceva i ronin a fare di tutto, compresi assassinii, furti, a rendersi mercenari o a affiancare yakuza. In altre parole, la maestria dei ronin ha superato nell'immaginario collettivo quella dei "fannulloni" samurai.
Se avete seguito la descrizione che ne ho fatto, allora converrete che, privi di armatura, con la loro coppia di spade e l'abilità sopraffina nell'usarle il loro corrispettivo ideale sono i
danzatori di guerra. Rimane un po' anacronistica come scelta, e d'altra parte ci si dovrebbe chiedere come mai persone del genere dovrebbero combattere a fianco del daimyo, il signore locale. Ma la tentazione di inserirli è troppo forte ed uno strappo alla regola possiamo farlo.
Samurai a Cavallo con NaginataIn tempi precedenti il periodo Edo, i samurai utilizzavano una grande varietà di armi. Tuttavia, le più frequentemente utilizzate erano l'arco e la lancia, strettamente legate al loro utilizzo a cavallo e quindi armi distintive della nobiltà. Contrariamente a quanto si pensa recentemente, la
katana, la spada lunga che ogni samurai aveva diritto a portare, divenne simbolo dell'essere samurai solo in seguito, in parte per l'influenza che il buddismo zen le diede, in parte perché solo ai samurai fa concesso di portarne.
Come ci mostra l'immagine, spesso in sella si utilizzava anche la naginata: queste pesanti lame avevano lo svantaggio di dover essere utilizzate con due mani, ma al tempo stesso aumentavano molto l'efficacia della cavalleria contro la fanteria.
I cavalieri delle radure hanno appunto lancia e arco e questo ne fa degli ottimi rappresentanti dei samurai.
Per rappresentare invece un samurai a cavallo armato di naginata ho incluso anche
i cavalieri selvaggi nel mucchio.
I cavalieri selvaggi non indossano pesanti armature, non hanno scudo, ma rappresentano un salto in avanti nel corpo a corpo rispetto ai cavalieri delle radure, senza peccare troppo in esagerazione. Sia il bonus di +1 attacco dopo il primo turno di cac, che la aumentata forza di questi guerrieri possono rappresentare l'uso della naginata; il tiro salvezza può rappresentare invece la migliore corazzatura di questi cavalieri rispetto ai loro fratelli arcieri.
NinjaIl ninja è ormai una figura notissima nell'immaginario collettivo mondiale. C'è però molto fumo negli occhi che andrebbe dipanato e che ci porterebbe via molto tempo. Basti sapere che i ninja, o come è più corretto chiamarli shinobi, erano guerrieri che sfruttavano le tecniche ninjutsu per servizi di intelligence, per assassinare, o ancora per proteggere certi individui. Operavano nell'ombra e disdegnavano il conflitto in campo aperto, preferendo affidarsi ad operazioni di guerriglia. Adoperavano le armi più diverse, comprese le famose stelle da lancio, ma non disdegnavano se necessario fare uso di armi più comuni, come archi e katana. I clan più famosi erano quelli di Iga e Koga, e la loro fedeltà era principalmente riservata al clan, prima che ai clienti. Solo in seguito fu istituita una polizia segreta formata da shinobi alle dirette dipendenze dello shogunato.
Includere i ninja nel novero delle unità è forse la parte più difficoltosa del progetto. Infatti il tipico armamento con arco lungo si scontra con le abitudini degli shinobi (anche se questi utilizzavano l'arco) ed è poi difficile rendere la loro capacità di combattimento mirato. I modelli che possono rappresentare gli shinobi, seppur con queste difficoltà, possono essere sia gli
esploratori che i
guardavia. Tra i due non ho dubbi a dire che i guardavia sono i più indicati, almeno per vari motivi.
Per prima cosa, il "tiro letale" rende molto di più la suggestione dell'assassinio "pulito" del ninja. Poi, l'estrema mimetizzazione è molto in tema con l'abilità furtive dei ninja. Infine, rispetto agli scout, anche nel corpo a corpo si dimostrano superiori, in quanto hanno una coppia di armi a testa.
ELEMENTI FANTASYRiassumendo, le truppe che dovremmo utilizzare per la riproposizione "storica" di un esercito giapponese arcaico sono:
Eroi: Sire e nobile elfo silvano, cantamagie e tessimagie, spettro dei rami
Truppe: guardia delle radure, cavalieri delle radure, driadi, scout e guardavia, cavalieri selvaggi, danzatori di guerra
Queste scelte potrebbero risultare un po' limitanti per alcuni giocatori, però. Per questo motivo ho pensato fosse più opportune introdurre anche qualche altra unità che, seppur difficile da giustificare storicamente, può attingere direttamente dal folklore giapponese.
Tengu"Tengu (天狗?) è il nome di un tipo di creature fantastiche della iconografia popolare giapponese. [...] I tengu assumono varie forme, ma generalmente sono rappresentati come uomini-uccello, dotati di un lungo naso prominente o addirittura di becco. [...]
I tengu sono orgogliosi, vendicativi, facili all'ira, particolarmente intolleranti verso gli arroganti, i blasfemi, coloro che abusano del loro potere e della loro conoscenza per tornaconto personale, e coloro che arrecano danno alle foreste in cui essi abitano." da wikipedia
Il tengu è uno dei mostri popolari più noti del giappone, assieme al kappa e all'oni. Le loro ali permettono loro di volare, e di conseguenza possono rappresentare i
cavalcafalchi. La loro tenacità in combattimento è ben rappresentata dalla doppia ferita, dalla buona ac e in generale dalla buona attitudine al combattimento. Risulta un po' indigesto l'uso dell'arco, ma non è così rilevante.
CONTINUA...